Div. Patrimonio - Innovazione - Lavoro - Servizi al Cittadino
Settore Valorizzazione Patrimonio Immobiliare
n. ord. 220
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 21 DICEMBRE 2011
(proposta dalla G.C. 16 dicembre 2011)
Convocato il Consiglio
nelle prescritte forme sono intervenuti nell'aula consiliare del Palazzo
Civico, oltre al Presidente FERRARIS Giovanni Maria ed al Sindaco FASSINO
Piero, i Consiglieri:
ALTAMURA Alessandro ALUNNO Guido Maria AMBROGIO Paola APPENDINO Chiara BERTHIER Ferdinando BERTOLA Vittorio CARBONERO Roberto CARRETTA Domenico CASSIANI Luca CENTILLO Maria Lucia CERVETTI Barbara Ingrid CURTO Michele |
DELL'UTRI Michele GENISIO Domenica GRECO LUCCHINA Paolo GRIMALDI Marco LEVI Marta LEVI-MONTALCINI Piera LIARDO Enzo LO RUSSO Stefano MAGLIANO Silvio MANGONE Domenico MARRONE Maurizio MUSY Alberto |
MUZZARELLI Marco NOMIS Fosca PAOLINO Michele PORCINO Giovanni RICCA Fabrizio SBRIGLIO Giuseppe SCANDEREBECH Federica TRICARICO Roberto TRONZANO Andrea VENTURA Giovanni VIALE Silvio |
In totale, con il Presidente ed il Sindaco, n. 37 presenti,
nonché gli Assessori: CURTI Ilda - LUBATTI Claudio - PASSONI Gianguido -
TEDESCO Giuliana.
Risultano assenti i
Consiglieri: - COPPOLA Michele - FURNARI Raffaella - MORETTI Gabriele - RATTAZZI Giulio Cesare.
Con la partecipazione del Vicesegretario PICCOLINI dr.ssa
Carla.
SEDUTA PUBBLICA
Proposta dell'Assessore Passoni.
L'articolo 2 comma 4 del Decreto Legislativo 28 maggio 2010
n. 85 stabilisce, inoltre che, a seguito del trasferimento dell'immobile,
l'ente territoriale sia tenuto a favorire la massima valorizzazione funzionale
del bene attribuitogli, a vantaggio diretto o indiretto della collettività.
L'articolo 5 comma 5 del Decreto Legislativo sopra
richiamato sancisce, poi, che entro un anno dall'entrata in vigore del Decreto
lo Stato provvede "in sede di prima applicazione del presente Decreto
Legislativo, nell'ambito di specifici accordi di valorizzazione e dei
conseguenti programmi e piani strategici di sviluppo culturale, definiti ai
sensi e con i contenuti di cui all'articolo 112 comma 4 del Codice per i beni culturali
ed il paesaggio, di cui al Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e s.m.i.
"? al trasferimento alle regioni e agli altri enti territoriali, ai sensi
dell'articolo 54, comma 3 del citato Codice, dei beni e delle cose indicati nei
suddetti accordi di valorizzazione". Quest'ultima norma, in particolare,
prevede che lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali possano
stipulare accordi per definire strategie ed obiettivi comuni di valorizzazione,
nonché per elaborare i conseguenti piani strategici di sviluppo culturale ed i
programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica. Detti
accordi possono essere conclusi su base regionale o subregionale, in rapporto
ad ambiti territoriali definiti, e promuovono altresì l'integrazione, nel
processo di valorizzazione concordato, delle infrastrutture e dei settori
produttivi collegati.
In questo
quadro normativo, dunque, in data 9 febbraio 2011, il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali (Mibac), il Segretariato Generale e l'Agenzia del Demanio
hanno siglato un protocollo di intesa con il quale sono state definite le
modalità attuative e le procedure operative per la definizione degli accordi di
valorizzazione e dei conseguenti programmi e piani strategici di sviluppo
culturale di cui all'articolo 5 comma e) del D.Lgs. 85/2010; successivamente,
con circolare 18 del 18 maggio 2011, emanata dal Segretario generale del Mibac,
sono state fornite istruzioni di dettaglio per l'attuazione di detto
procedimento.
