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IN SEDE - CHE SCATTO!
FOTOGRAFI A TORINO
17 novembre 2007– 25 settembre 2008
Via San Francesco da Paola 3
Città di Torino - Divisione Servizi Culturali

INTRO
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Con questa mostra la manifestazione artistica In Sede ha raggiunto felicemente la sua quarta edizione, segno che l’idea di fondo è giusta e ha un suo valore culturale. Come nelle precedenti occasioni, anche questa volta si tratta di un’esposizione abbastanza sui generis che si articola con fluida pervasività negli spazi non convenzionali del palazzo dell’Assessorato alla Cultura.
Le opere, collocate nell’androne, negli atrii, sulle scale, nei corridoi e in varie stanze d’uffici, fino al quarto piano, danno vita a un percorso anche sorprendente, che viene direttamente incontro a tutte le persone, moltissime, che frequentano per un motivo o per l’altro questo luogo istituzionale. Con il titolo non serioso Che Scatto! la mostra propone lavori fotografici di quarantacinque autori, senza distinzione (che non avrebbe alcun senso) fra “fotografi- fotografi” e artisti che utilizzano questo mezzo espressivo. L’intenzione è stata semplicemente quella di documentare con una scelta ad ampio raggio tutte le variegate modalità di utilizzazione del linguaggio fotografico, senza preclusioni di sorta e basandosi sul livello di qualità. Sono stati invitati esponenti di generazioni differenti, perché la qualità e l’attualità della ricerca artistica non si misura in termini di età, e anche perché un libero confronto fra artisti già affermati e giovani è sempre stimolante nei due sensi.
In ogni caso c’è stata, come è giusto, un’attenzione particolare per le nuove proposte che possono riservare interessanti sorprese.Data l’impostazione molto aperta, ognuno dei partecipanti ha scelto liberamente le opere da presentare. E dunque è piuttosto difficile, se non in termini molto generali, delineare una tipologia precisa di questa rassegna che comprende foto in bianco e nero, e a colori; grandi formati; scatti da leggersi singolarmente oppure in sequenze concatenate.
Ci limitiamo qui a dare qualche indicazione di fondo sui temi più presenti tra le immagini riportate nella news. Molti sono i lavori incentrati su vedute di città e di architetture. Da un lato degli scorci di moderne strutture costruttive di Fabrizia di Rovasenda (per esempio il PalaIsozaki di Torino), di Mariano Dallago o di Tom Denlinger (con scampoli di cieli fra gli edifici), a scene urbane come quelle di Elmuz (un metro quadrato di piccole foto di Biella), di Michele D’Ottavio (Torino) e di Mauro Villone (Pechino).
E dall’altro immagini con particolari elaborazioni come le melanconiche e poetiche periferie di Botto&Bruno; l’ironica rappresentazione di un furto in una casa in costruzione del gruppo Dott.Porka’s, o la visione psichedelica di Shanghai di Davide Bramante. Le fotografe Patrizia Mussa e Bruna Biamino presentano invece interni di musei e teatri, mentre Alice Benessia propone una silenziosa ed enigmatica cripta.Varie altre opere sono ambientate in luoghi naturali.
È il caso delle foto rarefatte sulla Florida di Laura Viale; quelle sospese e sfuggenti di Ilaria Ferretti; i raffinati e nitidi paesaggi di Enzo Obiso; la distesa marina dove galleggia solitario un pallone, di Monica Saccomandi; le foto di reportage di Livio Bersano e quelle di Alessandro Quaranta che sottolineano le problematiche dello sviluppo; e le suggestive visioni di Daniela Bozzetto e Stefania Ricci. Con caratteristiche particolari sono le foto di Gianni Ferrero Merlino (una lastra di marmo che sembra un mare in burrasca), di Simone Martinetto che attraverso una lunga sequenza segue il volo dei piccioni viaggiatori e di Antonio La Grotta che propone preziose urne.
Di Paolo Mussat Sartor e di Paolo Pellion possiamo vedere alcune immagini che documentano il lavoro di grandi artisti come Anselmo, Zorio e altri. Le foto di Alberto Ledda, Giorgio Sottile e Caterina Farassino sono invece dedicate al mondo dello spettacolo, e quelle di Luca Saini sono ritratti di persone con il loro disco preferito.
Altri ritratti, con intenzioni espressive molto diverse fra loro, sono quelli proposti da Eva Frapiccini, Turi Rapisarda insieme a Simona Galeotti, Alice Belcredi, Renato Leotta e Silvia Reichenbach. Scene con personaggi che hanno significati anche simbolici, compaiono nelle foto di Francesca Renolfi, di Daniele Ratti (delle nere silhouette su radiografie), di Elena Lazzari, e di Luigi Gariglio (un neonato nella nursery).
Surreale è il dittico con scheletro di Dario Lanzardo.
E per completare un gruppo specifico di lavori con valenze performative e concettuali, incentrati soprattutto sul corpo sono quelli di artisti come Giulia Caira, Luisa Raffaelli, Alessia Zuccarello, Maurizio Rabino, Maura Banfo e Maria Bruni dove spesso l’autore entra in scena in prima persona.
FRANCESCO POLI

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