Sophia Kosmaglou
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To Acquire A Self
(For One or Three Persons) . Dove
si rompe la superficie, spunta una nuova pelle. Quando il mio guscio viene
trafitto, mi crescono le spine. Quando uno sguardo cade sul mio corpo, mi
irrigidisco e rispondo. Non più osservatrice, divento loggetto e mi
ritiro nella soggettività. Guardandomi, sono divisa. Lo specchio è un
collegamento e un passaggio dove io sono entrambi e nessuno dei due.
(1+1=3). Il riflesso non crea soltanto un doppio, ma raddoppia a sua
volta, dividendo loriginale. Posso creare me stessa e perdere me stessa.
Quando mi rendo conto di recitare una parte, nel campo visivo di qualcun
altro, posso immaginare cosa succederebbe se ne venissi fuori. Per
permearmi completamente delloggetto che osservo, proietto me stessa. E il
cambiamento è irreversibile, iridescente come lacqua fresca di un
ruscello che fluisce nelle acque salate di un mare
cristallino. è nata nel 1970. LAVORI IN COLLEZIONI. Dakis Joannou Collection, Atene; Gregory Papadimitriou, Atene. MOSTRE PERSONALI. 1999: Une Petite Mort , Blasse Butchery, Weimar. 1998: You Dont Have To Say Please , Ileana Tounda Centre for Contemporary Art, Atene. MOSTRE COLLETTIVE. 1999: Jeux dAmour , Wigmore Fine Art, Londra. "To Acquire A Self (For One or Three Persons)". Where the surface breaks, a new skin enfolds. When my shell is pierced, I grow thorns. When a glance falls on my body, I stiffen and respond. No longer an observer, I become the object and retreat into subjectivity. Looking at myself, I am divided. The mirror is a link and a passage where I am both and neither. (1+1=3). The reflection creates not simply a double, but doubles back, splitting the source. I can create myself and lose myself. When I realise that I am acting a part in someone else's optical field, I imagine what would happen if I stepped out of it. To fully permeate myself in the object I am observing, I project myself. And change is irreversible, iridescent like fresh stream water flowing into the salty waters of a clear sea. |