i giorni evidenziati contengono notizie
La restituzione della Sala Musicale dopo 8 mesi di lavoro
Per i torinesi la Sala che riapre al pubblico, nel 250° anniversario della nascita di W. A Mozart, è qualcosa di più di una bella sala concerti: è un luogo di affezione al quale sono legati alcuni dei ricordi musicali più cari di ciascuno. Molti, anche tra coloro che lo frequentano occasionalmente, condividono la sensazione di sentirsi a proprio agio in un ambiente familiare che è al tempo stesso uno dei simboli musicali della città.
Come noto, il luogo aveva perso negli anni un po' del proprio fascino, appannato dall'usura del tempo ma anche da interventi condotti talvolta, sotto la spinta dell'urgenza, senza poter tenere troppo conto dell'estetica e delle esigenze funzionali specifiche dell'attività musicale.
Dopo soli sette mesi di chiusura, la re-inaugurazione odierna ci riconsegna una sala davvero "ritrovata". Ritrovata innanzitutto nella sua bellezza originaria, quella che poterono ammirare i primi frequentatori, negli anni '30 del secolo scorso. Come allora, l'armoniosa architettura dei volumi viene esaltata dai delicati marmi policromi (oggi pazientemente ripuliti), dai colori degli stucchi e degli intonaci, dall'elegante disegno delle balaustre in ferro, dallo sfavillio di lampadari e appliques in vetro di Murano. Le poltroncine in velluto riprendono le tonalità di quelle originali e le varie sfumature del legno appaiono calde e vissute.
Ma la sala è ritrovata anche, e forse soprattutto, sotto il profilo funzionale, finalmente adeguato, nei limiti naturalmente consentiti dalla struttura, alle esigenze di una vita musicale sempre più intensa e variegata. Così il foyer può ora disporre di un bancone biglietteria attrezzato e di uno spazio guardaroba per l'accoglienza del pubblico; l'illuminazione del palcoscenico consente di far convivere i tradizionali paralumi opportunamente restaurati con un impianto luci di moderna concezione; è stato realizzato un sistema di climatizzazione e così via.
Una sala profondamente rinnovata dunque, resa più confortevole e migliorata anche acusticamente, per mantenerne la vocazione originaria adattandola ai tempi: il luogo ideale per concerti solistici, recital e formazioni cameristiche, oltre che per le esigenze didattiche del Conservatorio Giuseppe Verdi. Una sala pronta a ritornare con naturalezza tra i luoghi della musica più frequentati, sicuramente apprezzata anche per la sua collocazione in una piazza a sua volta oggetto di recenti e importanti interventi di riqualificazione.
Il monumento: Interventi di restauro conservativo
Il Monumento Alfonso Ferrero della Marmora fu inaugurato nell'ottobre del 1891, nella centrale Piazza Bodoni, luogo dove alcuni anni dopo sorgerà anche la struttura del Conservatorio Giuseppe Verdi. Assumeva l'incarico dell'esecuzione dei lavori il nipote del defunto, marchese Tommaso La Marmora.
L'autore del monumento è Stanislao Grimaldi, nato a Chambery (1825-1903), ufficiale di cavalleria che già conosceva e stimava La Marmora.
L'opera è costituita da un alto basamento di granito di Saveno con agli angoli ornati da teste leonine e foglie d'acanto di bronzo. Sul piedistallo sono poste le epigrafi in bronzo che ricordano i fatti e le date salienti legati alla vita del personaggio e del monumento.
Sull'alto basamento è posta la statua di bronzo, fusa nel Regio Arsenale, che ritrae La Marmora con feluca e sciabola su di un cavallo a passo di parata.
