i giorni evidenziati contengono notizie
Canzonissima e Lascia o raddoppia. Lo Zecchino d’oro e Sorella
radio, conduttore Silvio Gigli. Cinquant’anni di radio e tv in un
pugno di file. Dieci postazioni multimediali consentono di consultare
– con un click – tutta la storia digitalizzata della Rai e
i programmi di ieri o di oggi.
D’ora in avanti sono a disposizione di tutti, studiosi e anonimi
cittadini, al piano terra dello storico Palazzo della radio, in via Verdi,
31. Dopo la biblioteca romana di viale Mazzini, anche Torino ha accesso
al patrimonio della Rai, ricchezza documentale che coincide con la storia
degli ultimi cinquant’anni.
Un milione di file on line, ma non liberamente visibile “in chiaro”
in Internet per via dei diritti d’autore da tutelare, fanno dell’archivio
dell’ente radiotelevisivo nazionale uno delle più grandi
strutture multimediali al mondo, seconda solo alla britannica Bbc.
La bibliomediateca ha aperto i battenti nel capoluogo piemontese attestando
un indiretto riconoscimento alla città, in un contesto già
all’attenzione mediatica internazionale per via della concentrazione
in un perimetro ristretto, tra l’università e la Mole Antonelliana,
del Museo nazionale del cinema (nel suo ventre) e dei diversi luoghi dei
festival cinematografici: dalle rassegne del cinema giovani a quelle legate
ai temi ambientali fino al Tff, Torino film festival, diretto per la prima
volta dal regista Nanni Moretti.
Come ha sottolineato in mattinata Fiorenzo Alfieri, assessore comunale
alla Cultura: “La consistente presenza di lavoratori, circa 1200,
assai specializzati, che lavorano qui e il rinnovato interesse soprattutto
per il centro di produzione, confermano che la Rai di Torino è
il secondo polo dopo Roma. Dopo i tempi dell’incertezza, oggi abbiamo
finalmente la conferma di un interesse concreto per il nostro territorio”.
Lo spirito con cui si possono consultare i programmi - proposti dapprima attraverso il tubo catodico e le radio a valvole, poi con gli apparecchi a transistor e fino ai recentissimi formati web - è quello dell’offerta di servizio pubblico. Quindi massima disponibilità d’orario (dalle 9,30 alle 17 dal lunedì al giovedì, dalle 9,30 alle 16 il venerdì) e prezzi politici per rimborsare i costi di riproduzione dei materiali, siano essi gli spot pubblicitari di Carosello o educational come le puntate di Non è mai troppo tardi del rimpianto maestro Alberto Manzi con si alfabetizzarono centinaia e centinaia di italiani, o copioni radiofonici: di questi se ne possono pescare 95 mila!. I numeri della bibliomediateca sono quindi ingombranti. On line si possono consultare 750 mila ore di televisione, 650 mila di radio e poi 9500 reclame, 40 mila fotografie. Sì, perché dietro ogni produzione, tv o radiofonica che si rispetti la Rai ha conservato gli album fotografici e le minute dei copioni.
fonte: TorinoClick
La Rai inaugura la Bibliomediateca in via Verdi 31
immagine 2Alcuni oggetti in esposizione al museo della Radio e Televisione
immagine 3Televisore autocostruito
immagine 4 Microfoni al museo della Radio e Televisione
immagine 5 Un momento della conferenza
immagine 6 La sala del museo della Radio e Televisione
immagine 7 Rai. Centro Produzione Torino
immagine 8La Rai di Via Verdi 16
immagine 9 Cancellata della Rai di Via Verdi 16
immagine 10 Prime visite alla Bibliomediateca Rai
immagine 11 La Bibliomediateca Rai