Le
grandi Infrastrutture, l'accesso a Torino
e la nuova mobilità urbana
Le
linee portanti, di primo livello, dei trasporti sono: la Metropolitana,
con i necessari prolungamenti fino a Rivoli e Nichelino; la linea
4, sul cui asse è allo studio la possibilità di un attraversamento
in sotterranea nella zona centrale; il Passante Ferroviario, da
completare fino a Stura; il Servizio Ferroviario Metropolitano,
che coinvolge più soggetti per la massima integrazione delle linee
al fine di connettere punti locali della città con punti anche
esterni, come l'aeroporto di Caselle, ricucendo, oltre a quelli
del Passante, altri tessuti urbani segnati da trincee ferroviarie.
Un
secondo livello di rete complementare è costituito dalle linee urbane
di forza (tram e bus). La linea 2, importante dorsale di connessione
degli ambiti periferici e semicentrali della città, è in fase di
forte potenziamento con un percorso totalmente protetto e con veicoli
innovativi, a guida assistita, di forte capacità. Sono previsti:
prolungamenti di alcune linee, prima fra le quali la linea 4; l'impegno
di nuovi tram Cityway di elevata capacità e prestazioni; l'estensione
del sistema 5T a tutela della priorità semaforica per le linee tramviarie;
il rifacimento di una parte consistente dei binari esistenti per
assicurare prestazioni e ridurre vibrazioni e rumore. Coerentemente
si intende estendere al massimo l'impiego di corsie riservate e\o
protette, che possano assicurare la separazione dal traffico privato
nella direzione di marcia. La quota protetta della rete tranviaria
è prevista passare dal 68% attuale all'84% entro il 2005. Con il
P.U.T. 2001 saranno create o adeguate stazioni\fermate di interscambio
con priorità per i nodi delle linee metropolitane, ma con estensione
a tutte le linee di forza e ai nodi principali delle linee capillari
(sarà dedicata particolare attenzione al miglioramento delle condizioni
di sicurezza, illuminazione, comfort, informazione). Anche le stazioni
taxi saranno riqualificate.
Il
completamento e il prolungamento delle linee di forza rende necessaria
la realizzazione di adeguati parcheggi di interscambio, che saranno
collocati in prossimità della stazione Stura, della stazione Lingotto,
lungo Corso Francia, presso Piazzale Caio Mario, all'intersezione
con Corso Marche e, in prospettiva, all'incrocio con Cascine Vica-Rivoli,
oltre a tutti quelli previsto dal PGTU da realizzare attraverso
accordi di programma con Provincia, Regione e i Comuni interessati.
Nell'area centrale si dovranno liberare le superfici dalla sosta
ed estendere le zone pedonalizzate, compatibilmente con i tempi
di costruzione di parcheggi interrati (c.so San Maurizio, Piazza
Vittorio e Via Rossini). Per quanto riguarda il parcheggio di c.so
San Maurizio, esso sarà realizzato sotto il sedime del corso medesimo.
Nel
quadro degli interventi complementari, che fanno riferimento alla
mobilità alternativa, saranno completati, razionalizzati ed estesi
gli itinerari ciclabili in area urbana, realizzati adeguati spazi
di parcheggio dedicati alle biciclette.
Per
quanto riguarda la mobilità privata, il P.U.T .2001 prevede interventi
nei punti di principale criticità del traffico e il completamento
del sistema principale della viabilità:
.- Completamento
del Viale della Spina Centrale
.- sottopasso
Corso Spezia- Corso Sebastopoli
.- via
Zino Zini
.- nuovo
Corso Mortara e Corso Marche (con la collaborazione di Provincia
e Regione)
Si
prevedono nuovi interventi nei nodi viabili più congestionati tra
cui:
.- nodo
Piazza Rivoli
.- nodo
Rebaudengo\Derna
.- nodo
Gran Madre
La
sosta a pagamento su suolo pubblico resterà finalizzata a regolamentare
l'accesso dei veicoli privati nel centro storico e nelle zone a
più alta domanda di sosta.
Nel
settore del suolo pubblico, inoltre, è prevista la gestione delle
reti sotterranee.
L'economia
e il lavoro
In
questi anni la città ha registrato una crescita complessiva dell'economia
e dell'occupazione. Oggi si tratta di incentivare ulteriormente
questo processo e di potenziare un sistema formativo che sia in
grado di rispondere adeguatamente alle esigenze del mercato del
lavoro. Torino è stata storicamente una delle città dove più si
è sviluppata una 'cultura del lavoro'; non solo gli imprenditori
ma anche i lavoratori torinesi si sono sempre interessati attivamente
ai processi produttivi, alle nuove tecnologie ed alle nuove macchine.
Nel quadro della trasformazione complessiva del sistema produttivo
torinese, si assisterà ad una rinascita di questa 'cultura del lavoro'
ad una più estesa partecipazione dei lavoratori ai modi di produrre
della new ed anche della old economy.
I
due dati emergenti relativamente al futuro riguardano da una parte
il fatto certo che Torino si sta caratterizzando come area ad elevata
capacità di innovazione e dall’altra le prospettive relative al
futuro della FIAT. Se lo sviluppo della città deve restare intrecciato
con l'eccellenza nel settore produttivo dell'auto (l'accordo Fiat
General Motors ha allineato la nostra
città ai nuovi modelli di business del mercato globale, ma la Città
deve monitorare gli sviluppi di questo accordo come garante di impegni
precisi sul futuro produttivo dell'area), la cosiddetta old
economy trova a Torino condizioni uniche di forte convergenza con
il settore dinamico dell’ICT, e quindi con il cuore della new economy.
La
rivoluzione epocale della net economy non può non produrre effetti
anche sulle politiche e sugli strumenti del governo locale dello
sviluppo e delle trasformazioni urbane. Torino ha fatto la sua parte
in questi anni e deve continuare a definire politiche e strumenti
per il sostegno di questi settori di attività economica come di
altri (commercio, artigianato, turismo). Infatti una “politica industriale
comunale” in questa direzione è già stata avviata con varianti al
piano regolatore, riduzione degli oneri di urbanizzazione a carico
delle imprese, facilitazione nella infrastrutturazione della cablatura
di fibra ottica.
Le
azioni principali:
- incentivare
l’attività di ITP
- predisporre
nuove e adeguate aree di insediamento
- creare
un nuovo soggetto di supporto alle imprese per la localizzazione
- creare
un Internet Hotel per la fase iniziale di imprese arrivate sul
territorio e per le start up
- proseguire
l'impegno per i parchi tecnologici e per nuovi incubatori
Per
quanto riguarda il settore finanziario, va ricordato che Torino
è da tempo, per dimensione, la terza piazza finanziaria del paese:
nel settore bancario, in quello assicurativo e in quello stesso
della new economy. Oggi in un quadro di profondo mutamento
che sembra trasferire “quasi naturalmente” su Milano i veri centri
di decisione, allentando i legami con l’utenza tradizionale e con
il territorio, occorre ricostruire nuove ragioni di convergenza
e di convenienza fra il sistema finanziario e le direttrici di sviluppo
del territorio torinese. Analogamente per il settore assicurativo
occorre salvaguardare le presenze importanti, accrescendo la possibilità
di uno sviluppo qualitativo e quantitativo delle risorse umane che,
formatesi a Torino, riescano a trovarvi il terreno nel quale sviluppare
e mettere a frutto le loro intelligenze e capacità.
Il
tipo di sviluppo prefigurato per Torino richiede una forte sensibilità
ai bisogni creditizi dell’impresa innovativa, unita alla capacità
di favorirne la crescita attraverso le relazioni che un grande istituto
di credito possiede e anche attraverso la domanda di tecnologia
e servizi innovativi di cui le banche sono portatrici.
Tutto
questo ovviamente non può riversarsi in una sorta di blindatura
del territorio a nuovi intermediari, per i quali, tanto sul versante
della finanza tradizionale quanto su quello della finanza innovativa,
la Città deve sapere dare ragioni di attrazione e motivi di consolidamento.
Il
commercio è un settore importante e centrale per lo sviluppo locale,
economico e sociale, una vera e propria risorsa nel progetto di
trasformazione della città e della sua valorizzazione turistica.
E’ necessario valorizzare l’idea che il commercio riveste, grazie
alla sua capacità di creare “effetto città”, un forte valore sociale,
oltreché economico. Per raggiungere questo obiettivo realizzeremo
politiche che favoriscano la modernizzazione dell’offerta commerciale,
il miglioramento della qualità del servizio e dell’accoglienza e
siano mirate a sviluppare a Torino il turismo di shopping.
L’approvazione
dell’adeguamento del Piano Regolatore della Città alle indicazioni
in materia di pianificazione del commercio ha segnato il passaggio
ad una attività contraddistinta per il Comune dal ruolo di promotore
e facilitatore dello sviluppo del settore del commercio, e in particolare
del commercio di prossimità.
Si
dovrà sviluppare un progetto che favorisca l’organizzazione degli
addensamenti commerciali attraverso forme associative in grado di
raggiungere quelle economie di scala che permettono di offrire i
servizi tipici dei grandi centri commerciali. Favorendo la costituzione
di “centri commerciali a cielo aperto”, con la certezza che queste
aggregazioni siano il giusto fulcro su cui fare leva anche per aumentare
i livelli di vivibilità e di sicurezza dei quartieri della città.
Intorno a questi si interverrà con operazioni di riqualificazione
e arresto dello spazio pubblico (il suolo, la viabilità, i trasporti
pubblici, l’illuminazione, i servizi) e di supporto per gli investimenti
privati. Questa filosofia dovrà riguardare anche quelle aree periferiche
dove il commercio deve essere realizzato (Falchera, Via Artom, ecc).
L’innovazione
che si intende promuovere e sostenere non riguarda solo il processo
organizzativo, ma anche il tipo di offerta che le imprese commerciali
e di piccolo artigianato sono in grado di proporre, valorizzando
il ruolo sociale che esse hanno, tipico dell’economia diffusa. Si
intende favorire la realizzazione di attività capaci di svolgere
un ruolo di animazione territoriale, di aiuto per alcune fasce della
popolazione, di formazione e avviamento al lavoro.
La
formazione è uno dei temi di vitale importanza, per affrontarlo
è fondamentale collaborare con le associazioni di categoria che
già si sono spesso rese disponibili, per questo e per molti altri
progetti, e con le quali il rapporto va sicuramente potenziato.
Un
importante tema è la riqualificazione delle aree mercatali. I mercati
sono una forte risorsa per la distribuzione commerciale della città.
I recentissimi provvedimenti igienico-sanitari chiedono alle Amministrazioni
di intervenire in tempi brevi per adeguare i mercati. Il coinvolgimento
di capitali privati può permettere di realizzare le opere di risanamento
dei mercati e delle loro infrastrutture (gli impianti idrici, elettrici,
il sistema di raccolta rifiuti) inserendoli in un contesto di riqualificazione
urbana. È possibile trovare promotori privati che realizzino le
opere in cambio della concessione degli spazi per i servizi. Rientra
in questo contesto, ad esempio, la questione dei parcheggi sotterranei
da prevedere in corrispondenza delle aree mercatali
L’evoluzione
della città ha comportato e comporterà soprattutto nel prossimo
quinquennio grandi opere con il conseguente rivoluzionamento dell’assetto
urbano e la presenza anche contemporanea d’innumerevoli cantieri,
il settore commerciale è tra i più toccati, in particolare dai lavori
che coinvolgono la rete viaria risentendo pesantemente della mancanza
di passaggio e di difficoltà di posteggio, l’amministrazione deve
farsi carico di queste situazioni con un “progetto complessivo”
di sensibilizzazione, informazione e ove necessario sostegno mirato
alle diverse situazioni di disagio.
