INDICE
Art.1 Obiettivo del progetto e azioni.
Art.2 Struttura di gestione.
Art.3 Meccanismi e requisiti per l’adesione.
Art.4 Modalità utilizzo finanziamenti e disponibilità
per l’anno 2002.
Art.5 Modalità erogazione incentivi per i veicoli.
Art.6 Modalità erogazione incentivi per gli impianti di distribuzione.
1. Obiettivo del progetto
e azioni
L’obiettivo del progetto, riportato nell’Accordo
di Programma sottoscritto in data 5 dicembre 2001 dal Ministero
dell’Ambiente, Fiat S.p.A. e Unione Petrolifera, formalizzato
con Decreto del Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente
D.I.A.R. del 21 dicembre 2001 pubblicato sulla G.U. della Repubblica
Italiana n° 78 del 3 aprile 2002, è il seguente:
- promuovere l’utilizzo del metano per autotrazione nelle aree
urbane e metropolitane a garanzia della riduzione strutturale
e permanente dell’impatto ambientale derivante da traffico.
Le Azioni intraprese per la realizzazione dell’obiettivo sono:
- incentivare, mediante erogazione di contributi, l’acquisto
o l’acquisizione in leasing di veicoli di nuova immatricolazione
con alimentazione a metano dedicata o bi-combustibile metano
- benzina delle seguenti categorie:
- Vetture (M1) per utilizzo Taxi;
- Vetture (M1)/veicoli commerciali (N1/N2) destinati al servizio di noleggio (con o senza autista);
- Vetture (M1)/veicoli commerciali (N1/N2) destinati alle attività commerciali ed artigianali;
- Vetture (M1)/veicoli commerciali (N1/N2) destinati ai servizi complementari ed integrativi al TPL;
- Veicoli commerciali (N1) per il trasporto merci urbano < 3.5 t;
- Veicoli commerciali (N2) per il trasporto merci urbano > 3.5 t e < 6.5 t;
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M1= veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone
N1= veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci con massa non superiore a 3,5 t
N2= veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci con massa superiore a 3,5 t
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per i seguenti beneficiari:
- aziende che gestiscono servizi integrativi e complementari
al TPL, aziende che gestiscono flotte di autoveicoli in servizio
pubblico e privato, compresi i servizi di car sharing;
- aziende o singoli imprenditori che gestiscono servizi di
trasporto pubblico di piazza (taxi), servizi di noleggio con
conducente, altri servizi di noleggio tra cui il noleggio
di breve termine senza conducente ed il noleggio di lungo
termine;
- aziende ed imprenditori privati del trasporto professionale
e della distribuzione urbana delle merci, cioè gli operatori
dei settori del commercio, dell'artigianato e dell'industria,
nonché le aziende di logistica;
- aziende ed imprenditori privati che intendono realizzare
impianti di distribuzione del metano per autotrazione.
- Incentivare, mediante erogazione di contributi, la realizzazione
di nuovi impianti policarburante o il potenziamento di impianti
esistenti dotandoli di almeno un erogatore doppio di metano
per ampliare la rete distributiva di tale carburante.
- Promuovere azioni di divulgazione e sensibilizzazione all’utilizzo
del metano per autotrazione mediante contatti con mezzi di informazione
e predisposizione di apposita campagna pubblicitaria.
- Valutazione dell’efficacia dei programmi di intervento presentati.
- Controllo dell’utilizzo dei contributi erogati e monitoraggio
degli effetti delle misure attuate.
2. Struttura di gestione
Per il raggiungimento dell’obiettivo e la realizzazione
delle azioni di cui all’art.1, è stata costituita , come
previsto dall’art. 30 del D.Lgs n° 267/2000, in data 7 maggio
2002 a Palermo, una Convenzione tra le città di Bologna,
Padova, Palermo e Torino che hanno individuato in Torino la città
capofila, unico referente nei confronti del Ministero dell’Ambiente
per la gestione del progetto e l’erogazione dei contributi previsti.
