Divisione Gioventu' e Cooperazione
Internazionale
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Settore Cooperazione
Internazionale e Pace /LL 2
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CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA
COMUNALE
16 maggio 2006
OGGETTO: COOPERAZIONE DECENTRATA E TAVOLI CITTÀ. LINEE DI
INDIRIZZO E CONTRIBUTI A ISTITUTO COMPRENSIVO A. CAIROLI, ASSOCIAZIONE CICSENE,
DITER E ANCI PER EURO 114.011,00.
Proposta dell'Assessore
Calgaro.
Premesso che:
- per cooperazione decentrata s'intende, secondo la definizione offerta dalla
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero italiano
degli Affari Esteri, "L’azione di cooperazione allo sviluppo svolta
dalle Autonomie locali italiane, singolarmente o in consorzio fra loro, anche
con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del
territorio di relativa competenza amministrativa, attuata in rapporto di
partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Paesi in via di
sviluppo, favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti
rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo
decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro
territorio.";
- lo Statuto della Città di Torino:
- riconosce tra le proprie finalità quella “di contribuire
alla cooperazione pacifica fra i popoli e le nazioni, concorrere al processo di
integrazione e unificazione europea ed alla valorizzazione del ruolo di Torino
in questo contesto. A tal fine, il Comune sviluppa i propri rapporti con
l'Unione Europea e le proprie relazioni internazionali e promuove i valori di
pluralismo e convivenza solidale, operando per garantire i diritti delle
minoranze etniche.” (Art. 2);
- dichiara di informare tutte le proprie politiche ai principi
di:
- sussidiarietà, intesa come criterio di riparto di ruoli e funzioni a
livello sia verticale sia orizzontale (Art. 1, co. 2: “Il Comune di
Torino gode di autonomia statutaria, normativa, organizzativa e amministrativa,
nonché di autonomia impositiva e finanziaria nell'ambito delle leggi di
coordinamento della finanza pubblica. E' titolare di funzioni proprie e di
quelle che gli sono conferite con leggi dello Stato e della Regione, secondo il
principio di sussidiarietà.”);
- partecipazione, sia politica (quella dei cittadini al governo
dell’ente locale) sia procedimentale (partecipazione di singoli ai
procedimenti amministrativi che li riguardano) di cittadini, gruppi e
istituzioni pubbliche (Art. 2: “Il Comune esercita le proprie
attribuzioni perseguendo le seguenti finalità: valorizzare le
aggregazioni sociali, tutelandone l'autonomia, e stimolare l'iniziativa privata,
la cooperazione sociale, il volontariato e l'associazionismo”; Art. 3:
“Nella propria azione, il Comune si conforma ai seguenti principi e
criteri: ...b) la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e
amministrative; ...i) la cooperazione con la Provincia e altri enti
pubblici, anche appartenenti ad altri Stati, per l'esercizio di funzioni e
servizi, mediante tutti gli strumenti previsti dalla normativa italiana e
comunitaria ed in particolare convenzioni, accordi di programma, conferenze di
servizi, consorzi; j) la cooperazione con soggetti privati nell'esercizio di
servizi e per lo svolgimento di attività economiche e sociali, garantendo
al Comune adeguati strumenti di indirizzo e di controllo; k) la collaborazione e
l'integrazione, nelle forme previste dalla legislazione vigente, con i Comuni
dell'area metropolitana torinese per l'esercizio comune delle competenze di
programmazione e di gestione dei servizi a scala metropolitana”. Cfr.
inoltre l’intero titolo II dello Statuto dedicato agli Istituti di
partecipazione;
la Città di Torino, per favorire
l’azione di cooperazione allo sviluppo con le città-partner dei
Paesi in via di sviluppo, ha individuato, come metodo preferenziale di lavoro,
l’attivazione di Tavoli-Città, quale strumento di valorizzazione
progettuale e di rete tra le risorse istituzionali e della società civile
torinese che lavorano su progetti di cooperazione internazionale.
Dopo tre
anni di sperimentazione del processo, avviato nel 2003 con una prima
convocazione simultanea di tutti i Tavoli-Città, si è arrivati a
un pieno riconoscimento di questi organismi, intesi come sedi in cui si
è sperimentata la concertazione delle politiche pubbliche promosse nei
processi di cooperazione decentrata e in cui hanno avuto diritto di parola tutte
le singole ONG, associazioni o enti esperti di cooperazione internazionale con
le città-partner di Torino. I Tavoli, in tal senso, sono
risultati un modello di dialogo strutturato tra soggetti sociali e
istituzionali, luogo di incontro degli attori e aggregazione degli interessi del
territorio, e sono stati la vera scelta politico-amminstrativa realizzata dalla
Città in quest’ultimo mandato. La novità sta non tanto nello
strumento in quanto tale, dal momento che il Tavolo di concertazione è
già sperimentato diffusamente nelle politiche pubbliche (si pensi ai
patti territoriali), ma nell’aver reso sistematica e organizzata
un’esperienza di collaborazione negoziata che in passato era soltanto
sporadica; nell’aver dato continuità, perseveranza e
periodicità alla concertazione, al fine di far convergere realtà e
interessi diversi a sostegno di obiettivi di cooperazione allo sviluppo comuni a
tutti i soggetti che, da Torino, operano in ben precise città del
mondo.
Elementi caratterizzanti l'esperienza Tavoli-Città sono dunque
stati:
- gli obiettivi:
- incrementare la sensibilità locale sui problemi dei Paesi in via di
sviluppo e le capacità del territorio nell’affrontarli;
- aumentare l’informazione e la comunicazione sulle attività
realizzate;
- migliorare il coordinamento delle attività nelle
città-partner;
- armonizzare le necessità delle città-partner con le risorse
del territorio;
- stimolare la progettazione sui temi della cooperazione e della
solidarietà internazionale;
- aggregare le risorse disponibili e trovare risorse aggiuntive.
- le attività:
- la circolazione dell’informazione e la divulgazione delle
attività;
- la condivisione di esperienze e metodologie;
- la diffusione della sensibilità, l’aumento delle
capacità e dell’impegno del territorio;
- la co-progettazione e la gestione concertata di iniziative;
- la ricerca di risorse potenziali.
Gli obiettivi e le
attività, pur presentando elementi comuni, variano a seconda della
tipologia dei diversi Tavoli, identificabile in base a variabili qualitative e
quantitative: il numero d’incontri svolti, il numero e la tipologia dei
partecipanti, le risorse finanziare e di altro tipo allocate, il numero e la
tipologia di progetti avviati o implementati in seguito alle riunioni del
Tavolo.
In base a questi elementi è stato possibile desumere le
seguenti tipologie:
1) Il Tavolo di concertazione
Questa
modalità di dialogo rappresenta la volontà di riunire in una sola
sede tutte quelle realtà, istituzionali e non, che a diverso titolo
lavorano o sono interessate a impegnarsi in una città-partner. Le
attività del Tavolo sono dirette a un'ampia divulgazione delle
motivazioni che stanno alla base del gemellaggio/accordo di cooperazione e delle
priorità d'intervento che la città-partner esprime. Elementi
importanti sono la conoscenza delle differenti esperienze che il territorio ha
realizzato in quella città e delle metodologie che gli attori
sperimentano, o desiderano mettere in campo.
2) Il Tavolo di
coordinamento
Quando la situazione sugli attori disponibili a impegnarsi
nella città-partner e sulle risorse è chiara, una volta espresse
le aspirazioni e le proposte degli attori del territorio, è possibile
iniziare a costruire un percorso concreto e comune per il coordinamento di
interventi puntuali già programmati, o per la preparazione di programmi
di più ampio respiro. Alle riunioni partecipano dunque quegli attori
già attivi interessati a coordinare le proprie azioni con gli altri
soggetti del Tavolo.