Per
quanto riguarda le politiche attive per il lavoro, una delle azioni
più incisive da progettare nei prossimi anni deve essere imperniata,
così come indicato dalla stessa Comunità Europea, su politiche finalizzate
a favorire l'inserimento stabile delle persone alla ricerca di lavoro.
Questo significa che la Città dovrà sostenere azioni che coniughino
formazione e riqualificazione professionale, sperimentazione di
momenti lavorativi reali nel sistema delle imprese, sostegno mirato
nella ricerca dell'impiego, accompagnamento durante l'inserimento
nel lavoro. Le risorse economiche della Città dovranno essere impiegate
sempre meno in termini di semplice erogazione di sussidi, anche
se scambiati con lavoro all'interno della pubblica amministrazione.
Vogliamo
favorire reali percorsi di inclusione sociale e di superamento dell'emarginazione
per le persone in situazione di svantaggio sociale mediante l'utilizzo
della delibera quadro che regola i contratti di inserimenti lavorativi
con le cooperative sociali di tipo B.
Dobbiamo
altresì appoggiare chi non è in grado di lavorare, applicando al
meglio la nuova delibera quadro sull’assistenza economica e la delibera
quadro sugli inserimenti lavorativi del Comune di Torino. L'esperienza
dei lavori socialmente utili e degli stessi cantieri di lavoro dovrà,
nel futuro, limitarsi a coinvolgere solo quelle persone effettivamente
non in grado di collocarsi nel normale mercato del lavoro, in particolare
quelle con età elevata, con difficoltà di riqualificazione. Per
tutti gli altri soggetti le strade da percorrere sono quelle sperimentate
già in questi ultimi anni con il concorso delle parti sociali. Ci
impegneremo affinché negli appalti di servizio che sono stati affidati
all'esterno, liberando il Comune da attività improprie, sia garantita
la salvaguardia dei diritti e della sicurezza delle lavoratrici
e dei lavoratori e la qualità delle prestazioni. Questo superando
l'utilizzo delle gare al massimo ribasso e monitorando-controllando
che le condizioni contrattuali siano rispettate e verificando altresì
l'applicazione dei contratti per i lavoratori e le lavoratrici impiegate
in questi appalti.
L’altro
grande obiettivo dei prossimi anni è potenziare il sistema formativo:
occorre operare contemporaneamente su due versanti; da una parte
il lavoro operaio qualificato e il lavoro tecnico nell'area dell'ingegneria,
dall’altra la progettazione e le tecnologie dell'informazione, per
combinare le radici profonde della cultura industriale locale con
le nuove attività, le tecnologie, i servizi. E' su questi punti
che si gioca l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e di formazione,
è qui che la coalizione di centro-sinistra intende concentrare ancor
di più sforzi e risorse.
I
nostri obiettivi per i prossimi cinque anni sono così riassumibili:
- strutturare
nell'area cittadina una rete di servizi di accoglienza, orientamento
e avviamento al lavoro e realizzare rapidamente il passaggio dal
vecchio ufficio di collocamento a un servizio reale per il cittadino,
quindi potenziare e collegare i nuovi servizi per l'impiego, come
previsto dalla convenzione con la Provincia di Torino ;
- collegare
i servizi di orientamento e di riduzione della dispersione scolastica
attraverso il potenziamento delle iniziative che offrono ai giovani
che non concludono l'istruzione superiore migliori opportunità
di inserimento, orientandoli all'assolvimento dell'obbligo formativo
in percorsi formativi tecnici, collegati alle esigenze più critiche
per l'economia locale potenziando ed implementando, in collaborazione
con Provincia, Istituzioni Scolastiche, Centri di Formazione Professionale,
il SIOR (Sistema Informatico per l'Orientamento) recentemente
realizzato dal Comune e messo a disposizione degli Istituti Superiori.
- varare
un programma di educazione degli adulti - anche favorendo la trasformazione
e l'evoluzione dei CTP in reali centri per l'Educazione Permanente
- sostenendo la transizione di chi è stato escluso verso nuove
attività, in generale in tutte le aree in cui le potenzialità
di sviluppo non sembrano trovare risorse sufficienti, promuovendo
l'integrazione al lavoro dei cittadini extra-comunitari con particolare
riferimento alle aree professionali su cui è più sensibile il
deficit di offerta;
- sostenere
la qualificazione degli occupati favorendo le iniziative
che intervengano sui nuovi bisogni di alfabetizzazione (tecnologica,
espressiva, organizzativa), favorendo l'inclusione sociale e la
difesa del posto di lavoro;
- costituire
uno sportello unico a disposizione dei lavoratori autonomi e atipici;
- dare
vita, insieme alla Regione Piemonte e alle Associazioni di categoria,
a un Salone dei Mestieri che sia un appuntamento annuale tra i
giovani, le loro famiglie e la realtà concreta del lavoro ai nostri
giorni.
Torino
deve diventare, inoltre, in collaborazione con i diversi Istituti
di formazione, l’Università e il Politecnico, un polo formativo
internazionale di alto livello. Su questa strada entrambe le istituzioni
hanno già stabilito importanti collegamenti con prestigiosi centri
universitari europei ed americani. L'obiettivo nell'immediato futuro
è quello di attirare a Torino da tutto il mondo numeri significativi
di docenti, ricercatori, studenti interessati ad inserirsi in strutture
formative e di ricerca di eccellenza a livello mondiale. Il compimento
del raddoppio del Politecnico e la realizzazione del progetto di
decentramento dell'università di Torino garantiscono gli spazi e
le strutture per raggiungere l'obiettivo di una città veramente
internazionale nel campo della ricerca e della formazione universitaria.
L'economia
e il lavoro dovranno trovare un fattore di traino anche nello sviluppo
del settore della ricerca che deve essere rilanciata a Torino, in
particolare nel settore ICT, potenziando e valorizzando i centri
di eccellenza già presenti. Lo sviluppo della ricerca rappresenta
un’occasione di ricchezza e una condizione indispensabile per creare
un territorio competitivo per l'attrazione di nuove imprese del
settore dell'innovazione.
|
le
linee portanti dei trasporti
il
potenziamento dei trasporti urbani
.parcheggi
di interscambio e centrali
la
mobilità alternativa
la
mobilità privata
congiunzione
tra industria e innovazione
incentivare
il distretto tecnologico
le
banche, le assicurazioni
le
politiche per il commercio
.le
aree mercatali
politiche
attive per il lavoro: più progetti meno sussidi
il
sistema formativo
l’alta
formazione
la
ricerca
|
La
Promozione della Città
Nel
nuovo scenario europeo e internazionale le grandi città acquistano
un ruolo centrale come nodi strategici di reti e affrontano rapporti
di competizione e cooperazione su cui esprimere le proprie risorse.
Sul piano del posizionamento internazionale, Torino, con una adeguata
infrastruttura di collegamenti, possiede contenuti urbani culturali
e economici di alto livello e ha davanti a sé opportunità che non
possiamo mancare, come le Olimpiadi del 2006.
L’Amministrazione
dovrà essere il motore del programma di valorizzazione, utilizzando
al massimo le opportunità che si presenteranno nei prossimi anni,
affiancando e sostenendo l'attività degli altri enti e delle altre
istituzioni locali e nazionali. Un’azione sinergica in tal senso
consentirà di attuare una comunicazione integrata, finalizzata
alla valorizzazione di Torino e del territorio nel suo complesso,
da proporre come modello vincente di trasformazione.
In
questo quadro dovrà essere incrementata la promozione della città.
E’ necessario investire maggiori risorse predisponendo un progetto
quinquennale articolato su diversi livelli che individui con estrema
chiarezza, i diversi e molteplici interlocutori e gli strumenti
da attivare per raggiungere questo obiettivo.
Le
azioni prioritarie:
.-
.Rinnovare l’iconografia di Torino adeguandola alla nuova
realtà di Torino e alla visione del futuro.
.-
.Accrescere le relazioni con i media nazionali e internazionali.
.-
.Creare sempre più occasioni per presentare la città, le
sue caratteristiche innovative e le sue trasformazioni alla stampa,
ma anche agli opinion leaders stranieri.
.-
.Sviluppare programmi di comunicazione a livello nazionale
e internazionale collaborando con le imprese private presenti a
Torino.
.-
.Sviluppare progetti per riqualificare la presenza di Torino
nelle guide turistiche.
.-
Promuovere e attivare una rete di “Ambasciatori” della
Città, veicolo eccellente per la comunicazione e la promozione
di Torino all’estero.
Il
posizionamento strategico e la promozione internazionale di Torino
sono, inoltre, connessi a un investimento maggiore nel settore delle
relazioni internazionali e nell'inserimento della città in nuove
reti europee e internazionali (politiche, culturali, sociali, economiche,
ecc).
L’Europa
comunitaria è diventata, in quest’ultimo decennio, un contesto imprescindibile
all’interno del quale le città sviluppano politiche, strategie
e progetti. In primo luogo, il contesto europeo offre l’opportunità
di relazionarsi, scambiare, apprendere, conoscere, innovare. L’Unione
Europea, peraltro, con la scelta di localizzare nel 1994 a Torino
l’ETF (European Training Foundation), agenzia europea sulla formazione,
ha dato un segnale incoraggiante parallelamente ad un accresciuto
ruolo europeo della Città, la presenza del BIT (Bureau International
du Travail), il trasferimento dell’UNICRI (United NATIONS FOR international
Crime Research, agenzia dell’ONU) e dello Staff College dell’ONU,
valorizzano e consolidano la vocazione di Torino come “città della
Formazione” e centro di eccellenza internazionale. Una seconda ragione
per guardare al contesto comunitario è quella offerta dall’opportunità
di ottenere finanziamenti europei per progetti locali, nell’ottica
della sussidiarietà. E’ necessario saper utilizzare in modo ottimale
le risorse comunitarie, in modo da definire priorità, da rendere
strategici i progetti finanziati. Nel periodo 2000-2006 si è aperta
la nuova fase dei Fondi Strutturali per le aree obiettivo 2 (aree
a declino strutturale), e Torino, ha ottenuto che una parte significativa
del suo territorio fosse nuovamente inserita nella programmazione
dei fondi.
Il
Turismo
Torino
possiede un patrimonio storico e artistico d’eccezione, si trova
in una posizione geografica invidiabile, ed è la capitale di una
regione ricca di risorse paesaggistiche ed enogastronomiche. Esiste
quindi un elevato potenziale di attrattività che, con un adeguato
piano di marketing, potrà collocare quest’area tra le mete privilegiate
del turismo urbano internazionale, accreditandola come luogo di
incontro e di scambio non solo per gli affari, ma ideale anche per
l’arte, la cultura, la conoscenza, il loisir.
.Le
principali linee nelle quali impegnarsi nei prossimi anni sono:
.-
.Attivare una promozione costante e continua dell’area operando
in stretta sinergia e collaborazione con il Toroc e con Turismo
Torino.
.-
.Favorire la realizzazione di programmi e strutture in grado
di attirare consistenti flussi turistici nazionali e internazionali.
.-
.Sviluppare una politica che sia indirizzata a potenziare
le molteplici risorse culturali ed artistiche.
.-
.Sviluppare un programma di grandi eventi culturali, sportivi,
e fieristico-espositivi di respiro internazionale secondo un calendario
che tenga conto delle tempistiche legate alla promozione turistica.
.-
.Sviluppare il “Polo enogastronomico” grande contenitore
/catalizzatore al cui interno ospitare: Museo interattivo del vino/enoteca
regionale, vetrina dell’enogastronomia, centro formativo/dimostrativo
e di documentazione, ristorante/cucina/officina di cervelli, tutte
le eccellenze del territorio.
