Nazionalismo economico, pandemia e guerra non hanno fermato la globalizzazione, intesa come commercio mondiale e interscambio nell’ambito delle cosiddette catene globali del valore. L’hanno di certo rallentata, ma l’impressione è quella di essere di fronte a un fenomeno inarrestabile sospinto dal progresso tecnologico
L’economia, la politica, le scienze sociali devono ripensare la globalizzazione, tema scelto per l’edizione 2023. “Occorre – sottolinea Tito Boeri direttore scientifico del Festival – graduarne i tempi, ridurne la velocità indotta dal progresso tecnologico, rafforzare le istituzioni multilaterali, riformare i nostri sistemi di protezione sociale, sviluppare nuovi modelli di business che, invece di puntare sulla disintegrazione dei processi produttivi, rafforzino l’integrazione verticale.”
Quattro giorni ricchi di idee, progetti, studi, testimonianze con una ambizione, la stessa di sempre: confrontarsi per trovare nuove strade, puntando sulla competenza, la passione e l’efficacia comunicativa.
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