3) Il Tavolo di progettazione
Si concentra su
interventi puntuali avviati attraverso una precedente concertazione (non
necessariamente costruita attraverso il Tavolo). Partecipano solo gli attori
coinvolti nel progetto, e le attività sono indirizzate al disegno, alla
formulazione e alla gestione di iniziative, oltreché alla ricerca delle
risorse finanziarie, e non, necessarie per promuovere l'iniziativa prescelta.
Periodicamente è importante verificare la quantità di risorse
messe a disposizione dai partecipanti e il numero e la tipologia di interventi
avviati attraverso i lavori del Tavolo.
4) Contaminazione tra
modelli
Nella prassi, ogni Tavolo ha spesso assunto più di una veste
tipologica. Tavoli nati come luoghi di concertazione si sono talvolta
trasformati in sedi di coordinamento o addirittura di co-progettazione. Vi sono
inoltre esperienze in cui, contestualmente al Tavolo di concertazione aperto a
tutti, si sono organizzati dei sotto-tavoli (gruppi di lavoro
tematici).
5) I Coordinamenti
Diversi dai Tavoli
“geografici” sono i coordinamenti tematici, a essi trasversali. Tra
questi vi è il Coordinamento cittadino per il sostegno a distanza,
sorto nel 2003 come luogo permanente di incontro tra le varie realtà che
promuovono azioni di sostegno a distanza nei Paesi in via di sviluppo. Il
Coordinamento ha all’attivo iniziative importanti, tra cui spicca la
realizzazione di una Guida al sostegno a distanza a Torino creata allo scopo di
mettere in contatto offerta e domanda di solidarietà, avvicinando
così famiglie, classi di scuola, imprese e singoli cittadini alla
cooperazione internazionale. In questa stessa tipologia rientrano le esperienze
del Coordinamento sugli interventi di genere e pari opportunità nelle
politiche di cooperazione internazionale e il programma Torino,
città amica delle bambine e dei bambini del mondo.
I
Tavoli-Città sono stati luoghi di discussione e di definizione delle
politiche, e non strumenti per selezionare progetti, benché è
naturale che spesso la progettazione possa nascere da questi. In tal senso, si
ritiene necessario definire con la presente delibera i criteri cui la
Città di Torino intende informarsi per sostenere progetti di cooperazione
decentrata nelle città-partner, nel modo seguente:
Criteri di valutazione per il finanziamento dei
progetti
promossi nell’ambito della cooperazione decentrata
Città-Città
- esistenza di un gemellaggio, o di un accordo di cooperazione, o di relazioni
istituzionali significative tra Torino e la Città in cui si svolge il
progetto;
- esistenza di un accordo formale tra le due Città di sostegno al
progetto, o di un appoggio istituzionale della città-partner al progetto
medesimo / progetto promosso dalla Città di Torino o da quella partner e
concertato tra le due Città;
- progetto concertato in rete e con il concorso della società civile
organizzata di una o di entrambe le Città;
- progetto promosso da un soggetto partecipante a un Tavolo e concertato con
partner e soggetti omologhi della città-partner, con l’appoggio
della città-partner e/o di altri livelli istituzionali (governativi,
europei, internazionali ecc.);
- progetto promosso da un soggetto torinese (ONG, azienda di pubblica
utilità, istituto di alta formazione, altro enti pubblico o privato) con
sede legale o operativa a Torino;
- progetto che rappresenta l’implementazione di un intervento avviato
negli anni precedenti;
- tematica rientrante tra le funzioni amministrative proprie della
Città di Torino o di un’azienda di pubblica utilità comunale
(es. interventi in materia di urbanistica, trasporti locali, rifiuti urbani,
servizi per i giovani, attività culturali, assistenziali ecc.);
- tematica attinente a una priorità politica espressa in atti di
indirizzo sui temi della cooperazione internazionale e della pace (es. tematica
di pari opportunità, socio-sanitaria, programmi-pilota come 100
città per 100 progetti in Brasile o Torino, città amica
delle bambine e dei bambini del mondo);
- progetto che vede coinvolti più Settori della Città di Torino
e aziende di pubblica utilità;
- capacità del progetto di essere utilizzato come modello innovativo e
ripetibile in altri contesti;
- capacità del progetto di coordinarsi con altri progetti promossi da
partner locali europei o internazionali nella città-partner;
- progetto che favorisce la partecipazione di nuovi soggetti della
società civile torinese o della città-partner, non attivi nel
settore della cooperazione internazionale ma esperti nella tematica di
intervento;
- progetto inerente tematiche o problematiche geopolitiche nuove e di
significato importante rispetto all’azione tradizionale della Città
di Torino.
Tutto ciò premesso, si intende ora
individuare gli interventi che, nel 2006, la Città intende sostenere
nelle città-partner, in continuità con il processo di cooperazione
e collaborazione promosso negli ultimi anni.
- BREZA (BOSNIA ERZEGOVINA)
Nell’evoluzione dello scenario
internazionale, caratterizzato da numerose situazioni di crisi, si richiedono
sempre più interventi della comunità internazionale volti ad
affrontare la complessità di scenari post-bellici a livello regionale, al
fine di garantire la sicurezza e lo sviluppo.
Da anni la Città di
Torino sostiene iniziative di cooperazione decentrata e di solidarietà
con la Città di Breza, attraverso un progetto consortile supportato da un
protocollo d’intesa sottoscritto tra le istituzioni bosniache e gli enti
locali piemontesi.
Interventi significativi della Città di
Torino a Breza sono il sostegno al Centro delle Donne e il progetto di
ripristino del Centro giovanile Desnek. A seguito di questi primi interventi di
ricostruzione post-bellica Torino ha ritenuto di passare da una fase di prima
assistenza a una di promozione dello sviluppo attraverso la redazione,
concertata con la società civile torinese e le omologhe istituzioni
bosniache, di un programma per lo sviluppo di micro-imprenditorialità
femminile e giovanile nel settore turistico-ricreativo, co-finanziato
(con erogazione negli scorsi anni) dal Ministero degli Affari Esteri italiano,
dalla Città di Torino e dalla Città di Breza. Tale programma,
approvato con delibera 2005-10101/113 del 6 dicembre 2005, è
quest’anno in piena fase operativa e sarà la principale azione di
cooperazione decentrata Torino-Breza.
Parallelamente a questo intervento
si intende porre attenzione a un altro filone tematico, collegato alle politiche
per l’infanzia.
I servizi educativi e la scuola sono da sempre contesti
privilegiati nel creare movimenti di opinione e comportamenti cooperativi. Per
questo è naturale pensare che proprio dalla scuola, dai suoi protagonisti
e dalla sua finalità intrinseca di luogo del diritto e di pari
opportunità, muovano progetti di cooperazione decentrata. La
collaborazione, la cooperazione, l’esercizio del diritto e della
partecipazione devono tradursi in comportamenti il più possibile
condivisi affinché non restino obiettivi di pochi ed esclusivi movimenti
di opinione.
Contribuire a sostenere i Paesi in via di sviluppo costituisce
una parte integrante, e doverosa, del processo di globalizzazione. Perché
questo avvenga occorre conoscere e incontrare anche le realtà più
lontane. Sfruttando il profondo senso di giustizia che i bambini possiedono e la
loro naturale curiosità e propensione a imparare, purché motivati
da adulti e stimolati dai racconti in prima persona dei testimoni, si creano le
condizioni perché nascano e si sviluppino progetti ed esperienze
significative, come il programma Torino, città amica delle bambine e
dei bambini del mondo, che si propone, mediante progetti, eventi e percorsi
didattici, come luogo di dialogo e di confronto per una cultura della
solidarietà, della cooperazione e della pace. Nell’ambito di questo
programma sono previsti anche gemellaggi tra le scuole di Torino e le scuole di
città dei Paesi del sud del mondo con cui Torino è gemellata o ha
stipulato accordi di cooperazione.
