Città di Torino

Balon e i Molassi

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Oltrepassato l’ingresso del Cottolengo, svoltando a sinistra, scendete lungo via Andreis, fino a trovarvi nel Canale Molassi, via centrale del Balon.
Nel borgo del Balôn ogni sabato si svolge il mercato delle pulci e la seconda domenica di ogni mese ha luogo “Il Gran Balon”, mercatino dell’Antiquariato e dell’Usato, gemellato dal 1988 con il Mercato parigino delle Portes des Vanves.
Ufficialmente questo mercato è nato il 1° luglio 1856 grazie alla donazione dell’industriale Liautaud di un piccolo spazio trapezoidale, all’angolo tra le attuali vie Lanino e Cottolengo, fino ad allora coltivato ad orto.
Dal 1950 il mercato è diventato sempre più grande, fino a comprendere le attuali vie Lanino, Mameli, Cottolengo, Borgo Dora e naturalmente P.zza Borgo Dora. Contemporaneamente il quartiere si è arricchito di botteghe e di antiquari.
Alcuni autori sostengono che il nome Balôn derivi da “Vallone”, in riferimento all’avvallamento di terreno compreso tra l’attuale borgo e la cinta muraria. Altri invece ipotizzano che il nome provenga da “Pallone” per la presenza di uno sferisterio, cioè di un impianto collocato fra le attuali vie Lanino, Andreis e Cagliero, in cui nel 700 si praticava il gioco del “pallone a bracciale”.
L’andamento curvo dei fabbricati di Via Borgo Dora non è casuale, ma è il segno lasciato dal “Canale dei Molassi”, che fino al 1962 scorreva in questo borgo.
Tale canale deve il suo nome ai Mulini della Città, i Molassi appunto, le cui pale erano azionate dalle sue acque.
Lasciato l’Arsenale il canale dei Molassi usciva da Via Lanino, varcava Corso Giulio Cesare e attraversava piazza Don Albera e lo stabilimento dei Molassi. Percorreva complessivamente 110 metri e aveva una portata d’acqua di 5200 metri cubi al secondo. Largo circa quattro metri e profondo tre, era costeggiato da muretti ed attraversato da ponticelli. Il suo cammino si svolgeva con tratti ora scoperti, ora celati dal manto stradale.
Il primo ampliamento di una complessa rete idrica fu il canale della Polveriera che, prelevando le acque a monte dell’ansa della Dora, viaggiava parallelamente al canale dei Molassi e vi confluiva dopo aver rifornito la fabbrica delle Polveri.