La Convenzione decide di dotarsi di un Comitato di Progetto incaricato
di istruire ed approvare, in ambito nazionale, i contributi per
lo sviluppo della rete distributiva del metano per autotrazione
la cui Presidenza viene affidata al Comune di Palermo.
Torino ha provveduto a costituire l’Ufficio per la gestione della
Convenzione, come previsto dall’art. 15 dello Statuto, istituendo,
dal 1° giugno 2002, il Settore Ecoprogetti inserito nell’Area
di coordinamento Ambiente della Divisione Ambiente e Mobilità.
In attuazione della decisione della Conferenza degli Assessori,
la Convenzione, come previsto dagli artt.8 e 13 dello Statuto,
si dota di uno specifico Comitato di Progetto, presieduto dal
Comune di Palermo, cui spetta il compito di coordinare, in ambito
nazionale, lo sviluppo della rete distributiva del metano per
autotrazione, attraverso l’istituzione di una specifica struttura
interna, denominata Ufficio Infrastrutture Metano.
3. Meccanismi
e requisiti per l’adesione
Ai sensi dell’art.4 c.1 del Decreto 21/12/01,
possono sottoscrivere la Convenzione i Comuni individuati nell’Accordo
di Programma fra Ministero dell’Ambiente, Fiat S.p.A., Unione
Petrolifera del 5/12/2001 :
- le città italiane indicate nel Decreto del Ministero
dell’Ambiente del 25/11/94 sui limiti di concentrazione e livelli
di attenzione ed allarme nelle aree urbane, che presentano potenziali
caratteristiche infrastrutturali e di approvvigionamento tali
da consentire uno sviluppo accelerato nel breve termine del
metano per autotrazione.
- I Comuni individuati dalle Regioni nell’ambito dei Piani Regionali
per la qualità dell’aria elaborati ai sensi del D.Lgs
351/99 e del Decreto n° 60/2002 che ha recepito le direttive
99/30 e 2000/69.
Le città come sopra individuate possono
presentare richiesta di adesione alla Convenzione inviandola al
Comune capofila Torino, allegando:
- Copia della deliberazione consiliare di approvazione della
Convenzione.
- Copia della lettera di trasmissione, al Ministero dell’Ambiente,
del rapporto sulla Qualità dell’aria relativo all’anno
2000 e seguenti.
- Copia della deliberazione contenente i Programmi degli interventi
per il miglioramento della qualità dell’aria contenuti
nel rapporto sulla qualità dell’aria per gli anni 2000
e 2001 ai sensi del Decreto Interministeriale 163/99 o del Decreto
60/2002, con indicazione delle risorse necessarie e con l’indicazione
degli obiettivi o dei risultati ottenuti, in termini di riduzione
dell’inquinamento.
- Copia della deliberazione di costituzione dell’Ufficio del
Mobility Manager di area e del relativo programma di attività
ove prescritto dalle vigenti norme.
- Documento da cui risulta l’impegno, entro un anno dall’adesione,
a realizzare le azioni ed i programmi per la gestione del piano
di riqualificazione della rete di distribuzione dei carburanti
per l’individuazione dei nuovi impianti per il metano, con indicazione
delle risorse necessarie.
Le città come sopra indicate dovranno
inviare copia di tale richiesta, con allegati, al Ministero dell’Ambiente-
Servizio per l’inquinamento atmosferico e acustico e rischi industriali
e, senza allegati, ai costruttori che partecipano al programma
e ai firmatari dell’Accordo di Programma del 5 / 12 / 2001.
Il Comune capofila, attraverso la struttura di
gestione, istruisce la domanda di adesione e, dopo avere accertato
che la documentazione allegata corrisponda a quanto previsto al
punto 3 del Piano operativo, propone alla Conferenza degli Assessori,
come previsto dall’art. 9 dello Statuto, l’accettazione della
domanda di adesione.