L’Istituto comprensivo Adelaide
Cairoli, che dall’anno scolastico 2005–06 ha aderito al
programma, propone per l’anno scolastico 2006–07
l’avvio di un gemellaggio con la scuola di base Enver Colakovic di Breza,
per la realizzazione delle seguenti attività:
- corrispondenza da classe a classe con utilizzo dell’inglese come
lingua comune;
- scambio di doni;
- visione parallela di film per bambini e/o ragazzi, con scambio di
attività sul tema;
- visita di una delegazione di studenti e insegnanti-accompagnatori sia
dell’Istituto Cairoli sia dei corrispondenti bosniaci. A differenza di
città poste in altri continenti, Breza è infatti sufficientemente
vicina per consentire uno scambio di studenti non soltanto
virtuale.
Sulla base di queste considerazioni, si intende
sostenere il progetto di gemellaggio tra le due scuole e approvare un contributo
di Euro 29.270,00, al lordo delle eventuali ritenute di legge, a favore
dell’Istituto comprensivo Adelaide Cairoli, via Torrazza Piemonte 10,
10127 Torino, C.F. 80093550012, a parziale copertura della spesa di Euro
38.033,00 preventivata per la realizzazione del progetto di gemellaggio di
durata biennale tra l’Istituto Cairoli di Torino e la scuola di base Enver
Colakovic di Breza.
L’appoggio a tale iniziativa è coerente con
i criteri di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12.
- CITTA’ DEL BRASILE E PROGRAMMA “100 CITTA’ PER 100
PROGETTI PER IL BRASILE”
Avviato su iniziativa della
Città di Torino, 100 città per 100 progetti per il
Brasile è un programma di cooperazione internazionale tra
l’Italia e il Brasile che intende appoggiare le politiche di decentramento
amministrativo e di democrazia partecipata del Governo brasiliano,
all’interno di una dinamica di integrazione politico-economica
dell’area del Mercosur.
Il programma, promosso da un’ampia rete
di partner italiani, vuole moltiplicare le possibilità di cooperazione
tra enti locali italiani e brasiliani, attraverso gli strumenti messi a
disposizione dalla cooperazione decentrata, dal Ministero degli Affari Esteri
italiano e dalla Commissione Europea: l’ambiziosa finalità è
quella di costruire un processo d’inclusione dei cittadini ai diritti di
cittadinanza e allo sviluppo umano.
Il programma 100 città ha
l’obiettivo di creare una rete di enti e istituzioni locali che intendano
farsi direttamente promotori di azioni locali in Italia e in Brasile, in
un’ottica di cooperazione integrata e di diplomazia dal basso, le cui
linee sono riassumibili nello slogan “Pensare globalmente, agire
localmente”. I soggetti coinvolti sono le amministrazioni locali,
provinciali, regionali e statali, le ONG, le università e i centri di
formazione d’eccellenza, le agenzie internazionali e le diverse
associazioni che rappresentano la società civile.
Il coordinamento, lo
scambio d’informazione e la concertazione di una metodologia e di una
strategia di cooperazione all’interno della rete, formata da tre livelli
(nazionale, territoriale e locale), sono fattori determinanti per migliorare
l’efficacia degli interventi di cooperazione decentrata ed evitare
sovrapposizioni geografiche. La creazione della rete e le attività di
networking vogliono costituire perciò la base per concepire e attuare i
progetti di cooperazione.
L’impegno del programma 100 città
è indirizzato ad alcuni settori prioritari per lo sviluppo del Brasile,
concordati con il Governo brasiliano attraverso il Ministero per le
Città, e rispetto ai quali le competenze dagli enti e dalle istituzioni
italiane possono essere utilizzati come esperienze utili a creare una dinamica
di scambio e di reciproco rafforzamento delle istituzioni e degli enti dei due
Paesi.
La Città di Torino, su incarico dell’ANCI, ha operato in
questi anni in qualità di capofila dei comuni italiani interessati al
programma 100 città.
Le azioni e i progetti sostenuti dalla
Città di Torino si sono rivolti in tre direzioni:
- sostenere la nascita e il rafforzamento della rete 100 città;
- realizzare progetti di cooperazione con le città–partner di
Torino in Brasile;
- accompagnare la realizzazione del Tavolo “Infanzia e
adolescenza”, che mette in rete le realtà italiane pubbliche e
private di 100 città interessate al tema dei diritti dei minori in
Brasile.
In specifico, la Città di Torino, attraverso
l’Agenzia per la Cooperazione degli Enti Locali, ha sostenuto la
realizzazione a Torino nel settembre 2005 del 1° Forum della cooperazione
decentrata Italia-Brasile, volto a riunire in un’unica occasione di
scambio, dialogo e identificazione di progetti i vari enti italiani e brasiliani
che agiscono (o che sono concretamente interessati a intervenire) in Brasile con
progetti di cooperazione decentrata allo sviluppo. E’ attualmente in
preparazione il 2° Forum che si terrà a Belo Horizonte (Brasile) dal
25 al 28 luglio 2006.
Parallelamente, la nostra Città ha sostenuto la
realizzazione di alcuni progetti di cooperazione decentrata che la
società civile torinese (ONG, Onlus, ecc.) attua in realtà
brasiliane legate a Torino da storici rapporti, gemellaggi di solidarietà
o accordi di cooperazione.
Facendo seguito ai progetti avviati la
Città di Torino intende:
- implementare, rafforzare e proseguire le azioni che si inseriscono o si
coordinano al programma 100 città;
- rafforzare il processo di cooperazione decentrata in corso con le
città-partner di Torino in Brasile.
Nell’ambito
della linea d’azione A, si intendono sostenere:
- la realizzazione della seconda fase del progetto “Antenna
Brasile” avviato nel 2005 con il sostegno della Città di Torino
tramite l’Agenzia di Cooperazione degli Enti Locali, che ha
l’obiettivo di sostenere la costituzione in Brasile della rete del
programma 100 città in vista del 2° Forum della cooperazione
decentrata Italia-Brasile (Belo Horizonte, 25-28 luglio 2006). Le
attività della seconda fase saranno indirizzate particolarmente alla
preparazione del Forum, sviluppando inoltre i servizi a supporto
dell’attuazione del protocollo siglato tra la Città di Torino e la
Città di Belo Horizonte (per il tramite del Frente Nacional dos
Prefeitos), il sostegno alla partecipazione italiana al Forum, il coinvolgimento
di partner africani lusofoni interessati alla metodologia di cooperazione
decentrata sperimentata da 100 città. L’appoggio a tale iniziativa
è coerente con i criteri di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9,
10, 11;
- l’avvio di un progetto-pilota per il programma 100 città sulla
tematica dei diritti delle donne. Esso rappresenta per alcuni aspetti la
prosecuzione del progetto “Promozione e tutela dei diritti delle donne in
Minas Gerais”, avviato alcuni anni fa con il sostegno della Città
di Torino e curato da ISCOS – CISL (Istituto Sindacale per la Cooperazione
allo Sviluppo) in partnership con la Renap (Rete Nazionale di Avvocati del
Brasile) e l’Associazione Giuristi Democratici di Torino. Il progetto
prevede l’apertura, all’interno del Centro Giuridico Popular di
Teofilo Otoni, di una sezione specifica dedicata alla promozione e alla tutela
dei diritti delle donne attraverso attività di formazione, orientamento e
consulenza giuridica. A Belo Horizonte, invece, in partnership con la Scuola
sindacale 7 di Ottobre si realizzerà un percorso di formazione e
orientamento per 30 minori detenute nel Centro S. Jeronimo. Il progetto prevede
il coinvolgimento diretto di molti enti locali brasiliani del Minas Gerais, con
l’obiettivo di costruire partenariati attivi nell’ambito del Tavolo
“Donne” costituitosi durante il 1° Forum della cooperazione
decentrata Italia-Brasile (Torino, settembre 2005). L’appoggio a tale
iniziativa è coerente con i criteri di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6,
7, 8, 10, 11, 12;
- uno specifico intervento di cooperazione nello Stato di Bahia. Nell'ambito
dei settori prioritari identificati dal 1° Forum della cooperazione
decentrata Italia-Brasile, e in particolare in relazione alla tutela dei bambini
e degli adolescenti a rischio, la Città di Torino ha collaborato con
l'UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) per
l’identificazione e la predisposizione di uno specifico intervento in
collaborazione con lo Stato di Bahia e la Città di Salvador da Bahia,
sottoposto alla valutazione tecnica della Direzione Generale per la Cooperazione
allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano e denominato
"Rafforzamento della giustizia minorile nello Stato di Bahia". Il programma,
richiesto dallo Stato della Bahia all'Ambasciata d'Italia in Brasile, è
stato da questo trasmesso alla suddetta Direzione Generale e prevede un
importante coinvolgimento della Città di Torino nelle azioni territoriali
di prevenzione del disagio giovanile e il sostegno alle entità locali di
assistenza e formazione individuate. L’appoggio a tale iniziativa è
coerente con i criteri di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10,
11.
