«si constata un modesto livello qualitativo medio dei processi di apprendimento (un 45 per cento di licenziati con la qualifica minima di "sufficiente") nella scuola media inferiore, ed il permanere, comunque, di rilevanti tassi di dispersione nella scuola superiore, in particolare all'interno di alcuni indirizzi, fra cui soprattutto quello dell'istruzione professionale, che registra ancora oggi – con tutte le cautele statistiche adottabili e al netto dei diplomati del terzo anno – una dispersione complessiva superiore a un terzo di tutta la popolazione scolastica relativa» (VII commissione parlamentare cultura, scienza e istruzione, 19 gennaio 2000: indagine conoscitiva sul problema della dispersione scolastica).
« Condizioni esterne e interne alla scuola, variamente intrecciate alle problematiche del vissuto minorile, si pongono come effetto ma anche come causa di "dispersione", correlandosi anche a disuguaglianze nel contesto sociale economico e culturale più ampio; la complessità della situazione richiede, di conseguenza, un impegno forte di tutta l'amministrazione scolastica ed insieme una collaborazione responsabile di tutte le Istituzioni competenti per la piena attuazione del diritto allo studio, che, superando la concezione "giuridico-formale-assistenziale", sia realmente correlato con il miglioramento della qualità del servizio scolastico».
Il progetto "Provaci ancora Sam! Prevenzione", nello spirito di quanto osservato, offre al problema della dispersione scolastica una risposta articolata che, ponendo in stretta correlazione la conoscenza quantitativa e qualitativa dei fenomeni di insuccesso e dispersione e delle cause che li generano, organizza interventi e attività sia in ambito scolastico sia extrascolastico in un quadro di coordinamento tra le scuole e le istituzioni.