In considerazione della opportunità di estendere, nel più
breve tempo possibile, a tutti i beneficiari finali del programma,
residenti nei Comuni che possiedono i requisiti per l’adesione
alla Convenzione, l’accesso ai contributi previsti dall’Accordo
di programma, la struttura operativa invierà, per via telematica,
la proposta di accettazione della domanda di adesione ai componenti
dell’Ufficio di presidenza che ne prenderanno atto, comunicando
tale presa d’atto al Comune capofila. La Conferenza degli Assessori
ratificherà le decisioni assunte nel frattempo, nel corso
della prima riunione utile.
Il Comune capofila comunicherà l’accettazione della domanda
al Comune richiedente, ai costruttori che partecipano al programma
ed ai firmatari dell’Accordo di Programma siglato il 5 dicembre
2001.
Il completamento dell’istruttoria dovrà avvenire entro
i 15 giorni successivi al ricevimento della richiesta di adesione,
l’accettazione della richiesta e la relativa comunicazione agli
interessati dovrà avvenire entro la settimana successiva,
con le procedure previste dall’art. 12 dello Statuto.
Vale il principio del silenzio assenso.
Nel caso che la struttura di gestione rilevasse la mancanza o
l’insufficienza della documentazione richiesta per l’adesione
alla Convenzione, richiederà al Comune istante le necessarie
integrazioni.
Oltre le grandi città, già individuate dall’Accordo di Programma,
ove nell’area delle zone definite dai piani regionali per il miglioramento
della qualità dell’aria, ricada una Città Capoluogo di Provincia, la sua adesione
alla Convenzione, previa segnalazione al Comune capofila Torino da parte della Regione
proponente, determina l’estensione dei benefici a tutti i soggetti beneficiari individuati
dal decreto stesso e meglio precisati attraverso il Piano Operativo
approvato, che risiedono in uno dei Comuni compresi nella delibera di zonizzazione
della Regione, inclusi gli operatori privati che intendono realizzare un impianto di
distribuzione di metano per autotrazione in quelle aree.
4. Modalità utilizzo
finanziamenti e disponibilità per l’anno 2002
Per l’anno 2002 il Ministero dell’Ambiente, con
Decreto 21 dicembre 2001, ha globalmente messo a disposizione
la somma di 15,5 milioni di euro, che la Convenzione fra i Comuni,
attraverso il presente Piano Operativo, propone che vengano così
ripartiti:
- 11 milioni di euro destinati a contributi per l’acquisto di
veicoli (* vedi delibera
n. 6 del 11/11/2003);
- 4,5 milioni di euro destinati a contributi per la realizzazione
di impianti per la distribuzione del metano.
(* vedi delibera n. 6
del 11/11/2003)
In via transitoria, ai sensi dell’art. 19 dello
Statuto e dell’art. 5 del Regolamento, fino al 31/12/2002 il Comune
Capofila Torino si assume i costi di gestione dell’Ufficio "Progetto
Metano" e il Comune di Palermo si assume i costi del Comitato
di Progetto e della struttura denominata Ufficio Infrastrutture
Metano.
Per il periodo 2003-2005 i finanziamenti messi
a disposizione dal Governo, come previsto dall’Accordo di Programma
sottoscritto fra il Ministero dell’Ambiente, la Fiat e l’Unione
Petrolifera, dovranno essere destinati ai contributi ai soggetti
destinatari degli incentivi, come individuati dall’Accordo di
Programma e, in parte, alla realizzazione di attività di
promozione e al funzionamento dell’Ufficio costituito dal Comune
capofila Torino, al Comitato di Progetto nonché
all’Ufficio Infrastrutture Metano, come previsto dall’art. 17
dello Statuto e dal Regolamento.
