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La piazza ha cominciato a riempirsi ben prima dell’orario previsto per lo scoprimento del Caval ‘d Bronz. Appoggiati alle transenne, seduti sulle panchine o approfittando per una passeggiata in una giornata calda e luminosa, i torinesi aspettavano di tornare a rivedere il loro monumento simbolo in un clima che faceva inevitabilmente tornare ai giorni delle Olimpiadi.
Lo avrebbe ricordato nel suo intervento anche Sergio Chiamparino facendo di Emanuele Filiberto e del suo cavallo una sorta di traghettatori tra i Giochi del 2006 e il 150° dell’Unità d’Italia in programma per il 2011. “La sua nuova luce – ha detto il sindaco parlando dei risultati del restauro che ha interessato il monumento di Marochetti – è l’emblema della rinascita culturale della città in vista degli appuntamenti che ci attendono”. Un’azione che ha riguardato i monumenti, ma anche gli spazi pubblici: “Un tempo questa piazza era un garage”, ha sottolineato Chiamparino. Ora, invece, davanti al palco si accalcano in oltre 20mila per rivedere dopo 11 mesi quello che “con la Mole, è il simbolo di Torino nel mondo”. E dei torinesi, perché la tenacia, forse anche un poco di testardaggine, che gli attori del Teatro Stabile assegnano a Emanuele Filiberto nello spettacolo che miscela insieme la storia del Duca e i lavori per il recupero del suo monumento, racconta tanto di questa città e delle sfide che i suoi cittadini hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni. Prove vinte, come quella di questo restauro che commuove fino alle lacrime la sua responsabile Alessandra Morelli della Compagnia di Conservazione e altre che continuano. Ne parlano l’assessore Alfieri e Fabrizio Benintendi, presidente degli ‘Amici dei beni culturali piemontesi’, l’associazione che, in cambio della pubblicità che ha ricoperto il basamento del monumento, ha raccolto i 300 milioni di euro necessari per i lavori, “Ne speseremo altri, senza costi per la collettività, se sopporterete ponteggi e cartelloni”, promette Benintendi. C’è tempo ancora per le parole di Karl Emanuel Hedengren, l’emozionato nipote di Marochetti, e di Richi Ferrero che del monumento ha curato l’illuminazione. “Camminando sui riflettori a terra, pare che il cavallo si muova, che la statua prenda vita”. Lo aveva già fatto, pochi minuti prima.
fonte: TorinoClick
Piazza San Carlo: è una "febbre da cavallo"
immagine 2Il drappo rosso
immagine 3Controluce
immagine 4 Attesa in Piazza San Carlo
immagine 5 L'inizio della cerimonia
immagine 6 La parola alle autorità
immagine 7 L'attesa
immagine 8Via il telo
immagine 9 Sulle note del Va Pensiero, lentamente si scopre il monumento
immagine 10 Compare la testa del cavallo
immagine 11 Via il telo
immagine 12 Via il telo
immagine 13 Si scopre Emanuele Filiberto
immagine 14 Nuova luce per il Caval d’Bronz
immagine 15 Il monumento a Emanuele Filiberto
immagine 16 Il monumento a Emanuele Filiberto in tutto il suo splendore
immagine 17 Il monumento
immagine 18Il restaurato Caval d'Bronz
immagine 19 Il monumento a Emanuele Filiberto
immagine 20 Particolare del Cavallo
immagine 21 Emanuele Filiberto