Prevista nell'intervento originario dell'architetto Francesco Lanfranchi, realizzato tra il 1659 e il 1663 sulla preesistente casa comunale di impianto medievale, la sala fu trasformata, con la ristrutturazione che interessò l'edificio nella seconda metà del Settecento, in un unico ambiente con doppia fila di colonne in luogo dell'originario frazionamento in stanze.
Fu destinata al "Magistrato del Consolato" istituzione regia competente in materia di attività commerciali e artigianali; fu poi sede di uffici municipali e nuovamente frazionata per esigenze funzionali.
Il restauro del 1998 l'ha restituita nell'antica aulicità di un unico ambiente.
Ospita attualmente, le conferenze stampa della Città, oltre a riunioni, convegni etc.
99 posti
Allestimento: tavolo accoglienza, tavolo relatori con 6 posti
Impianti: 5 microfoni da tavolo, 1 radiomicrofono
3 videoproiettori, 3 schermi motorizzati
Ambiente che conserva l’originale decorazione neoclassica, con pavimento a scacchiera in marmo di Carrara e un pregevole altorilievo raffigurante Vittorio Emanuele I a cavallo accolto dal popolo in festa al ritorno dal suo esilio dopo la caduta di Napoleone Bonaparte.
La sala può essere affittata per la celebrazione di matrimoni.
Non prevista nel progetto originario, fu aggiunta nell’intervento di Benedetto Alfieri nel 1758.
Tappezzata di velluto cremisi, con soffitto barocco a cassettoni in legno pregiato, impreziosito con particolari in oro zecchino, ha una struttura quadrata con i banchi destinati ai consiglieri che si fronteggiano e una tribuna per i giornalisti e il pubblico. Il quadro alle spalle degli scranni del Sindaco e del Presidente del Consiglio raffigura re Carlo Alberto.
Costruita da Francesco Lanfranchi durante i lavori di ristrutturazione del Palazzo conclusi nel 1663, era l'antica sede delle adunanze invernali del Consiglio perché provvista di camino e canali per convogliare l'aria calda.
Al centro del soffitto ligneo il dipinto di scuola piemontese datato tra il 1765 e il 1768 "La fede e le virtù vincono l'eresia" con, ai lati, quattro tele raffiguranti la Prudenza, la Verità, il Segreto e la Concordia, un monito per i membri del Consiglio.
Appesa alla parete la riproduzione del "Pietro Micca" di Andrea Gastaldi, quadro della collezione della Civica Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, realizzato dall'artista nel 1858 e raffigurante l'artigliere piemontese che sacrificò la propria vita per salvare Torino dall'assedio francese del 1706.
Ampliamento del Palazzo realizzato all’inizio del Novecento nel cortile detto “del burro”, il padiglione è stato la sede della Tesoreria comunale e successivamente dell’Archivio Storico della Città.
Durante i lavori di restauro della Sala del Consiglio, nel 2000, ha ospitato le sedute della Sala Rossa.
Nel 2002 è stato intitolato al compianto vicesindaco Domenico Carpanini.
Alcune Sale di Rappresentanza di Palazzo Civico possono essere utilizzate per ospitare cerimonie istituzionali, convegni, riunioni, mostre o altre iniziative culturali.
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