Servizio Centrale Consiglio Comunale
n. ord. 12
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 6 FEBBRAIO 2012
Convocato
il Consiglio nelle prescritte forme sono intervenuti nell'aula consiliare del
Palazzo Civico, oltre al Presidente FERRARIS Giovanni Maria ed al Sindaco
FASSINO Piero, i Consiglieri:
ALTAMURA Alessandro ALUNNO Guido Maria AMBROGIO Paola APPENDINO Chiara BERTHIER Ferdinando BERTOLA Vittorio CARBONERO Roberto CARRETTA Domenico CASSIANI Luca CENTILLO Maria Lucia CERVETTI Barbara Ingrid DELL'UTRI Michele |
GENISIO Domenica GRECO LUCCHINA Paolo GRIMALDI Marco LEVI Marta LEVI-MONTALCINI Piera LIARDO Enzo LO RUSSO Stefano MAGLIANO Silvio MANGONE Domenico MARRONE Maurizio MORETTI Gabriele |
MUSY Alberto MUZZARELLI Marco NOMIS Fosca PAOLINO Michele PORCINO Giovanni RICCA Fabrizio SBRIGLIO Giuseppe SCANDEREBECH Federica TRONZANO Andrea VENTURA Giovanni VIALE Silvio |
In totale, con il
Presidente ed il Sindaco, n. 36 presenti, nonché gli Assessori: BRACCIALARGHE
Maurizio - CURTI Ilda - LAVOLTA Enzo - LUBATTI Claudio - SPINOSA Mariacristina
- TISI Elide - TEDESCO Giuliana.
Risultano assenti i
Consiglieri: COPPOLA Michele - CURTO Michele - FURNARI Raffaella - RATTAZZI
Giulio Cesare - TRICARICO Roberto.
Con la partecipazione del Segretario Generale PENASSO dr.
Mauro.
SEDUTA PUBBLICA
- il Consiglio
Comunale di Torino ha approvato il 23 luglio 1999 la deliberazione (mecc.
9902151/64) che dava avvio al processo di cessione di alcune azioni della
società di gestione dell'aeroporto di Torino (di seguito SAGAT);
- nella
Relazione 2006 dell'Agenzia per i Servizi Pubblici Locali della Città di Torino
a SAGAT è dedicato un capitolo realizzato dal Politecnico di Torino,
Dipartimento dei Sistemi di Produzione ed Economia dell'Azienda;
- il Consiglio
Comunale di Torino ha approvato il 7 maggio 2007 la deliberazione n. 51
(mecc. 2007 01787/064) ha autorizzato il Sindaco a procedere con il
rinnovo dei patti parasociali di SAGAT.
Considerato che:
- nella
deliberazione di privatizzazione del 1999 era esplicitamente scritto che, nella
realtà piemontese, l'aeroporto di Torino-Caselle rappresenta un'infrastruttura
di collegamento ed un fattore di competitività di fondamentale importanza per
lo sviluppo del territorio circostante, e che per i successivi 10-15 anni
veniva prevista una crescita del 6-7%, valore in linea con i tassi medi
italiani stimati dall'International Air Transport Association (IATA);
- nella stessa
deliberazione veniva richiesta a SAGAT la definizione di una politica di
sviluppo atta a contrastare la "concorrenza" dei vicini scali
milanesi con particolare riferimento a quella di Malpensa 2000, in modo da
poter mantenere il trend di crescita previsto. La deliberazione di
privatizzazione poi indicava alcuni obiettivi per lo scalo aeroportuale
torinese che, pur conservando il tradizionale ruolo di gestore del traffico
business di Torino e della Regione, sarebbe dovuto diventare aeroporto di
riferimento per i flussi turistici della Regione. Infine la deliberazione di
privatizzazione indicava che la scelta del partner strategico si indirizzasse
su leader affermati del settore che avrebbero consentito all'aeroporto di
aumentare, in termini di numero e di frequenza, le opportunità di collegamento
con altri scali, sia italiani che internazionali sia mantenendo sempre i
segmenti di mercato oggi consolidati sia acquisendo una parte del traffico che
utilizzava gli aeroporti di Genova, Malpensa e Nizza in modo da costituire un
fattore di grande rilievo per lo sviluppo commerciale, occupazionale ed
industriale dell'economia piemontese;
- nel 2006
l'Agenzia per i Servizi Pubblici Locali della Città di Torino, nel capitolo
dedicato a SAGAT, viene evidenziato come le infrastrutture aeroportuali dopo le
nuove opere pro Olimpiadi Invernali 2006 sono sovradimensionate e
l'investimento pubblico difficilmente sfruttabile, se il traffico
passeggeri/merci non verrà incrementato in modo significativo e come i
risultati conseguiti dalla SAGAT, in termini di crescita del traffico