.-
Potenziare e migliorare la ricettività. L’attuale offerta
ricettiva torinese non è oggettivamente adeguata quantitativamente,
e in buona parte neppure qualitativamente, per accogliere i Giochi
Olimpici 2006 e l'auspicato sviluppo turistico e congressuale fieristico
della città. Sarà individuato in collaborazione con ITP, Turismo
Torino e le Associazioni di categoria, un piano di incentivi e agevolazioni
che favoriscano:
.-
la modernizzazione e l’adeguamento ai nuovi standard delle
strutture esistenti
.-
l’insediamento di nuove strutture alberghiere che per tipologia
rispondano alle necessità dei diversi target turistici dotando
anche la città di alberghi a 5 stelle.
.-
.lo sviluppo dei bed & breakfast e delle altre forme
di recettività alternative.
.-
.Sensibilizzare il territorio, gli operatori e i cittadini
coinvolgendoli nel grande progetto di “trasformazione” turistica
della città, diffondendo in tal modo la cultura dell’accoglienza.
.-
Strutturare un sistema formativo per l’alfabetizzazione turistica
diretta alle diverse categorie a contatto immediato con il
turista e per la formazione di profili specifici e di altissima
qualificazione.
Per
svolgere questi compiti occorre la costituzione di un organismo
specifico, in stretta collaborazione con gli enti pubblici, gli
operatori privati e le loro Associazioni. Una forte azione dovrà
essere fatta dal Comune verso la Regione affinché le risorse comunitarie
finalizzate ai progetti formativi, vengano indirizzate in forma
sempre più cospicua verso la formazione turistica.
.-
Favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese legate
al Settore anche creando “un incubatore di impresa”.
Per
il raggiungimento di questi obiettivi e la realizzazione delle azioni
necessarie il Comune individua in Turismo Torino l’Agenzia di riferimento,
dotata di una struttura operativa professionale altamente qualificata.
Lo
sviluppo dell’attività congressuale rappresenta un obiettivo vitale
dei prossimi cinque anni. Sarà necessario innanzitutto mettere
a punto il “sistema congressuale” torinese, in particolare attraverso
la creazione di un sistema di coordinamento dei centri congressi,
così da favorire un adeguamento qualitativo e quantitativo dei servizi
a favore dei congressisti, oggi insufficienti e spesso non competitivi
sul mercato.
Il
sistema congressuale richiede la disponibilità di sale da 50 a 10.000
posti. Per ciò che riguarda i piccoli e medi convegni i tre centri
congressi esistenti (Unione Industriale, Torino Incontra e Lingotto)
sono sufficienti. Il fulcro dell’offerta congressuale torinese tuttavia
resta il Centro Congressi del Lingotto che soffre di alcune criticità
strutturali, in particolare per quanto riguarda la dotazione di
spazi espositivi propri, che potranno trovare soluzioni nel quadro
degli interventi previsti intorno all’area Lingotto in occasione
delle Olimpiadi 2006.
Per
accogliere congressi di grandissime dimensioni e convention che
richiedono grande libertà di allestimenti scenografici in ambienti
accoglienti, per diverse migliaia di persone, la struttura che si
presta maggiormente è Torino Esposizioni che dovrà essere ristrutturata
e resa adeguata e disponibile a questa funzione così come ad accogliere
piccole fiere in complementarità con le strutture fieristiche del
Lingotto.
Affinché
questo insieme di centri diventi una forte proposta concorrenziale
sul piano internazionale è necessario definire con urgenza anche
il nuovo assetto istituzionale del “sistema congressuale”
di cui il Comune di Torino sia, oltre che promotore anche partner
determinante insieme a Provincia, Regione, Camera di Commercio,
Unione Industriali e tutti gli attori interessati, superando così
l’annoso problema di Expo-2000.
.Il
Torino Convention Bureau sarà l’interlocutore fondamentale e necessario
per le politiche di sviluppo congressuale dell’area.
I
Giochi Olimpici Invernali del 2006
Le
Olimpiadi possono diventare un volano potente di sviluppo che Torino
deve gestire attraverso una promozione e una gestione degli investimenti
e degli eventi mirate a una ricaduta positiva sul territorio.
L'impegno
della città è rispettare i tempi per la realizzazione delle opere,
monitorando la realizzazione delle stesse: verificheremo la coerenza
con la pianificazione urbanistica della città, la valorizzazione
del patrimonio edilizio esistente e le funzioni di riqualificazione
e di integrazione urbana e sociale che a molti di questi interventi
intendiamo attribuire.
Le
strutture ricettive e gli impianti dovranno essere realizzati in
una visione post-olimpica. L'evento olimpico sarà sfruttato al massimo
in termini di promozione internazionale e rappresenterà per la Città
una scadenza imperdibile per completare le grandi trasformazioni
urbanistiche, le infrastrutture e i grandi progetti culturali.
Oltre
alla ricaduta positiva sul territorio, ci sono altre due condizioni
che la Città intende garantire con fermezza: la tutela dell’ambiente
nella costruzione delle opere e nell’organizzazione degli eventi;
la massima garanzia della sicurezza del lavoro nei cantieri finalizzati
ai Giochi. Garantiremo anche la trasparenza e l'efficienza delle
procedure con l'Agenzia.
Si
sottolinea che le infrastrutture residenziali allocate negli ex
mercati generali e in Spina 3 saranno definite in funzione delle
destinazioni post olimpiche e convertite transitoriamente agli usi
olimpici, assicurando che non meno del 40% di quanto realizzato
sia destinato a residenza pubblica sociale e per la parte restante
sia data priorità all’edilizia collettiva d’interesse sociale.
La
cultura
La
cultura svolgerà un ruolo da protagonista nella costruzione di un
contesto di vita permanentemente formativo per tutti i cittadini
e nel perseguimento di un più forte posizionamento di Torino nel
panorama internazionale. Le direttrici fondamentali delle nostre
politiche di investimento, e non solo di spesa, saranno l’internazionalizzazione,
la collaborazione pubblico-privato, la valorizzazione della straordinaria
varietà e consistenza dell’attività culturale autonomamente prodotta
nell’area urbana torinese.
Il
Comune si impegna innanzitutto, insieme alla Regione, a coinvolgere
il nuovo Governo affinché concordi sulla necessità di valorizzare
il patrimonio più prezioso e spendibile di cui la città dispone
e cioè il Museo Egizio. Verrà proposta a tal fine la creazione di
una fondazione tra le tre istituzioni (Stato, Regione, Comune) e
altri partner strategici con lo scopo di studiare la realizzazione
di un nuovo edificio da collocare in una delle zone di maggiore
riqualificazione urbanistica e contemporaneamente l’insediamento
nella sede attuale, liberata dalla Galleria Sabauda trasferita nella
manica nuova di Palazzo Reale, di un centro di studi universitari
di alto livello sull’egittologia che mantenga anche la memoria delle
imprese e delle preziose collezioni di cui il Museo dispone. Qualora
tale prospettiva risultasse impraticabile, la fondazione provvederebbe
a un totale riallestimento modernamente comunicativo della sede
attuale da realizzarsi a tappe successive entro un periodo non superiore
ai tre anni.
Allo
scopo di rendere sempre più autonoma e specializzata la gestione
del patrimonio museale di proprietà del Comune verrà creata un’unica
fondazione, al duplice scopo di organizzare al meglio i servizi
– con la necessaria autonomia e competenza - e di favorire auspicabili
riorganizzazioni funzionali coinvolgenti anche i musei statali,
regionali, provinciali e privati (per nuclei: il già citato Museo
Egizio, le residenze reali, l’arte moderna e contemporanea, i musei
scientifico-tecnologici, i musei storici ecc.). Verrà in tal modo
superata la fase che ha visto decollare l’istituzione GAM e prevedere
una seconda istituzione per Palazzo Madama. Sarà compito della nuova
fondazione, tra l’altro, riaprire totalmente Palazzo Madama, allestire
gradualmente nei locali di v. Bricherasio un museo di arti orientali,
adattare le ex O.G.R. a spazi per grandi esposizioni promosse dal
Comune e da altri soggetti pubblici e privati, a carattere tendenzialmente
interdisciplinare. Per quanto riguarda la Cavallerizza, verrà fatto
il possibile per concludere quanto prima il passaggio dal Demanio
al Comune; successivamente anche questa risorsa verrà messa a disposizione
della fondazione per adeguarla a ospitare mostre temporanee preferibilmente
sull’arte antica.
Saranno
valorizzati i musei che sono nati per iniziativa di associazioni
culturali e di privati, con particolare attenzione verso il “museo
diffuso” sulla seconda guerra mondiale e sulla Resistenza. Con
la stessa logica promuoveremo altri temi relativi all’intero Novecento.
Verrà
avviato un concorso internazionale di progettazione per la sistemazione
dell’area compresa tra Palazzo Chiablese e corso Regina Margherita
comprendente il Duomo e la piazza antistante (da ridefinire), la
rinnovata Cappella della Sindone, la Porta Palatina, il teatro romano,
il Museo di Archeologia, i reperti ancora nascosti sotto il parcheggio
dei carretti del mercato di Porta Palazzo, nonché la nuova sede
della Galleria Sabauda con l’obiettivo di realizzare un “parco
archeologico” che metta a disposizione e faccia comprendere ai cittadini
e ai turisti 2000 anni di storia della nostra Città.
Per
quanto riguarda l’arte contemporanea, oltre alla sinergia da potenziare
con il Castello di Rivoli e con sedi espositive come Palazzo Bricherasio
e Palazzo Cavour, con musei privati come la Fondazione Sandretto-Re
Rabaudengo e con le gallerie specializzate, verrà organizzato un
appuntamento annuale che attivi insieme le diverse risorse in
concomitanza con Luci d’Artista e con il salone di Artissima; verranno
realizzati, a cura della Biennale Internazionale Arte Giovane la
Casa degli Artisti presso l’ex Colongo di Corso Verona e un incontro
biennale con l’arte giovane europea.
Sarà
definito quanto prima il piano finanziario per la realizzazione,
nell’area della ex Nebiolo e Westinghouse, della nuova sede della
Biblioteca Civica centrale, comprendente anche uno spazio teatrale
di moderna concezione e altri servizi culturali, secondo il progetto
che è stato individuato con apposito concorso internazionale. L’obiettivo
che si vuole raggiungere è che il nuovo complesso entri in funzione
entro il 2005, contribuendo alla creazione di un altro “parco”,
questa volta dedicato all’arte e all’architettura contemporanea
(artisti sul Passante, nuovo palazzo Regione Piemonte, OGR, Urban
Center-Officina Città).
Si
consoliderà il sistema della multimedialità e del cinema, innanzitutto
proseguendo nell’allestimento del Museo tramite la collocazione
della cineteca, della biblioteca, degli archivi e dei servizi nelle
immediate vicinanze della Mole Antonelliana, possibilmente nel palazzo
della Radio di via Verdi 16. Sarà sostenuto il progetto della Film
Commission denominato “Cineporto” (nella ex Colongo). Sarà aiutato
il Torino Film Festival nel suo sforzo per diventare il più importante
festival del mondo nel campo del nuovo cinema e del cinema di tendenza;
in particolare verrà fatto il possibile per allestire un adeguato
“palazzo del cinema” nello spazio dell’ex Teatro di Torino da utilizzare
per tutte le rassegne cinematografiche e per dare al Museo altri
spazi necessari al suo sviluppo. Sarà favorita la creazione del
distretto tecnologico per la multimedialità intorno al Multimedia
Park, limitrofo a quello delle ICT.
Il
massimo impegno verrà profuso per rilanciare la presenza della Rai
a Torino: oltre alle trattative con l’Ente e con il Governo, verranno
sviluppate iniziative incentivanti, del tipo di quelle attivate
dalla Film Commission nei confronti delle strutture produttive,
per rendere utile e conveniente per la RAI operare nella nostra
città.
Il
“sistema musica” è già stato costituito e un’apposita associazione
coordina le realtà di maggiore consistenza. Si tratta di non far
mancare il sostegno anche alle altre presenze attive, di sviluppare
la formazione di un pubblico giovane, di conquistare un posto specifico
nel panorama internazionale tramite un grande appuntamento periodico
che tendenzialmente punti all’interdisciplinarità tra la musica
e altre forme di espressione.
