artisti e opere
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IN SEDE - PER TORINO
FARSI SPAZIO 2005
36 artisti per luoghi non comuni

12 novembre 2005 - 25 maggio 2006
Sede Divisione Servizi Culturali della Città di Torino
Via San Francesco da Paola 3

Secondo appuntamento per Farsi Spazio 2005, la manifestazione la quale la Città di Torino da alcuni anni invita gli artisti emergenti più interessanti a trasformare contesti pubblici in spazi espositivi inusuali.

Per la seconda volta, con la mostra In Sede - Per Torino tutti i piani dell'Assessorato vengono felicemente invasi dall'arte contemporanea. Già la prima edizione di In Sede ha dimostrato che le opere degli artisti possono essere installate con successo in contesti non convenzionali. A vantaggio del luogo che li accoglie (in questo caso un palazzo di uffici pubblici dove si lavora per l'organizzazione della cultura torinese), che viene animato in modo stimolante e sorprendente, dando la possibilità di vedere dei lavori artistici di qualità avanzata anche a moltissima gente che non frequenta gallerie e musei. Ma l'esperienza è positiva anche per gli artisti che, dovendosi confrontare con situazioni spaziali molto articolate - androne, sale d'aspetto, scale, corridoi, stanze - hanno studiato con attenzione la collocazione ottimale dei loro lavori e, in molti casi, hanno realizzato delle installazioni in situ.

A questa esposizione sono stati invitati trentasei artisti di diverse generazioni (da quella emersa negli anni '80 fino ai giovanissimi), i quali hanno accettato di presentare opere che, in qualche modo, hanno un rapporto con la città in cui vivono e lavorano.
Sono dipinti, sculture, foto, installazioni e video che in molti casi mettono direttamente in gioco aspetti specifici dell'identità di Torino, ma che in altri affrontano liberamente l'argomento della mostra da una prospettiva più personale e intimistica, o più legata a problematiche urbane di carattere generale. Nel complesso, al di là della maggiore o minore aderenza al tema, tutti i lavori sono un'autentica espressione del clima culturale torinese molto ricco di tensioni e di vitale complessità. La mostra, a cura di Francesco Poli, si inserisce nel quadro delle manifestazioni di Torino Contemporanea e rientra all'interno del programma Dedicato a Torino 2006 parte delle Olimpiadi della Cultura.

Oltre 60 opere sulla facciata, negli ambienti di passaggio e lungo i cinque piani della sede dei Servizi Culturali in Via San Francesco da Paola 3.

Artisti invitati:
Laura Ambrosi - Salvatore Astore - Maura Banfo - Mauro Benetti - Valerio Berruti - Bruna Biamino - Nicola Bolla - Mimmo Borrelli - Maurizio Borzì - Giulia Caira - Ludovica Carbotta - Manuele Cerutti - Silvio Dealessandri - Sabine Delafon - Ferdi Giardini - Carlo Gloria - Paolo Grassino - Isola & Norzi - Enrico Iuliano - Antonio La Grotta - Nicus Lucà - Simone Martinetto - Andrea Massaioli - Irina Novarese - Netzfunk - Enzo Obiso - Bruno Petronzi - Laura Pugno - Luisa Raffaelli - Alessandro Sciaraffa - Ivan Sgrena - Elisa Sighicelli - Sweety - Fabio Viale - Ester Viapiano - Gal Weinstein

Le opere in esposizione

La mappa degli spazi

Inaugurazione
Sabato 12 novembre 2005, ore 19
Via San Francesco da Paola 3, Torino
brindisi offerto dal Consorzio per la tutela dell'Asti Spumante DOCG

Fino al 25 maggio 2006
Dal martedì al giovedì dalle ore 11 alle ore 17. Festivi chiuso

