Divisione Gioventu' e Cooperazione
Internazionale
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Settore Cooperazione
Internazionale e Pace LL 5
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CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA
COMUNALE
7 dicembre 2004
OGGETTO: TORINO, CITTA' AMICA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI DEL
MONDO. APPROVAZIONE DEL PROGETTO. SENZA IMPEGNO DI SPESA.
Proposta del Vicesindaco
Calgaro e
dell'Assessore Pozzi.
La Città di Torino negli ultimi tre anni ha
dato un sensibile impulso alle politiche di cooperazione allo sviluppo
attraverso le seguenti attività:
- Ai sensi dell'art. 2 lett. m dello Statuto della Città di Torino che
indirizza la Città a "contribuire alla cooperazione pacifica fra i popoli
e le nazioni" nonché l'art. 3 I co. Lett. n e II co, il Consiglio
Comunale si è espresso con i seguenti atti di indirizzo:
- la mozione del Consiglio Comunale n. 44 del 3 dicembre 2001 su "Cooperazione
internazionale" (mecc. 200109070/02);
- la mozione n. 23 del 20 maggio 2002 su "Cooperazione internazionale e pari
opportunità" (mecc. 200203546/002);
- la mozione n. 8 del 10 febbraio 2003 su "Cooperazione internazionale, azioni
di opportunità e bilancio previsionale e programmatico 2003" (mecc.
200300802/002);
- In data 4 maggio 2001 la Città di Torino ha provveduto con una
deliberazione della Giunta comunale (mecc. 200103812/08 del 4 maggio 2001), alla
"definizione di impegno di massima tra la Città di Torino e gli enti
promotori del progetto denominato Cittadella delle Civiltà,
- La nuova Giunta quintuplica lo stanziamento finanziario a favore delle
politiche di cooperazione allo sviluppo;
- In data 20-9-2001 nasce il Settore Cooperazione Internazionale e Pace;
- In data 11-2003 la Città stipula una convenzione con il Comitato
delle ONG torinesi "la Cittadella delle Civiltà"
- In data 19 gennaio 2002 si svolge il seminario “ Torino città
solidale "
- In data 1 febbraio 2003, si svolge il meeting “ Città solidali
tra localizzazione e globalizzazione”
- Durante l'anno 2003 e 2004, la Città di Torino ha lavorato, con il
sistema della cooperazione internazionale torinese, nell'ambito dei tavoli -
città, su progetti realizzati nelle seguenti città: Breza,
Campogrande, Cordoba, Gaza, Haifa, Kragujevac, Khouribka, Ouagadougou, Praia,
Quetzaltenango, Salvador de Bahia, Scutari.
- La Città continua a finanziare borse di studio di alta formazione
presso il BIT, Hydroaid, PeaceKeeping, Scuola dei PVS;
- Nel 2004 è stato costituito il coordinamento delle associazioni
torinesi che promuovono il sostegno a distanza nei PVS;
I servizi
educativi e la scuola sono da sempre contesti privilegiati nel creare movimenti
di opinione e comportamenti collaborativi; per questo è naturale pensare
che proprio dalla scuola, dai suoi protagonisti e dalla sua finalità
intrinseca di luogo del diritto e di pari opportunità, muovano progetti
di cooperazione decentrata.
La condivisione quotidiana, la
multietnicità presente, l’obiettivo comune di acquisire conoscenze,
ma, soprattutto, la presenza di soggetti che stanno costruendo la loro
formazione sono il “terreno” ideale per disseminare buone pratiche
di esercizio alla cittadinanza attiva.
Collaborazione, cooperazione,
esercizio del diritto e partecipazione, affinchè non restino obiettivi di
pochi ed esclusivi movimenti di opinione, devono tradursi in comportamenti che
siano il più possibile condivisi; poiché contribuire a sostenere i
Paesi in via di sviluppo costituisce una parte integrante e doverosa
all’interno del processo di globalizzazione.
Perché questo
avvenga, occorre conoscere ed incontrare le realtà anche più
lontane.
Sfruttando il profondo senso di giustizia che i bambini possiedono e
la loro naturale propensione curiosa ad imparare, accompagnati da adulti
motivati e stimolati dai racconti in prima persona dei testimoni, si creano le
condizioni perché nascano e si sviluppino progetti ed esperienze
significative.
In questi anni i servizi educativi comunali hanno dato vita ad
alcune esperienze che hanno visto il coinvolgimento dei bambini e ragazzi e
delle loro famiglie in vere e proprie azioni di conoscenza, dialogo, amicizia e
scambio mirato a ridurre le distanze tra i popoli:
asili nido in Palestina
formazione di operatori per la prima infanzia
scambio con Khouribga
gemellaggio di scuole dell’infanzia torinesi con scuole materne del
Marocco
infanzia di Capo Verde gemellaggio di scuole torinesi con scuole di
Capo Verde
i bambini del Chiapas gemellaggio di scuole torinesi con
scuole del Messico
ludoteca a Scutari formazione di operatori per
le ludoteche in Albania.
Sulla base di queste esperienze la Città di Torino intende
promuovere il progetto: "Torino, città amica delle bambine e dei
bambini del mondo”
"Torino, città amica delle
bambine e dei bambini" si propone, mediante progetti, eventi, percorsi
didattici, come luogo di dialogo, di confronto per una cultura della
solidarietà, della cooperazione e della pace.
