OGGETTO: AFFIDAMENTO FAMILIARE DIURNO. PROGETTO SPERIMENTALE:
"DARE UNA FAMIGLIA AD UN'ALTRA FAMIGLIA".
Proposta dell'Assessore
Lepri.
Con deliberazione del Consiglio Comunale
del 14 settembre 1976 (doc. n. 1398) veniva istituito il servizio di affidamento
familiare con il duplice obiettivo di favorire la deistituzionalizzazione dei
minori ed evitare l'inserimento degli stessi in strutture residenziali.
Negli
anni tale intervento si è progressivamente articolato attraverso
l'assunzione di ulteriori provvedimenti a specificazione e arricchimento ma
sempre in coerenza con le linee e gli indirizzi della deliberazione di cui
sopra. Basti citare l'affidamento diurno, quello a parenti, le comunità
familiari, il progetto neonati, la prosecuzione degli interventi assistenziali
(compresi gli affidamenti) oltre i 18 anni in situazioni particolari.
Per
quanto riguarda lo specifico dell'Affidamento diurno, la Città, con
deliberazione della Giunta Comunale del 17 giugno 1986, ha istituito tale
intervento come sostegno, ad opera di volontari, al minore e alla sua famiglia
di origine per sopperire alle carenze della stessa. Pur non escludendo, la
deliberazione in oggetto, la "presa in carico" dell’intero nucleo
familiare, gli affidamenti diurni si sono caratterizzati negli anni come
sostegno e accompagnamento del singolo minore da parte di un volontario. In
alcuni casi l’aiuto del singolo volontario ha coinvolto l’intero
nucleo.
Si ritiene importante, pur mantenendo le attuali caratteristiche e
modalità dell'affidamento diurno, sperimentare un approccio innovativo
che preveda l’allargamento di questo intervento a tutta la famiglia che ha
bisogno di aiuto e sostegno attraverso il coinvolgimento e l'apporto dell'intero
nucleo affidatario.
Tale modalità trova la sua collocazione nel
progetto "Dare una famiglia ad un'altra famiglia" che oltre ad offrire una
risposta immediata e concreta al nucleo in difficoltà, favorisce nel
medesimo tempo lo sviluppo di occasioni di integrazione sociale tramite forme di
"contaminazioni valoriali ed operative" proprie degli "attori formali ed
informali" che compongono la rete comunitaria, primo fra tutti la famiglia nella
sua interezza.
L'incremento delle esperienze di vita, l'aumento delle
competenze comunitarie nei molteplici contesti della società civile
supera la concezione di delega a personale specialistico per alcuni interventi
sociali, arricchisce le reti informali di sostegno e facilita al suo interno un
coinvolgimento attivo di "nuclei solidali".
Nello specifico del progetto,
infatti, ogni membro del "nucleo solidale" ( che quindi viene coinvolto non
rispetto a singoli componenti ma come sistema familiare) potrebbe offrire
specifiche competenze. Per esempio, il padre per aiutare in piccoli lavori di
manutenzione dell’alloggio; il figlio, invece, per i compiti scolastici;
la madre per le incombenze quotidiane relative alle necessità familiari.
Non solo, ma ogni membro della famiglia solidale può spendere una diversa
credibilità in relazione al genere e all’età.
L'aspetto
innovativo del progetto rende necessaria una sperimentazione graduale e limitata
nei numeri e nella durata, prevista in un anno, al fine di favorire un attento
lavoro di monitoraggio ed analisi dell'esperienza.
Il progetto si
svilupperà secondo due modalità:
La prima prevede il
reperimento da parte dei Servizi Comunali competenti di famiglie disponibili e
ritenute idonee, alle quali verranno affidate famiglie conosciute e seguite dai
Servizi Sociali.
La seconda prevede un percorso analogo con famiglie
affidatarie ritenute idonee dai Servizi Sociali competenti, segnalate e proposte
da Associazioni che operano nell'ambito sociale sia a livello circoscrizionale
che cittadino.
Le famiglie che hanno bisogno di aiuto possono essere
individuate sia tra quelle "in carico" ai Servizi Sociali, sia tra quelle
conosciute e segnalate dalle Associazioni o da entrambi.