Per
quanto riguarda il teatro, si tratta di favorire la qualità dell’offerta,
lo sviluppo della ricerca innovativa, la formazione del pubblico,
il posizionamento internazionale. Gli spazi a disposizione sono
già stati in parte potenziati e differenziati (Gobetti e Astra);
con quello previsto all’interno della nuova biblioteca e con altri
già individuati (es. il teatro ragazzi e giovani nell’ex palazzina
AEM di corso Sebastopoli, le Serre di Grugliasco, lo Spazio ex Sigma
di Settimo) si arriverà a un standard più che soddisfacente. Progetteremo
un appuntamento periodico che sia capace di fare di Torino un punto
di riferimento internazionale in uno specifico campo di ricerca
e sviluppo.
Durante
tutto l’anno verranno organizzati, sostenuti e utilizzati eventi,
quali il Premio Grinzane Cavour, legati al libro e alla produzione
letterarie. Grandi eventi come la Fiera del Libro potranno così
giovarsi di una costante opera di preparazione e motivazione del
pubblico. Questo ad integrazione del sistema delle biblioteche che
verrà profondamente rinnovato e innovato.
Proseguirà
il suo lavoro, nella nuova sede dell’ex scuola Corelli, il Centro
Interculturale, e si opererà per interconnettere e valorizzare le
iniziative organizzate dal vasto tessuto delle associazioni culturali
che si aspettano una rinnovata dimostrazione di interesse da parte
del Comune. In particolare verrà fornita la massima collaborazione
all’iniziativa del “Forum per la cultura” (che raggruppa 85 associazioni),
denominata Progetto Ponte Mosca, che prevede la creazione di un
polo culturale totalmente autogestito nella zona di Porta Palazzo.
L’assegnazione
all’assessore alla cultura delle deleghe all’arredo urbano e alla
riqualificazione dello spazio pubblico è una novità politico-amministrativa
che deriva dalla convinzione che la qualità dell’ambiente urbano
deve essere considerata a tutti gli effetti un bene culturale di
primario interesse. Verranno messe in risalto le specificità di
Torino, contribuendo alla definizione della sua immagine che, unica
ed irripetibile, è affermazione di identità per gli abitanti e obiettivo
di una nuova vocazione turistica che chiede, e sempre più chiederà,
qualità e specificità dell’offerta
Verranno
innanzitutto seguiti gli sviluppi della convenzione con l’impresa
vincitrice del concorso per l'installazione sia in centro che nelle
periferie dell'arredo urbano di base (servizi igienici sicuri ed
efficienti, pensiline tranviarie, supporti per l'informazione turistica
topografica e culturale, descrizione dei luoghi di interesse storico-artistico).
Questo imponente sistema di supporti verrà fornito e gestito per
vent’anni senza oneri da parte dell'Amministrazione, grazie al fatto
che l’impresa concessionaria utilizzerà gli spazi pubblicitari ricavati
dai nuovi arredi al 50% per la comunicazione istituzionale richiesta
dal Comune e al 50% per inserzioni commerciali. L’Amministrazione
disporrà così, tra l’altro, di una strategia informativa ordinata,
programmata ed efficace che eviterà il proliferare incontrollato
di “totem” informativi fortemente e disordinatamente impattanti
sul paesaggio urbano.
La
metodologia che ha permesso la riqualificazione dell’asse piazza
Castello-via Po-Piazza Vittorio e che ha guidato anche gli interventi
già realizzati in piazza San Carlo e quelli di prossima attuazione
in piazza Carlo Felice (consistente nella concertazione tra i proprietari
e nella ricerca di incentivi e sponsorizzazioni), ha dimostrato
che il restauro delle facciate e delle pavimentazioni nonché l’illuminazione
scenografica degli edifici sono obiettivi raggiungibili in tempi
relativamente brevi. Perciò verrà applicata ad altri ambiti unitari
ampliando le funzioni dell’attuale associazione Contrada di Po.
Per quanto riguarda in particolare Piazza Vittorio, il completamento
della ristrutturazione in atto prevede, come già detto, anche la
costruzione di un parcheggio sotterraneo.
Sarà
affrontato con particolare impegno il tema della presenza dell’arte
contemporanea nello spazio urbano sia centrale che periferico. Con
i musei pubblici e privati che hanno competenza in materia e con
le fondazioni che si sono assegnate missioni significative in questo
settore, verrà avviato un programma che nel quinquennio porti il
territorio urbano al livello raggiunto dalle città europee che hanno
sviluppato la presenza dell’arte contemporanea negli spazi di vita
dei cittadini. L’operazione più importante, già avviata in questo
settore, è quella sul passante. A tempi brevi, verrà collocato il
monumento contro la tortura nel mondo di Niemayer e verrà sperimentato
un concorso per la progettazione di opere d’arte da collocare in
tre spazi cittadini recentemente riqualificati: Area Mole, piazza
Galimberti, Spina Reale.
Per
quanto riguarda la funzioni specifiche del Settore Arredo Urbano,
va evidenziato che la più importante è senz’altro la disciplina
degli interventi nello spazio pubblico (piani e regolamenti per
la pubblicità, il colore, i déhors temporanei e permanenti, i chioschi,
l’illuminazione pubblica e decorativa, la segnaletica turistica
e di territorio ecc.). E’ in corso l’informatizzazione completa
del Piano del Colore ed è stata avviata l’informatizzazione del
Piano della Pubblicità. Verrà creato, di concerto con il gruppo
di lavoro che si occuperà delle manutenzioni urgenti e diffuse,
un nucleo specializzato per l’estetica della Città (déhors, colore,
tende, insegne, chioschi, pubblicità,….) che controlli, segnali,
sanzioni. L’obiettivo prioritario da raggiungere è la creazione
tra i cittadini di un clima di attenzione e di impegno al decoro
e alla bellezza, capace di produrre un effetto diffuso che prevenga
il degrado e crei il gusto della partecipazione individuale e di
gruppo a un’impresa comune. A questo scopo è importante la collaborazione
con i Progetti Speciali Comunicazione e Periferie e la pubblicazione
di qualità (cartacea e informatica su apposito sito) sia delle normative
esemplificate sia dei progetti già realizzati sia di quelli in via
di attuazione con particolare attenzione ai cantieri di manutenzione
straordinaria che i cittadini devono conoscere e capire.
La
politica della riqualificazione dello spazio pubblico, condotta
con determinazione nelle due passate tornate amministrative, ha
di fatto contribuito in maniera significativa alla nuova immagine
di Torino, riqualificando radicalmente il centro e intervenendo
anche in aree periferiche. Alcune azioni sono in corso di definizione,
altre sono il necessario rafforzamento di quanto parzialmente avviato,
altre ancora, in corso di realizzazione, rappresentano tasselli
di un trattamento che vuole porre la periferia nelle dovute condizioni
di dignità formale per sviluppare (o far nascere) nuove centralità
(ad es: piazza Montale alle Vallette, piazza Pola a Mirafiori, piazza
Freguglia a Cavoretto, piazza Falchera).
L'azione
è ormai corale e più soggetti della macchina comunale o esterni
ad essa sono impegnati in questo sforzo di riqualificazione complessiva.
Poderosi interventi, inoltre, quali il piano "Torino, città
d'acque", la Spina Centrale, la linea di metropolitana sotterranea,
la linea 4, concorrono alla messa in valore di luoghi svelati, alla
costruzione di nuovi spazi di relazione, alla definizione di future
centralità, alla rimessa in discussione (specialmente con il cantiere
della metropolitana) di piazze e luoghi logorati, bisognosi di urgenti
provvedimenti strutturali e di dettaglio.Più
in specifico l’azione dell’Amministrazione in tema di riqualificazione
degli spazi pubblici sarà imperniata prioritariamente, in area centrale,
sui già citati interventi in piazza Vittorio e nella slabbrata area
delle Porte Palatine, sulla riconquistata enclave della
Cavallerizza, sulla definizione dell’area di Borgo Po –Piazza Gran
Madre – Via Monferrato ( anche in vista del possibile secondo collegamento
tra le due sponde del Po) mentre, in area periferica, sul rafforzamento
di quanto parzialmente avviato (le già citate aree di via Catania
e di Borgo Dora, il secondo tratto di Spina Reale, il completamento
del Borgo Campidoglio) e sull’individuazione di nuovi piani d’area
per la definizione di nuove centralità. Per far fronte a questo
corposo programma, la struttura interna dovrà necessariamente attivare
la strada dei concorsi di architettura. Particolarmente urgente
è la necessità di costituire una cabina di regìa che fornisca una
legittimata referenza per l’orchestrazione di interventi di riqualificazione
urbana che pongano la qualità architettonica come il primo e più
importante punto di riferimento.
|
Posiziona-mento
internazionale
progetto
quinquennale
le
relazioni internazionali
Turismo
Torino
il
turismo congressuale
monitorare
la realizzazione delle opere
tutela
dell’ambiente e sicurezza dei cantieri
il
Museo Egizio
un’unica
fondazione per i musei
parco
archeologico
l’arte
contempo-ranea
l’area
della nuova Biblioteca Civica
cinema
e multimedia
la
Rai
il
sistema musica
il
teatro
la
lettura
il
rapporto con le associazioni
Arredo
urbano e riqualificazio-ne come beni culturali
arredo
urbano di base
arredo
urbano e arte contempora-nea
periferie
|
La
città amica: l’accesso ai servizi, i tempi e gli orari, la sicurezza
Migliorare
la qualità urbana significa riqualificare il suolo pubblico, rendere
la città "a misura di bambino" come "di anziano",
rendere la città sicura, fornire servizi in maniera efficiente e
tempestiva e renderli facilmente accessibili e identificabili dal
cittadino. Una città amica è anche una città che adegua i propri
tempi (commerciali, pubblici, dell'intrattenimento) ai cambiamenti
della società.
E’
stato avviato un progetto di innovazione per l’introduzione della
Qualità nei Servizi Demografici. L'iniziativa vuole essere il punto
di avvio di un dialogo tra il Comune e i cittadini per progettare
e fornire un servizio sempre più agevole e puntuale. Entro il 2001
sarà realizzata la Carta dei servizi. Nell'ambito di una sperimentazione
nazionale, la Città di Torino sarà inoltre una fra le prime città
a rilasciare la carta di identità elettronica. La via telematica
sarà oggetto di continue sperimentazioni. Il miglioramento dei servizi
civici includerà anche un ripensamento dei servizi cimiteriali attraverso
una riqualificazione delle aree, la creazione di un network pubblico
sui procedimenti amministrativi e per l’informazione. Si prevede
inoltre la possibilità di una gestione pubblica autonoma del servizio
cimiteriale, al fine di un suo miglioramento. Infine saranno studiate
politiche a tutela dei soggetti deboli e delle minoranze religiose.
Questa
Amministrazione nell'obiettivo di realizzare una città sempre più
amica intende realizzare al più presto un Piano dei tempi e degli
orari della Città (in attuazione della legge 53/2000). Il Piano
comporta, in pratica, una diversa impostazione nella gestione dei
servizi esistenti allo scopo di migliorare la “qualità della vita”
dei cittadini, di permettere risparmio di tempo per sé, di diminuire
lo stress, di aumentare le opportunità per tutti, di utilizzare
al meglio le molte possibilità che offre una introduzione più massiccia
e intelligente delle nuove tecnologie dell’informazione e delle
telecomunicazioni.
Gli
obiettivi generali del nostro Piano sono tre:
.- ridurre
la mobilità necessaria per accedere ai servizi (pubblici e privati)
e per regolare i rapporti indispensabili con la pubblica amministrazione;
.- ottimizzare
le possibilità di accesso e di fruizione dei servizi già esistenti
e di quelli di prossima istituzione per tutti i cittadini;
.- organizzare
con logiche più razionali e secondo schemi più collettivi e sostenibili
la mobilità prevedibile, ripetitiva, quotidiana (casa lavoro, casa
scuola, ecc.).