La facciata del Conservatorio Giuseppe Verdi
immagine 2 Particolare del Monumento Alfonso Ferrero della Marmora
immagine 3 Piazza Bodoni: il Conservatorio e il Monumento della Marmora
immagine 4 Il Monumento Alfonso Ferrero della Marmora
immagine 5 Giochi di luce sulla facciata del Conservatorio in occasione dell'inaugurazione
immagine 6 Giochi di luce sulla facciata del Conservatorio
immagine 7 Piazza Bodoni
immagine 8 Il taglio del nastro per l'inaugurazione
immagine 9 Il coro di voci bianche del Conservartorio
immagine 10 Il Maestro Fornero, Direttore del Conservatorio e l'Assessore Fiorenzo Alfieri
immagine 11 Il Sindaco Chiamparino durante l'inaugurazione
immagine 12 Dietro le quinte: violinista dell'Orchestra Sinfonica del Conservatorio
immagine 13 Dietro le quinte: violinista dell'Orchestra Sinfonica del Conservatorio
immagine 14 Dietro le quinte: il Maestro Salvatore Accardo
immagine 15 Dietro le quinte: il Maestro Salvatore Accardo
immagine 16 Orchestra Sinfonica del Conservatorio Giuseppe Verdi
immagine 17 Orchestra Sinfonica del Conservatorio Giuseppe Verdi
immagine 18 Orchestra Sinfonica del Conservatorio Giuseppe Verdi
immagine 19 La Sala del Conservatorio Giuseppe Verdi
Le più autorevoli coscienze storiche del paese lo ricordano: chi è senza memoria, o non sa, vive il presente e progetta il futuro rischiando di ripetere gli errori tragici del passato. Il Giorno della Memoria, istituito in Italia nel 2000 nella giornata del 27 gennaio, rammenta a tutti lo sterminio di milioni di ebrei durante l'ultimo conflitto mondiale, ma anche l'uccisione di tanti gitani, di omosessuali, di testimoni di Geova, di uomini e donne di svariate nazionalità, di deboli e inermi, di bambini, di giovani e di vecchi.
A Torino le manifestazioni della ricorrenza hanno presentato in queste ultime settimane un ricco calendario grazie alla collaborazione tra il Comune, la Provincia, le circoscrizioni, la comunità ebraica, il Museo della Resistenza, il teatro Stabile, l'Aiace e il Gothe Institut.
La cerimonia istituzionale è avvenuta al cimitero Monumentale, con l'omaggio e la commemorazione dei caduti. Un'omelia nella cappella cimiteriale ha preceduto l'avvio di un corteo, composto da tanti uomini della strada, da autorità cittadine e dai rappresentanti delle associazioni degli ex combattenti e dell'Arma, che ha percorso i viali del camposanto per arrivare al campo della Gloria e fermarsi in raccoglimento davanti ai cippi dei deportati, degli internati e poi alla lapide in memoria degli ebrei.
Pochi giorni dopo la sua riapertura, l'Auditorium Rai di via Rossini ha ospitato domenica 29 un concerto (la terza sinfonia di Beethoven, la celebre Eroica), il saluto del sindaco Chiamparino e le testimonianze di Bruno Vasari ed Enzo Cucco.
Assieme a questi appuntamenti si stanno tenendo in città numerosi incontri, spettacoli, rassegne cinematografiche e mostre tematiche.
Merita di essere segnalata l'iniziativa che ha coinvolto circa mille
studenti, partiti il 27 da Torino in treno per Cracovia e Auschwitz.
E' il Treno della Memoria, un'idea delle associazioni Libera, Acmos e
Terra del Fuoco patrocinata dalle amministrazioni locali.
La folla di studenti in partenza con il Treno della Memoria nell'atrio della stazione Porta Nuova invasa
immagine 2 L'arrivo alla stazione degli studenti
immagine 3 Il treno speciale
immagine 4 Studenti in attesa di partire
immagine 5 Studenti in attesa di partire
immagine 6 Una studentessa
immagine 7 Uno degli studenti verso il treno
immagine 8 Le ultime raccomandazioni prima di partire...
immagine 9 Due parole in attesa della partenza
Torino si è risvegliata sotto 10 centimetri di neve e la neve continua a scendere. Qualche disagio per la viabilità in città, ma grande sospiro di sollievo per gli imminenti Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. La città imbiancata dalle colline al centro cittadino.