Nell’ambito della linea d’azione B, si intende
sostenere:
- la realizzazione di un programma di interscambio e formazione proposto dalla
Fondazione Piazza dei Mestieri di Torino in collaborazione con l’Istituto
Mirim di Campo Grande (Brasile), finalizzato a una maggiore qualificazione di
quest’ultimo relativamente alla formazione professionale per i giovani fra
14 e 18 anni. L’appoggio a tale iniziativa è coerente con i criteri
di cui al punto 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 12.
Tutte le iniziative
suddette saranno oggetto di approvazione con apposito atto amministrativo in
corso di preparazione.
- GAZA (TERRITORI PALESTINESI)
La Città di Torino
è da anni impegnata a sostenere il difficile percorso di pace in Medio
Oriente attraverso attività di sensibilizzazione, scambi e iniziative di
cooperazione internazionale. Tale volontà è stata ribadita dal
Consiglio Comunale con la Mozione n. 50, approvata il 22 ottobre 1996, che ha
impegnato il Sindaco a procedere agli adempimenti necessari per formalizzare il
gemellaggio con la Città palestinese di Gaza e con una città
israeliana, successivamente identificata nella Città di Haifa.
Così, con deliberazione della Giunta Comunale (mecc. 9701362/01) del 6
marzo 1997 la Città di Torino ha approvato la proposta di gemellaggio con
le due Città.
I rapporti che Torino intrattiene con le due
Città sono di tipo bilaterale e si caratterizzano per un diverso stato di
maturità delle relazioni istituzionali esistenti. Con Gaza il patto di
gemellaggio è stato siglato già nel 1997, e si è sviluppato
con una serie di ipotesi progettuali sorte nel quadro della rete di città
europee denominata Eurogaza. Con Haifa il processo di cooperazione è
ripreso in modo concreto soltanto negli ultimi mesi, e segnatamente a settembre
2005 in occasione della manifestazione One World - International Cooperation
Cities, con la firma di un Memorandum d’intesa tra le due
Città.
Nel corso del 2005, in base all’indirizzo espresso
nella deliberazione (mecc. 200503529/113) del 25 maggio 2005 e analogamente a
quanto in essere per altre aree del mondo con cui la Città di Torino
intrattiene rapporti di cooperazione decentrata, ha iniziato le proprie
attività un Tavolo di concertazione tra tutti i soggetti che a Torino
cooperano con le predette città israeliane e palestinesi, con
l’impulso del Settore Cooperazione Internazionale e Pace e
l’accompagnamento dell’Associazione Cicsene ONG di Torino,
riconosciuta quale partner progettuale della Città con deliberazione
(mecc. 200408790/113) del 9 novembre 2004, e riconfermata dalla già
citata deliberazione (mecc. 200503529/113) del 25 maggio 2005, sia per quanto
riguarda l’accompagnamento del Tavolo sia per il mantenimento delle
relazioni con le città-partner di Torino in Israele e nei Territori
Palestinesi in senso ampio. Poiché questo Tavolo di concertazione ha
saputo, nei suoi diversi incontri, fornire un quadro di riferimento ai singoli
progetti messi a punto su impulso della Città, ed anche offrire alla
cittadinanza un servizio di network circa le conoscenze, competenze e
prospettive di progettazione in Medio Oriente, risulta opportuno predisporne la
prosecuzione delle attività per l’anno in corso, anche al fine di
favorire la continuazione di varie iniziative progettuali che in tale ambito
hanno trovato la propria sede naturale.
All’interno del suddetto Tavolo
è poi proseguito il lavoro del sotto-tavolo che segue il programma EPIC
(European, Palestinian and Israeli Cities for health and social
partnership), attivo da un paio di anni e composto da esperte/i di politiche
di genere che da tempo lavorano con le associazioni femminili della Palestina e
di Israele. Al proposito occorre ricordare che EPIC, promosso dall’OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità), si pone l’obiettivo di
affrontare i bisogni sociali e sanitari della popolazione palestinese e
israeliana, ma anche di contribuire alla promozione di un dialogo e di una
cultura di pace, avviando o rafforzando partnership tra otto città
europee, otto palestinesi e otto israeliane. La Città di Torino, in
considerazione sia della coerenza del progetto con la suddetta Mozione n. 50,
approvata il 22 ottobre 1996 dal Consiglio Comunale, e con le linee di azione
della Città di Torino in materia di cooperazione decentrata, e sia della
possibilità di mettere a disposizione le competenze tecniche e il
know-how delle proprie strutture pubbliche socio-sanitarie, ha ritenuto
importante aderire al programma EPIC con deliberazione della Giunta Comunale
(mecc. 200305327/50) dell’8 luglio 2003, individuando Gaza (Territori
Palestinesi) e Haifa (Israele), città gemellate con Torino, come area
d’intervento. Con il 2005 si è giunti alla terza fase di EPIC,
incentrata sull’organizzazione di progetti congiunti: è stato
così fornito il necessario sostegno a microprogetti promossi dalle
associazioni femminili di Gaza e Haifa che partecipano al Tavolo di lavoro sui
temi della violenza domestica e salute riproduttiva delle donne, secondo quanto
indicato dal documento finale di un Meeting svoltosi a Torino nel settembre
2004.
Con determinazione (mecc. 200600260/113) del 12 gennaio 2006 si
è dunque preventivato di fornire nell’anno in corso
l’indispensabile continuità alle azioni previste dal programma,
effettuando due missioni a Gaza, Haifa e Gerusalemme di un’esperta di
politiche di genere e pari opportunità e di un’esperta nel
contrasto alla violenza sulle donne (anche in considerazione del fatto che la
difficile situazione protrattasi nella Striscia di Gaza per tutto il secondo
semestre 2005 ha reso impossibile l’ingresso in tale area di cittadini
stranieri e di conseguenza ha impedito l’esecuzione delle missioni
già previste) e prevedendo attività di mediazione interculturale
nella redazione partecipata (fra Città di Torino, Municipalità di
Gaza e di Haifa, associazioni delle donne) di azioni e progetti su violenza e
salute riproduttiva, ai quali la Città di Torino potrà manifestare
il proprio sostegno. A tal fine la Civica Amministrazione, in considerazione
degli indirizzi espressi nella delibera Tavoli-Città (mecc. 200309776/50)
del 23 novembre 2003, confermati sia nella delibera Tavoli-Città (mecc.