Lo scopo è di
contribuire, attraverso il coinvolgimento diretto delle bambine e dei bambini e
la mediazione attiva degli insegnanti e delle famiglie, ad accrescere la
consapevolezza dei cittadini grandi e piccoli verso realtà di vita
così lontane da noi, ma sempre più sotto gli occhi di
tutti.
Smuovere quindi l’indifferenza, diventare strumenti per
costruire pace e solidarietà, orientare quindi la formazione in direzione
dell’universalismo dei valori e dei comportamenti, trovare
l’universale che è dentro di noi che ci permette di vedere
nell’altro noi stessi.
Il superamento del pregiudizio, della
discriminazione nei confronti delle minoranze, dell’altro, del diverso,
dell’insorgere della xenofobia e del conflitto etnico, non può che
compiersi attraverso l’attivazione di progetti che vedano le giovani
generazioni impegnate in percorsi di solidarietà per contrastare la
diffusione dell’indifferenza ai gravi problemi di una parte consistente
del mondo.
Il progetto “Torino, città amica delle bambine e
dei bambini del mondo”, si articola su più livelli di
intervento:
- A livello cittadino, attraverso eventi culturali come concerti,
mostre, spettacoli riferiti a città e paesi con cui Torino ha costruito o
sta avviando processi di amicizia, dialogo e cooperazione, con lo scopo di
aprire percorsi di sensibilizzazione e di educazione alla solidarietà,
alla cooperazione tra le città e ad uno sviluppo sostenibile. Una prima
tappa potrebbe essere rappresentata dall'evento di piazza sulla cooperazione
decentrata previsto per il maggio 2005 nell'ambito del quale potrebbe essere
riservato, per ogni area città, un pannello per le scuole gemellate in
cui esporre il materiale didattico prodotto durante l'anno con i
bambini
- Nel mondo scolastico, avviare un programma di educazione alla
cooperazione internazionale e al dialogo tra le città del mondo, rendendo
le bambine e i bambini protagonisti e ambasciatori di una cultura
dell’amicizia, della pace e del rispetto di ogni diversità.
Si
prevedono a tale scopo:
- Gemellaggi tra le scuole di Torino e le scuole di
città dei Paesi del sud del mondo con cui Torino è gemellata o ha
stipulato accordi di cooperazione (Cordoba, Praia, Salvador di Bahia
Campogrande, Quetzaltenango, Ouagadougou, Breza, Kragujevac, Khouribka, Gaza,
Haifa) per il tramite dell’accompagnamento di organizzazioni e
associazioni che da anni si occupano di progetti e sostegni internazionali, per
una conoscenza più diretta dei problemi dei Paesi in via di
sviluppo.
- Scambio di materiali e di esperienze tra le scuole delle
città gemellate sui diversi modi di vivere, sulla propria cultura, sulla
scuola, sui luoghi, le abitudini quotidiane, sulla casa e sulla famiglia.
-
Campagna di sensibilizzazione “1 euro per bambino” per
sostenere specifici microprogetti di solidarietà come costruzione e
arredamento di una scuola, di un servizio pediatrico, di un comedor infantil (
mensa per i bambini ), di un pozzo. Anche in questi casi è indispensabile
il rapporto stretto con le organizzazioni e le associazioni che possono seguire
e accompagnare in loco i progressi e il procedimento degl’interventi,
riportando alla scuola e alle famiglie, visibilmente e concretamente, attraverso
video e foto, il risultato del loro impegno e lo stimolo a continuare, traendone
gioia, senso di fiducia e soddisfazione nella consapevolezza che
“collaborare e aiutare fa star bene”- “aiutare gli altri aiuta
noi stessi”.
- Progetti di scambio e formazione a livello adulto.
Momenti formativi e di aggiornamento, confronto tra i diversi modelli educativi
e scolastici, costituendo gruppi di insegnanti e genitori pronti a confrontarsi
con altre realtà, in un clima di parità, di scoperta e
conoscenza.
- A tale scopo si propone di creare due punti informativi , uno
rivolto al mondo della cooperazione e uno al mondo della
scuola.
L’impegno delle scuole per la cooperazione internazionale
costituisce il primo elemento di costruzione di un più ampio
Sistema di partecipazione dei soggetti cittadini alle
progettualità di cooperazione e solidarietà promosse dalla
Città ( scuole, cooperative, associazioni, istituzioni, società
civile ) in tal senso esso si propone quale modello riproducibile anche in
questi altri contesti.
Sulla base di queste considerazioni e Visto
- Il Regolamento Comunitario n. 1659/98 del Consiglio del 17 luglio 1998
relativo alla cooperazione decentralizzata
- la L. 49/87 “Nuova discipline della cooperazione dell’Italia con
i paesi in via di sviluppo”
- la L.R. 67/95 ”Interventi regionali per la promozione della cultura e
dell’educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà
internazionale”.
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA COMUNALE
Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo
Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs.
18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi
dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli
organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e
che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del
Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui
all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
dando
atto che il presente provvedimento non comporta oneri di spesa;
Con voti
unanimi, espressi in forma palese;
D E L I B E R A
di approvare il progetto “Torino, città
amica delle bambine e dei bambini del mondo” per le motivazioni espresse
in narrativa.
Si dà atto che non è richiesto il parere di
regolarità contabile, in quanto il provvedimento non comporta impegno
di spesa o diminuzione di entrata.
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