I progetti
già delineati, da realizzare nei prossimi anni sono:
- uno
“Sportello Unico del cittadino” (sportello telematico a cui accedere
dal computer di casa o da quelli che verranno installati in luoghi
pubblici con l’assistenza di un addetto, collegati con le banche-dati
di tutta la P.A. e con le società che gestiscono servizi pubblici
diffusi), per ottenere informazioni personalizzate, modulistica
ecc., per aprire nuove pratiche e nuovi procedimenti e anche per
pagare tributi, tasse, bollette, abbonamenti, ecc. Fisicamente
tali sportelli saranno collocati dapprima nelle sedi anagrafiche
e in seguito in tutte le sedi dove i cittadini sono più presenti;
l’accertamento del richiedente sarà dato dalla carta d’identità
digitale;
- l’adeguamento
alle esigenze dei cittadini degli orari di apertura degli esercizi
commerciali e degli esercizi pubblici, al fine di garantire ai
cittadini di poter accedere ai beni più importanti con facilità,
vicino ai luoghi di abitazione, durante le ore nelle quali non
si lavora o si compiono attività di cura non rinviabili; l’adesione
deve essere volontaria e organizzata; deve avvenire senza aggravi
di costi e prolungamenti degli orari giornalieri individuali.
Si dovranno anche sperimentare forme di flessibilità dell'orario
dei servizi municipali, in particolare dei nidi e delle scuole
dell'infanzia, per consentire una migliore conciliazione tra lavoro
dei genitori e gestione del tempo famigliare.
- realizzazione
del Sovra-CUP (unico centro di prenotazioni in collegamento tra
tutte le ASL) che servirà sia ai cittadini per avere un solo punto
di riferimento sia ai medici e ai farmacisti per effettuare direttamente
le prenotazioni di esami di laboratorio e di visite specialistiche,
ricevendo poi, via Internet, i risultati di visita ed esame;
- organizzazione
più razionale della mobilità ripetitiva e prevedibile, soprattutto
di quella casa/lavoro e casa/scuola, attraverso la figura del
“mobility-manager” e soluzioni come pop-bus, car-pool, taxi collettivi,
nuove piste ciclabili.
- estensione
dell’accesso all’offerta culturale, partendo dal sistema dei musei
e da quello delle biblioteche.
Se
questi sono i primi progetti traducibili in iniziative e servizi
innovativi, nella stessa logica altri progetti dovranno prendere
forma. Se ne può ricordare uno per tutti: in collaborazione con
l'anagrafe attivata dalla Regione Piemonte e dai Servizi per l'Impiego
la costruzione di un’anagrafe dei percorsi scolastici e formativi,
per ciascun cittadino, partendo dai più giovani, oggi impegnati
nella scuola o nel sistema della formazione professionale.
Una
città amica è, ovviamente, anche una città sicura. Il tema della
sicurezza verrà affrontato con diversi strumenti: sorveglianza e
presidio delle zone a rischio, collaborazione con le Forze di Pubblica
Sicurezza, istituzione dei vigili di quartiere e di un'unica centrale
operativa, monitoraggio tramite un osservatorio dettagliato. Ma
anche: lotta al disagio sociale e all'emarginazione, creazione di
una solida cultura della legalità, riqualificazione urbana delle
aree degradate, politiche di rigenerazione urbana, integrazione
culturale, comunicazione, partecipazione, ascolto, aiuto alle vittime
dei reati.
Il
Corpo di Polizia Municipale nel quadro dei molteplici compiti e
delle funzioni di polizia locale previste dalla legge 65/1986, si
è posto per il 2001 una serie di obiettivi essenzialmente finalizzati
a realizzare un servizio di polizia locale sempre più vicino al
cittadino e sempre più attento, in collaborazione con le Forze di
Pubblica Sicurezza, alle zone particolarmente difficili (Murazzi,
Porta Palazzo, San Salvario, ecc.). Nel medio periodo, è previsto,
poi, il completamento della riorganizzazione, innanzitutto attraverso
l’ulteriore assunzione di oltre 200 unità, di cui n. 100 da assumere
entro il 2001. Tale potenziamento di organico risulta particolarmente
necessario al fine di consentire il migliore e più efficace funzionamento
della nuova organizzazione legata alla figura del Vigile di Quartiere.
L'ecologia
e il verde pubblico
La
Città si propone obiettivi di riduzione dei fattori di inquinamento,
di estensione degli spazi pedonali e delle limitazioni della circolazione
privata, in maniera concertata con le categorie interessate. La
ricerca nel settore dello sviluppo sostenibile deve diventare un
fattore di eccellenza internazionale, già lanciato con la presenza
dell'Environment Park.
L’obiettivo
della riduzione dell’inquinamento atmosferico dovrà essere perseguito
in termini strutturali, oltre che con revisioni della viabilità,
con il proseguimento dell’entrata in servizio di autobus e compattatori
per la raccolta rifiuti con propulsione a metano, la sperimentazione
di sistemi all’idrogeno, pop-bus (forse entro l'anno) ed un diffuso
sistema di taxi collettivi adeguati, poco inquinanti, ampi ed accessibili
per lavoratori e studenti. Ogni anno all'inizio della stagione invernale
saranno valutati, in rapporto alle condizioni atmosferiche rilevate,
adeguati provvedimenti per garantire la qualità dell'aria. Per ridurre
l’inquinamento provocato dalle fonti di riscaldamento, andranno
sperimentati ed incentivati, l’utilizzo di materiali e modalità
di costruzione che consentano di risparmiare energia come tecniche
edilizie per la conservazione del calore e del rinfrescamento spontaneo,
eliminando progressivamente l’uso del gasolio, come combustibile
per il riscaldamento, sostenendo l’inserimento dei tetti a solare
termico o fotovoltaico. L’attuazione del programma di cogenerazione
e teleriscaldamento, che rende, già oggi, Torino, tramite la rete
AEM, tra le città più teleriscaldate d’Europa, permetterà di risparmiare
almeno oltre 100.000 tonnellate equivalenti di petrolio, riducendo
così l’inquinamento atmosferico di elementi quali il biossido di
zolfo e l’ossido di carbonio nei mesi invernali.
L’obiettivo
di ridurre le emissioni di gas di serra andrà perseguito attraverso
il varo, ogni anno, di provvedimenti specifici nell’ambito di una
conferenza metropolitana con l’impegno a ridurre di oltre il 10%,
nei prossimi anni, le emissioni rispetto ai livelli del 1990 per
rientrare negli obiettivi nazionali di riduzione, fino a rispettare
compiutamente le direttive europee.
Interventi
di risparmio energetico sono necessari nel settore dell’illuminazione
pubblica, tenendo, tuttavia, presente la sua importanza per la sicurezza
e la lotta al degrado urbano. Il Comune di Torino, che si è dotato,
tra i primi in Italia, di un “Piano regolatore per l’illuminazione
Comunale” avvierà un massiccio intervento in grado, contemporaneamente,
di completare la sostituzione di lampade ad alta efficienza luminosa
e resa cromatica e di migliorare ulteriormente i livelli di illuminazione
attuali con una contestuale riduzione dei consumi energetici, in
applicazione della recente normativa UNI sulla riduzione dell’inquinamento
luminoso del cielo. Si lavorerà, anche, per promuovere risparmi
dei consumi elettrici sugli elettrodomestici e condizionatori.
Il
Comune tutelerà la salute dei cittadini, contrastando l’aumento
dell’inquinamento elettromagnetico, con un apposito Piano di localizzazione
degli impianti di teleradiocomunicazione, che assicurando il servizio
telefonico e radiotelevisivo, nel contempo, renda minimo l’incremento
di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Tale
piano si attuerà con le modalità previste per la formazione delle
Varianti Strutturali del Piano Regolatore.
Le
Aziende Metropolitane saranno gli strumenti fondamentali di attuazione
dei suindicati punti programmatici. Nei prossimi mesi il Comune
gestirà la fase operativa della costituzione della società AES (51%
AEM; 49% ITALGAS), creata per la distribuzione di gas e teleriscaldamento.
Le due società costituenti la nuova impresa cederanno i rami di
azienda interessati a questa attività. L'Amministrazione garantirà
il rispetto degli accordi di proroga della concessione ad ITALGAS
che, oltre all'impegno alla realizzazione della società mista, contiene
anche l'impegno, per la concessionaria, del mantenimento della Direzione
Generale a Torino e della salvaguardia dei livelli occupazionali.
La SMAT (Società Metropolitana Acque), di proprietà di circa 50
Comuni, dovrà crescere nei prossimi anni in modo da diventare capace
di affrontare la concorrenza di altri competitori ed essere protagonista,
anche a livello europeo, nel settore della gestione del ciclo completo
delle acque. Anche l'acquisizione delle reti di distribuzione ENEL
da parte di AEM rappresenta un risultato molto positivo nel quadro
del nuovo sistema dei servizi a livello torinese.
La
nomina di un Assessore al Verde pubblico è prova di una rinnovata
attenzione dell’Amministrazione al proprio patrimonio arboreo ed
ai propri fiumi.
Il
primo obiettivo da raggiungere è il mantenimento dell’esistente:
di questo si occuperà innanzitutto il settore "Gestione"
attraverso gli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il secondo obiettivo, che sta alla base del lavoro di progettazione
e di direzione lavori svolto dal settore "Nuove Opere"
è di incrementare il patrimonio (anche mettendo a dimora nuove essenze
di qualità più compatibili ai cambiamenti climatici che ci vedono
interessati). Due sono le strade che saranno seguite per arrivare
a disporre di nuove aree da destinare a verde: quella urbanistica
e quella derivante dalla graduale realizzazione di "Torino,
città d’acque". Inoltre le aree verdi ed i giardini pubblici
dovranno essere considerate "Aree protette" tutelandole
con un controllo più efficace da parte dei Vigili Urbani, in particolare
nelle ore notturne.
Bisogna
inoltre perseguire il massimo di permeabilità del suolo e riconsiderare
gli studi idrogeologici della collina, del sottosuolo e delle falde
acquifere, e portare ad attuazione ciò che il PRGC prevede relativamente
ai parchi fluviali. A questo proposito si adotterà un piano comunale
del rischio idrogeologico con la revisione delle classi di rischio
delle aree comunali, con la verifica della compatibilità idraulica
delle aste fluviali e con la tendenziale rilocalizzazione delle
attività produttive oggi in aree a rischio alluvionale.
Il
settore della Protezione Civile, che è tra i migliori ed è punto
di riferimento per il coordinamento nazionale stesso, sarà potenziato.
L'impegno è di lavorare per un ulteriore rafforzamento e per un
continuo monitoraggio del territorio con l'individuazione e la segnalazione
delle zone più a rischio.
Verrà
poi sviluppata una politica gestionale (specializzata ed adeguatamente
finanziata) rivolta da un lato, alla costante tutela della pubblica
incolumità (che prevede il rinnovo delle alberate dichiarate a fine
ciclo biologico) e dall’altro all’applicazione delle più opportune
tecniche arboricole per assicurare, costantemente nel tempo, accettabili
condizioni vegetative e manutentive agli alberi della Città, proseguendo
così e recuperando una storica tradizione di eccellenza della scuola
dei giardinieri, quale l’Istituto Bonafous.
Inoltre
l’attuale rivalutazione storico-turistica che la Città si sta dando
verrà accompagnata e sottolineata con adeguate, innovative e consistenti
scenografie floreali. Un progetto mirato alla accessibilità delle
aree verdi deve portare alla revisione degli accessi e percorsi
mirati ai portatori di handicap.