5. Modalità erogazione
incentivi per i veicoli
I soggetti destinatari dei benefici, come individuati all’art.1 del presente Piano Operativo,
residenti nelle grandi città italiane con oltre 150.000 abitanti e relative zonizzazioni,
ovvero nei Comuni contermini delle aree metropolitane ove la zonizzazione non sia stata ancora
formalizzata, oltre ai capoluoghi di provincia e relative zonizzazioni così come individuate
dalle Regioni, acquistano i veicoli attraverso le reti di vendita dei costruttori che, accertato
il diritto, ne riconoscono il contributo nei termini definiti dalla convenzione.
Il contributo deve essere indicato dal venditore, nella fattura di vendita, e portato in
deduzione dall'ammontare complessivo fatturato (listino, sconti, spesa di messa in strada,
IVA relativa) detax.
Per le vendite a mezzo leasing l'incentivo viene riconosciuto dal venditore sulla fattura
di vendita emessa nei confronti della società di leasing (quale acquirente per conto del soggetto
utilizzatore).
Analogamente, per i veicoli destinati al noleggio, l’incentivo viene riconosciuto dal venditore
sulla fattura di vendita emessa nei confronti della società di noleggio.
II venditore riceverà il rimborso dell'incentivo
riconosciuto all'acquirente direttamente dal costruttore.
Per ciascuna vendita effettuata il concessionario
invierà al costruttore la seguente documentazione che dovrà
essere conservata per 3 anni:
- copia dell'atto di vendita (Ordine);
- copia della fattura di vendita;
- copia della carta di circolazione e del certificato di proprietà;
e inoltre almeno uno dei seguenti documenti:
- certificato di residenza per i professionisti;
- copia licenza comunale di commercio per imprenditori e società
operanti nei settori interessati dalla presente convenzione;
- certificato CCIAA riportante il riferimento del codice di
attività rientrante nel settore previsto dalla presente
convenzione, nonché l'individuazione della sede operativa
o sede secondaria.
- copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio corrente anno,
riportante il numero di iscrizione al ruolo per gli operatori del commercio;
- copia della visura camerale dell’iscrizione all’albo artigiani del corrente anno
per gli operatori dell’artigianato.
Il costruttore interfaccia direttamente il comune
capofila al quale trasferisce con periodicità quindicinale
istanza di rimborso dei contributi erogati corredata da:
- nome del venditore
- modello/versione/serie
- numero telaio
- importo incentivo riconosciuto.
Il costruttore garantisce al Comune capofila
la rispondenza della documentazione inviata attraverso l'istanza
di rimborso ai criteri di erogazione dei contributi previsti dalla
Convenzione e se ne assume ogni responsabilità.
Il Comune capofila, previa eventuale verifica a campione, si impegna
ad erogare il rimborso al costruttore entro e non oltre 30 giorni
dal ricevimento dell'istanza di rimborso attraverso bonifico bancario.
L'entità di erogazione dei contributi
per i veicoli è la seguente:
- Vetture (M1) per tutte le categorie dei soggetti beneficiari 2500 Euro (detax)
- Veicoli commerciali (N1) fino a 1700 kg PTT 1500 Euro (detax)
- Veicoli commerciali (N1) da 1700 kg a 2200 kg PTT 1850 Euro (detax)
- Veicoli commerciali (N1) da 2201 kg a 3500 kg PTT 2500 Euro (detax)
- Veicoli commerciali (N2) da 3501 kg a 5000 kg PTT 4000 Euro (detax)
- Veicoli commerciali (N2) da 5001 kg a 6500 kg PTT 6500 Euro (detax)
I contributi di cui sopra, non cumulabili con
altri contributi statali, saranno erogati dal Comune capofila
a sportello, fra i Comuni che hanno aderito alla Convenzione,
sulla base delle risorse disponibili.
Il Comune capofila, oltre a garantire il coordinamento
dell'erogazione degli incentivi, dovrà rendicontare periodicamente
in base ai dati ricevuti dai costruttori dei veicoli, e rendere
disponibili ai costruttori ed alla Conferenza degli Assessori
i dati economici relativi alle somme impegnate, alle somme erogate
ed alle somme residue relativamente all'anno di attività
ed ai trasferimenti ricevuti dal Ministero dell'Ambiente, informando
circa l’esaurimento delle risorse ricevute, per gli opportuni
provvedimenti.
