Servizio
Centrale Consiglio Comunale
n. ord. 1
2010 08839/002
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 10
GENNAIO 2011
Convocato il Consiglio
nelle prescritte forme sono intervenuti nell'aula consiliare del Palazzo Civico,
oltre al Presidente CASTRONOVO Giuseppe ed al Sindaco CHIAMPARINO Sergio, i
Consiglieri:
ANGELERI Antonello BOERO Valter BONINO Gian Luigi BRESCIA Mario BRUNO Giuseppe Maurizio CALGARO Marco CANTORE Daniele CASSIANI Luca CENTILLO Maria Lucia CUGUSI Vincenzo CUNTRO' Gioacchino CUTULI Salvatore FERRANTE Antonio FURNARI Raffaella |
GALLO Stefano GANDOLFO Salvatore GENISIO Domenica GENTILE Lorenzo GIORGIS Andrea GRIMALDI Marco LAVOLTA Enzo LEVI-MONTALCINI Piera LO RUSSO Stefano LONERO Giuseppe LOSPINUSO Rocco MAURO Massimo MORETTI Gabriele OLMEO Gavino |
PETRARULO Raffaele PORCINO Gaetano RATTAZZI Giulio Cesare SALINAS Francesco SALTI Tiziana SAVINI Manuela SCANDEREBECH Federica SILVESTRINI Maria
Teresa TEDESCO Giuliana TROIANO Dario TROMBINI Claudio TRONZANO Andrea VENTRIGLIA Ferdinando ZANOLINI Carlo |
In totale, con il
Presidente ed il Sindaco, n. 44 presenti, nonché gli Assessori: PASSONI
Gianguido - SESTERO Maria Grazia.
Risultano assenti Consiglieri:
BUSSOLA Cristiano - CASSANO Luca - CERUTTI Monica - COPPOLA Michele - GALASSO
Ennio Lucio - GALLO Domenico - GHIGLIA Agostino.
Con la partecipazione del
Segretario Generale Reggente PENASSO dr. Mauro.
SEDUTA PUBBLICA
OGGETTO: REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO
COMUNALE. MODIFICHE. APPROVAZIONE.
Proposta
del Presidente Castronovo e del Vicepresidente Ventriglia.
- al ruolo del
Consiglio Comunale, ai suoi rapporti con gli altri organi di governo, ed alla
necessità di consentire al Consiglio medesimo l'espletamento pieno dei suoi
compiti di indirizzo e di controllo;
- alle norme
riguardanti il Decentramento amministrativo e le Circoscrizioni, tale parte
dello Statuto infatti, non fu modificata nella revisione generale del 2001, e
necessitava pertanto di essere adeguata alle nuove istanze di partecipazione
dei cittadini e di efficienza della macchina amministrativa, nonché alle novità
legislative nel frattempo intervenute.
Non avendo la Commissione terminato i lavori entro il termine
di durata del 31 luglio 2008, il Consiglio Comunale, in data 9 novembre 2009,
con deliberazione n. 173 (mecc. 2009 06797/002) esecutiva dal 23 novembre
2009, procedeva alla sua ricostituzione.
Successivamente la Conferenza dei Capigruppo, nella seduta del
24 novembre 2009, assumeva la decisione di dare mandato alla Commissione
Consiliare Speciale per la Revisione dello Statuto al fine di elaborare
proposte di modifica al Regolamento del Consiglio Comunale.
La Commissione Consiliare Speciale per la Revisione dello
Statuto, adempiendo al mandato ricevuto, nella seduta del 15 ottobre 2010 ha
elaborato ed approvato una prima modifica di alcuni articoli del Regolamento
del Consiglio Comunale, non derivanti dalla revisione statutaria in divenire,
per risolvere problematiche segnalate dagli stessi Consiglieri ed in
adempimento a disposizioni normative intervenute.
Successivamente tale proposta è stata sottoposta all'esame
della Conferenza dei Capigruppo che ha dato mandato alla Presidenza del
Consiglio di avviare l'iter di approvazione da parte del Consiglio Comunale.
Ai sensi del Regolamento del Decentramento la presente
proposta di deliberazione non verrà inviata alle Circoscrizioni per
l'espressione del parere di competenza in quanto, per la natura delle modifiche
proposte, si ravvisa la carenza di interesse diretto circoscrizionale.
