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Domenico Luca Pannoli Comunicazione e Nuovi Media
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Nella sua ricerca artistica è spesso presente il tema del segno come mezzo di comunicazione e il rapporto tra realtà e finzione. "POPWAR" analizza il rapporto tra guerra e consumismo mediante la reinterpretazione dell'immagine pubblicitaria. Ma può il "prodotto" guerra essere oggetto di comunicazione pubblicitaria? La realtà proposta nei suoi manifesti non è quella rassicurante della pubblicità classica bensì stravolta, trasfigurata assume altri significati. Ecco quindi che, ad esempio, al grido "Good Morning Kossovo" una bomboletta di schiuma da barba diventa un estintore o i legumi di un piatto di minestra pallottole ("Take It Or Leave It"). L'opera si completa attraverso la distribuzione al pubblico di caramelle. Ma a ben vedere anche quelle caramelle hanno subito una mutazione (questa volta nella realtà e non in una sua rappresentazione): il loro incarto non contiene una grafica consueta, un logo qualsiasi. Quell'incarto diventa nuovamente un mezzo per riflettere, gustando il suo dolce contenuto, sul fatto che "war is not sweet".
È nato nel 1967. Si occupa di architettura, design e comunicazione. PREMI. 1998: vince il concorso bandito dal Comune di Torino "Luci d'Artista" con il quale espone nel quartiere S. Salvario l'installazione "L'amore non fa rumore". 1995: vince il secondo premio al Concorso Internazionale di Design "Segnidisegni".
In his artistic research, the theme of the sign as a means of communication and the relationship between reality and fiction is often present. "POPWAR" analyses the relationship between war and consumerism through the reinterpretation of the advertising image. But can the "product" of war be the object of advertising? The reality proposed in his posters is not the reassuring one of classical advertising but a twisted, transfigured one that assumes other meanings. At the shout "Good Morning, Kossovo", a can of shaving cream becomes a fire extinguisher, or the beans in a bowl of soup become bullets ("Take It Or Leave It"). The work finishes with the distribution of sweets to the audience. But these sweets have also undergone a mutation and this time not just in representation but in reality. Their wrappers do not present the normal graphics or blurbs, but have become the means for reflecting that however sweet are the sweets, war isn't.
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