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La Capitale mondiale 2008 del design riserva da sabato mattina una gradita sorpresa ai visitatori che si spingeranno a Porta Palazzo, al centro del più grande mercato multietnico d’Europa.
Il cuore di piazza della Repubblica per tre settimane, fino al 13 giugno, assume il ruolo non solo simbolico di fulcro della genialità dei designer al servizio della collettività.
Lo scrigno del Palafuksas, l’edificio in vetro costruito al posto del vetusto padiglione dell’ex bazar coperto dell’abbigliamento, si prepara a svelare una innumerevole messe di prototipi, realizzazioni intelligenti nate dalla creatività di designer famosi che nel corso di workshop hanno discusso a lungo con cittadini di diversi contesti: San Salvario, Le Vallette, i Murazzi, la stessa Porta Palazzo, crocevia del meltingpot torinese.
Non si paga il biglietto, l’ingresso è libero. Si annunciano eterogenei gli oggetti in rassegna: dalle bancarelle pieghevoli con sistemi di copertura innovativi creati per gli ambulanti e suggeriti dai commercianti occasionali del bric-à-brac del sabato mattina a pontili flessibili e veloci da utilizzare sul fiume per le regate di canottaggio; da sistemi per stendere i panni ad asciugare nei piccoli appartamenti dove lo spazio è risicato a megaschermi agili e resistenti per una panchina gran parte dell’inverno a causa della mancanza di un banale sistema di riscaldamento della seduta.
Al termine di questa interessante e divertente consultazione popolare sono stati invitati designer, architetti, artisti, grafici chiamandoli a dare una risposta progettuale ai desideri. A completare il processo sono state quindi coinvolte le aziende che hanno realizzato materialmente i progetti. proiettare d’estate film all’aperto, nelle piazze dei quartieri.
Qui si constata come il design sia uno strumento utile. E la nomina di Torino a prima World Design Capital è stato il riconoscimento al successo di un processo di trasformazione che da anni coinvolge la città e tutto il territorio piemontese. La mostra giunge così alla conclusione di un percorso incominciato un anno fa quando erano stati individuati sotto la Mole 48 gruppi composti da abitanti, studenti, gruppi di persone curiose uniti da passioni sportive o culturali.
Nel corso di incontri con i tutor avevano espresso un bisogno specifico: la necessità di risolvere problemi quotidiani spiccioli, cui il sistema produttivo non aveva ancora fornito risposte: come la necessità di colorare le bocce per i giocatori in là con gli anni, in difficoltà con la vista, o l’esigenza di una pergola poco ingombrante con cui cercare refrigerio in un giardinetto, o di smettere di rinunciare forzatamente a una sosta ristoratrice su una panchina gran parte dell’inverno a causa della mancanza di un banale sistema di riscaldamento della seduta.
Al termine di questa interessante e divertente consultazione popolare sono stati invitati designer, architetti, artisti, grafici chiamandoli a dare una risposta progettuale ai desideri.
A completare il processo sono state quindi coinvolte le aziende che hanno realizzato materialmente i progetti.
[fonte: TorinoClick]
Torino Geodesign
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2Sentieri Urbani portano al PalaFuksas
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3Bocce Colorate
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4Nuovo
tipo di berimbeau
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5Food
design
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6Sentieri Urbani
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7Si
prega di toccare e giocare
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8Strategie
antirumore
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9Strategie
antirumore
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10Torino Geodesign al Palafuksas
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11Torino
Geodesign al Palafuksas
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12Torino
Geodesign al Palafuksas
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13Sistema
Antifurto
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14Panchina
riscaldata
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15Archivio mobile
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16Stufa
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17Torino
Geodesign al Palafuksas
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18Paola
Zini, Direttore di Torino 2008 World Design Capital
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19Ilda
Curti, Assessore alle Politiche per l’integrazione
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20Segno Urbanio Parco dell'Arrivore
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21Laplamp
- lampada parassita