passeggeri e merci, si discostano significativamente da quanto promesso nel
Piano di Sviluppo (PdS) e risultano spesso inferiori anche ai dati del Piano
Pluriennale (PP). L'Agenzia per i Servizi Pubblici Locali ha poi sottolineato
come fosse auspicabile che il peso dei soci pubblici, tenuto conto che essi
dispongono della maggioranza, venga accresciuto e che, a tale maggior valenza
corrisponda un più marcato impegno gestionale. Ad oggi, infatti, al Presidente,
espressione del Comune socio pubblico di maggioranza relativa, è delegata solo
la gestione delle relazioni istituzionali mentre tutta la gestione operativa è
in capo unicamente all'amministratore delegato nominato dai soci privati. La
relazione dell'Agenzia terminava inoltre ribadendo l'importanza di un solido e
credibile piano industriale: infatti, i positivi ritorni in termini di utili
ottenuti fino ad oggi risultano essere, piuttosto che il frutto di una politica
pregnante in area aviation, il risultato del massiccio taglio dei costi e del
forte incremento delle attività non aviation, operazioni i cui effetti non
potranno accrescersi se non in presenza di un significativo aumento del
traffico, realizzabile anche e non solo tramite l'apertura di una base low cost;
- la
disponibilità di collegamenti diretti verso i principali scali italiani ed
internazionali, oltre a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini e
delle imprese torinesi, sarebbe volano per lo sviluppo turistico della nostra
Città e della nostra Regione. Il condizionale è stato usato intenzionalmente in
quanto allo stato attuale i collegamenti disponibili dallo scalo di
Torino-Caselle sono limitati e spesso inferiori (in termini di frequenze e
numero di destinazioni), a quelli offerti da altri scali italiani. Negli ultimi
anni, infatti, la crescita media del numero dei passeggeri si è attestata
intorno al 3-4%, contro una crescita media del mercato pari al 6-7% (vedi
grafico 1 allegato) (all. 1 - n.
), crescita media del mercato in linea con i dati evidenziati nella
deliberazione del 1999;
- come si
evince nella tabella allegata (allegato 1), i collegamenti con i grandi hub
europei direttamente raggiungibili da Torino sono addirittura diminuiti
rispetto all'offerta presente negli anni scorsi, e sono di gran lunga inferiori
a quelli di altre realtà paragonabili con Torino, come per esempio Bologna.
Questo "trend" non è consono alle aspettative/potenzialità di una
città che ha ospitato un evento olimpico e che è pur sempre la quarta metropoli
d'Italia ma che continua ad essere l'unica grande area metropolitana d'Europa a
non essere dotata di un vettore low cost "basato"; come si evince dal
grafico 2 allegato (allegato 1), lo scalo torinese ha avuto, come già detto,
una crescita lineare negli anni come già detto inferiore alla media nazionale,
mentre scali che si sono dotati di un operatore low cost "basato",
come per esempio Bergamo, Ciampino e Pisa, hanno sviluppato enormemente il loro
traffico andando a superare per numero di passeggeri lo scalo di Torino. Le
cause di questa situazione sono molteplici, ma su tutte spicca il problema
della governance dell'azienda, che è ad oggi totalmente squilibrata a favore
del socio privato che, non avendo interessi diretti allo sviluppo del
territorio e della sua accessibilità aerea, cura esclusivamente la gestione
economica dell'azienda trascurando gli investimenti a favore dello sviluppo del
traffico;
- gli
investimenti pubblici effettuati in occasione delle Olimpiadi del 2006 hanno
portato la capacità operativa dello scalo a 6 milioni di passeggeri e che
questi investimenti non sono stati al momento sfruttati al pieno delle loro
potenzialità;
- la nuova
vocazione turistica e la rinnovata tradizione industriale di Torino e del
Piemonte richiedono un'accessibilità aerea del territorio che oggi lo scalo
torinese è in grado di offrire solo parzialmente;
- studi europei hanno stabilito, come riportato anche sul sito internet della SAGAT, che per ogni milione di passeggeri si creano tra diretto, indiretto ed indotto circa mille posti di lavoro.
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi
sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267,
nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella
competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
regolarità tecnica come da allegato (all. 2 - n. );
regolarità contabile come da allegato (all. 3 - n. );
procede alla votazione nei modi di regolamento.
Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione:
Altamura Alessandro
Non partecipano alla votazione:
Greco Lucchina Paolo, il Vicepresidente Vicario Magliano Silvio
PRESENTI 33
VOTANTI 33
FAVOREVOLI 33:
Alunno Guido Maria, Ambrogio Paola, Appendino Chiara, Berthier
Ferdinando, Bertola Vittorio, Carbonero Roberto, Carretta Domenico, Cassiani
Luca, Centillo Maria Lucia, Cervetti Barbara Ingrid, Dell'Utri Michele, il
Sindaco Fassino Piero, il Presidente Ferraris Giovanni Maria, Genisio Domenica,
Grimaldi Marco, Levi Marta, Levi-Montalcini Piera, Liardo Enzo, Lo Russo
Stefano, Mangone Domenico, Marrone Maurizio, Moretti Gabriele, Musy Alberto,
Muzzarelli Marco, Nomis Fosca, Paolino Michele, Porcino Giovanni, Ricca
Fabrizio, Sbriglio Giuseppe, Scanderebech Federica, Tronzano Andrea, Ventura
Giovanni, Viale Silvio
Per l'esito della votazione che precede, il Presidente dichiara che il Consiglio Comunale
D E L I B E R A
1) all'articolo
su "Obblighi della Sagat, criteri di valutazione dell'operato della
società di gestione", oltre ai criteri di economicità, venga inserito
anche un criterio legato al rapporto tra i dati di traffico, numero di
movimenti e passeggeri annui dello scalo torinese rispetto alla media nazionale
ed alle esigenze di mobilità aerea dei cittadini e delle aziende torinesi, ed
in particolare alla realizzazione ed al mantenimento di una base low-cost;
2) prevedano
l'obbligo di informativa da parte dell'Amministratore Delegato per tutti i
contratti stipulati, a prescindere dal valore dei contratti stessi;
3) prevedano
maggiore potere operativo gestionale per i membri di nomina pubblica nel
Consiglio d'Amministrazione sul tema dello sviluppo del traffico aereo e della
gestione delle risorse umane sottolineando contemporaneamente ai rappresentanti
di nomina pubblica l'importanza di una maggior condivisione dei temi in
oggetto;
4) prevedano una
clausola che stabilisca che il premio di risultato del Presidente,
dell'Amministratore Delegato e di tutto il primo livello di management vengano
parametrizzati anche ad obiettivi di sviluppo del traffico e non solo ad
obiettivi economici;
5) il
10% degli utili netti annuali sarà obbligatoriamente accantonato ad una riserva
di patrimonio netto
appositamente denominata, aggiuntiva rispetto agli accantonamenti obbligatori,
destinata a finanziare l'ampliamento del network e, più in generale, lo
sviluppo del traffico dallo scalo di Torino Caselle, ovvero alla copertura
delle perdite di esercizio. Tale accantonamento non è obbligatorio qualora,
nell'esercizio sociale al quale gli utili stessi si riferiscono, l'incremento
del traffico passeggeri rilevato sia stato almeno pari alla media nazionale,
ovvero il decremento sia stato inferiore alla media nazionale;
6) prevedano l'impegno specifico di
analizzare e dismettere le partecipazioni non strategiche detenute dalla
società stessa, per verificare la possibilità di liberare risorse da
reinvestire sul territorio piemontese.
Parere regolarità tecnica come da allegato (allegato 2).
IL DIRETTORE DIREZIONE
PARTECIPAZIONI COMUNALI
F.to Mora
IL DIRIGENTE SETTORE
GESTIONE SOCIETARIA
F.to Delli Colli
Parere regolarità contabile come da allegato (allegato 3).
per IL VICE DIRETTORE GENERALE
RISORSE FINANZIARIE
Il Dirigente Delegato
F.to Tornoni
In originale firmato:
IL SEGRETARIO
Penasso
IL
PRESIDENTE
Ferraris