200408790/113) del 9 novembre 2004 e sia nella delibera Tavoli-Città
(mecc. 200503529/113) del 17 maggio 2005, che individuavano l’Associazione
Almaterra come partner progettuale, ha inteso affidare la prestazione di questi
servizi e di accompagnamento progettuale all’Associazione Almaterra (cfr.
tra le altre le determinazioni (mecc. 200508102/113) dell’11 ottobre 2005
e (mecc. 200600260/113) del 12 gennaio 2006).
Sempre all’interno del
suddetto Tavolo, si profila sempre più adeguato aprire un nuovo
sotto-tavolo di lavoro rivolto alla sensibilizzazione nei confronti delle
giovani generazioni, altro aspetto dell’intervento promosso dalla
Città di Torino nell’area israelo-palestinese. È stato
infatti riscontrato che nelle scuole torinesi, e in particolare negli istituti
secondari superiori, la trattazione di quanto accade nella regione difficilmente
viene affrontata in maniera adeguata all’interno delle ore dedicate
all’insegnamento curriculare, privando i giovani delle nozioni
indispensabili per poter interpretare quanto riportato dalle cronache con
cadenza pressoché quotidiana. Nel contempo, esiste sul tema una
molteplicità di offerte di interventi formativi da parte di alcune ONG e
associazioni, che tuttavia spesso mancano degli strumenti didattici necessari a
un’efficace esposizione, oppure manifestano approcci parziali e in ogni
caso palesano una certa difficoltà a raggiungere la massa degli
insegnanti e degli studenti. Nasce dunque l’esigenza di tentare un
coordinamento tra le numerose esperienze didattiche presenti in materia
convocando le ONG e associazioni piemontesi già attive con
l’obiettivo non tanto di uniformare gli interventi esistenti, quanto di
fornire un servizio di network circa le conoscenze, competenze e prospettive di
progettazione degli interventi nelle scuole e dei relativi sussidi didattici. La
pubblicazione di un primo testo sull’argomento, prodotto appositamente in
1.000 copie, e l’organizzazione di un seminario di presentazione delle
attività di educazione alla pace e alla non violenza, entrambi diretti a
docenti di scuola superiore interessati a un percorso di conoscenza
dell’area israelo-palestinese, costituiranno un’eredità utile
e imprescindibile dell’iniziativa.
Per quanto concerne invece gli
interventi di cooperazione decentrata propriamente detti, in primo luogo va
citato l’avvio dell’attività del Centro di quartiere di East
El-Nasser a Gaza, anche in quanto esempio significativo del coordinamento nato
in seno al Tavolo. Tale progetto va inquadrato nel più ampio piano di
riqualificazione urbana dell’omonimo quartiere promosso dalla rete
Eurogaza, cui la Città di Torino partecipa (in base alla deliberazione -
(mecc. 200309776/50) del 25 novembre 2003) insieme alle Città di
Barcellona, Cascais, Dunkerque e Tromso. Nel 2003 la Municipalità di Gaza
si è trovata d’accordo con le succitate città europee sulla
necessità di concentrare i propri sforzi per lo sviluppo di un’area
specifica della città mediante un intervento onnicomprensivo e
sostenibile, finalizzato al ripristino delle infrastrutture, alla capacity
building del personale, al miglioramento delle condizioni di vita in vari
ambiti della comunità locale attraverso interventi economici, culturali,
sanitari e sociali. Gli interventi proposti devono essere messi in atto in
stretta collaborazione con la comunità locale, la società civile e
le ONG che lavorano in questi settori, al fine di assicurare uno sviluppo
efficiente e sostenibile e di realizzare progetti-pilota che in futuro
potrebbero venire estesi e applicati ad altre aree. In questo contesto, la
Municipalità di Gaza, grazie anche all’opera di impulso e di
appoggio della Città di Torino e dell’Associazione Almaterra, ha
lavorato negli ultimi mesi per la creazione di un Centro polifunzionale
all’interno del quartiere, giungendo alla stipulazione di un apposito
Memorandum d’intesa con alcune associazioni della società civile
(Women’s Empowerment Project - WEP-GCMHP; Women’s Affairs Center -
WAC; Union of Health Working Committees - UHWC; Palestinian Deaf Children
Society - PDCS) che hanno una pluriennale esperienza e credibilità nel
lavorare a livello locale, in particolar modo nell’ambito della salute
riproduttiva, delle politiche di genere e della famiglia, della violenza contro
donne e bambini, dell’empowerment delle donne, degli strumenti per la
riabilitazione dei bambini sordi, del management e del marketing dei prodotti
artigianali. Tale Centro di quartiere intende configurarsi come sede delle
attività e dei servizi comuni rivolti alla comunità locale, ed
è frutto della collaborazione tra i Servizi sociali della
Municipalità stessa, i comitati di quartiere e le succitate associazioni.
A tal fine, appare dunque opportuno accogliere la domanda di contributo di Euro
29.310,00 giunta a questa Civica Amministrazione dall’Associazione Cicsene
(ns. prot. 1731/4-3-6 dell’8 maggio 2006), per la realizzazione del
progetto “Rafforzamento delle relazioni di cooperazione decentrata tra le
città di Torino e Gaza”, che prevede il supporto tecnico alla
Municipalità di Gaza nell’allestimento e attivazione del suddetto
Centro polifunzionale, nella formazione in loco dello staff della
Municipalità sulle tematiche delle politiche di genere e della famiglia,
della violenza contro donne e bambini, dell’empowerment delle donne, e
infine nella realizzazione di un’analisi dei bisogni in materia di pari
opportunità e nella successiva implementazione di un primo microprogetto
orientato dai risultati di tale analisi.
L’appoggio a tale iniziativa
è coerente con i criteri di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10,
11, 12.
Infine, con riferimento ai progetti di scambio e di dialogo
realizzati nell’area, va ricordato che la Città di Torino ha
ricevuto, sempre dall’Associazione Cicsene, una richiesta di contributo di
Euro 25.431,00 (ns. prot. 505/4-3-6 del 7 febbraio 2006), a parziale copertura
della spesa di Euro 105.431,00 preventivata per la realizzazione del progetto
“Il ruolo dell’altro. Esperienze teatrali tra dialogo interculturale
ed impegno civile”. Tale progetto, di dimensione marcatamente trilaterale,
nasce dalla constatazione di come le relazioni fra cittadini palestinesi e
israeliani oggi vivano un momento decisivo, in cui i giovani sono chiamati alla
sfida di costruire un futuro di pace e di dialogo. Per questo motivo esso si
propone di superare l’ostilità alimentata dalle divisioni del
passato e dal pregiudizio, portando i giovani stessi (a Torino, Ramallah, Haifa
e Gaza, coinvolgendo in quest’ultimo caso l’Internet Center
realizzato negli scorsi anni da questa Civica Amministrazione) ad animare
percorsi culturali di scambio e a sperimentare strategie di dialogo
interculturale per raggiungere una maggiore consapevolezza in materia di diritti
umani, così da riconoscere la comune appartenenza e le radici
mediterranee in un dialogo anche di educazione del simile verso il simile (c.d.
peer education). Lo strumento scelto è il teatro di impegno civile,
efficace nell’aiutare i giovani ad esprimere inquietudini e speranze, a
incontrare l’altro, a comunicare se stessi, la propria storia e cultura di
provenienza. La tecnologia multimediale (in particolare le riprese videodigitali
dei vari momenti di lavoro, condivise mediante una piattaforma web di formazione
a distanza appositamente realizzata) può permettere l’incontro
delle diverse esperienze al di là delle costrizioni costituite dalle
frontiere politiche, stimolando la consapevolezza dei diritti di ciascuno e
della comune cittadinanza planetaria, nonché agevolando la realizzazione
di una pubblicazione e di un cd multilingue quali eredità finali del
progetto.