Il
verde pubblico è una delle componenti del sistema-città che ha più
bisogno di consenso per essere gestito in modo adeguato. Esso verrà
perseguito da un lato organizzando un vero e proprio progetto di
comunicazione ad hoc e dall’altro avvalendosi della collaborazione
puntuale di specialisti. Il progressivo decentramento alle Circoscrizioni
di una serie di funzioni oggi gestite direttamente dall'Amministrazione
può assicurare un migliore e più efficiente intervento sulle aree
verdi: è questa la direzione di governo sulla quale bisogna puntare
per avere istituzioni più vicine ai cittadini.
Per
quanto riguarda il tema degli animali in città ci impegneremo a
tutelare la vita animale selvatica e nello stesso tempo ad aiutare
le persone che intendono mantenere animali domestici e verranno
emanato il “Regolamento per il mantenimento degli animali della
città di Torino" e un’ordinanza sindacale sulla “Detenzione
di animali di grossa taglia”.
Il
piano di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani
Si
dovrà realizzare compiutamente il Piano Comunale, concertando con
i cittadini e le istituzioni interessate le scelte localizzative
e la struttura ottimale delle discariche e degli impianti di termovalorizzazione.
Il Programma Comunale per un moderno sistema di gestione dei rifiuti,
in linea con il decreto Ronchi 22/97 e con le più importanti direttive
europee si ispira a tre principi fondamentali:
1.
.la riduzione della produzione di rifiuti;
2.
.il conferimento e la raccolta differenziata dei rifiuti;
3.
.la valorizzazione di tutte le frazioni recuperabili .
La
riduzione dei rifiuti andrà perseguita attraverso accordi con le
associazioni degli operatori economici e commerciali, un maggiore
controllo sui conferimenti dei rifiuti speciali ed assimilabili
e la realizzazione degli “ecocentri”, mentre, relativamente alla
raccolta differenziata, per raggiungere almeno l’obiettivo previsto
dal Decreto Ronchi entro il 2003 occorre:
a)
.accrescere l’informazione e la sensibilizzazione;
b)
.estendere la raccolta del materiale organico in tutta la
città e rendere completamente operativo l’impianto di compostaggio
di Borgaro;
c)
.differenziare i metodi di raccolta in base alla tipologia
abitativa
d)
.potenziare il porta a porta su base dell’esperienza Cartesio.
Il
Piano Comunale individua nell'Amiat l'azienda che si occupa della
gestione del sistema rifiuti della città di Torino. Sarà necessario
aggregare i 50 comuni del bacino sud-est per la gestione dei servizi
di raccolta e spazzamento nonché degli impianti di trattamento e
smaltimento (discariche e impianti di termovalorizzazione) attraverso
la costituzione di un unico soggetto avente caratteristiche pubbliche
e che derivi dalla aggregazione delle aziende e dei consorzi del
bacino. La Città di Torino terrà conto del vincolo ambientale derivante
dalla chiusura della discarica Basse di Stura prevista per il 2003
e rafforzerà il suo ruolo al tavolo di concertazione che sta operando
all'individuazione dei siti per la costruzione degli impianti.
Questo
piano d’intervento potrà avere risultati positivi anche sul piano
occupazionale e potrà essere l’occasione per la costruzione di un
progetto lavoro specifico.
|
la
città amica
carta
dei servizi
carta
di identità elettronica
servizi
cimiteriali
Piano
dei tempi e degli orari della città
Sportello
Unico
adeguare
gli orari alle esigenze
Sovra-CUP
mobilità
anagrafe
dei percorsi scolastici e formativi
la
sicurezza
Vigile
di Quartiere
inquinamento
atmosferico
gas
serra
illuminazione
inquinamento
elettro-magnetico
le
Aziende Metropolitane
Verde
pubblico
assetto
idrogeologico
Protezione
Civile
animali
in città
|
I
servizi sociali e per la salute
Per
quanto riguarda le politiche socio-assistenziali, occorre anzitutto
modulare meglio i criteri d'accesso, le forme di contribuzione da
parte dei cittadini e potenziare la loro informazione. Si tratta
di passare da servizi socio assistenziali rivolti soprattutto alle
persone in condizioni di maggior bisogno a un welfare rivolto a
larga parte dei cittadini, ma con una loro maggiore compartecipazione
alla spesa, ove possibile. In questa prospettiva diventa cruciale
un sistema di offerta più articolato, definito anche attraverso
processi di accreditamento e accessibile anche attraverso trasferimenti
in denaro o "buoni servizio". L'estensione degli interventi
di Welfare a larga parte dei cittadini, in ogni caso, sarà comunque
improntata al principio di uguaglianza: utenti chiamati a sostenere
parte del costo del servizio e utenti esonerati da ogni contribuzione
fruiranno, in condizione di assoluta uguaglianza, dello stesso tipo
di prestazione. .Su questo tema la giunta intende portare al Consiglio
comunale una proposta di deliberazione quadro in cui sarà posto
anche il problema del miglioramento della qualità delle prestazioni
dei servizi socio-assistenziali ed il loro potenziamento.
Un
altro obiettivo riguarda il rafforzamento dell'integrazione socio-sanitaria,
anche a seguito dell'Atto d'indirizzo governativo in materia. Occorre
precisare e riequilibrare le forme di pagamento tra i comparti,
ma soprattutto consolidare una partnership già ben avviata in alcuni
settori, quali il sostegno alla disabilità. In questo senso, saranno
definite convenzioni e operatività integrate, specie sulle Unità
di Valutazione, per persone anziane, con handicap e minori.
Benché
il Comune non abbia competenze dirette nella gestione dei servizi
sanitari, sarà soggetto attivo nelle funzioni d'indirizzo e controllo
verso le Aziende sanitarie territoriali e ospedaliere e assicurerà
un monitoraggio dei servizi sanitari affinché vengano erogati in
modo equo ed efficace e siano evitati tagli alle prestazioni, specie
quelle sul territorio, al domicilio e rivolte alle fasce deboli
della popolazione.
La
salute dei cittadini, peraltro, si garantisce e protegge soprattutto
con importanti azioni preventive, tese a tutelare l'ambiente fisico
e sociale, migliorare gli stili di vita (ad esempio prevenendo gli
incidenti stradali e combattendo le dipendenze da fumo, alcol e
droghe), garantire la sicurezza dei lavoratori. In questi campi
intendiamo dispiegare un forte impegno.
Un'attenzione
particolare andrà rivolta a valorizzare e sostenere le responsabilità
familiari:
.- supportare
le capacità genitoriali (esperienze di mutuo aiuto e i punti d'ascolto
e informazione)
.- incentivi
per riconoscere il costo economico dei figli (anche attraverso nostre
specifiche misure tariffarie e fiscali).
.- facilitare
la conciliazione di cura dei figli e esigenze lavorative (servizi
territoriali e domiciliari, reti di vicinato, impegno del volontariato
in attività di compagnia e accompagnamento).
Le
potenzialità delle famiglie vanno valorizzate anche in riferimento
a situazioni di emarginazione: si pensi, ad esempio, all'importanza
dell'affidamento familiare, che già oggi riguarda oltre mille bambini
e ragazzi. I servizi sociali, da parte loro, devono continuare un
lavoro prezioso e diffuso a prevenzione, tutela e difesa dei minori
maltrattati, trascurati o vittime di abusi e violenze, valorizzando
un'ampia rete di strutture accreditate, d'intesa con il Tribunale
per i minori.
Il
sostegno al domicilio (servizi di tregua, pronto intervento e supporto,
forme di mutuo aiuto, assegni di cura, ecc.) rivolto ad anziani
cronici non autosufficienti e a disabili, specie se con malattie
invalidanti, appare la domanda più importante e ancora in buona
parte insoddisfatta. A tal proposito è determinante la partecipazione
delle ASL, con il riconoscimento di quote sanitarie a loro carico.
Nei prossimi cinque anni, poi, completeremo il piano di ristrutturazione
e messa a norma delle case di riposo comunali e saranno terminate
diverse nuove residenze sanitarie assistenziali.
Le
persone fisicamente impedite, per le quali molto è stato fatto in
questi anni, devono anche avere il diritto alla mobilità. Saranno
pertanto confermate forme alternative di trasporto con taxi e pulmini
attrezzati e continuerà l'opera d'abbattimento delle barriere architettoniche.
Un'attenzione particolare dovrà essere rivolta alle famiglie dove
i genitori, invecchiando, temono per il futuro del figlio disabile
e devono trovare risposte certe per il "dopo di noi",
attraverso soluzioni residenziali anche non tradizionali.
L'impegno
dell'Amministrazione continuerà certamente anche per contrastare
le situazioni di povertà estrema, con interventi d'assistenza economica,
centri d'ospitalità notturna, borse di formazione lavoro, interventi
per l'autonomia, aiuto e sostegno alle donne vittime della tratta,
nonché alle donne vittime di violenza e maltrattamento.
Resta
poi importante rendere applicativa la nuova delibera quadro sulla
riorganizzazione dei servizi di base, migliorando il rapporto con
i cittadini, riducendo i tempi di "presa in carico" e
operando nella prospettiva dello sviluppo di comunità.
Tra
le politiche tese alla coesione sociale rientrano quelle per governare
il fenomeno dell'immigrazione. Al di là delle politiche per la sicurezza
legate alla clandestinità, lavorare per l'integrazione significa
inserire gli immigrati in un sistema comune di diritti e di doveri.
In questa direzione continuerà l'impegno dell'Amministrazione comunale
attraverso l'Ufficio stranieri e nomadi, l'Ufficio per l'inserimento
scolastico dei bambini stranieri (CIDISS), il Centro Interculturale
e in stretta collaborazione con le ASL, il Provveditorato agli Studi
e le associazioni etniche e di tutela. Particolare attenzione sarà
assicurata verso i minori stranieri non accompagnati, assicurando
accoglienza e protezione e valutando la possibilità di ricongiungimento
con le famiglie d'origine.
In
riferimento alla popolazione rom e sinti, è urgente - entro un quadro
di regole più stringenti ed esigenti - impegnarci per migliorare
la condizione dei campi nomadi, continuando ad assicurare la frequenza
scolastica dei minori.
Quanto
al metodo, sarà decisivo promuovere la programmazione e la gestione
dei servizi con il coinvolgimento degli organismi senza scopo di
lucro. La partnership con le diverse forme di terzo settore appare
strategica, anche in fase di programmazione. Si tratta pertanto
di costituire tavoli permanenti di confronto, per area d'intervento,
così da migliorare la rete della solidarietà, il lavoro di comunità
e gli interventi istituzionali.
L'emergenza
abitativa
Il
diritto alla casa è oggi, più che mai, un segno del grado di civiltà
raggiunto da una comunità. Senza casa non c’è accesso alla residenza,
al lavoro, ai servizi, all’acqua, all’energia, all’informazione.
Senza casa l’insicurezza è totale ed è quasi impossibile l’esercizio
e l’accesso agli altri diritti. Inoltre la casa, oggi, anche se
modesta deve essere sicura, salubre, confortevole. Va quindi affrontato
sia un problema quantitativo che qualitativo.
L'intervento
per far fronte all'emergenza abitativa è una priorità. Occorrerà
migliorare la collaborazione con Regione, Provincia (che da poco
ha competenze in materia), ATC, Cooperative, Imprese.
Occorre
attivare nuovi strumenti finanziari e coinvolgere le Fondazioni
bancarie.
La
complessità dei problemi porta gli Enti Locali a doversi dotare
di strutture, organici, e strumenti a tutto campo: non basta più
chi si occupa tradizionalmente di case popolari; il nuovo orientamento
legislativo impone una visione più ampia, che chiameremo di edilizia
sociale. La L. 431\98 ha inteso permettere anche a famiglie con
redditi medio-bassi la locazione di un nuovo appartamento o, perlomeno,
la permanenza della famiglia nell'appartamento che già abitava mediante
il fondo sociale art. 11 e i contratti del 2° canale calmierato.
