All’interno delle ossa è trascritto il materiale genetico del nostro più lontano antenato, morto milioni di anni fa. Possiamo definire ognuno di noi un enorme libro in cui tutto è scritto e di cui abbiamo l’onore di essere, adesso, l’ultimo capitolo. Utilizzando l’osso come simbolo contenitore di ogni ricordo, fin dal primo nel fondo di un oceano, andiamo a ripercorrere il nostro viaggio utilizzando istanti di ossa, luci e corpi. Così ci immergiamo in ciò che è stato, per riuscire a udire meglio, forse, ciò che diventeremo.
Libero. Necessaria prenotazione.
Info: cantiere@festivalincanti.it