Tutto ciò
premesso,
IL PRESIDENTE
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo
Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Indice votazione palese nelle forme previste dal Regolamento.
Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione:
Cantore Daniele, Gandolfo Salvatore, Lonero Giuseppe, Rattazzi
Giulio Cesare, Troiano Dario, Tronzano Andrea
Non partecipano alla votazione:
Angeleri Antonello, Brescia Mario
PRESENTI 36
VOTANTI 36
FAVOREVOLI 34:
Bonino Gian Luigi, Bruno Giuseppe Maurizio,
Calgaro Marco, Cassiani Luca, il Presidente Castronovo Giuseppe, Centillo Maria
Lucia, il Sindaco Chiamparino Sergio, Cugusi Vincenzo, Cuntrò Gioacchino,
Cutuli Salvatore, Ferrante Antonio, Furnari Raffaella, Gallo Stefano, Genisio
Domenica, Gentile Lorenzo, Giorgis Andrea, Grimaldi Marco, Lavolta Enzo,
Levi-Montalcini Piera, Lo Russo Stefano, Lospinuso Rocco, Mauro Massimo,
Moretti Gabriele, Olmeo Gavino, Petrarulo Raffaele, Porcino Gaetano, Salinas
Francesco, Salti Tiziana, Savini Manuela, Silvestrini Maria Teresa, Tedesco
Giuliana, Trombini Claudio, il Vicepresidente Ventriglia Ferdinando, Zanolini
Carlo
CONTRARI 2:
Boero Valter, Scanderebech Federica
Per l'esito della votazione che precede, il Presidente dichiara
che il Consiglio Comunale
DELIBERA
1) di approvare le
modifiche al Regolamento del Consiglio Comunale come specificate nell'allegato
(all. 1 - n. ) parte
integrante della presente deliberazione;
2) di dare atto che tali modifiche entreranno
in vigore dal prossimo mandato amministrativo.
Viene dato atto che non
è richiesto il parere di regolarità contabile in quanto il presente atto non
comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio.
Il Presidente, in
considerazione dell'urgenza che la deliberazione testé approvata produca subito
i suoi effetti, propone che la deliberazione stessa sia dichiarata
immediatamente eseguibile, ai sensi dell'articolo 134, comma 4, del Testo Unico
approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
IL CONSIGLIO COMUNALE
procede alla votazione
nei modi di regolamento, ai sensi di legge.
Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione:
Cantore Daniele, Gandolfo Salvatore, Lonero Giuseppe, Rattazzi
Giulio Cesare, Troiano Dario, Tronzano Andrea
Non partecipano alla votazione:
Angeleri Antonello, Boero Valter, Brescia Mario, Furnari
Raffaella, Lospinuso Rocco, Salti Tiziana, Scanderebech Federica
PRESENTI 31
VOTANTI 31
FAVOREVOLI 31:
Bonino Gian Luigi, Bruno Giuseppe Maurizio, Calgaro Marco,
Cassiani Luca, il Presidente Castronovo Giuseppe, Centillo Maria Lucia, il
Sindaco Chiamparino Sergio, Cugusi Vincenzo, Cuntrò Gioacchino, Cutuli Salvatore,
Ferrante Antonio, Gallo Stefano, Genisio Domenica, Gentile Lorenzo, Giorgis
Andrea, Grimaldi Marco, Lavolta Enzo, Levi-Montalcini Piera, Lo Russo Stefano,
Mauro Massimo, Moretti Gabriele, Olmeo Gavino, Petrarulo Raffaele, Porcino
Gaetano, Salinas Francesco, Savini Manuela, Silvestrini Maria Teresa, Tedesco
Giuliana, Trombini Claudio, il Vicepresidente Ventriglia Ferdinando, Zanolini
Carlo
Il Presidente dichiara
approvata l'immediata eseguibilità del provvedimento.
IL
PRESIDENTE
DEL
CONSIGLIO COMUNALE
F.to
Castronovo
IL
VICEPRESIDENTE
DEL
CONSIGLIO COMUNALE
F.to
Ventriglia
Si esprime parere favorevole sulla regolarità tecnica.
