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Dopo una mattinata e un primo pomeriggio caldi e afosi, contraddistinti da una forte umidità, anche oggi è arrivata la pioggia, come spesso accade in questo mese di giugno 2007.
Verso le 18 una vera e propria tempesta di pioggia, vento e grandine si è abbattuta sulla città, specialmente nella zona centro-sud: in soli 30 minuti sono caduti almeno 47 millimetri d'acqua, accompagnati da una buona dose di chicchi di grandine grandi come olive. Molti gli automobilisti (e i ciclisti) sorpresi dalla tempesta: non tutti sono riusciti a trovare un riparo per tempo, e così hanno dovuto fare i conti con un vero e proprio mare d'acqua che ha coperto le strade della città.
Qualcuno ha già pensato di portare il mare a Torino, allagando artificialmente la zona dei binari dietro la stazione di Porta Nuova...che la natura volesse rubare l'idea e anticipare i tempi?
Il "mare" di via nizza angolo corso spezia
immagine 2La grandine si abbatte su Torino
immagine 3Il 18 spartiacque
immagine 4 Eruzione urbana
immagine 5Le auto navigano
immagine 4 Temerari in bicicletta
immagine 5Diga improvvisata
Le giornate ecologiche organizzate dall'Ufficio rom, sinti del Comune in collaborazione con Legambiente, Ecopolis e Amiat, continuano con il ciclo di eventi in calendario.
Questa mattina è stata dedicata ai bambini e ai ragazzi del campo nomadi
di Via Germagnano 10, che, insieme allo scultore Pino Scarfò, hanno realizzato
per terra una grande ruota composta di stracci e materiale raccolto da
loro stessi nei giorni scorsi.
Oltre a sensibilizzare le fasce più giovani sui temi ambientali, a significare
che anche il rifiuto può essere utilizzato costruttivamente, la creazione
dell’opera è stata un momento importante per evocare, attraverso la metafora
della ruota, il nucleo profondo delle tradizioni antiche della loro etnia,
legate alla condizione esistenziale del viaggio.
«Nel labirinto delle nuove città molti Rom si sono lasciati abbagliare dalla possibilità di una 'bella vita', e hanno dimenticato. E delle notti, quelle trascorse sotto il cielo aperto alle stelle, con qualche vecchio che raccontava le loro storie..., storie piene di poesie, abitate da bambini, diavoli, principesse e lunghi, interminabili viaggi…, che cosa rimane? – ha scritto l’artista - ….Ho voluto costruire, qui con loro, una grande ruota, simbolo del nomadismo….Ma dentro la ruota, figlia e madre della tradizione Rom, ho acceso un fuoco: il fuoco che scalda, il centro dei ricordi, il focolare delle famiglie di un tempo, il cuore di un immaginario cerchio che riuniva intorno a sé la 'kumpánia' intera». Le parole passano di mano in mano, sulle fotocopie che Scarfò distribuisce a tutti quelli che stanno a guardare la ruota appena finita, sotto il sole di mezzogiorno, mentre i ragazzini scalzi corrono e saltano intorno al fuoco.
La grande ruota, simbolo del nomadismo
immagine 2I bambini rom intorno alla ruota
immagine 3I bambini rom intorno alla ruota
immagine 4 Il saluto dei bimbi rom
immagine 5In bici intorno alla ruota