6. Modalità erogazione
incentivi per gli impianti di distribuzione
L'ampliamento della rete distributiva del metano
per autotrazione è l'elemento essenziale per lo sviluppo
della domanda di veicoli.
L'Accordo di Programma individua nelle grandi
città italiane la base per uno sviluppo organico della
rete infrastrutturale in grado di generare il "ciclo virtuoso"
della successiva autonoma espansione nel paese.
Al fine di beneficiare dei contributi le città
aderenti alla Convenzione dovranno presentare alla Città
di Palermo che presiede il Comitato di Progetto, come da Regolamento,
le linee di intervento per l'ampliamento/sviluppo della rete infrastrutturale di
distribuzione del metano per autotrazione corredati dai seguenti
requisiti:
- aver già concordato con gli operatori, disposti ad
investire nel settore, le localizzazioni dei distributori da
realizzare o ampliare nel tessuto urbano e Comuni contermini,
coerentemente con le previsioni dei piani comunali e regionali
di razionalizzazione della rete di distribuzione carburante;
- aver già accertato che le localizzazioni individuate
rispondano ai requisiti di sicurezza e risultino uniformemente
distribuiti sul territorio al fine di agevolare il servizio
di erogazione agli utilizzatori di veicoli alimentati a metano;
- aver accertato la coerenza con i piani di sviluppo urbano
del traffico e degli interventi strutturali previsti per regolare
la distribuzione delle merci in città;
- aver definito le linee di intervento per lo sviluppo/ampliamento
della rete con le relative tempistiche di realizzazione di ogni
singolo distributore dall'avvio autorizzativo da parte del Comune
fino al loro completamento con relativo certificato di collaudo/autorizzazione
comunale all'esercizio provvisorio. Tali linee di intervento
per lo sviluppo/ampliamento saranno soggette ad aggiornamento
periodico, anche in funzione di nuove disposizioni regionali
per la razionalizzazione della rete di distribuzione carburanti.
I soggetti destinatari degli incentivi sono aziende
ed imprenditori privati che intendono realizzare impianti di distribuzione
del metano per autotrazione, sia attraverso il potenziamento di
impianti esistenti, sia attraverso nuove realizzazioni, in conformità
alla normativa vigente in materia.
Le caratteristiche minime dell'impianto, al fine
di avere accesso al finanziamento, sono quelle di essere dotato,
nello specifico, di almeno un erogatore doppio di metano.
Avendo il contributo la finalità di:
- sostenere gli investitori che si assumono maggiori rischi
investendo nella fase di sviluppo della rete ove l'utenza a
metano è molto bassa;
- tenere conto dei diversi costi legati alla realizzazione
degli impianti, in particolare in relazione agli investimenti
connessi con la pressione di esercizio del metanodotto di alimentazione
del punto vendita,
le grandi città (e relativa zonizzazione, compresi
gli aeroporti) in via prioritaria e i Capoluoghi di provincia
zonizzati che presenteranno linee di intervento per ampliamento/sviluppo
delle infrastrutture di distribuzione del metano, nel rispetto
della normativa nazionale e regionale in materia di riqualificazione
della rete di distribuzione carburanti, saranno classificate in
due categorie:
Categoria A:
contributo fisso per tutti gli impianti con fornitura del
gas metano ad una pressione massima di esercizio minore
o uguale a 12 bar
|
150.000 €
|
Categoria B:
contributo fisso per tutti gli impianti con fornitura del
gas metano ad una pressione massima di esercizio maggiore
di 12 bar |
100.000 €
|
II contributo è definito, in questa fase, per gli impianti
la cui richiesta di contributo, corredata dall'autorizzazione
comunale, verrà presentata negli anni 2002 e 2003.