Il procedimento delineato dall'allegato "A" della
circolare 18/2011 prevede che l'iter di acquisizione si avvii con una richiesta
del bene da parte degli Enti interessati. Detti enti devono, infatti,
presentare al Mibac ed alla Filiale dell'Agenzia del demanio competente per territorio,
una istanza con l'individuazione degli immobili oggetto di interesse,
illustrando le finalità e le linee strategiche generali che intendono
perseguire con l'acquisizione del bene.
A seguito della presentazione di tale istanza viene
attivato a livello regionale un Tavolo Tecnico Operativo (T.T.O.) che ha il
compito di valutare la sussistenza delle condizioni per la conclusione di un
accordo di valorizzazione e, in un secondo momento, per il successivo
trasferimento dei beni individuati.
A questo punto
l'Ente richiedente predispone un programma di valorizzazione che presenta al
Tavolo Tecnico Operativo per la relativa approvazione; una volta che il Tavolo
Tecnico Operativo ha condiviso detto programma ed ha predisposto il testo
dell'accordo di valorizzazione, ai sensi dell'articolo 112 comma 4 del Codice
dei beni culturali (D.Lgs. 42/2004), si procede alla sottoscrizione
dell'"accordo di valorizzazione" (sulla base dello schema delineato
dall'allegato "D" della citata circolare del Segretario Generale del
Mibac 18/2011) ed alla successiva attivazione delle procedure di trasferimento
a titolo gratuito del bene all'ente territoriale richiedente. Le linee guida
contenute nella circolare precisano che i beni oggetto di trasferimento
conservano la natura di demanio pubblico - ramo storico, archeologico,
artistico - e restano integralmente assoggettati alla disciplina di tutela e
salvaguardia del Codice dei beni culturali.
Alla luce
delle norme di cui al precitato Decreto Legislativo 28 maggio 2010 n. 85, la
Città si è subito attivata a richiedere il trasferimento di alcuni beni di
proprietà statale, tra i quali riveste prioritario interesse il complesso
immobiliare denominato "ex Caserma Cavalli", sito in piazza Borgo
Dora 49 e dichiarato di interesse particolarmente rilevante ai sensi degli
articoli 10 e 12 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, con Decreto della Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte del 9 ottobre 2007.
Con nota in data 4 aprile 2011, la Civica Amministrazione ha, infatti,
rappresentato alle competenti sedi istituzionali il proprio interesse
all'acquisizione di detto compendio, riservandosi di indicare successivamente
nel dettaglio le linee strategiche del progetto di valorizzazione.
A seguito del
positivo accoglimento della richiesta da parte del T.T.O. riunitosi in data 16
giugno 2011, la Direzione Patrimonio della Città ha predisposto il necessario
programma di valorizzazione, che è stato successivamente trasmesso con nota del
Sindaco alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del
Piemonte ed all'Agenzia del Demanio in data 14 novembre 2011 (all. 1 -
n. ).
L'interesse
dell'Amministrazione Comunale all'acquisto del complesso risale in effetti alla
prima metà degli anni '90, allorquando il medesimo era stato individuato quale
possibile sede di attività d'interesse pubblico. La ristrutturazione ed il
recupero dello stesso avrebbero, infatti, permesso alla Città di portare a
completamento le iniziative volte alla riqualificazione dell'area di Borgo
Dora, restituendo alla pubblica fruibilità il manufatto, versante da tempo in
stato di completo degrado ed abbandono, permettendo al contempo di ricucire un
tessuto urbano ed architettonico unico nel suo genere.
Il complesso immobiliare in discorso è ubicato al civico 49
di piazza Borgo Dora, all'interno dell'"Ex Arsenale Militare" ed è
costituito da due corpi fabbricativi: una manica ad "U" elevata a due
piani fuori terra (di mq. 3.520 oltre a 170 mq. di portici e 170 mq. di terrazzo)
ed una manica a "Stecca" (denominata anche "manica obici",
della superficie complessiva di 1.320 mq. ed ubicata a nord), elevata ad un
solo piano fuori terra (oltre a soppalco), dell'estensione complessiva di mq.
4.840 circa. Il prospetto principale si proietta verso la piazza Borgo Dora e
si compone di due corpi laterali a tre aperture, uniti da un porticato a sette
arcate. Esso è sormontato da una torretta chiusa da terrazzo con balaustra
sorretta da profondi archetti.
L'origine
del compendio prende le mosse dall'iniziativa intrapresa nel 1580 dal Duca
Emanuele Filiberto di Savoia di riconvertire alcune delle segherie di legname
installatesi nella zona della Dora a "Regia Fabbrica delle Polveri e
Raffineria dei Nitri", al fine di rendere autonomo lo Stato Sabaudo dal
punto di vista dell'approvvigionamento della polvere da sparo.
La struttura
attuale dell'edificio risale alla ristrutturazione effettuata a seguito della
disastrosa esplosione verificatasi il 26 aprile 1852, allorquando la combustione
spontanea di una botte nel deposito delle munizioni, propagandosi agli altri
reparti di lavorazione, determinò la deflagrazione di circa 25 tonnellate di
polvere da sparo, provocando un gran numero di vittime ed ingentissimi danni
materiali.
Nel 1867, sulla
base del progetto a firma dell'architetto militare Giovanni Castellazzi (che
portò alla realizzazione del nuovo "Arsenale delle Costruzioni di
Artiglieria di Torino), vennero localizzate nell'ex caserma Cavalli la maggior
parte delle lavorazioni già espletate presso il vecchio Arsenale, quali la
produzione e riparazione di affusti e carreggi di artiglieria.
Da allora
l'importanza dello stabilimento produttivo, alimentato dalle acque del canale
Martinetto, continuò a crescere incessantemente.
Nel corso del secondo conflitto mondiale la produzione
dell'Arsenale, che giunse ad occupare quasi 1.400 dipendenti, toccò vertici
altissimi in particolare per quanto riguarda le forniture di "artiglierie
di piccolo e medio calibro, dei carreggi, dei materiali di selleria".
Terminato il
conflitto, l'Arsenale riprese l'attività produttiva a pieno regime con
importanti mutamenti dettati dall'avvento della energia elettrica, con il
conseguente abbandono e con la graduale chiusura del sistema di fornitura
dell'energia idraulica ormai non più necessaria; nel 1978 chiuse la propria
attività produttiva e venne dismesso.
Il complesso immobiliare in argomento ricade in zona
destinata dal vigente P.R.G. a Servizi pubblici, lettera "z - aree per
altre attrezzature di interesse generale", è ricompreso all'interno della
Zona Urbana Storico Ambientale e dal punto di vista idrogeologico ricade nella
classe "III", sottoclasse "III b 2" - "Aree
parzialmente inondate e attualmente inondabili a moderata pericolosità".
Esso insiste su area descritta al C.T. della Città di Torino al Foglio 1215
particelle 127 e 16, ed è rappresentato con perimetro rosso nell'allegato
estratto di mappa C.T. (all. 2 -
n. ).
Il complesso dell'ex-Arsenale è classificato tra gli
"Edifici di Particolare Interesse Storico", gruppo 2 "Edifici di
rilevante valore storico" (articolo 26 delle N.U.E.A.). Gli interventi
ammessi su tali immobili sono indicati nella "Tabella dei tipi di
intervento" costituente allegato "A" alle N.U.E.A., e sono
essenzialmente limitati al c.d. "risanamento conservativo". In base
alla normativa richiamata, però, qualora presso gli immobili in discorso
vengano insediate attività pubbliche o di interesse pubblico, fatte salve le
opportune valutazioni della competente Soprintendenza, è prevista una maggiore
flessibilità di intervento (ai sensi dell'articolo 26, comma 22, delle suddette
N.U.E.A., previa deliberazione del Consiglio Comunale, per gli edifici
destinati a funzione pubblica, è infatti prevista la possibilità di realizzare
"interventi edilizi di adeguamento alle esigenze funzionali in aggiunta a
quelli indicati nella Tabella dei Tipi di Intervento").
Con nota del
14 novembre 2011 la Città ha pertanto presentato agli Enti competenti il
suddetto Programma di Valorizzazione (allegato 1), che prevede il recupero e
riutilizzo del compendio in questione, precisando che, in caso di acquisizione
in proprietà, parte dello stesso verrà destinato ad attività di carattere
socio-assistenziale, condividendo, al riguardo, la proposta a suo tempo
avanzata in via informale dal Sermig.
L'obiettivo
che il Programma persegue è il recupero edilizio e funzionale del Compendio ex
Caserma Cavalli, prevedendo una destinazione d'uso prevalentemente a servizio della
persona (istruzione superiore ed attività assistenziali), mediante concessione
a terzi. Tale processo verrà avviato mediante l'esecuzione di interventi di
restauro e risanamento conservativo dell'immobile volti all'insediamento di un
polo didattico e culturale (che ricalcano, in parte, la proposta di utilizzo e
recupero del bene pervenuta in data 3 giugno 2011 dalla Scuola Holden) nonché,
limitatamente ad una porzione del predetto stabile, di servizi socio
assistenziali in modo da favorire, sia pure indirettamente, il già avviato
processo di riqualificazione e valorizzazione dell'ambito urbano circostante
del Borgo Dora.
Alla
conclusione del programma di risanamento conservativo è previsto l'insediamento
di due distinte destinazioni funzionali:
1) funzioni
didattico - culturali nell'edificio principale ad "U", di due piani,
della corte interna e della retrostante parte dell'edificio a stecca; il
concessionario di tale edificio, che dovrà farsi carico del recupero fisico e
funzionale, nonché della successiva gestione delle attività insediate, verrà
individuato mediante procedura di evidenza pubblica;
2) funzioni
assistenziali nella restante parte dell'edificio a stecca, per una superficie
di pavimento pari a circa 500 mq., il cui concessionario sarà individuato
secondo le modalità disciplinate nel Regolamento Comunale (n. 214 rubricato
"Regolamento per la concessione di beni immobili comunali ad enti ed
associazioni", approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data
6 giugno 1995, mecc. 9503348/08, modificato con deliberazione del Consiglio
Comunale in data 16 febbraio 1998, mecc. 9800120/08).
Per quanto
concerne le funzioni didattico - culturali, va ulteriormente specificato che:
- per attività
didattico-culturali si intendono corsi, seminari, conferenze, work - shop
nell'ambito della comunicazione, della narrazione, della letteratura e dei
nuovi linguaggi, della multimedialità e delle nuove tecnologie;
- dovranno
essere insediate attività didattiche (di livello specialistico) che coinvolgano
almeno 350 - 400 studenti all'anno con partecipazione a lezioni, seminari o
altri momenti didattici che si svolgeranno nei locali dell'ex Caserma Cavalli,
oltre ad eventuali momenti di formazione on line; nello specifico, si prevede
che una parte della formazione dovrà svolgersi in lingua inglese per garantire
il livello internazionale della formazione;
- si prevede,
inoltre, la realizzazione di un teatro e di una sala conferenze, con una
capienza di almeno 100 posti e con possibilità di utilizzo da parte della
Città, previo accordo con il concessionario, nonché di una biblioteca aperta
anche alla cittadinanza e dotata di molteplici postazioni multimediali; la
corte interna dovrà, inoltre, essere strutturata come luogo pubblico destinato
alla lettura e ad attività coerenti con la destinazione complessiva
dell'immobile; anche per tali finalità, il gestore della struttura garantirà la
copertura wi-fi gratuita alla corte interna ed alle aree esterne prospicienti
l'ingresso. In particolare, la fruizione e l'utilizzo del teatro, della corte
interna e della biblioteca verranno disciplinati nell'ambito di una specifica
convenzione che dovrà essere formalizzata tra la Città ed il concessionario/i
per l'utilizzo dell'immobile. In tal modo verrà garantita la fruizione del bene
da parte dell'intera cittadinanza torinese e, nello specifico, dei residenti
nel territorio circoscrizionale.
Per quanto concerne le funzioni socio-assistenziali, va viceversa specificato che:
- per socio-assistenziali si intendono le attività volte alla valorizzazione della multiculturalità, all'integrazione sociale, al sostegno economico alle famiglie che versano in situazione di disagio sociale ed economico, alla realizzazione di strutture dedicate ad attività ludiche e ricreative a favore dei bambini ed al potenziamento di progetti di educazione civica e sanitaria per stranieri.
Il progetto
di restauro e risanamento conservativo del complesso verrà posto a carico dei
concessionari e dovrà tener conto - attraverso rilievo architettonico puntuale
- dello stato di degrado del cespite, in modo da valutare le corrette modalità
d'intervento. La Caserma si presenta, infatti, in mediocri condizioni di
conservazione con evidenti infiltrazioni di acqua piovana dai sistemi di
raccolta dei pluviali, delle grondaie e dei terrazzi piani, eventi ai quali è
possibile ricondurre anche i crolli parziali verificatisi in alcune porzioni di
solaio. La mancata realizzazione di sistematici interventi manutentivi ha
inoltre compromesso porzioni di paramenti di facciata, le strutture e finiture
interne (intonaci, infissi e rivestimenti in legno), che andranno
prioritariamente consolidate e successivamente risanate dal degrado.
Quanto alla destinazione d'uso socio - assistenziale del
complesso, si ipotizza che dette attività possano trovare collocazione
all'interno della metà della stecca della manica "obici"
(dell'estensione di circa 500 mq.), mentre il corpo principale ad U e la
restante porzione della stecca saranno dedicate - come detto - alle restanti
attività didattiche, formative e culturali cui si è fatto precedentemente
accenno; detti interventi dovrebbero portare alla creazione oltre al teatro ed
alla biblioteca multimediale summenzionati, anche di aule e strutture
didattiche proporzionate all'auspicato polo culturale didattico, di un ampio
foyer, di locali studio, di laboratori con attrezzature tecniche multimediali,
di spazi per l'amministrazione e per il corpo docenti oltre a servizi.
Viceversa, il progetto di recupero funzionale a fini assistenziali potrà
prevedere, tra l'altro, la realizzazione di spazi che favoriscano la
socializzazione, la formazione e la crescita dei bambini in età prescolare, con
particolare attenzione alla seconda generazione di immigrati, residenti e non.
Per garantire il regolare e costante svolgimento delle
diverse attività indicate si prevede la chiusura fisico-edilizia, rispetto alla
restante parte del compendio, della porzione di manica dedicata alle funzioni
socio-assistenziali.
Il programma prevede il recupero dell'immobile in fasi
successive. Gli interventi di risanamento conservativo, nonché la successiva
gestione degli spazi, saranno, come anticipato, senza costo alcuno per la
Città, con oneri esclusivamente a carico dei concessionari (tanto per la porzione
"didattico-culturale", quanto per la parte
"socio-assistenziale"). Ai proponenti sarà richiesta la presentazione
di un business plan che dimostri la sostenibilità del progetto di recupero e di
successiva gestione, documento che dovrà tener conto di alcuni elementi minimi:
- recupero e
risanamento di almeno il 50 % dell'immobile in concessione entro 2 anni dal
rilascio dei relativi titoli abilitativi;
- recupero e
risanamento della restante parte dell'immobile entro il successivo anno, salvo
ottenimento dell'ulteriore proroga del titolo abilitativo ai sensi di legge;
- investimenti
di ammontare almeno pari a 1000 Euro/mq. da realizzarsi entro il termine
suddetto (in riferimento alla porzione oggetto della prima fase di recupero);
- durata della
concessione: anni 25 o diversa durata in funzione all'ammontare degli
investimenti sostenuti e comunque non oltre i 30 anni.
Lotto 1 - Attività
didattiche |
||
Fase del procedimento |
Tempo |
Note |
Aggiudicazione gara
concessione: |
60 giorni |
Decorrenti dal
trasferimento della proprietà immobile alla Città; |
Stipulazione
convenzione con l'aggiudicatario: |
30 giorni |
Decorrenti
dall'aggiudicazione; |
Presentazione
progetto per rilascio titolo autorizzativo edilizio: |
120 giorni |
Decorrenti dalla
stipulazione della convenzione; |
Recupero porzione
pari ad almeno il 50% della superficie dell'immobile: |
2 anni |
Decorrenti dalla data
del rilascio del titolo abilitativo; |
Recupero restante
parte del compendio: |
3 anni |
Decorrenti dalla data
del rilascio del titolo abilitativo, salvo proroghe ai sensi di legge. |
Lotto 2 - Attività
Socio Assistenziali |
||
Fasi del procedimento |
Tempo |
Note |
Scelta del
contraente: |
60 giorni |
Decorrenti dal trasferimento
della proprietà immobile alla Città; |
Stipulazione
convenzione con il contraente: |
30 giorni |
Decorrenti
dall'individuazione; |
Presentazione
progetto per rilascio titolo autorizzativo edilizio: |
120 giorni |
Decorrenti dalla stipulazione
della convenzione; |
Recupero porzione
pari ad almeno il 50% della superficie dell'immobile: |
2 anni |
Decorrenti dalla data
del rilascio del titolo abilitativo; |
Recupero restante
parte del compendio: |
3 anni |
Decorrenti dalla data
del rilascio del titolo abilitativo, salvo proroghe ai sensi di legge. |
Alla luce di quanto sopra, al fine di proseguire l'iter finalizzato all'acquisizione da parte della Città del complesso immobiliare di titolarità del Demanio dello Stato denominato "ex Caserma Cavalli", ai sensi delle disposizioni di cui al Decreto Legislativo 28 maggio 2010 n. 85, si rende ora necessario approvare l'unito programma di valorizzazione (allegato 1), che riporta quanto indicato nel presente provvedimento ed autorizzare gli Uffici e gli Organi competenti all'adozione degli opportuni provvedimenti.
Tutto ciò premesso,
Dato atto che i pareri di cui all'art.
49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole
sulla regolarità tecnica;
favorevole
sulla regolarità contabile;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE
1) di approvare l'acquisizione non onerosa
del compendio immobiliare di titolarità del Demanio dello Stato denominato
"ex Caserma Cavalli", sito in Torino - piazza Borgo Dora 49, ai sensi
delle disposizioni di cui al Decreto Legislativo 28 maggio 2010 n. 85. Detto
complesso, dell'estensione di mq. 4.840 circa è situato all'interno
dell'"Ex Arsenale Militare" ed è costituito da due corpi
fabbricativi: una manica ad "U" elevata a due piani fuori terra (di
mq. 3.520 oltre a 170 mq. di portici e 170 mq. di terrazzo) ed una manica a
"Stecca" (denominata anche "manica obici", della superficie
complessiva di 1.320 mq. ed ubicata a nord) elevata ad un solo piano fuori terra
(oltre a soppalco). Il medesimo insiste su area descritta al C.T. della Città
di Torino al Foglio 1215 particelle 127 e 16, ed è rappresentato con perimetro
rosso nell'allegato estratto di mappa C.T. (allegato 2);
2) di approvare l'unito Programma di
Valorizzazione (allegato 1) del compendio immobiliare in discorso, presupposto
per il successivo trasferimento della proprietà del bene de quo alla Città ai
sensi del precitato Decreto Legislativo n. 85/2010. Detto programma prevede
l'esecuzione di interventi di restauro e risanamento conservativo dell'immobile
volti all'insediamento di un polo didattico e culturale nonché, limitatamente
ad una porzione del predetto stabile, di servizi socio-assistenziali;
3) di approvare l'insediamento nel predetto
immobile di due distinte destinazioni funzionali (già dettagliatamente
disaminate in narrativa):
a) funzioni
didattico-culturali nell'edificio principale ad "U", di due piani,
della corte interna e della retrostante parte dell'edificio a stecca;
b) funzioni assistenziali
nella restante parte dell'edificio a stecca, per una superficie di pavimento
pari a circa 500 mq.;
6) di richiamare
integralmente quanto disposto in narrativa in merito ai criteri generali a cui
dovranno attenersi le procedure di cui al precedente punto;
7) di demandare alla Giunta Comunale la presa
d'atto dell'avvenuta approvazione, da parte del Tavolo Tecnico Operativo, del
Programma di Valorizzazione del compendio immobiliare costituente la "ex
Caserma Cavalli";
8) di autorizzare il Sindaco alla
sottoscrizione dell'accordo di valorizzazione del compendio immobiliare
costituente la "ex Caserma Cavalli", documento che dovrà essere
redatto in conformità allo "Schema di accordo di valorizzazione",
costituente allegato "D" alla circolare del Segretario Generale del
Mibac 18 maggio 2011 n. 18, che si unisce al presente provvedimento quale
allegato 3 (all. 3 - n. );
9) di demandare ai dirigenti competenti la
presa d'atto dei nuovi dati catastali del compendio, nonché l'adozione di tutti
i provvedimenti che si dovessero rendere necessari al fine della
formalizzazione degli atti;
10) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'articolo 134, comma 4, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
AL
BILANCIO, AI TRIBUTI
AL
PERSONALE E AL PATRIMONIO
F.to
Passoni
Si esprime parere
favorevole sulla regolarità tecnica.