Nel campo del sostegno ai giovani artisti Torino è senz’altro una delle città storicamente più attive e questa amministrazione ha portato avanti negli anni numerosi progetti in questo senso che ancora oggi sono presi ad esempio da altre città. Dal febbraio 2005 se ne è aggiunto uno dal forte significato simbolico che abbiamo chiamato In Sede: l’edifico che ospita tutti gli uffici dell’assessorato alla cultura diventa una grande sala espositiva e mette in mostra le opere di artisti torinesi. Chiunque, e sono moltissimi ogni giorno, si trovi a passare per i nostri uffici può incontrare il lavoro delle ultime generazioni dell’arte contemporanea cittadina. Il secondo appuntamento, che coinvolge 36 artisti, si inserisce in una stagione particolarmente ricca, con la prima edizione di T1-Triennale di Arte Contemporanea, Artissima, una nuova edizione di Luci d’Artista, Nuovi Arrivi, Gemine Muse e un grande convegno internazionale proprio su giovani, arte e città, che ci aiuterà a capire le nuove esigenze di questo settore e a programmare gli interventi più appropriati.
FIORENZO ALFIERI
Assessore alle Risorse e allo Sviluppo della Cultura della Città di Torino

Per la seconda volta, con la mostra In Sede-per Torino, tutti i piani dell’Assessorato vengono felicemente invasi dall’arte contemporanea. Già la prima edizione di In Sede ha dimostrato che le opere degli artisti possono essere installate con successo in contesti non convenzionali. A vantaggio del luogo che li accoglie (in questo caso un palazzo di uffici pubblici dove si lavora per l’organizzazione della cultura torinese), che viene animato in modo stimolante e sorprendente, dando la possibilità di vedere dei lavori artistici di qualità avanzata anche a moltissima gente che non frequenta gallerie e musei. Ma l’esperienza è positiva anche per gli artisti che, dovendosi confrontare con situazioni spaziali molto articolate – androne, sale d’aspetto, scale, corridoi, stanze – hanno studiato con attenzione la collocazione ottimale dei loro lavori e, in molti casi, hanno realizzato delle installazioni in situ.
A questa esposizione sono stati invitati trentasei artisti di diverse generazioni (da quella emersa negli anni ’80 fino ai giovanissimi), i quali hanno accettato di presentare opere che, in qualche modo, hanno un rapporto con la città in cui vivono e lavorano.
Sono dipinti, sculture, foto, installazioni e video che in molti casi mettono direttamente in gioco aspetti specifici dell’identità di Torino, ma che in altri affrontano liberamente l’argomento della mostra da una prospettiva più personale e intimistica, o più legata a problematiche urbane di carattere generale. Nel complesso, al di là della maggiore o minore aderenza al tema, tutti i lavori, circa settanta, sono un’autentica espressione del clima culturale torinese molto ricco di tensioni e di vitale complessità.
Sulla facciata, in alto, tra le finestre, rimane installato obliquamente il grande e ironico aereo fatto con la gomma dei copertoni d’auto, di Fabio Viale, che continua a suscitare curiosità nei passanti. L’androne, passaggio obbligato per entrare all’Assessorato, è vitalizzato dalla presenza di un gruppo variegato di opere. Dietro il vetro della guardiola un grande schermo accoglie a tempi alternati un video delle due Sweety (che hanno prodotto anche una serie di cartoline pop sulla città), e uno di Paolo Grassino con delle fotografie in movimento di due rumeni che vivevano in una fabbrica abbandonata al posto della quale oggi sono stati costruiti dei palazzi. L’installazione più spettacolare è quella dell’israeliano Gal Weinstein, unico artista che lavora all’estero: è un giocatore di golf, di altezza naturale, che si trova sopra una fetta di terreno, i cui strati inferiori hanno spaccature inquietanti (metafora della situazione politica drammatica a livello generale). Sempre nell’androne troviamo “Le mani sulla cultura”, un murale di Carlo Gloria (che ha realizzato anche una serie di immagini in movimento negli uffici del primo piano) e una grande foto di Bruna Biamino che ci mostra una visione particolarmente suggestiva di Porta Palazzo.
