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Torino ha ritrovato, una pagina della sua storia architettonica barocca.
Una chiesetta del XVIII secolo, ben lontana dal centro e anzi ai margini della
città, a Mirafiori Nord. Era la cappella dell'ormai scomparsa cascina
Anselmetti, demolita trent'anni fa dopo tre secoli di esistenza sulla strada
del Gerbo (oggi via Paolo Gaidano). Gli Anselmetti, nella seconda metà del
Settecento, erano banchieri, oltre che proprietari terrieri. Il denaro non
mancava di certo, per edificare questo edificio dalla facciata semplice ma
di armoniosa eleganza, che funzionava ancora come luogo di culto negli anni
Sessanta. Il boom edilizio e demografico degli anni '60 e'70, rese poi necessaria
la costruzione della nuova e più spaziosa chiesa dell'Ascensione, quasi
dirimpetto.
Dopo un lungo periodo di abbandono, la cappella Anselmetti è ritornata
all'onor del mondo, non più come luogo di preghiera, ma come Laboratorio
di storia e storie, nell'ambito del progetto Urban 2 per Mirafiori Nord.
La realizzazione del Laboratorio (che comprenderà anche un archivio di
storia locale a disposizione degli abitanti del quartiere) è opera dell'artista
Massimo Bartolini, ma anche dell'impegno e della volontà delle insegnanti
delle scuole attigue all'antica cappella, la scuola media "Alvaro-Modigliani" e
le scuole d'infanzia ed elementare "Franca Mazzarello", da tempo impegnate
in progetti didattici imperniati sulla storia del quartiere.
Tra gli spazi volutamente vuoti, intesi perpetuare l'idea di un luogo di raccoglimento
e riflessione, e quelli attrezzati per attività didattiche e di consultazione,
l'edificio barocco è pronto per svolgere il suo ruolo nell'ambito di un
polo socio-culturale che si va delineando nella zona di via Gaidano, dove si
stanno per concludere i lavori di ristrutturazione del nuovo centro civico, sull'area
dell'ex cascina Roccafranca.
fonte: cittàgorà
Cappella Anselmetti
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2L'altare della cappella
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3Particolare del Laboratorio di storia e storie
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4Gianfranco Presutti, Direttore Urban 2 e Paola Pozzi, consigliere Regione Piemonte
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5Andrea Stara, Presidente Circoscrizione 2 e gli Assessori Luigi Saragnese e Ilda Curti
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6Particolare
della cappella Anselmetti
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7L'artista Massimo Bartolini
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8Ilda Curti, Assessore
alle Politiche per l’integrazione, taglia il nastro inaugurale
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9L'esibisizione del fisarmonicista Maurizio Pala
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10Cappella Anselmetti
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11Cappella Anselmetti
Il laboratorio di Pittura del Centro Diurno di Via Dego, 6 della Circoscrizione
1 presenta "Segno Grafico" un percorso articolato su più esperienze,
in esposizione presso la bottega InGenio di via Montebello 28 b.
una collettiva "Luoghi del Segno", tentativo di focalizzare e
valorizzare, attraverso l'essenzialità del solo segno grafico in
bianco e nero, lo stile personale di ognuno.
Una collettiva "Segni d'Acqua e di Colore", due aspetti caratterizzano
questa collezione: il passaggio dal bianco e nero al colore con l'uso incerto
e curioso delle matite colorate acquerellabili; la maggiore attenzione
al commento verbale, che ora compare quasi in tutte le opere.
Una personale "GianMaria Vablais" il disegno, la pittura, strumenti
per entrare in dialogo con GianMaria, artista disabile, che sa rappresentare
storie e realtà attraverso un segno particolare.
Bottega InGenio:
Via Montebello 28 b
Orario di apertura:
dal martedì al sabato 9-19
Alcune opere di GianMaria Vablais
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2La
Personale di GianMaria Vablais
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3Una delle opere di GianMaria Vablais
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4GianMaria Vablais
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5Pittura su stoffa
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6Una delle opere in esposizione
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7Un momento della presentazione
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8L'insegna della bottega InGenio
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9Una delle opere in vetrina
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10Opere
in vetrina
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11Un'opera
della serie "Segni d'Acqua e di Colore"
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12Un'opera
di GianMaria Vablais
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13La
bottega InGenio