Sulla facciata del MAO sventola una bandiera bianca, ma non è un segno di resa o un simbolo di rassegnazione, anzi. La bandiera, opera dell’artista newyorchese di origini thailandesi Rirkrit Tiravanija (Buenos Aires, 1961), è un manifesto, una dichiarazione d’intenti, e lancia un messaggio chiaro e inequivocabile: la frase Fear eats the soul (La paura mangia l’anima), scritta a caratteri cubitali neri sul tessuto immacolato, invita infatti al coraggio, alla presa di posizione, alla reazione di fronte alla paralisi causata dal terrore che corrode l’anima.
Noto per le opere che coinvolgono lo spettatore stimolando una riflessione intorno a dinamiche politiche, sociali ed economiche della contemporaneità e per la sua pratica artistica che mette al centro le relazioni umane e lo scambio culturale, Tiravanija ha fatto della bandiera un oggetto feticcio, un simbolo che ritorna con grande frequenza nella sua ricerca sin dagli anni ’90.
Fear Eats the Soul, esposta al MAO dal 2 maggio al 1 settembre, è ispirata al film di Rainer Werner Fassbinder Angst essen Seele auf (La paura mangia l’anima, 1973) e, come altre opere dell’artista, veicola l’attenzione sulle situazioni di conflitto e di guerra, su episodi di razzismo e xenofobia, sulla mancanza di accettazione dell’altro e della diversità, che conducono a un clima di paura e reciproca diffidenza.
Maggiori informazioni: https://www.maotorino.it/it/evento/fear-eatas-the-soul/