IL
DIRETTORE DIREZIONE
PATRIMONIO
F.to
Villari
IL
DIRIGENTE
SETTORE
VALORIZZAZIONE
PATRIMONIO
IMMOBILIARE
F.to
Cei
Si esprime parere
favorevole sulla regolarità contabile.
per
IL VICE DIRETTORE GENERALE
RISORSE
FINANZIARIE
Il
Dirigente Delegato
F.to
Tornoni
Il Presidente pone in votazione il provvedimento.
IL CONSIGLIO COMUNALE
procede alla
votazione nei modi di regolamento.
Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione:
Centillo Maria Lucia, il Vicepresidente Vicario Magliano Silvio,
Musy Alberto
Non partecipano alla votazione:
Ambrogio Paola, Appendino Chiara, Berthier Ferdinando, Bertola
Vittorio, Carbonero Roberto, Cervetti Barbara Ingrid, Greco Lucchina Paolo,
Liardo Enzo, Marrone Maurizio, Ricca Fabrizio, Scanderebech Federica, Tronzano
Andrea
PRESENTI 22
VOTANTI 22
FAVOREVOLI 22:
Altamura Alessandro, Alunno Guido Maria, Carretta Domenico,
Cassiani Luca, Curto Michele, Dell'Utri Michele, il Sindaco Fassino Piero, il
Presidente Ferraris Giovanni Maria, Genisio Domenica, Grimaldi Marco, Levi
Marta, Levi-Montalcini Piera, Lo Russo Stefano, Mangone Domenico, Muzzarelli
Marco, Nomis Fosca, Paolino Michele, Porcino Giovanni, Sbriglio Giuseppe,
Tricarico Roberto, Ventura Giovanni, Viale Silvio
Il Presidente dichiara approvata la proposta della Giunta.
Il Presidente pone in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento.
IL CONSIGLIO COMUNALE
procede alla
votazione nei modi di regolamento, ai sensi di legge.
Risultano assenti
dall'Aula, al momento della votazione:
Berthier
Ferdinando, Centillo Maria Lucia, il Vicepresidente Vicario Magliano Silvio,
Musy Alberto
Non partecipano
alla votazione:
Ambrogio Paola,
Appendino Chiara, Bertola Vittorio, Carbonero Roberto, Cervetti Barbara Ingrid,
Greco Lucchina Paolo, Liardo Enzo, Marrone Maurizio, Ricca Fabrizio,
Scanderebech Federica, Tronzano Andrea
PRESENTI 22
VOTANTI 22
FAVOREVOLI 22:
Altamura
Alessandro, Alunno Guido Maria, Carretta Domenico, Cassiani Luca, Curto
Michele, Dell'Utri Michele, il Sindaco Fassino Piero, il Presidente Ferraris
Giovanni Maria, Genisio Domenica, Grimaldi Marco, Levi Marta, Levi-Montalcini
Piera, Lo Russo Stefano, Mangone Domenico, Muzzarelli Marco, Nomis Fosca,
Paolino Michele, Porcino Giovanni, Sbriglio Giuseppe, Tricarico Roberto,
Ventura Giovanni, Viale Silvio
Il Presidente
dichiara approvata l'immediata eseguibilità del provvedimento.
In originale firmato:
IL SEGRETARIO
Piccolini
IL
PRESIDENTE
Ferraris