L’appoggio a tale iniziativa è coerente con i criteri
di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12.
- LOUGA’ (SENEGAL)
La Città di Torino da anni
è impegnata in progetti di cooperazione decentrata con il Senegal, in
particolare:
- con il progetto “Da rifiuto a risorsa” co-finanziato dalla
Regione Piemonte, che coinvolge le città di Parcelles Assaines-Dakar,
Louga, Mbour in Senegal oltre a città del Burkina Faso e del
Piemonte;
- con il finanziamento nel 2005 di uno studio di fattibilità per
l’allestimento di laboratori per preparazioni galeniche;
- con il sostegno al progetto “Asilo nido” dell’Associazione
Ndjang Bambodji, a Louga;
- con l’adesione al Comitato Organizzativo del progetto
“Rafforzamento del capitale sociale nell’ambito del fenomeno
migratorio senegalese” promosso da Coopi (Cooperazione Internazionale
Onlus) e Cespi (Centro Studi di Politica
Internazionale).
L’area territoriale senegalese su cui si
sono maggiormente concentrate le attività promosse dalla nostra
città è quella di Louga, anche in considerazione del fatto che tra
gli immigrati senegalesi residenti a Torino un numero significativo proviene da
quella regione.
I progetti avviati e la presenza in città di immigrati
da Louga, organizzati anche in associazioni che già hanno rapporti con la
Civica Amministrazione, ha portato il Settore Cooperazione Internazionale e Pace
a ritenere necessaria e irrinunciabile la creazione di un luogo tecnico di
incontro tra i diversi partner impegnati in progetti di cooperazione e
solidarietà nell’area di Louga. Gli enti da tempo coinvolti
attraverso i progetti della Città sono, oltre a quelli sopracitati:
l’Università di Torino, l’AMIAT, le ONG Cisv, Rete e Mais,
l’Associazione Senegalesi a Torino, l’Associazione Ajedi, la
Cooperativa I.So.La.
La recente costituzione di un Tavolo di concertazione
dovrebbe portare, in un futuro ravvicinato, alla stipula di un accordo di
cooperazione tra le Città di Torino e Louga, la quale ha già
manifestato il proprio interesse in tal senso.
Il Dipartimento Interateneo
Territorio (DITer) del Politecnico e dell’Università di Torino ha
avviato una ricerca scientifica di approfondimento sulla cooperazione decentrata
tra Piemonte e Sahel, che si inserisce nel più ampio quadro di indagine
sui processi di sviluppo locale autosostenibile nei Paesi in via di sviluppo. La
ricerca si colloca al crocevia di tre campi tematici: la cooperazione
decentrata, lo sviluppo locale e la gestione/valorizzazione delle risorse
ambientali. Obiettivo della ricerca, al fine di valutare gli effetti prodotti
dalla cooperazione decentrata, è identificare idonee chiavi di lettura
per l’analisi dei contesti territoriali oggetto di interventi di
cooperazione decentrata, in particolare le regioni di Louga e Saint Louis in
Senegal e alcune circoscritte aree in Burkina Faso. La ricerca prenderà
in considerazione le esperienze promosse a tre livelli amministrativi: Regione
Piemonte, Comune di Torino, Provincia di Biella fornendo un quadro critico e
ragionato di tali attività e analizzandone l’impatto, in termini di
coinvolgimento e mobilitazione di attori, reti e risorse territoriali e
ambientali.
Per quanto riguarda la Città di Torino, la
concentrazione di soggetti e risorse della cooperazione piemontese, e torinese
in particolare, rende l’area di Louga un caso significativo. Attraverso
indagini quali-quantitative presso i soggetti della cooperazione decentrata che
fanno parte del Tavolo di concertazione Torino-Louga la ricerca si propone
di:
- ricostruire un quadro storico degli interventi della cooperazione decentrata
tra Torino e Louga;
- definire un quadro della situazione attuale e delle prospettive future,
quanto a progetti, risorse, azioni, tipologie e reti di attori locali e
trasversali (es. associazioni di migranti senegalesi);
- facilitare il confronto, il livello di conoscenza sulle reciproche azioni e
lo scambio di informazioni tra i partecipanti al Tavolo di
concertazione.
La ricerca si propone inoltre di fornire alla
Città di Torino, e agli altri soggetti partecipanti al Tavolo,
indicazioni sia in termini di analisi critica delle attività svolte
(criteri, modalità di selezione e valutazione dei progetti, analisi
d’impatto) sia in termini progettuali, evidenziando potenziali
collaborazioni future.
In ragione dell’interesse che il Comune riveste per le
attività di cooperazione decentrata, e più in generale di ricerca
scientifica, nella regione di Louga l’iniziativa sarà supportata
attraverso il finanziamento di stage di ricerca di studenti senegalesi. La
selezione, la gestione e il tutoraggio di questi studenti saranno curate dal
Dipartimento di Geografia dell’Università di Saint Louis, mentre il
DITer del Politecnico e dell’Università di Torino e il medesimo
Dipartimento di Geografia dell’Università di Saint Louis cureranno
l’impostazione teorica e metodologica, coordineranno le differenti
ricerche oggetto di stage, e si occuperanno della diffusione dei risultati
attraverso pubblicazioni ed eventi di presentazione e confronto
pubblici.
Gli stage di studio rientreranno nell’interesse tematico del
suindicato Tavolo Torino-Louga, al fine di definire un più approfondito
quadro conoscitivo della percezione e della rappresentazione del territorio e
dell’ambiente tra Piemonte e Sahel, svolto attraverso indagini sul terreno
in Senegal e in Italia, presso migranti senegalesi e attraverso un confronto
sulle metodologie didattiche a livello universitario su tali filoni di
ricerca.
Per gli obiettivi, i contenuti e il valore intrinseco di questa proposta, e
allo scopo di favorire una comune crescita e consapevolezza di quanto la
cooperazione decentrata può realizzare nella regione di Louga, si ritiene
che il progetto di ricerca presentato dal Dipartimento Interateneo Territorio
del Politecnico e dell’Università di Torino, Corso Duca degli
Abruzzi 24, 10129 Torino, P. IVA 00518460019, possa avere il riconoscimento
della Città di Torino attraverso un contributo di Euro 10.000,00 a fronte
di un costo complessivo di Euro 57.700,00.
L’appoggio a tale iniziativa è coerente con i criteri di
cui sopra, punti 1, 3, 4, 5, 7, 8, 11, 12.
- PRAIA (REP. DI CAPO VERDE)
La collaborazione tra Praia e
Torino rappresenta uno dei percorsi di coordinamento e cooperazione decentrata
di maggior successo a livello cittadino, sia per l’articolazione del
rapporto interistituzionale creatosi, sia per il livello degli accordi politici
e programmatici sottoscritti, sia per il coinvolgimento di altri soggetti
pubblici e privati realizzato.
Con la deliberazione (mecc. 200403890/11) del
25 maggio 2004 la Città di Torino ha ratificato gli accordi di
cooperazione sottoscritti a Praia nel dicembre 2003, denominati rispettivamente
“Protocollo di cooperazione tra il municipio di Praia ed il municipio di
Torino” e “Protocollo specifico per il quartiere Tira-Chapeu”,
frutto di numerosi precedenti interscambi, dell’invio di tecnici, dello
sforzo di programmazione ed elaborazione progettuale delle due
città.
Con la deliberazione (mecc. 200406472/113) del 3 agosto 2004
sono inoltre state approvate:
- la minuta del protocollo di accordo con l’ANCI e la
municipalità di Praia per la realizzazione di un progetto integrato nel
quartiere Tira Chapeu di Praia;
- un primo impegno finanziario per gli interventi programmati
nell’ambito del quartiere Tira Chapeu, che ha consentito di approvare con
delibera (mecc. 200508464/113) la concessione di un contributo di Euro 35.000,00
a favore dell’ANCI per la realizzazione di un intervento di riabilitazione
della piazza centrale del medesimo quartiere.
