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Progetto The Gate


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Borgo Dora

Cortile Ciliegi - Maglio - ex Arsenale.jpg Borgo Dora - Sermig - Sermig

Posizionandovi davanti al Ponte Mosca, dirigetevi verso sinistra percorrendo lungo Dora Agrigento fino ad arrivare in piazza Borgo Dora.
Il Borgo Dora è stato la sede del primo polo industriale di Torino. Qui sorsero gli stabilimenti produttivi che dalle acque della Dora traevano l’energia per azionare i macchinari.
Si hanno notizie di un mulino per la macinazione del grano sin dal 1827.
A seguito dell’arrivo della corrente elettrica, le industrie si spostarono fuori città e botteghe artigiane e osterie ne presero il posto.

La zona compresa tra Piazza Borgo Dora e Via San Pietro in Vincoli (che troveremo nel punto 6 del nostro itinerario), era conosciuta durante il XV secolo come “Regione delle Ressie”. Nome che deriva dalla presenza di una molera e una ressia, cioè di stabilimenti usati per molare utensili e per forgiare spade e pugnali. Nel 1582 Antonio Ponte, fabbricante di Polvere da sparo, converte la Molera in Polveriera. In seguito l’ing. Antonio Rubatti progetta l’espansione della Polveriera verso Ponente.
La polveriera continuerà a subire modifiche, ampliamenti e trasformazioni nel corso dell’700 e dell’800, costituendo un pericolo per le abitazioni circostanti.
Il 26 aprile del 1852 si ebbe per combustione spontanea la più violenta esplosione che la Fabbrica delle Polveri avesse mai registrato.

La catastrofe fu evitata grazie al coraggioso intervento del sergente polverista Paolo Sacchi, che evitò che 40.000 chilogrammi di polveri da sparo prendessero fuoco. All’eroe è ora intitolata una via in prossimità della stazione ferroviaria di Porta Nuova.
A causa di tale scoppio, che distrusse in pochi attimi gli edifici e i macchinari della Polveriera, la Fabbrica delle Polveri fu trasferita. Negli stabilimenti di Borgo Dora fu trasportata la maggior parte delle lavorazioni dell’Arsenale di Torino che potete vedere davanti a voi.
L’attività dell’Arsenale fu a dir poco frenetica sia durante la Prima che la Seconda Guerra Mondiale. Durante il periodo della Resistenza l’edificio fu occupato dai Partigiani, che ne utilizzarono il tetto per controllare l’accesso alla città dal Ponte Mosca.
Attualmente il grande complesso dell’Arsenale è in parte di demanio dei Militari mentre una consistente porzione è di proprietà comunale.
L’ antica fabbrica di armi in disuso ha assunto nel 1983 un carattere di tipo sociale grazie al lavoro di centinaia di volontari e del Sermig (il servizio missionario giovani), che hanno trasformato il complesso in quello che oggi viene comunemente chiamato l’”Arsenale della Pace”, una sorta di monastero metropolitano aperto 24 ore su 24.

A fianco dell’”Arsenale della Pace”, sul lato sinistro, si arriva al Cortile del Maglio, struttura coperta da poco ristrutturata dal Comune di Torino. Esso prende il nome dalla struttura che si trova al suo centro, un maglio appunto, una macchina per la forgiatura e lo stampo di pezzi metallici. Al suo interno sono attualmente ospitate botteghe artigianali, antiquari e caffè.
L’intervento di riqualificazione del complesso ha previsto anche la recente costruzione di un secondo cortile, sulla sinistra: il Cortile dei Ciliegi a cui è possibile accedere dal Cortile del Maglio.

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