Per essere incisivo, però, il fondo sociale deve essere assistito
da meccanismi burocratici che garantiscano tempi di distribuzione
celeri, cosa che finora non si è verificata a causa di ritardi dello
Stato e della Regione. Il mercato degli affitti a Torino è in ripresa,
ma la difficoltà con cui il fondo sociale decolla non aiuta a
ricreare un clima di fiducia.
La
431/98 va modificata per aumentare il vantaggio a usare il secondo
canale di locazione convenzionata.
Il
Comune farà la sua parte perché ciò avvenga.
Omettendo
qui tutte le iniziative tipicamente emergenziali, quali i 120 giorni
di albergo pagati dal Comune per gli sfrattati nei casi estremi,
citiamo interventi già avviati che dovranno proseguire negli
anni a venire:
-
il bando emesso per la ricerca di alloggi da acquistare (fondo
di 30 miliardi);
-
fondo di garanzia a favore dei proprietari per morosità, spese
legali, ecc;
-
Ufficio LO.CA.RE (locazioni convenzionate-assistite residenziali);
-
sono stati assegnati alla Città di Torino, dal fondo di sostegno
per la locazione previsto dalla legge 431/98, 17,2 miliardi.
Circa 4.000 famiglie sono risultate in possesso dei requisiti
richiesti;
-
la Città ha approvato l'emissione di un bando per la ricerca di
alloggi da affittare temporaneamente agli sfrattati che prevede
la garanzia per il proprietario di un puntuale pagamento del canone
e del rilascio dell'appartamento alla scadenza del contratto con
pagamento dei danni eventualmente causati;
-
la stipula di contratti assistiti;
-
Città di Torino, Prefettura, Agenzia Territoriale per la Casa,
associazioni di inquilini e proprietari (Sunia, Sicet, Uniat,
Uppi, Ape, Cgil, CisI), Uffici Giudiziari hanno siglato un protocollo
di intesa sulle modalità di gestione dell'emergenza abitativa
per tentare mediazioni tra proprietari e inquilini;
-
attraverso lo sforzo congiunto tra Comune e ATC si è raggiunta
la programmazione e realizzazione di 659 nuovi alloggi di ERP
che si aggiungono ai 130 appena completati (il fabbisogno stimato
di alloggi da programmare e costruire per il prossimo triennio
è di circa 1.500);
-
>politica di insediamenti medio piccoli che garantiscano un adeguato
mix sociale. E' stata inoltrata una richiesta di 40 miliardi alla
Regione Piemonte attraverso l'utilizzo dei fondi ex GESCAL risparmiati
dal 1996 al 1999;
-
il progetto sul patrimonio di ERP di recupero degli alloggi vuoti
in manutenzione;
-
il piano di accertamenti del nucleo di polizia municipale presso
l'Ufficio Casa del Comune;
-
al fine di individuare interventi non solo rivolti al breve, ma
anche al medio e lungo periodo e ottimizzando l'opportunità fornita
dalle Olimpiadi del 2006, in occasione delle quali saranno realizzati
edifici da adibire a villaggio olimpico, si ritiene opportuno,
a evento concluso, prevederne un pronto riuso destinandone una
parte a edilizia residenziale pubblica;
-
contributo diretto al nucleo famigliare che stipula un contratto
di affitto, in aggiunta ai benefici del contratto assistito o
del fondo sociale;
In
conclusione, se nel medio termine si potrà combinare l'acquisto
tramite bando con le nuove costruzioni e con l'inserimento in PRG
di una prelazione della Città all'acquisto di quote determinate
della nuova edificazione prevista su tutte le aree di trasformazione
a prezzi convenzionati, si otterrà un incremento consistente di
edilizia pubblica, in grado di soddisfare la domanda delle famiglie
a basso reddito, con la garanzia di una buona distribuzione sul
territorio, di un buon mix sociale e di una qualità costruttiva
e urbana equivalente a quella privata.
Le
periferie
Torino
è certamente una delle città leader in Italia per quanto riguarda
i progetti di recupero urbano e sociale delle periferie.
Molti
i risultati raggiunti e i progetti di varia natura e destinazione
(PRU, Contratti di quartiere, Urban, azioni di sviluppo locale partecipato)
che nell’insieme hanno concentrato sulle periferie circa 800 miliardi
di lire se si comprendono gli investimenti pubblici e quelli privati.
Se la stagione che ha caratterizzato la seconda metà degli anni
90 è stata segnata da una forte tensione verso l’avvio di nuovi
programmi volti alla rigenerazione urbana, il prossimo quinquennio
si profila come quella stagione nella quale si porteranno a compimento
i molti programmi avviati e si potrà dare forma permanente alle
sperimentazioni condotte negli anni precedenti (la nuova legge sul
Disagio Abitativo, la 21 del 2001, apre peraltro nuove prospettive).
La
percezione della qualità del vivere che viene fornita agli abitanti
di un luogo è strettamente legata allo stato di manutenzione nel
quale il luogo si trova, e questo vale sia per gli aspetti fisici
(la qualità del verde, del suolo pubblico, dell’illuminazione, degli
edifici che ospitano i servizi), che per quelli più strettamente
connessi al vivere quotidiano come la qualità dei rapporti, la presenza
di opportunità culturali e aggregative, la possibilità di trovare
lavoro o di acquistare merci e servizi. E’ certamente importante
nel medio periodo aumentare l’attenzione a questi aspetti, favorendo
e migliorando l’integrazione tra le attività delle singole divisioni,
in modo da attivare anche sugli interventi ordinari le modalità
di approccio integrato sperimentate nei programmi complessi: lavorare
per progetti dovrebbe diventare la regola e non l’eccezione.
I
primi obbiettivi saranno i seguenti:
·
Per quanto riguarda i PRU è necessario concludere
le progettazioni in corso rispettando gli impegni assunti con la
Regione ed aprire di seguito i cantieri delle opere pubbliche finanziati
con i fondi ex-Gescal, valutare gli esiti dei primi 3 anni di accompagnamento
sociale e definire le modalità di prosecuzione del servizio in funzione
della durata dei cantieri.
·
Per quanto attiene il Contratto di Quartiere di via
Arquata è necessario appaltare le opere secondo il cronoprogramma
concordato con l’Agenzia Territoriale per la Casa e realizzare il
piano per l’integrazione delle azioni sociali previsto nel programma
·
Per la evoluzione di Urban II sono da costituire
le strutture gestionali previste (Consiglio direttivo, Struttura
tecnica, Forum per lo sviluppo locale) ed il Comitato di Sorveglianza;
sono inoltre da attuare gli adempimenti previsti dalla procedura
di attuazione (negoziazione con la Commissione Europea) e bisogna
procedere alla stesura del Complemento di Programmazione
·
Per le Azioni locali di sviluppo partecipato è necessario
proseguire il lavoro fin qui svolto in relazione con i tavoli sociali
costituiti nelle varie zone
E'
nei programmi dell'Amministrazione trasformare il Progetto Speciale
Periferie in Settore.
Il
sistema educativo e i progetti per i giovani
Torino
ha acquisito fama nazionale e internazionale per avere da decenni
un progetto giovani e per avere inventato il circuito dell’Informagiovani.
Si tratta ora di non disperdere una esperienza ricca e valida ma
di proporla con strumenti adeguati a stimolare l’interesse e la
partecipazione dei giovani tra i 15 e i 30 anni.
Si
dovranno proporre ai giovani esperienze formative che possano preparare
alle nuove professioni e comunque a progettare con consapevolezza
la propria vita. Le iniziative sportive, culturali, artistiche devono
essere proposte in modo accattivante ai ragazzi anche per avvicinarli
ad attività e generi di spettacolo a cui non “oserebbero” accostarsi
spontaneamente.
Strumenti
e progetti su cui continuare a investire:
.-
.Informagiovani
.-
.Sportello dei Ragazzi del 2006
.-
.Progetto Pass 15
.-
.Progetto Est-adò
.-
.Scambi internazionali
.-
.Ragazzi del 2006 (da valorizzare al massimo)
.-
.Progetto Giovani per Torino
.-
.esperienze di sevizio civile all'estero
Occorre
programmare la necessità di spazi e strutture da dedicare all’accoglienza
giovanile studentesca per adeguare opportunamente le caratteristiche
delle strutture di accoglienza realizzate per le Olimpiadi in funzione
della destinazione d’uso successiva all’evento olimpico.
Dovranno
essere individuati e offerti ai giovani spazi aggregativi di forte
coinvolgimento e di autogestione dove realizzare interessi conoscitivi,
incontrarsi, divertirsi, fare esperienze culturali “proprie”. In
alcuni casi tali spazi potranno coincidere con quelli di utilizzo
storicamente consolidato, trovando gli opportuni strumenti amministrativi
per un rapporto corretto e dialogico tra giovani, strutture, agenzie
educative e amministrazione. Altri spazi, individuati nelle aree
industriali dismesse e/o nella Spina 2 e 3, potranno attirare giovani
che attualmente gravitano intorno a edifici di proprietà comunale,
permettendo così di riqualificare e riutilizzare in modo più adeguato
tali edifici.
L’offerta
di opportunità e di stimoli positivi favorirà la prevenzione del
disagio giovanile. Inevitabilmente ciò non sarà sufficiente a risolvere
tutte le situazioni problematiche e occorrerà quindi rafforzare
anche gli interventi rivolti ai minori e ai giovani autori di reati
già previsti dal progetto Itaca. Il progetto Aluan favorirà l’integrazione
e lo scambio culturale tra giovani migranti e nativi.
I
Servizi educativi per l’infanzia, il cui modello educativo risponde
a buoni standard di qualità (per mantenere i quali occorre tuttavia
accentuare la formazione e l’aggiornamento di chi vi opera) non
danno ancora risposta quantitativamente sufficiente ai bisogni per
quanto riguarda la fascia 0-3 anni. Per questo l’impegno dell’Amministrazione
dovrà indirizzarsi al potenziamento dei servizi, anche attivandone
tipologie nuove (alcune già sperimentate nell’attuazione della Legge
285/97), diverse articolazioni, modalità nuove di gestione, anche
attraverso la collaborazione con il privato sociale e con le realtà
operanti sul territorio.
Ma
il sistema educativo non è soltanto erogazione di servizi: è soprattutto
anello centrale di Torino Città Educativa, cioè di un complesso
di opportunità culturali, di condizioni ambientali, di progetti
rivolti al cittadino bambino e al suo ambito di vita e di relazioni.
Attraverso l’Osservatorio sull’infanzia e l’adolescenza e grazie
alla trasformazione dei laboratori territoriali in Centri di Cultura
per l’infanzia, (che potrebbero sperimentare anche la trasformazione
in istituzione) sarà possibile dar vita ad un sistema educativo
in grado di offrirsi come opportunità alla scuola torinese così
come ai singoli cittadini.
Tra
i servizi alle scuole, quello di maggiore impatto è la refezione
scolastica dove si intende proseguire nel lavoro già avviato di
grande attenzione per la sicurezza delle mense, di progressiva introduzione
di alimenti biologici, carni certificate. Accanto a ciò accrescere
l’attenzione per l’informazione e l’educazione alimentare.
Proseguirà
la realizzazione del Piano per la sicurezza degli edifici scolastici,
bonifica dall’amianto, eliminazione barriere architettoniche e riqualificazione
cortili e aree esterne delle scuole (sperimentalmente aperte in
orari extrascolastici).
Il
rapporto tra la Città e le Istituzioni scolastiche autonome dovrà
trovare una sede di confronto, elaborazione, mediazione.