I punti qualificanti
individuati negli accordi di cooperazione sottoscritti consistono
nell’adesione dei due Comuni ai principi di libertà, democrazia,
pace e diritti dell’uomo consacrati e riconosciuti dalla Dichiarazione
Universale delle Nazioni Unite, nell’impegno nella politica di
cooperazione internazionale tra i popoli e nella ricerca di opportunità
per fornire ai rispettivi cittadini una mutua collaborazione.
In particolare l’art. 4 impegna il Comune di Torino a intervenire nei
confronti del quartiere Tira Chapeu, nel rispetto di eventuali azioni di
cooperazione più complessive. L’art. 5 concorda nel definire che le
parti si impegnano a coinvolgere le collettività, le cooperative,
l’associazionismo, le imprese ed altre espressioni organizzative dei
rispettivi Comuni. L’art. 6 stabilisce che i singoli interventi vedano
l’elaborazione di progetti specifici, ricercando ove necessario sostegni
esterni alle risorse dei due Comuni firmatari.
A partire dalla sottoscrizione del suddetto “Protocollo di
cooperazione tra il municipio di Praia ed il municipio di Torino”, che fu
preceduta dalla realizzazione di missioni tecniche di individuazione dei bisogni
tra le quali si indicano la visita a Torino del sindaco di Praia nel febbraio
2003 e quella realizzatasi a Praia nel maggio 2003, Torino ha identificato di
concerto con la città-partner un primo intervento nell’area del
Tira Chapeu, organizzato su due filoni:
- la riqualificazione urbana del quartiere;
- la formazione per gli operatori locali e i formatori che a Tira Chapeu si
occupano di ragazzi e adolescenti.
Nell’ottobre/novembre
2003 un’ulteriore missione a Praia di due tecnici aveva portato
all’individuazione di una strategia di intervento sul quartiere e
all’elaborazione di un percorso di formazione educativa (determinazione
2003-08537/50). In questo contesto, anche al fine di favorire il coinvolgimento
di altri attori italiani della cooperazione decentrata, la Città di
Torino da un lato ha appoggiato associazioni interessate a operare nel quartiere
in ambito educativo (e continua ad appoggiarle, anche attraverso la
collaborazione dei suoi Assessorati funzionalmente competenti), dall’altro
ha sottoscritto nel dicembre 2003 un protocollo specifico di collaborazione con
l’ANCI finalizzato al coinvolgimento operativo di ulteriori autonomie
locali in un programma globale di intervento.
Come detto, parallelamente al
Protocollo di cui sopra è stato siglato un “Protocollo specifico
per il quartiere Tira-Chapeu”, che impegna la Città di Torino
a:
- finanziare con fondi propri parte delle attività previste, per un
ammontare di Euro 55.000,00;
- promuovere la ricerca di altri finanziatori, con un obiettivo complessivo di
Euro 300.000,00;
- identificare una procedura tecnica in grado di garantire la partecipazione e
il coinvolgimento di attori esecutivi ed enti finanziatori;
e
quella di Praia a:
- co-finanziare il 50% del bilancio complessivo dell’intervento;
- sostenere il Comune di Torino nella ricerca di altri finanziatori per il
reperimento delle risorse necessarie, sino al valore stimato di Euro
300.000,00;
- finanziare, in ogni caso, un valore complessivo per lo meno pari al
contributo direttamente garantito dalla Città di Torino nel primo
biennio, vale a dire Euro 55.000,00;
- coinvolgere i Servizi sociali comunali nelle problematiche del quartiere
Tira Chapeu.
Sulla base degli accordi stipulati tra le due
Città, nel settembre 2005 è stato siglato a Torino un ulteriore
Protocollo di intesa tra le due Municipalità e l’ANCI, finalizzato
in particolare al coinvolgimento dell’ANCI nell’individuazione di
ulteriori enti locali italiani intenzionati ad operare a Praia e al sostegno
istituzionale e funzionale, da parte dell’ANCI medesima, della
progettualità torinese a Praia.
Con deliberazione (mecc. 200508464/113) del 25 ottobre 2005, e con
successiva determinazione (mecc. 200509995/113) del 22 novembre 2005, si
approvava un trasferimento di fondi all’ANCI di Euro 35.000,00, quale
prima tranche di sostegno al progetto di riqualificazione urbana della piazza
del quartiere. Con la stessa delibera si approvava il progetto da presentare
alla Regione Piemonte per chiedere un co-finanziamento e una collaborazione
progettuale sull’intervento. L’esito del bando regionale è
stato negativo, in quanto il progetto, benché arrivato nei termini
fissati, era cronologicamente successivo ad altri. Non potendo contare sul
co-finanziamento regionale occorre onorare il Protocollo di cooperazione
stabilito tra Torino e Praia attingendo a fondi della Civica Amministrazione,
attraverso lo stanziamento dei rimanenti 20.000,00 Euro e il trasferimento di
tali fondi all’ANCI, che nelle modalità concordate nel protocollo
tecnico provvederà ad assicurare la mediazione istituzionale e operativa
tra le due Città.
Si sottolinea infine che l’approvazione di questo progetto è
solo l’avvio di un più vasto programma di cooperazione con Praia,
nell’ambito del quale la Città intende coinvolgere in un sistema di
rete sia le realtà torinesi che lavorano a Praia o intendono impiegarvi
le proprie competenze, sia la Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del
Ministero degli Affari Esteri italiano. Nel caso di co-finanziamento del
Ministero a questa iniziativa le risorse stanziate dalla Città lo scorso
anno, e quelle che si intendono stanziare adesso, saranno considerate come
quota-parte del co-finanziamento della Città di Torino al programma. Per
questa ragione si intende approvare con la presente delibera la bozza di
progetto presentato al Ministero Affari Esteri per la richiesta del
co-finanziamento all’intero programma.
In base alle suddette motivazioni si propone di:
- trasferire all’ANCI Euro 20.000,00 per completare l’intervento
di riqualificazione urbana sulla piazza del quartiere Tira-Chapeu in base al
protocollo sottoscritto nel dicembre 2003 e approvato con deliberazione (mecc.
200403890/11) del 3 agosto 2004, e riconfermato dal protocollo sottoscritto tra
la Città di Torino, quella di Praia e dall’ANCI nel settembre 2005
e approvato nella sua versione definitiva con deliberazione (mecc.
200508464/113) del 25 ottobre 2005. L’appoggio a tale iniziativa è
coerente con i criteri di cui sopra, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 12;
- Approvare la bozza di progetto “Riduzione della povertà e
miglioramento delle aspettative di vita della popolazione più vulnerabile
di un quartiere marginale della città di Praia ed in particolare dei
minori, nel quadro di una collaborazione intermunicipale con il coinvolgimento
della società civile organizzata” presentato al Ministero Affari
Esteri italiano per un co-finanziamento all’intero programma sul quartiere
Tira Chapeu.
Tutto
ciò premesso,
LA GIUNTA COMUNALE
Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo
Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs.
