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Il Museo di Antichità apre le porte alla Cina.
Dall’11 luglio, giornata inaugurale, prende il via l’ esposizione “Il
Celeste impero. Dall’esercito di terracotta alla via della seta.”
Per la prima volta ospitati a Torino alcuni dei guerrieri di terracotta
dell’esercito di Qin Shi Huangdi, difensori del Primo Augusto Imperatore
dei Qin (che si pronuncia “Cin”), che regnò nel III secolo
a.C.
Oltre alle statue, impressionanti per il loro realismo, in mostra le preziose
lacche provenienti dalla tomba della marchesa di Dai, scoperta a Mawangdui (Hunan)
e i magnifici bronzi inclusi nel corredo funebre del principe Liu Sheng, fratello
del grande imperatore Wu della dinastia Han (141-87 a.C.).
A simbolo dell’arte Han Orientale, una guardia d’onore in bronzo
del generale Zhang, governatore della prefettura di Wuwei e una creatura di pietra
che, insieme ad altre, fiancheggiava la “Via dello Spirito” percorsa
per raggiungere il sepolcro.
Una stele votiva della fine del V secolo introduce il visitatore in un
viaggio spirituale nella scultura buddista, fino ad arrivare alla statuaria Tang
(618 - 907 d. C.) che include un monumentale Buddha Maitreya dalle grotte di
Longmen. Agli oggetti relativi alla religione principale vengono accostati
anche una stele daoista e una lunetta della porta di una tomba decorata con una
scena rituale zoroastriana, a testimonianza della tolleranza della società cinese
dell’epoca.
Numerosi i reperti ritrovati nelle tombe Tang, ricchi di informazioni preziose
sui gusti, sulle credenze religiose e sull’arte dell’epoca.
Le pitture parietali delle stesse, inoltre, mostrano un grande assortimento di
generi e soggetti pittorici: delle bellezze femminili sono dipinte sui pannelli
del sarcofago di un aristocratico della Cina settentrionale, un eunuco dai tratti
caricaturali è realizzato sulla tomba di una principessa imperiale.
La fastosità della corte Tang è rappresentata invece da ritrovamenti
d’oro e d’argento di grande raffinatezza, come ad esempio quelli
trovati nella cripta della pagoda del tempio di Famensi o quelli provenienti
dal tesoro sepolto rinvenuto a Zhenjiang, nella provincia meridionale del Jiangsu.
Le ultime due sale, accolgono alcuni reperti, visibili in anteprima, della
collezione del Museo d’Arte Orientale di Torino, la cui apertura è prevista
per il prossimo autunno e per il quale la Fondazione per l’Arte della Compagnia
di San Paolo, organizzatrice e sostenitrice della mostra al Museo di Antichità,
ha acquistato numerose importanti opere.
L’esposizione sulla Cina, che segue quella di grande successo dello scorso anno “Afghanistan, i tesori ritrovati. Collezioni del museo nazionale di Kabul”, resterà aperta fino al 16 novembre.
Museo di Antichità di Torino - Piazza
Duomo angolo via XX Settembre
dall’11 luglio al 16 novembre 2008.
Orario estivo, fino al 14 settembre: da martedì a
domenica dalle 10,30 alle 19,30; giovedì e sabato prolungato fino
alle 23.
Orario invernale, a partire dal 16 settembre:
da martedì a domenica dalle 8,30 alle 19,30; giovedì e sabato
prolungato fino alle 23.
Biglietti
Intero: mostra e visita al Museo di Antichità € 8.
Ridotto: mostra e visita al Museo di Antichità € 5.
Ridotto oltre i 65 anni e dai 18 ai 26 anni; gruppi superiori alle 15 persone
( pren. obbligatoria).
Gratuito fino a 18 anni. Gratuito per tutti ogni martedì fino
alle 14 e ogni sabato dalle 19 alle 23.
Ingresso libero: possessori dell’Abbonamento Musei
Torino Piemonte e Torino+Piemonte Card ; direttori e conservatori
di musei; soci ICOM; personale Ministero dei Beni Attività Culturali;
giornalisti iscritti all’Ordine; guide Turistiche con patentino; disabili
e loro accompagnatore; accompagnatori gruppi (1 ogni 15 persone).
