i giorni evidenziati contengono notizie
Da domenica 10 giugno si aprono al pubblico i Giardini della
Reggia di Venaria Reale, una delle più significative citazioni
dell’arte del giardino barocco internazionale del XVII e XVIII secolo.
Dopo una straordinaria opera di recupero durata otto anni, i regali spazi
verdi della Venaria aprono le loro porte, proponendosi come meta culturale
e polo turistico contemporaneo.
L’annuncio è stato dato dal Presidente della Regione Piemonte,
Mercedes Bresso, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato
anche il Sindaco di Venaria Reale, Nicola Pollari, l’Assessore alla
Cultura della Regione Piemonte, Gianni Oliva, i Direttori regionali Mario
Turetta, Alberto Vanelli e Maria Grazia Ferreri, il Soprintendente per
i Beni Architettonici e per il Paesaggio, Francesco Pernice e il Presidente
della Compagnia di San Paolo, Franzo Grande Stevens. L’arch. Mirella
Macera ed il maestro Giuseppe Penone hanno poi accompagnato gli ospiti
ad una visita ai Giardini illustrando la metodologia di recupero, le soluzioni
adottate e l’ispirazione avuta per gli interventi d’arte contemporanea.
Uno stretto connubio tra antico e moderno, un dialogo virtuoso
tra insediamenti archeologici e opere contemporanee, il tutto incorniciato
in una visione all’infinito che non ha riscontri analoghi
fra i giardini storici italiani, per la magnificenza delle prospettive
e la vastità del panorama naturale circondato dai boschi del Parco
La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi: sono i Giardini de La Venaria
Reale, ideale completamento dell’imponenza della Reggia, di cui
anticipano l’inaugurazione prevista il prossimo autunno.
La Venaria Reale fu voluta da Carlo Emanuele II di Savoia intorno
alla metà del Seicento quale residenza “di piacere
e di caccia” per la corte: l’architetto Amedeo di Castellamonte
plasmò il borgo, il palazzo con i suoi servizi, i giardini e i
boschi di caccia (ciò che oggi è il Parco de La Mandria)
in un unicum di scenografie architettonico-ambientali in modo da creare
un grandioso complesso monumentale governato da un solo asse di simmetria,
ancora adesso ben identificabile nella Via Maestra del Borgo antico che
prosegue idealmente nei Giardini. Il progetto seicentesco
aveva previsto la realizzazione di un Giardino all’italiana articolato
su tre livelli con una ricca presenza scultorea e decorativa rappresentata
dalla Citroniera, Loggia a Teatro, Fontana dell’Ercole, Tempio di
Diana e da circa quattrocento fra busti, bassorilievi, statue, telamoni.
A partire dal 1699 il parco viene completamente riformulato secondo i
canoni del Giardino alla francese con la completa demolizione o smembramento
dell’apparato precedente, per arrivare ad una sua nuova definizione
all’infinito con un’estensione in lunghezza di circa 1,5 chilometri,
equiparabile a quella del Gran Canale di Versailles. Con l’occupazione
napoleonica del 1798, la Reggia ed i suoi Giardini iniziano a conoscere
un lento ma inarrestabile declino, continuato anche dopo la Restaurazione
e fino al Novecento inoltrato, quando l’intero complesso fu adibito
a caserma e luogo di esercitazione militare per poi essere abbandonato.
Dopo 2 secoli di utilizzo improprio ed abbandono totale, la rovina degli
80 ettari dell’area era tale da non consentire più neanche
la possibilità di percepire i frammenti di quella che era stata
la conformazione originale dei Giardini. Un complesso progetto
di restauro da 25 milioni di euro, promosso e curato dalla Soprintendenza
per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte e dalla Regione
Piemonte, ha permesso un’operazione senza precedenti: la
ricostruzione vera e propria di un paesaggio, con i suoi segni storici
ma anche con una peculiare attenzione all’estetica ed alla fruizione
moderna. La presenza di nuove straordinarie opere d’arte
contemporanea realizzate da Giuseppe Penone è stata resa possibile
grazie alla collaborazione della Compagnia di San Paolo e del Castello
di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea.
Dove:
Giardini della Reggia di Venaria, ingresso da viale Carlo Emanuele II - Venaria Reale (Torino)
Apertura:
dal 10 giugno 2007
da martedì a domenica, ore 10 - 20.
Chiuso il lunedì
Biglietto giornaliero (Feriali):
Intero: 2 euro;
Ridotto: 1 euro (over 65 anni, under 21 anni, Scuole elementari, medie
e superiori con min. 10 studenti accompagnati da 1 docente, Gruppi di
min. 15 persone);
Gratuito fino ai 12 anni con accompagnatore adulto
Biglietto giornaliero (Festivi):
Intero: 4 euro;
Ridotto: 3 euro (over 65 anni, under 21 anni, Gruppi di min. 15 persone);
Ridotto per Scuole elementari, medie e superiori con min. 10 studenti
accompagnati da 1 docente: 2 euro;
Gratuito fino ai 12 anni con accompagnatore adulto
Bus dedicati da Torino per i Giardini della Reggia (dal 10 giugno):
Numero Verde GTT 800 019152
Per informazioni, biglietti e prenotazioni:
www.lavenariareale.it - Numero
Verde 800 329 329
InfoPiemonte, piazza Castello 165 – Torino
Ingresso dei Giardini, viale Carlo Emanuele II – Venaria Reale
I Giardini della Venaria Reale
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2Il
restauro della Galleria di Diana
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3Il
restauro della Galleria di Diana
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4Il
restauro della Galleria di Diana
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5Il
restauro della Galleria di Diana
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6Restauro
alla Reggia di Venaria
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7Giardinieri
all'opera
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8Fervono
i lavori per l'apertura dei Giardini
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9Vasi
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10Pergolato
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11Pergolato
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12I
Giardini della Venaria Reale
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13Giardinieri
all'opera
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14I
Giardini della Venaria Reale
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15Mario
Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del
Piemonte
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16Alberto
Vanelli e Franzo Grande Stevens
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17La
conferenza stampa
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18Mercedes
Bresso e Gianni Oliva
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19Mirella
Macera e Giuseppe Penone
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20Foto
di gruppo
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21Riflessi
della Venaria
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22I
lavori per riportare alla luce i reperti archeologici
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23I
lavori per riportare alla luce i reperti archeologici
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24Reggia
di Venaria Reale, Parco Alto
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25Reggia
di Venaria Reale, Parco Alto
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26I
Giardini della Venaria Reale
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27I
reperti archeologici della Venaria Reale
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26Le
opere di Giuseppe Penone per i Giardini della Venaria Reale
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27Le
opere di Giuseppe Penone per i Giardini della Venaria Reale