Venerdì scorso si è tenuto al Campus Luigi Einaudi il convegno “Il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale: ruolo, funzioni e azioni di coordinamento con i Garanti territoriali” con la presenza del Dott. Alessandro Albano dell’Ufficio del Garante Nazionale.
Per un resoconto della giornata rimandiamo all’articolo del giornalista Fabrizio Maffioletti su Pressenza “Diritti umani, prevenzione del reato di tortura: la rete di Garanti dei diritti delle persone private delle libertà personale”.
Alla fine della giornata è stato presentato il report “DIRITTI COMUNI – Il Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale: dall’analisi dell’esistente, alla proposta di un’identità uniforme e condivisa”, un lavoro svolto nel 2021 dagli studenti e dalle studentesse della Clinica legale Carcere e Diritti 1 , coordinata dalla Professoressa Blengino, su iniziativa della Garante della Città di Torino Monica Cristina Gallo e grazie alla redazione della Dott.ssa Chiara De Robertis.
Il report fotografa lo “stato dell’arte” dei garanti comunali in Italia, evidenziando differenze, ad esempio, nelle delibere di istituzione, nella formazione dell’ufficio, nelle mansioni assegnate. Il risultato è una forte eterogeneità, di conseguenza, al termine dello studio sono contenuti suggerimenti operativi e linee guida per il raggiungimento di “diritti comuni”.
Il rapporto si è basato su una ricerca di tipo quantitativo e qualitativo ed ha visto il supporto operativo della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e il sostegno al progetto del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
Il documento si rivolge in primo luogo all’ANCI, l’associazione rappresentativa dei Comuni italiani, perché promuova la diffusione, il consolidamento istituzionale e il coordinamento di figure di garanzia per i diritti delle persone private della libertà personale, ove non presenti, e ne uniformi il mandato e la struttura, per quelle già operative.
Il report costituisce una forte base di partenza per portare un cambiamento nelle amministrazioni comunali italiane e rappresenta un ottimo esempio di come gli studi di ricerca accademici degli studenti e delle studentesse dell’Università possano fornire un supporto pratico ed effettivo per le amministrazioni pubbliche.