Essendo la finalità primaria dell'Accordo di Programma
quella di sviluppare la rete distributiva del metano prioritariamente
nelle grandi città italiane, dando un orientamento di attribuzione
del contributo ai Comuni individuati al precedente art.3 in base
alle seguenti percentuali:
1. Le grandi città italiane indicate
nel Decreto del Ministero dell'Ambiente del 25.11.94 sui limiti
di concentrazione e livelli di attenzione e di allarme nelle
aree urbane (vedasi allegato al Piano Operativo) e relativi
Comuni zonizzati o contermini per le aree metropolitane non
zonizzate. |
80 % del contributo complessivo destinato
alle infrastrutture
|
2. Altri Comuni individuati dalle Regioni
nell'ambito dei Piani Regionali per la qualità dell'aria
elaborati ai sensi del D.Lgs 351/99 e del Decreto 60/2002
che ha recepito le direttive 99/30 e 2000/69. |
20 % del contributo complessivo destinato
alle infrastrutture
|
Nel caso in cui, le richieste di ampliamento della rete distributiva
nelle città appartenenti alla categoria 1, relativamente
agli anni 2002/03 di riferimento di erogazione del contributo,
determinassero richieste di contributi superiori alle somme assegnate
in base alle percentuali su indicate, sarà compito del
Comitato di Progetto definire le priorità da proporre alla
Conferenza degli Assessori e l'eventuale ulteriore destinazione
alla categoria 1 delle somme previste per le città appartenenti
alla categoria 2 e viceversa.
Per gli anni 2004/2005 i contributi, così come l'entità
di ripartizione tra la categoria 1 e 2, verranno fissati successivamente
dalla Conferenza degli Assessori sulla base delle somme residue
da erogare.
Tenuto conto che le tempistiche di realizzazione
di un impianto di distribuzione del metano richiedono da sei a
12 mesi comprendendo in esse l'iter autorizzativo, la realizzazione
delle opere ed il benestare di collaudo/autorizzazione comunale
all'esercizio provvisorio da parte dei Vigili del Fuoco, i meccanismi
di erogazione dell'incentivo vengono fissati nel modo seguente:
- Il Comune capofila Torino, responsabile del coordinamento
di queste attività, previa presentazione della richiesta
di realizzazione dell'impianto da parte del singolo operatore,
corredata da idonea documentazione da cui risulti l'inserimento
del punto vendita nel piano presentato dalla città aderente
alla convenzione, l'autorizzazione comunale ed il valore della
pressione di esercizio del metanodotto di alimentazione del
punto vendita, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Ufficio
Infrastrutture Metano e della relativa comunicazione al Presidente
del Comitato di Progetto, procede all'accantonamento della somma
spettante quale contributo e ne dà comunicazione formale
all'operatore ed al Comune titolare di piano, entro 15 giorni
dal ricevimento della documentazione.
- Il Comune capofila eroga il contributo (precedentemente accantonato)
all'operatore che ha realizzato l'impianto sulla base della
presentazione del certificato di collaudo/autorizzazione comunale
all'esercizio provvisorio da cui risultino le caratteristiche
minime richieste dalla presente convenzione per la realizzazione
degli impianti.
- Il Comune capofila, oltre a garantire il coordinamento dell'erogazione
degli incentivi, dovrà rendicontare e rendere disponibili
alla Conferenza degli Assessori i dati relativi alle somme impegnate
ed alle somme erogate.
Allegato
Le città italiane individuate dall’Accordo di Programma siglato tra il Ministero dell’Ambiente,
Fiat ed Unione Petrolifera ed indicate nel decreto del Ministero dell’Ambiente del 25/11/94 sui
limiti di concentrazione e livelli di attenzione e di allarme nelle aree urbane:
TORINO
GENOVA
BRESCIA
MILANO
PADOVA
VENEZIA
VERONA
TRIESTE
BOLOGNA
PARMA
FIRENZE
LIVORNO
ROMA
NAPOLI
BARI
FOGGIA
TARANTO
REGGIO CALABRIA
CATANIA
MESSINA
PALERMO
SIRACUSA
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