Si estende la rete dei distributori di metano in Piemonte.
E cresce la flotta degli automezzi a impatto limitato: attualmente sono
400mila in tutta Italia, dei quali oltre 10mila circolano nel territorio
regionale. Numeri piccoli per il Piemonte che tuttavia, negli ultimi
anni, ha iniziato a colmare quel "gap culturale" che tradizionalmente
lo separa da alcune regioni del centro Italia.
Tra i fattori propulsivi una posizio-ne di primo piano spetta al "Progetto
Metano", un'iniziativa varata dal ministero dell'Ambiente nel 2002
che vede il Comune di Torino come capofila. Forte di uno stanziamento
di 5,5 milioni, il progetto - che coinvolge anche Fiat e Unione petrolifera
- prevede un sistema di incentivi a favore di aziende che svolgono attività
di trasporto pubblico, commerciale o artigianale. "Entro poche
settimane - spiega Dario Ortolano, assessore all'Ambiente del Comune
di Torino - i contributi potrebbero essere estesi ai privati. Si tratta
di un progetto strategico, se consideriamo che il 60% dell'inquinamento
atmosferico deriva dagli scarichi automobilistici e il metano, da solo,
è in grado di abbattere del 70% le emissioni di un autoveicolo".
Al 25 settembre 2003 risultava erogato appena il 19% della disponibilità
del fondo: poco più di un milione per un totale di 406 veicoli
acquistati (poche decine in Piemonte). Ma intorno al progetto, soprattutto
in territorio subalpino, l'interesse è crescente. "Fino
a oggi - spiega Lucia Mina, dirigente del settore Ecoprogetti del Comune
di Torino - il buon esito dell'iniziativa è stato penalizzato
dalla rete dei distributori di gas, molto ristretta e concentrata nella
parte centrale della penisola". Ma la musica sta cambiando: "Sempre
grazie ai fondi del progetto - prosegue Mina - è stata incentivata
l'apertura di nuovi impianti e proprio in questi mesi stiamo raccogliendo
i primi frutti".
La città di Torino, per esempio, fino a un anno fa poteva contare
su un solo distributore: lo storico impianto di via Botticelli, risalente
alla prima metà del '900. Nell'ottobre 2002 è stata aperta
al pubblico la "pompa" di via Gorini 26/B (interna al deposito
Gtt del Gerbido), mentre entro la fine del 2003 si attende l'inaugurazione
degli erogatori di Strada Cuorgné 102/A e di via Sansovino 44/A;
nel 2004 dovrebbero entrare in funzione anche i distributori di corso
Grosseto (angolo via De Gubernatis), strada del Drosso e via Cigna.
A completare la rete regionale, i 3 impianti nel territorio provinciale
(a Caluso, Carmagnola e Chieri), i 6 in provincia di Alessandria (Acqui,
Casale, Novi, Tortona oltre a quello del capoluogo), i 2 del novarese
(Bellinzago e Novara) e quello astigiano. Se si contano poi altri 4
impianti in costruzione (a Caselle, San Benigno, Gattico e Alessandria),
entro la fine del 2004 in Piemonte saranno attivi 23 erogatori.
MARCO FERRANDO
|