E' nato nel 1975 a Cuneo, vive e lavora a Torino. Fabio Viale ama la scultura ed ama soprattutto il marmo, quello bianco, statuario, di Carrara, col quale ha realizzato persino una barca, virtuosisticamente scolpita, anzi michelangiolescamente liberata da un solo gigantesco blocco. Già in questo lavoro, intitolato argutamente Ahgalla, era presente la volontà di portare al limite non solo le capacità d'una tecnica, ma anche la valenza espressiva insita nel materiale. Il marmo, così apparentemente pesante e inamovibile, può in realtà galleggiare e navigare veloce sull'acqua. Questo paradosso-ossimoro lo ritroviamo anche negli aeroplanini di carta presenti in mostra. Sia quando essi hanno l'aspetto di grandi sculture a tutto tondo, sia quando sono dei bassorilievi "dimezzati" e poi assemblati in una grande installazione specchiante appesa alla parete. Gli aeroplani sono tutti scolpiti nel marmo, e se in verità non possono volare, esprimono un'idea di leggerezza e di cartacea, morbida e candida fragilità. |
Fabio
Viale |