Una mostra alla GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, a cura di Fabio Cafagna, con una selezione di dipinti, fotografie e video che chiude idealmente la mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte, isolando e interpretando un tema con la massima libertà.
«Nei miei quadri c’è sempre qualcosa che tappa. Un tappo che chiude». Con questa breve sentenza Italo Cremona rispondeva alle domande di un intervistatore che si stava interrogando sulla frontalità delle sue inquadrature. Quello che definiva come tappo era in realtà una piatta superficie pittorica che, pur possedendo un carattere claustrofobico, si apriva verso l’esterno con specchi, finestre e squarci. Il pieno dello studio d’artista o di un interno domestico si compenetrava così con le immagini che provenivano dall’esterno, allo stesso modo in cui la facciata di un palazzo o la veduta di una piazza lasciavano presagire ciò che accadeva al di là di quelle scabre mura.