i giorni evidenziati contengono notizie
Incalzante il ritmo della canzone "I cento passi", dei Modena
City Ramblers, cantata da centinaia di bambini delle scuole di Barriera
di Milano, in omaggio alla lotta contro la mafia di Peppino Impastato.
Con loro molti altri ragazzi delle elementari e delle medie con palloncini
e cartelli colorati contro la mafia e a favore della legalità.
Questa la cornice festosa intorno allo scoprimento della targa, con inciso
il nome del giornalista siciliano, ucciso trent'anni fa e che, da venerdì 14
marzo, dà il nome al giardino di largo Sempione. Il tricolore è stato
sollevato dal presidente del Consiglio comunale di Torino e dal fratello
di Peppino, Giovanni Impastato.
Introducendo la cerimonia, il presidente della Sala Rossa ha ricordato la vita
del ragazzo di Cinisi, sottolineandone soprattutto la sua scelta di campo: "Peppino -
ha detto - "si è opposto al codice di comportamento della mafia,
alla quale era legata la sua stessa famiglia. Ha scelto la cultura dell'informazione
contro la cultura mafiosa, la cultura del dire contro la cultura del tacere,
la denuncia contro l'omertà, la giustizia contro l'illegalità,
la democrazia contro l'oligarchia mafiosa. Peppino Impastato è il simbolo
di chi vuole lavorare e lottare nella legalità per far crescere la propria
terra", ha invece sottolineato il prefetto di Torino Giosuè Marino.
Rivolgendosi ai ragazzi, l'assessore al Sistema educativo ha invece detto che
la scuola è il luogo dove si impara la cultura della democrazia mentre
il presidente della Circoscrizione 6, si è soffermato sugli elementi
salienti nella lotta alla mafia: la comunicazione e la cultura del bello contrapposta
al grigiore delle azioni mafiose. Giovanni Impastato ha evidenziato come la mafia
sia un problema culturale e come la scuola sia determinante nella costruzione
di una cultura della legalità, partendo dal rispetto della Costituzione.
Dopo il saluto della Regione e della Provincia di Torino, Davide Mattiello,
presidente dell'associazione ACMOS, ha citato un verso di una poesia, scritto
da Impastato in un momento di solitudine: "Nessuno ci vendicherà,
la nostra pena non avrà testimoni".
La presenza di tanti giovani, ha sottolineato, rappresenta invece la testimonianza
di voler continuare a resistere al sistema mafioso, portando avanti l'azione
di Peppino Impastato.
Peppino Impastato è stato ucciso il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro. Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della morte di Peppino Impastato, giovane siciliano che lottò contro la mafia, a Cinisi, e per questo venne ucciso. Per confondere le acque la mafia, che lo aveva assassinato, tentò di presentarlo come un terrorista. Pensava così di nascondere uno dei tanti delitti e di gettare discredito su una figura limpida, un pericoloso avversario che aveva lottato con intelligenza contro i poteri forti e le coperture politiche. La memoria di Peppino, per anni conservata da chi lo aveva conosciuto, è stata restituita dal film “I cento passi”, che presenta la passione con cui denunciava gli abusi, ma anche la gioiosa forza con cui rivendicava una vita in armonia con la bellezza, la natura, l’uguaglianza dei diritti, che non possono essere sottomessi agli interessi economici di pochi. Lo faceva con articoli di stampa, cicli di film, rappresentazioni teatrali, animando una radio libera.
[fonte CittAgora e TorinoClick]
La targa dedicata a Peppino Impastato
immagine 2Grande parteciapazione ai giardini di largo Sempione
immagine 3I bambini della Circoscrizione VI contro l'omertà
immagine 4I ragazzi sotto il palco delle autorità
immagine 5Il coro della scuola Novaro
immagine 6La mafia uccide
immagine 7Confronto con Valentino Castellani
immagine 8I ragazzi cantano i 100 passi dei Modena City Ramblers
immagine 9Spezziamo la catena della mafia
immagine 10Partecipazione durante l'Inno d'Italia
immagine 11Le autorità sul palco durante l'Inno di Mameli
immagine 12Il discorso di Giuseppe Castronovo, Presidente del Consiglio Comunale
immagine 13W la libertà
immagine 14La bandiera italiana copre la targa a Peppino Impastato
immagine 15Gli striscioni appesi lungo il giardino
immagine 16Gli striscioni appesi lungo il giardino
immagine 17I segnalibro contro la mafia
immagine 18Le opere contro la mafia dei ragazzi delle scuole della circoscrizione VI
immagine 19Le mani della scuola Perotti
immagine 20State all'erta - scuola D'Acquisto
immagine 21La costituzione mafiosa
immagine 22XIII giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia
immagine 23Una delle opere esposte ai giardini di Largo Sempione
immagine 24La Città di Torino in ricordo di Peppino Impastato
immagine 25100 passi
immagine 26Pace
immagine 27I bambini guardano le loro mattonelle installate nei gradini del giardino
immagine 28Giovanni Impastato, fratello di Peppino
immagine 29Giovanni Impastato e Davide Mattiello, presidente dell'associazione ACMOS
immagine 30Io vedo, io sento, io parlo
immagine 31I gonfaloni aprono il corteo delle autorità
immagine 32Beppe Castronovo e Giovanni Impastato scoprono la targa dedicata a Peppino Impastato
immagine 33La Circoscrizione VI e Giovanni Impastato con la targa appena scoperta