Fiona Davidson
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Nel suo design d’arredamento emergono i concetti d’interazione e di adattabilità. La qualità non-specifica dei pezzi vuole provocare una relazione più stretta tra persona, oggetto ed ambiente circostante, sfidando la diffusa convinzione secondo la quale i mobili dovrebbero essere al servizio di chi li usa. "Room Project 1" è un sistema d’arredamento multifunzionale in sei pezzi concepito per adattarsi alle mutevoli necessità dell’utente. La sua natura architettonica è tale che, manipolandolo, cambino le caratteristiche dell’ambiente e si giunga così a una maggiore consapevolezza dello spazio. "Room Project 1" è una soluzione di design innovativa che sfida il nostro modo di percepire e di interagire con l’arredamento e lo spazio ad esso correlato. È stato concepito con forme sia negative sia positive che si ispirano ad elementi architettonici familiari, per interagire con l’utente non solo a livello funzionale, ma anche emotivo. Le risposte empatiche sollecitate dalle forme familiari producono ed incoraggiano l’interazione.
È nata nel 1969. Nel 1999 è stata selezionata tra i membri del Design Nation Relevant Experience. PREMI. 1999: Room Project 1, concorrente Peugeot Design Awards 1999; borsista del Craft Council al Peugeot Design Awards Exhibition, giugno-luglio 1999.
Davidson’s furniture designs share a concept of interaction and adaptability. The non specific quality of the pieces aims to provoke a closer relationship between person, object and environment, challenging the notion of uncompromising and dictatorial products; furniture should be slave to its user. "Room project 1", is a six-piece multifunctional furniture system designed to adapt to the changing needs of the user. Its architectural nature ensures that through its manipulation the character of the surrounding environment is altered, encouraging spatial awareness. "Room Project 1" is an innovative design solution that challenges the way we perceive and interact with furniture and its related space. It was conceived with both negative and positive forms that take their reference from familiar architectural features in an effort to engage the user not simply on a functional level, but emotionally too; these familiar forms are designed to evoke empathic responses from the users, which initiate and encourage interaction.
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