Le Associazioni
avranno la funzione non solo di segnalazione e proposta di famiglie "solidali" e
di quelle "bisognose di aiuto" ma anche di sostegno ed accompagnamento a favore
di entrambe.
Le Famiglie Solidali verranno, quindi, reperite attraverso
azioni mirate di sensibilizzazione, secondo modalità e procedure previste
per tali tipi di iniziative, relativamente al primo modulo, tra:
Il
monitoraggio del progetto avverrà attraverso la costituzione di un gruppo
tecnico che dovrà verificare e valutare i risultati dell'intervento
trattandosi, infatti, di un progetto ad alta complessità in quanto
l'azione di affidamento non coinvolge direttamente solo il minore in
difficoltà ma tutto l'intero nucleo familiare.
Tale metodologia
permette di operare per un reale mantenimento dell'unità del sistema
famiglia con uno spostamento di ottica che consenta di uscire dalla dicotomia
famiglia affidataria buona e capace - famiglia d'origine cattiva e inadeguata.
Inoltre, non operando per una separazione, una divisione, anche temporanea, tra
il minore e la sua famiglia si agevolano quei processi di solidarietà tra
famiglie che, se sostenuti concretamente, possono portare ad una maggior
consapevolezza ed emancipazione.
Un altro elemento caratterizzante del
progetto è costituito dalla promozione e dall'attivazione di una rete
territoriale di famiglie affidatarie organizzate che possono offrire servizi di
tregua e di respiro alle famiglie multiproblematiche o in difficoltà nel
quartiere, operando verso una cura di "condominio" e di comunità agita in
rete con le altre diverse realtà locali formali ed informali del
territorio.
Per queste caratteristiche innovative il progetto "Dare una
famiglia ad un'altra famiglia" è stato finanziato dalla Fondazione
Paideia con un contributo complessivo di Euro 50.000,00, che permetterà
di attivare sperimentalmente nell'anno 2004 complessivamente n.8 affidamenti
diurni di famiglie ad altre famiglie fatte salve, a seguito di positiva
valutazione, la continuità ed il potenziamento
dell'iniziativa.
Per la
realizzazione del progetto si prevedono le seguenti procedure tecnico
amministrative ed i seguenti rimborsi economici:
- Gli affidamenti alle
famiglie seguono le procedure già in vigore per gli affidamenti in
generale e diurni in specifico. Dato l'impegno di ciascuna famiglia si ritiene
di dover riconoscere un rimborso spese mensile forfettario di Euro 392,51
corrispondente alla quota base prevista per l'attuale affidamento diurno
maggiorata del 100% in quanto l'iniziativa proposta coinvolge sia il singolo
minore e tutti i componenti della famiglia di origine, sia tutti i componenti
della famiglia affidataria;
- Relativamente alle attività di
formazione, sostegno ed accompagnamento a favore delle famiglie affidatarie e
"affidate" è previsto per le Associazioni un contributo massimo annuo di
Euro 2.000,00 per ciascuna famiglia seguita, da riconoscere ed erogare, ai sensi
dall'articolo 77, dello Statuto e secondo le modalità e procedure
previste dal Regolamento n. 206 approvato con deliberazione del Consiglio
Comunale in data 19 dicembre 1994, (mecc. 9407324/01), esecutiva dal 23 gennaio
1995.
Si demanda a provvedimento dirigenziale le ulteriori specificazioni
gestionali, organizzative e l'individuazione dei criteri per la scelta delle
famiglie affidatarie e affidate, nonché dei criteri di priorità
per gli abbinamenti tra famiglie e per l'avvio degli stessi.
Sulla base
degli esiti di tale sperimentazione, l'iniziativa verrà diffusa e
sarà oggetto di sensibilizzazione nell'ambito degli interventi promossi
dal Settore Famiglie della Divisione
Servizi Sociali che collabora con il
Settore Minori nella gestione e monitoraggio del progetto.
Tutto ciò
premesso,
Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo
Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs.
18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi
dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli
organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e
che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del
Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui
all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità
tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Con voti unanimi,
espressi in forma palese;
7) di dichiarare, attesa l’urgenza, in
conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento
immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma del T.U.
approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n.
267.
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