Costanza Quatriglio
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"Il giorno che ho ucciso il mio amico soldato". Un bambino barista nel piccolo bar di una stazione, una ragazzina di passaggio e un poliziotto sono i testimoni muti di una doppia tragedia. Il rimorso e la paura, il gioco e l'apparente innocenza si intrecciano con il senso del dovere e i fantasmi del passato. Ho voluto tirare al massimo la corda della sottrazione di elementi narrativi e giustificativi degli eventi non spiegando i nessi di causalità ma soltanto accennandoli, rappresentando i personaggi in modo che lo spettatore si senta chiamato a riempire i vuoti intuendo e immaginando attraverso la propria esperienza che cosa ci sta prima e oltre il filo che viene offerto, chiamato cioè a un rapporto, per così dire, interattivo con il film.
è nata nel 1973. Ha lavorato come aiuto regista e come assistente al montaggio per produzioni italiane e francesi. Ha frequentato diversi workshop con vari registi, tra cui Abbas Kiarostami, Fedir Boughedir, Amos Gitai, il "Triangle 2" con il produttore Robert Nickson per lo sviluppo di un lungometraggio. PROIEZIONI. 1999: Costaiblea Film Festival; Roma Film Festival; Mostra delle Scuole di Cinema Europee; Siena International Short Film Festival.
"The Day That I Killed My Soldier Friend". A small boy barman in a little station bar, a young girl passing by and a policeman are the silent witnesses of a tragedy. Remorse and fear, a game and apparent innocence interweave with a sense of duty and ghosts of the past. I've tried to do everything possible to eliminate narrative elements and a justification of the events, not explaining the causal connections, but only hinting at them ; presenting the characters in such a way that the spectator feels obliged to fill up the gaps intuitively, and imagining through his own experience what comes before and what after the thread that he is offered - so that he is required to enter into an interactive relationship with the film.
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