Consiglio Circoscrizionale N. mecc. 2009– 09255/84
N.
doc. 152
Con l'assistenza del Segretario Eliana ACERBIS.
ha adottato in
OGGETTO: PARERE AI SENSI DELL` ARTT. 43 DEL REGOLAMENTO DEL
DECENTRAMENTO IN MERITO ALLA DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA POPOLARE N. MEC. 2009
07237/002 AVENTE PER OGGETTO «PROPRIETA` E GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO
IDRICO».
Il
Presidente Massimo GUERRINI riferisce:
Con nota prot. n. 1914 del 5
novembre 2009, acquisita alla Circoscrizione 1^ con prot. n. 13781/09 2-16-2 del
6 novembre 2009, il Presidente del Consiglio Comunale ha trasmesso copia della
deliberazione di iniziativa popolare n. mecc. 2009 07237/002 avente ad oggetto
“Proprietà e gestione pubblica del servizio idrico”
richiedendo alla nostra Circoscrizione un parere in merito, ai sensi degli
artt.. 43 e 44 del Regolamento del Decentramento.
Con nota prot. 2014
del 18 novembre 2009 il Presidente del Consiglio Comunale concedeva la proroga
per l’espressione del parere fino al 16 dicembre 2009.
Considerato
che:
“l'acqua costituisce un bene comune dell'umanità, un
bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Il diritto all'acqua è un
diritto inalienabile: dunque l'acqua non è una merce tra le tante e non
può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso
equamente da tutti.
Solo una proprietà pubblica ed un governo pubblico
e partecipato dalle comunità locali possono garantire la tutela della
risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua
conservazione per le generazioni future.
Inoltre si pone un problema enorme
di democrazia e di concentrazione delle risorse, che potrà aggravarsi
ulteriormente in futuro, se si considera che tramite la privatizzazione
capillare a livello locale pochissimi soggetti multinazionali potrebbero
giungere a controllare l'intero patrimonio di acqua potabile del
pianeta.
E’ da sottolineare infine che la privatizzazione dell'acqua
non appare imposta dal Trattato UE e dalle direttive europee.
Pare opportuno,
pertanto, aderire alla proposta, sostenuta da ben 12.000 cittadini di Torino,
volta ad inserire nello Statuto della Città un articolo apposito a tutela
della risorsa acqua, a garanzia della sua proprietà e gestione pubblica,
come premessa ad un potenziale modello gestionale di diritto pubblico, basato
sulla democrazia partecipativa e coerente con la storia stessa della
Città.
La proposta di iniziativa popolare propone due modifiche
all'articolo 2 dello Statuto, denominato “Finalità del
Comune”: con la prima, si inserisce anche l’acqua tra i diritti che
il Comune contribuisce a rendere effettivi per i propri cittadini, nel rispetto
delle attribuzioni costituzionali e del principio di sussidiarietà. Il
diritto all’acqua viene così a rivestire pari dignità di
quelli al lavoro, alla tutela della salute, alla casa e
all’istruzione.
Con la seconda, si introduce esplicitamente tra le
finalità del Comune quella di assicurare il diritto di accesso
all’acqua potabile, sia attraverso la fornitura domestica dei servizi di
acquedotto per la totalità dei cittadini di Torino, sia anche attraverso
la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizionali fontanelle o toretti, che
oltre a costituire un elemento piacevole ed apprezzato di arredo urbano, offrono
acqua, con la medesima generosità, ai cittadini lontani dalla propria
abitazione ed ai forestieri.
Nell’ambito del Titolo VI “Servizi
pubblici” dello Statuto della Città, si propone poi
l’inserimento di un nuovo articolo, il 71 bis, denominato “Servizio
idrico”.
Al comma 1 dell’art. 71 bis, il servizio idrico
integrato viene dichiarato “servizio pubblico locale senza scopo di
lucro”. Tale specificazione trova fondamento nell’opportunità
di sottrarre l’acqua in ogni caso, conformemente alla normativa europea,
ai meccanismi legislativi che riguardino la messa sul mercato dei servizi
pubblici;
Al comma 2 del su citato articolo, viene esplicitata la principale
e logica conseguenza della scelta operata al comma 1: si afferma la
necessità di una gestione unitaria e pubblica del servizio idrico
integrato e si conferma la proprietà pubblica ed inalienabile della rete
di acquedotto.
Il terzo comma, infine, muove da un concetto cardine della
proposta di legge popolare nazionale: l’acqua potabile, per la sua natura
peculiare di bene essenziale alla vita, deve differire dalle altre forniture
“a rete” come gas, energia elettrica, telefonia . Inoltre la
modifica appare utile ad indurre nei cittadini una maggiore vocazione al
risparmio.”
Esaminato il progetto sopra citato, preso atto dei
lavori della Conferenza dei Capigruppo riunitasi in veste di commissione 16
novembre 2009, in considerazione di quanto sopra enunciato, si propone di
esprimere
parere favorevole, nell’ambito della vigente
legislazione
alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente
ad oggetto “Proprietà e gestione pubblica del servizio
idrico”
. Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
Invita i Consiglieri a votare il provvedimento mediante votazione
elettronica.
Al termine della votazione il Presidente proclama il
seguente risultato: