Allestita nello spazio per le temporanee al piano terra del Museo, la mostra racconta la varietà di soggetti montani ritratti in questo decennio, esplora la straordinaria ricchezza di simbologie che caratterizzano il pensiero dell’artista e genera un collegamento in grado di mettere in evidenza come questa prima esperienza artistica sia confluita nella sua pratica successiva.
Le montagne che l’artista ritrae in questo periodo sono presenze ibride, ora definite da sinuosità organiche e morbide, ora caratterizzate da tratti geometrici e astratti. Sospese all’interno di luoghi indefiniti, evocano paesaggi primordiali in costante divenire.
Rocce, scogli, isole, forme minerali, montagne, sono presenze che sembrano emergere dalle viscere della Terra – come apparse in seguito a un processo di orogenesi – e raffigurate all’interno di una dimensione atemporale.