Anna Meyer Swiss / Suiss / Svizzera / Switzerland
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Billboards . I temi e
gli scenari dei dipinti di Anna Meyer si riferiscono a Los Angeles. Non è
una visione descrittiva o documentaria delle condizioni di vita in città,
ma la tensione tra le strutture urbane e i cittadini di Los Angeles.
Lartista sceglie delle situazioni dalle foto che ha scattato e le
ricompone, in modo tale da dare limpressione di un equilibrio instabile
tra lo spazio urbano e le situazioni di vita. è piuttosto il destino di
ogni giorno che prende forma nei dipinti. Laffissione non è solo il tema
dei dipinti. Lartista tratta i dipinti come affissioni, ecco perché li
presenta messi per terra, su scaffali a muro, o semplicemente appesi al
muro. La presentazione scelta si riferisce allidea di entrare nello
spazio sociale con i suoi dipinti, essi stessi trasformati in affissioni.
Non è unappropriazione formale della pubblicità, ma il conseguente confronto
pittorico della vita coi suoi ideali, coi sogni e le illusioni trasmessi
dai manifesti. è nata nel 1964. MOSTRE PERSONALI. 1998: Tony Wüthrich Gallery, Basilea; Krobath Wimmer Gallery, Vienna. 1997: Krobath Wimmer Gallery, Vienna; University of Graz, Istituto di Storia dellArte. PREMI. 1999: Premio Römerquelle; Premio Georg Eisler. "Billboards". The themes and scenarios of Anna Meyer paintings refer to Greater Los Angeles. It is not a descriptive or documentary view of situations of city life, but rather of the tension between urban structures and the citizens of Los Angeles. The artist selects and re-arranges situations from the photos she took to give the feeling of an unstable balance between the urban space and life situations. It is every day destiny that most informs the paintings. The billboard is not only the motif in the paintings. The artist handles the paintings as billboards, which is why she presents them standing on the ground, on wall-shelves or just hanging on the wall. The chosen presentation refers to the idea of entering the social space with her paintings by transforming them into billboards. It is not a formal appropriation of advertising but the consequent pictorial confrontation of life with its "ideals", the dreams and illusions transmitted by billboards.
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