Per informazioni:
Numero verde 800329329 dalle 8 alle 22 tutti i giorni info@fondazionearte.it
Maggiori informazioni su www.fondazionearte.it
[fonte: TorinoClick]
Il Celeste Impero - Dall'esercito di terracotta alla via della seta
immagine 2Il Celeste Impero - Dall'esercito di terracotta alla via della seta
immagine 3Il Museo di Antichità
immagine 4Statue raffiguranti ufficiali militari
immagine 5Guardia d'onore
immagine 6Statua raffigurante il bodhisattva Avalokitesvara
immagine 7Statuine raffiguranti suonatori a cavallo
immagine 8Gruppo di quattro statuine raffiguranti musiciste
immagine 9Statuine raffiguranti stranieri
immagine 10Specchio con decoro intarsiato di fiori e uccelli
immagine 11Buddha e bodhisattva
immagine 12Fiore di loto
immagine 13Statue raffiguranti creature protettrici della tomba
immagine 14Statue di re guardiani
immagine 15Straniero dal volto velato
immagine 16Coppia di creature protettrici della tomba
immagine 17Luo Bo Jian, Direttore Art Exhibitions China
immagine 18Il Celeste Impero - Dall'esercito di terracotta alla via della seta
immagine 19Dario Disegni con Mauruzio Scarpari e Sabrina Rastelli, curatori della mostra
Entrato ormai a pieno titolo nel novero delle eccellenze che caratterizzano l’offerta culturale della città di Torino e della Regione Piemonte, Traffic celebra la sua quinta edizione sullo slancio del successo fatto registrare da quelle precedenti. L’affermazione dell’evento è il segno più evidente della validità di una formula che ha saputo abbinare quantità e qualità dell’offerta. Il consenso tributato dal pubblico non si può attribuire solo alla completa gratuità della manifestazione, che se non fosse accompagnata a un disegno progettuale affascinante e coinvolgente non riuscirebbe ad attirare ogni volta l’attenzione degli spettatori e dei media. E’ la combinazione dei due fattori a far convergere su Torino i flussi del traffico giovanile durante il festival, richiamando pubblico da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero, con ricadute assai significative per il territorio. Traffic viene percepito da aree geografiche e culturali diverse come un’occasione speciale per incontrarsi, conoscersi, apprezzare il contesto in cui è collocato e soprattutto fruire di una ricca offerta culturale che ha nella musica il suo nucleo ma che trova assonanze e affinità con il cinema, la letteratura, l’arte contemporanea e il design. Non a caso Traffic ha trovato spontanee alleanze e collaborazioni con altre istituzioni e iniziative quali il Museo Nazionale del Cinema, il Circolo dei Lettori e – quest’anno, in modo particolare – Torino World Design Capital.
Circa 30.000 persone hanno hanno assistito alla serata del 10 luglio che ha visto come protagonisti i potenti martelli elettronici dei Soulwax, tutti di bianco vestiti.
A seguire la star della serata, l'ipnotizzatore Tricky che regala al pubblico torinese un concerto non facile. Concerto che oscilla tra momenti punk, momenti trip. Tricky cambia registro tra trip hop e punk hop e blues hop.
A chiudere la serata sono ancora i Soulwax in versione 2Many Djs, la Pellerina si trasforma in una enorme discoteca all'aperto con il pubblico che balla trascinato dal ritmo forsennato dei DJ.
Tricky
immagine 2Il parco della Pellerina comincia a riempirsi
immagine 3Mao
immagine 4In attesa della performance dei Soulwax
immagine 5Soulwax
immagine 6Soulwax
immagine 7Soulwax
immagine 8Soulwax
immagine 9Soulwax
immagine 10Soulwax
immagine 11Un momento dell'esibizione di Tricky sul palco della Pellerina
immagine 12Tricky
immagine 13Tricky
immagine 14Tricky
immagine 15Tricky
immagine 16I 30mila della pellerina
immagine 17Il pubblico di traffic