I
progetti di prevenzione e lotta alla emarginazione sociale hanno
nei servizi educativi e scolastici il primo importantissimo luogo
di realizzazione:
- Progetto
per San Salvario,
-
Progetto per Porta Palazzo,
-
Progetto Provaci ancora Sam
-
Nuovi progetti per la lotta alla dispersione scolastica palese
e occulta.
|
modulare
i criteri di accesso ai servizi sociali
Monitorare
i servizi sanitari
valorizzare
e sostenere le famiglie
servizi
per gli
anziani
servizi
per i disabili
Immigrazione
coinvolgere
il terzo settore
gli
interventi da proseguire
Spazi
aggregativi
servizi
per l’infanzia
servizi
per le scuole
|
Il
programma per lo sport
L'obiettivo
della Città, usufruendo dell'opportunità delle Olimpiadi del 2006,
è creare un vero e proprio Sistema Sport Torinese e assumere una
strategia a sostegno della pratica sportiva agonistica e quella
diffusa, rivolta ai giovani che non la praticano e a coloro che
abbandonano precocemente lo sport.
.Saranno
coinvolte tutte le organizzazioni sportive con obiettivi specifici:
.-
pratica per tutti
.-
opportunità per i disabili
.- pratica
sportiva nelle politiche sociali, nella promozione della salute,
nella scuola, nelle periferie
.-
ammodernamento delle strutture
E'
ritenuto inoltre prioritario risolvere, di intesa con le società
calcistiche torinesi, i problemi di gestione legati allo Stadio
delle Alpi e allo Stadio Filadelfia.
Allo
stesso modo sarà necessario risolvere le questioni legate:
.-
Alla definizione e programmazione post-Olimpica dei siti
.-
Alla riqualificazione dell'area dello stadio comunale
.-
Ai lavori di ristrutturazione
Inoltre
occorre:
.- rivedere
il regime delle convenzioni per la gestione degli impianti e dei
criteri per l'assegnazione degli spazi sportivi articolandola di
più, individuando modalità e parametri più adatti alle singole discipline.
.- adottare
un regolamento per il riconoscimento e il sostegno ai grandi eventi
sportivi al fine di favorire un calendario di manifestazioni che
possano garantire l’ingresso di Torino nei grandi circuiti turistico-sportivi.
.- creare
un fondo per il sostegno dello sport di prestazione (fondi comunali,
banche, sponsor pubblici e privati) per la veicolazione di un marchio
sportivo di Torino.
.-
attualizzare e migliorare la Campagna Sportinsieme
.- definire
un protocollo di intesa con le autorità scolastiche per accordi
che assicurino l'accesso delle società sportive alle palestre scolastiche
in orari extrascolastici
.-
rilanciare il Festival del Cinema Sportivo che sta perdendo
l’importanza originaria e merita un grande rilancio soprattutto
in vista dei Giochi Olimpici.
Le
risorse
E'
priorità dell'Amministrazione assumere un ruolo attivo nei confronti
del Governo nazionale al fine di mantenere i trasferimenti statali
in termini di risorse, condizione alla base della quale sarà possibile
valutare riduzioni della pressione fiscale locale. La prospettiva
è inoltre quella di definire in maniera chiara criteri di distribuzione
delle risorse in rapporto alla Regione e di procedere politicamente,
congiuntamente alle altre realtà urbane e nelle sedi adeguate, per
raggiungere alcuni primi obiettivi di federalismo fiscale.
E'
inoltre obiettivo del Governo della città lavorare per avviare esperienze
di coinvolgimento dei privati nel finanziamento di progetti strategici,
così come saranno poste come prioritarie le attività di progettazione
e di relazioni internazionali connesse all'accesso ai finanziamenti
europei.
Nell’impostare
le linee strategiche di un piano finanziario bisogna tenere conto
del triplice vincolo determinato dalla crescente rigidità delle
componenti di spesa (l’incidenza delle spese per il personale e
gli oneri finanziari sul totale delle entrate correnti è pari al
48%), dalla difficoltà di espansione delle risorse e dal continuo
e progressivo disimpegno dello Stato nei trasferimenti agli Enti
locali.
Al
fine di potersi riappropriare delle risorse correnti irrigidite
dall’indebitamento e pari a circa 320 miliardi di lire annui, è
opportuno continuare nella politica di dismissione e nella diversificazione
e gestione attiva dell’indebitamento, riducendo così la pressione
degli oneri finanziari.
Le
dismissioni consentono, infatti, di procedere ad una graduale estinzione
dell’indebitamento liberando nuove risorse da destinare a nuovi
servizi, alla realizzazione di nuove infrastrutture e alla riduzione
dell’Ici sulla prima casa.
È
questa l’unica politica di bilancio che produce risorse e che nel
contempo consente di rispettare il patto di stabilità interno (riduzione
del rapporto tra il proprio indebitamento e il Pil) e mantenere
la valutazione Standard and Poor’s ( AA-) che rappresenta l’indicatore
della solidità del bilancio comunale.
Le
dismissioni permettono di acquisire risorse senza incidere sulla
possibilità di sviluppo, in quanto lo sviluppo degli investimenti
è la chiave indispensabile per alimentare e rendere plausibile “la
speranza del futuro” attraverso la progressiva riqualificazione
del territorio e dell’ambiente urbano, dei servizi al cittadino
e della macchina comunale.
Relativamente
alle partecipazioni continuerà l’azione già intrapresa di rafforzamento
industriale e patrimoniale; nel contempo i processi di liberalizzazione
avviati nel settore dei servizi renderanno l’amministrazione comunale
sempre più protagonista nel rispondere alle esigenze del territorio
e a farsi garante di un mercato equilibrato nell’interesse dei cittadini.
Nei
vari settori in fase di liberalizzazione si potranno rendere necessarie
partnership industriali atte a rendere le nostre aziende sempre
più competitive sul mercato. D’altra parte si potranno anche rendere
necessari ulteriori interventi sul capitale di AEM di cui la città
detiene il 69%.
Saranno
perseguite politiche di valorizzazione e patrimonializzazione delle
aziende partecipate operando, se necessario, interventi sul capitale
delle medesime privilegiando la salvaguardia del controllo pubblico.
Per
quanto riguarda la gestione attuale del patrimonio immobiliare si
segnala come vi siano più fattori che ne abbattono la redditività:
1.
.degrado degli immobili dovuto anche agli elevati costi di
manutenzione difficilmente sostenibili se non a scapito di altri
interventi;
2.
.estrema frammentazione del patrimonio con conseguenti difficoltà
nella gestione e nel controllo nonché nella programmazione degli
interventi di manutenzione.
A
fronte di un patrimonio progressivamente accumulato nel tempo senza
una precisa strategia se non quella di fornire spazi per iniziative
pubbliche, deve essere viceversa sviluppata una visione del patrimonio
finalizzata a:
1.
.dare risposte alle iniziative programmate dall’amministrazione
nell’area della logistica comunale adibita ad usi istituzionali
e nell’area degli impieghi specifici ( assistenza, edilizia residenziale
pubblica, cultura, sistema educativo, parchi, strade, impianti sportivi);
2.
.divenire, per la rilevante parte residua del patrimonio
disponibile, fonte di reddito di cui dovrà essere prevista la necessaria
valorizzazione e le possibili alienazioni, predisponendo le opportune
variazioni di destinazione d'uso.
Per
quanto concerne i tributi, è in fase di compimento l'operazione
della Numerazione delle Unità Immobiliari (NUI) che ci consente
di arricchire la nostra banca dati con uno strumento indispensabile
sul fronte recupero evasione, ed utile anche in altri campi come
quello della sicurezza (lotta all'abusivismo, allo sfruttamento
locativo, alla clandestinità). Il Comune di Torino è il primo in
Italia che ha censito le unità immobiliari.
Entro
l' 1/1/2005 in base al Decreto Ronchi, bisognerà passare al sistema
a tariffa per quanto riguarda la riscossione della TARSU. Il costo
del servizio graverà completamente sull'utente, che attualmente
paga circa l'80% del medesimo, ed inoltre occorrerà passare dalle
attuali 60 categorie di aliquota ad un massimo di 30.
E'
un passaggio che intendiamo realizzare in modo graduale aprendo
un ampio confronto all'interno del Comitato Tributario Comunale.
Anche in questo caso l'ampliamento della base imponibile ed un sistema
impositivo più moderno, equo e preciso potranno consentirci di operare
un adeguamento tariffario non solo graduale ma anche meno oneroso
per il singolo contribuente.
Nell'ottica
dell'ammodernamento e per avere dati sempre più attendibili, si
inserisce l'acquisizione dell'esercizio delle attività dell'Agenzia
del Territorio (ex Catasto), operazione che consentirà al Comune
di mettere ordine nella giungla del catasto e della conservatoria.
Questa operazione che contiamo di realizzare nei prossimi due anni,
consentirebbe di avere a disposizione tutti gli strumenti per una
politica dei tributi locali basata sulla certezza dei dati stessi,
con una notevole riduzione del margine di errore e del campo di
evasione.
Nel
settore della pubblicità il Comune di Torino manterrà i risultati
raggiunti (l'evasione e l'abusivismo sono a livelli minimi, mentre
altre grandi Città in questo settore registrano percentuali altissime).Una
nuova impostazione del settore è comunque necessaria. Pensiamo allo
studio di una revisione delle tariffe sulle insegne che agevoli
gli operatori e consenta di attuare una politica per rendere più
luminosa la Città, anche in funzione di un recupero di alcune zone
sotto il profilo della fruibilità e sicurezza. Pensiamo inoltre
di operare con particolari agevolazioni allo sviluppo dei dehors,
in modo particolare nelle periferie, per favorire nell'ambito di
un piano di sviluppo la rivalutazione commerciale di queste zone
attualmente emarginate.
Per
quanto riguarda l'ICI, l'operazione di invio a domicilio dei bollettini
con l'acconto precalcolato è stata ormai avviata, ed al di là delle
difficoltà e dei disagi iniziali, per altro previsti e comunque
affrontati e risolti, già dal 2002 darà i suoi risultati positivi
e Torino sarà il primo tra i grandi Comuni ad aver attuato tale
servizio a favore dei contribuenti.
E'
altresì in fase di studio e verrà realizzata una ulteriore detrazione
ICI sulla prima casa, compatibilmente con gli equilibri di bilancio.
Vi è inoltre in programma l'attivazione delle così dette microzone
(legislazione nazionale consentendo), già individuate, in modo tale
da consentire una più equa ripartizione dell'ICI per i contribuenti
di diversi quartieri della Città. Analogamente verranno realizzate,
ove possibile, ulteriori agevolazioni ICI a favore di specifiche
categorie di cittadini non abbienti.
Altro
impegno di grande rilevanza, nell'ottica del federalismo fiscale,
sarà quello di promuovere una concertazione tra i Comuni al fine
di giungere ad una maggiore compartecipazione dei medesimi al gettito
IRPEF.
Infine
l'attuazione del decentramento presso ogni Circoscrizione di uno
sportello tributario che assieme al potenziamento del servizio on-line
(già iniziato) darà modo al contribuente di avere un rapporto più
agevole, più rapido e più trasparente.
Il
decentramento
Vogliamo
investire su un nuovo e più forte ruolo di governo delle Circoscrizioni,
le quali, anche in una prospettiva di maggiore efficienza, devono
essere messe in condizioni di assicurare competenze e responsabilità
in ambiti che siano più vicini ai bisogni dei cittadini. Questa
Amministrazione punta infatti a un decentramento delle competenze
e delle risorse basato sul principio della sussidiarietà e sulla
sperimentazione di un modello incentivante per le Circoscrizioni
che esprimano progettualità e obiettivi per lo sviluppo e il miglioramento
delle singole realtà locali.
Al
fine di realizzare concretamente questi obiettivi e di gestire efficacemente
le risorse delle Circoscrizioni proponiamo di associare, nelle forme
procedurali corrette, il Presidente della Conferenza dei presidenti
delle circoscrizioni al lavoro della Giunta.
|
rapporti
con enti e governo
finanziamenti
europei
piano
finanziario
le
partecipazioni
patrimonio
immobiliare
i
tributi
|
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