Nel cortile, Domenico Borrelli ha piazzato una sua surreale statua di Minotauro come straniante omaggio al simbolo della città. Sulle scale che portano fino al quarto piano hanno collocato i loro lavori Simone Martinetto (un intimistico “reportage” sulla vita in casa di sua nonna, un po’ smemorata); Silvio Dealessandri (immagini di artisti torinesi nel loro studio); Alessandro Sciaraffa che ha montato sul soffitto dell’ultimo piano una leggerissima scultura in carta stropicciata che si configura come un paesaggio al contrario; e Ferdi Giardini che ha utilizzato la tromba delle scale per una cascata di forme colorate e astratte. Negli atri dei vari piani, che sono gli spazi più ampi, si trovano per lo più opere di grandi dimensioni. Si tratta dei dipinti di Salvatore Astore (un freddo e enigmatico interno di sala da bagno), di Andrea Massaioli (una tela su cui galleggiano fragili profili di automobili), di Manuele Cerutti (uno strano personaggio che lecca il pavimento), di Mauro Benetti (una enorme bocca da cui esce un fiume nero), e di Ivan Sgrena (una poetica scena di operai davanti a una fabbrica). E delle sculture di Nicola Bolla (una testa di toro blu realizzata con brillantini Swarovsky), di Enrico Iuliano (una tavola con una bottiglia piegata da cui esce in continuazione del liquido rosso); di Isola & Norzi (una struttura in basso rilievo quasi minimalista con valenze architettoniche); e di Bruno Petronzi (una fantasiosa corona fatta di grosse mosche luminose).
Sempre negli atri troviamo altri lavori come la guida a percorsi alternativi a Torino elaborata dal gruppo Netzfunk sul computer; le immagini fotografiche di Irina Novarese con fabbriche torinesi demolite, stampate su una serie di veri mattoni; l’affascinante lightbox di Elisa Sighicelli, una visione nottura di una finestra illuminata; e le raffinate foto in bianco e nero di Enzo Obiso con particolari nascosti di Torino. Altre interessanti sequenze di foto sono proposte nei corridoi da Antonio La Grotta (solitari e metafisici angoli di Torino immersi in strane atmosfere luminose); da Maura Banfo (una riflessione sulla natura dello spazio: l’assetto architettonico si associa a un carattere organico e naturalistico, la Fontana Angelica); e da Maurizio Borzì (un gruppo di foto che documenta azioni di vita quotidiana di una ragazza in città).
Altri interventi installati qui e là sono una immagine trasparente di se stessa nell’ascensore (che entra in relazione con gli utenti) di Giulia Caira; una carta topografica di Torino dove sono segnalati i luoghi da non frequentare,di Nicus Lucà; il proprio nome e cognome in lettere metalliche sul muro, di Sabine Delafon; degli acquerelli che rappresentano scorci del Valentino,di Laura Pugno; dei piatti in ceramica come souvenir torinesi,di Ludovica Carbotta; e una grande foto digitale di una ragazza che si illumina il volto con una lampada, di Luisa Raffaelli (omaggio ironico alle Luci d’Artista); e le delicate pagine con incisi dei rilievi figurati di Ester Viapiano (pagine di un libro di Cesare Pavese). Infine, in uffici del primo piano troviamo ancora un gruppo di scolaretti dipinto da Valerio Berruti, e una grande visione notturna di Torino (come da un aereo) che Laura Ambrosi ha realizzato tessendo fibre luminose su un supporto in metacrilato.

FRANCESCO POLI

Per informazioni:
Città di Torino
Divisione Servizi Culturali
Settore Eventi Culturali - Ufficio Creatività e Innovazione
Tel. 011.443.00.45/10 Fax 001.443.00.48
arti.visive@comune.torino.it - gaimaster@comune.torino.it