Il progetto ha preso avvio – a seguito di un accordo stipulato tra il Museo Egizio, la Casa Circondariale e la Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Torino – con una lezione introduttiva sulla storia e le tecniche costruttive dei manufatti egizi. In seguito al coinvolgimento e alla partecipazione attiva del Liceo Artistico “Primo” e dell’Istituto Professionale “Plana”, i detenuti hanno fedelmente riprodotto alcuni reperti che sono stati utilizzati dalle curatrici del Museo per finalità didattiche. I manufatti riprodotti fanno inoltre parte di una mostra itinerante installata dapprima all’interno del Museo poi presso il palazzo di Giustizia ed infine nel circuito delle biblioteche civiche della Città.