Gao Bo
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Forse a causa della Biennale di Torino, mi è tornato in mente un libro che ho letto molti anni fa. Non mi ricordo né il titolo né l’autore. Nel libro, due personaggi discutono del volume di una lattina. Naturalmente, una lattina ha dimensioni e capacità limitate. Ma se la lattina viene rivoltata come un guanto? Allora l’interno diventa l’esterno e non c’è limite. Questa serie di ritratti mette al fondo quello che dovrebbe stare in cima. Forse è prescienza, forse è inconscio, forse è il mio modo di vedere quella "Daytime Owl". C’è una scuola filosofica che vede tutta l’esistenza come una dualità. Li ho chiamati "Duality Portraits".
È nato nel 1964. MOSTRE PERSONALI. 1996: "Gao Bo Photo Tibet: 1993-1995", Tours FNAC photo Galeries, Francia. 1993: "Spring of China", mostra itinerante in Francia. MOSTRE COLLETTIVE. 1998: "Under/Exposed", Stoccolma. 1997: "Chinese Contemporary Art", Watari-um, The Watari Museum of Contemporary Art, Tokyo. 1996: "Tibet", London Photography Gallery, Londra. PREMI. 1998: "I.M pei Essences", premio della Commissione tedesca Unesco, Concorso Most Beautiful Book in the World. 1986: National Photography Competition, Cina.
Perhaps because of the Turin Biennale, I was reminded of a book I read many years ago. I can’t remember the title and the name of the author. In the book, two characters debate the volume of a can. Of course, a can has a limited size and capacity. But what if the can is turned inside out? Then the inside becomes the outside, and there is no limit… This portrait series puts what should be on top on the bottom. Maybe it’s prescience, maybe it’s unconscious, maybe it is that I see that "Daytime Owl". There is a school of philosophy that sees all existence as duality. I call these "Duality Portraits".
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