A quindici giorni dal via a Torino finalmente significative nevicate. La nevicata è iniziata anche nelle valli olimpiche da Bardonecchia a Oulx, da Cesana a Pragelato
Sembra quindi scongiurato il rischio di un'Olimpiade Invernale senza
neve.
Le piste di gara erano già state abbondantemente innevate con i cannoni,
ma mancava sulle montagne che faranno da corona ai siti olimpici e cartolina
per i milioni di spettatori che seguiranno i Giochi su tutte le emittenti
del mondo.
Città e valli con un "look" invernale: i turisti stranieri e appassionati esultano, mentre il sistema organizzativo predisposto per l'evento è impegnato affinché trasporti e mobilità, in caso di abbondanti nevicate, siano garantiti senza disagi durante il periodo olimpico.
Piazza San Carlo
immagine 1 Dalle webcam: il Duomo di Torino
immagine 2 Dalle webcam: lo stadio e il Palasport Olimpico
immagine 3 Dalle webcam: Piazza Palazzo di Città
immagine 4 Le chiese di Santa Cristina e San Carlo
immagine 5 Piazza San Carlo: Il Monumento a Emanuele Filiberto
immagine 6 Il Caval 'd Brons - Monumento a Emanuele Filiberto
immagine 7 Piazza San Carlo
immagine 8 Piazza Castello - Medals Plaza
immagine 9 Piazza Castello - Medals Plaza
immagine 10 Piazza Solferino: la Fontana Angelica
immagine 11 Il Parco del Valentino
immagine 12 Jogging al Parco del Valentino
immagine 13 Imbarco del Po
Il Sindaco Sergio Chiamparino, l'Assessore Maria Grazia Sestero e il Presidente delle Circoscrizione 9 Gianfranco Gazzola hanno inaugurato il primo lotto del sottopasso di corso Spezia.
La costruzione del sottopasso di Corso Spezia, unica opera olimpica realizzata
dalla Città di Torino, è rientrata nel piano di miglioramento
e potenziamento delle Infrastrutture viabili della città, per una
dimensione sempre più metropolitana del capoluogo piemontese.
Il primo lotto, da C.so Unità d'Italia al Lingotto, costituisce
la prima parte di un'opera con cui si prevede di attraversare la linea
ferroviaria Torino - Genova e collegare Corso Unità d'Italia a
Corso Unione Sovietica.
L'opera progettata del primo lotto ha una lunghezza complessiva di circa
700 m, di cui circa 533 m saranno in galleria ed i rimanenti 155 m di
rampe e raccordi a cielo aperto.
La realizzazione del sottopasso veicolare Spezia Sebastopoli consente un più veloce collegamento tra i punti di entrata uscita, non più interrotti da semafori ed incroci. Il suo impatto ambientale è ridotto in quanto collocato nel sottosuolo, vibrazioni e rumori sono ridotti e contenuti. Gli effetti sull'ambiente e sulla salute dei cittadini non possono che essere positivi.
Nella scelta della tecnologia per la sua realizzazione ci si è posto come obbiettivo primario il rispetto delle attività della zona: l'area mercatale di corso. Spezia i viali alberati, la viabilità esistente pubblica e privata.
Il taglio del nastro
immagine 2 L'ingresso del sottopasso da via Bizzozero
immagine 3 Il sottopasso
immagine 4 L'uscita del sottopasso da via Bizzozero
immagine 5 Colonnina per l'emergenza
immagine 6 La Banda del Corpo di Polizia Municipale
immagine 7 La Banda del Corpo di Polizia Municipale - riflesso
immagine 8 Il presidente delle circoscrizione 9, Gianfranco Gazzola
immagine 9 L'Assessore Maria Grazia Sestero
immagine 10 Il sindaco Sergio Chiamparino
immagine 12 Pronti per l'inaugurazione
immagine 13 L'ingresso del sottopasso da piazza Polonia