18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi
dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli
organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e
che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del
Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui
all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità
tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Visti:
- il Regolamento Comunitario n. 1659/98 del Consiglio del 17 luglio 1998
relativo alla cooperazione decentralizzata;
- la L. 49/87 “Nuova discipline della cooperazione dell’Italia con
i paesi in via di sviluppo”;
- la L.R. 67/95 ”Interventi regionali per la promozione della cultura e
dell’educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà
internazionale”;
- lo Statuto della Città di Torino,
Con voti unanimi,
espressi in forma palese,
D E L I B E R A
- di approvare, per le motivazioni espresse in narrativa,
un contributo di Euro 29.270,00, al lordo delle eventuali ritenute di legge, a
favore dell’Istituto comprensivo Adelaide Cairoli, via Torrazza Piemonte
10, 10127 Torino, C.F. 80093550012, a parziale copertura della spesa di Euro
38.033,00 preventivata per la realizzazione del progetto (all. 1 -
n. ) di
gemellaggio di durata biennale tra l’Istituto Cairoli di Torino e la
scuola di base Enver Colakovic di Breza (Bosnia Erzegovina);
- di confermare l’indirizzo a favore sia del programma 100
città per 100 progetti per il Brasile e sia dei progetti di
cooperazione decentrata Italia–Brasile, in continuità con quanto
già approvato in materia negli ultimi tre anni;
- di approvare la prosecuzione delle attività del Tavolo di
concertazione tra tutti i soggetti che a Torino cooperano con le città
israeliane e palestinesi, sia per dare un quadro di riferimento ai singoli
progetti messi a punto su impulso della Città sia per offrire alla
cittadinanza un servizio di network circa le conoscenze, competenze e
prospettive di progettazione in Medio Oriente, ribadendo al riguardo
l’indirizzo espresso nella deliberazione (mecc. 200503529/113) del 25
maggio 2005 e confermando anche il riconoscimento, già approvato al punto
5 della deliberazione (mecc. 200408790/113) del 9 novembre 2004,
dell’Associazione Cicsene di Torino quale partner progettuale della
Città per l’attività di accompagnamento e mediazione
interculturale sia in merito al suddetto Tavolo di concertazione a Torino, sia
al mantenimento delle relazioni con le città-partner di Torino in Israele
e nei Territori Palestinesi;
- di confermare le prospettive di lavoro del sotto-tavolo che segue il
programma EPIC (European, Palestinian and Israeli Cities for health and
social partnership) al fine di fornire l’indispensabile
continuità alle azioni previste, riaffermando al proposito, in
considerazione degli indirizzi espressi nella delibera Tavoli-Città
(mecc. 200309776/50) del 23 novembre 2003, confermati sia nella delibera
Tavoli-Città (mecc. 200408790/113) del 9 novembre 2004 e sia nella
delibera Tavoli-Città (mecc. 200503529/113) del 17 maggio 2005, il
riconoscimento dell’Associazione Almaterra di Torino quale partner
progettuale;
- di dare mandato al Settore Cooperazione Internazionale e Pace di convocare
un sotto-tavolo rivolto alla sensibilizzazione nei confronti delle giovani
generazioni, interpellando le ONG e associazioni piemontesi già attive
nel settore, con l’obiettivo non tanto di uniformare gli interventi
esistenti quanto di fornire un servizio di network circa le conoscenze,
competenze e prospettive di progettazione degli interventi nelle scuole e dei
relativi sussidi didattici, realizzando anche un testo prodotto appositamente e
organizzando un seminario di presentazione delle attività di educazione
alla pace e alla non violenza, entrambi diretti a docenti di scuola superiore
interessati a un percorso di conoscenza dell’area israelo-palestinese. Sul
punto, si riconferma l’indirizzo, già approvato con le delibere
(mecc. 200408790/113) del 9 novembre 2004 e (mecc. 200503529/113) del 17 maggio
2005, nei confronti dell’Associazione Cicsene di Torino, riconosciuta
quale partner progettuale della Città per l’attività di
accompagnamento e mediazione interculturale per quanto riguarda
l’attività del Tavolo di concertazione a Torino;
- di approvare, per le motivazioni espresse in narrativa (all. 2 - n.
), un contributo di Euro 29.310,00 al lordo delle eventuali ritenute di legge, a
favore dell’Associazione Cicsene, via Borgosesia 30, 10145 Torino, P. IVA
06341060017, a parziale copertura della spesa di Euro 41.560,00 preventivata per
la realizzazione del progetto “Rafforzamento delle relazioni di
cooperazione decentrata tra le città di Torino e Gaza”, come da
prospetto riassuntivo che si allega al presente atto per formarne parte
integrante e sostanziale (all. 3 - n. ) e previa presentazione di
idonea rendicontazione corredata dalle pezze giustificative
dell’attività svolta. L’Associazione ha presentato formale
dichiarazione con la quale attesta che, per la copertura delle spese relative
allo svolgimento del progetto, non si avvarrà di altri contributi;
- di approvare, per le motivazioni espresse in narrativa, un contributo di
Euro 25.431,00, al lordo delle eventuali ritenute di legge, a favore
dell’Associazione Cicsene, via Borgosesia 30, 10145 Torino, P. IVA
06341060017, a parziale copertura della spesa di Euro 105.431,00 preventivata
per la realizzazione del progetto “Il ruolo dell’altro. Esperienze
teatrali tra dialogo interculturale ed impegno civile”, come da prospetto
riassuntivo che si allega al presente atto per formarne parte integrante e
sostanziale (all. 4 - n. ) e previa presentazione di idonea
rendicontazione corredata dalle pezze giustificative dell’attività
svolta. L’Associazione ha presentato formale dichiarazione con la quale
attesta che, per la copertura delle spese relative allo svolgimento del
progetto, ha ricevuto un finanziamento di Euro 80.000,00 da parte della
Comunità europea;
- di approvare, per le motivazioni espresse in narrativa, un contributo di
Euro 10.000,00, al lordo delle eventuali ritenute di legge, al Dipartimento
Interateneo Territorio del Politecnico e dell’Università di Torino,
Corso Duca degli Abruzzi 24, 10129 Torino, P. IVA 00518460019, quale parziale
copertura delle spese per la realizzazione del progetto di ricerca e formazione
"Gestione, protezione, valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio, sviluppo
locale sostenibile e partecipazione nelle attività di cooperazione tra
Piemonte e Sahel” preventivate in Euro 57.700 (all. 5 - n.
);
- di approvare la seconda fase del “Progetto di rifacimento della piazza
principale del quartiere Tira Chapeu di Praia” (cfr. progetto all. 6 - n.
), la cui prima fase è stata approvata con deliberazione (mecc.
200508464/113) del 25 ottobre 2005 per un primo stanziamento di Euro 35.000,00
su un preventivo di complessivi Euro 55.000,00 (cfr. preventivo all. 7 - n.
);
- di approvare il trasferimento di Euro 20.000,00, al lordo delle eventuali
ritenute di legge, a favore dell’Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani (ANCI) con sede attuale a Roma, via dei Prefetti 46, C.F. 80118510587,
allo scopo di realizzare la seconda fase del “Progetto di rifacimento
della piazza principale del quartiere Tira Chapeu di Praia”;
- di dare atto che l'ANCI dovrà rendere conto delle spese sostenute,
secondo le modalità stabilite nel protocollo tecnico siglato nel
settembre 2005;
- di approvare la bozza di programma-pilota “Riduzione della
povertà e miglioramento delle aspettative di vita della popolazione
più vulnerabile di un quartiere marginale della città di Praia ed
in particolare dei minori, nel quadro di una collaborazione intermunicipale con
il coinvolgimento della società civile organizzata” (all. 8 - n.
) nell’ambito del quale il “Progetto di rifacimento della piazza
principale del quartiere Tira Chapeu di Praia” rappresenta una prima
azione;
- di demandare a successiva determinazione dirigenziale l’impegno di
spesa e la devoluzione dei contributi di cui ai punti nn.
1-6-7-8-10.
I suddetti contributi rientrano nei criteri
disciplinati dal Regolamento per le modalità di erogazione dei
contributi, approvato e facente parte integrante della deliberazione (mecc.
9407324/01), Consiglio Comunale del 19 dicembre 1994, esecutiva dal 23 gennaio
1995;
- di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto
palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi
dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto
2000 n.
267.
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