Il
Dirigente Coordinatore
F.to
Bayma
In originale firmato:
IL SEGRETARIO
Penasso
IL PRESIDENTE
Castronovo
ALLEGATO
1
TITOLO
I - ORGANIZZAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
CAPO
III - CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO
Articolo 8 - Validità delle sedute e votazioni
1. Agli effetti del numero legale per la validità delle sedute, e nelle votazioni effettuate dalla Conferenza dei Capigruppo, ogni capogruppo rappresenta i consiglieri del proprio gruppo consiliare e ne esprime i voti, e gli eventuali due vicecapogruppo del Gruppo Misto rappresentano i consiglieri aderenti alla rispettiva articolazione. Il Sindaco non è computato, ed il Presidente del Consiglio Comunale è computato individualmente. Il capogruppo del gruppo cui il Presidente appartiene, rappresenta un numero di consiglieri diminuito di una unità. Lo stesso vale per il Vicepresidente, qualora sia presente il capogruppo del gruppo di appartenenza, o altro consigliere suo delegato. Il Vicepresidente può anche rappresentare, in assenza del capogruppo, il gruppo consiliare di appartenenza.
2. Per la validità delle sedute della Conferenza dei Capigruppo, è necessaria la presenza di suoi componenti, o loro legittimi sostituti, che rappresentino la maggioranza dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco. Nessuna decisione, con l'eccezione di cui al successivo comma 3, può essere assunta in assenza del numero legale. In assenza del numero legale possono altresì essere svolte le attività di cui all'articolo 135, comma 3.
3. Trascorsi 15 minuti dall'ora di convocazione, ovvero al termine della discussione delle eventuali interpellanze, il Presidente può decidere di procedere, anche in assenza del numero legale, e purché siano presenti capigruppo che rappresentino un quarto dei consiglieri, alla programmazione delle interpellanze e delle interpellanze generali da discutere in Consiglio, ed all'adempimento di cui all'articolo 84, comma 2.
4. Qualora siano trascorsi 30 minuti dall'ora di convocazione senza che sia raggiunto il numero legale, salvo che si stia procedendo ad adempimenti per i quali esso non è necessario, il Presidente, constatata la situazione, dichiara deserta o chiusa la seduta. Il Presidente è tenuto alla constatazione di cui sopra ove sia richiesto da un capogruppo o vicecapogruppo presente.
5. Una proposta si considera approvata quando ottenga il voto favorevole di componenti della Conferenza che esprimano la maggioranza dei voti, salvo i casi in cui il presente regolamento prescriva diverse maggioranze.
CAPO
IV - COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI ORDINARIE
Articolo 16 - Elezione della presidenza delle commissioni
consiliari permanenti ordinarie
1. Il presidente e il vicepresidente di ogni commissione sono eletti nella prima seduta della commissione successiva alla sua costituzione, che deve svolgersi entro dieci giorni da essa. La seduta è convocata dal Presidente del Consiglio Comunale, che la presiede sino all'elezione del presidente.
2. Il presidente ed il vicepresidente delle commissioni consiliari permanenti ordinarie durano in carica 30 mesi e sono rinnovabili. La commissione deve essere convocata dal suo presidente entro i dieci giorni antecedenti tale scadenza per procedere alla elezione del nuovo presidente e del nuovo vicepresidente, con le modalità di cui ai commi successivi.
3. Qualora il mandato del presidente o del vicepresidente termini entro i sei mesi precedenti la scadenza del Consiglio Comunale, esso è prorogato sino a tale scadenza.
4. L'elezione del presidente e del vicepresidente avviene a scrutinio palese, ed i voti espressi da ciascun componente della commissione sono computati come stabilito dal precedente articolo 14, comma 2.
5. Nelle votazioni per l'elezione del presidente e del vicepresidente delle commissioni, i consiglieri che le compongono non possono farsi sostituire.
6. Nella prima votazione risulta eletto presidente il consigliere che abbia ottenuto il voto di consiglieri che rappresentino la maggioranza assoluta dei consiglieri comunali.
7. Qualora nessun consigliere ottenga la maggioranza prevista al comma precedente, la seconda votazione ha luogo in una successiva seduta, che deve svolgersi almeno 24 ore dopo la seduta in cui ha avuto luogo la prima votazione. Nella seconda votazione risulta eletto il consigliere che abbia ottenuto il voto di componenti che rappresentino la maggioranza relativa dei voti espressi. Nel caso più consiglieri conseguano lo stesso numero di voti rappresentati, risulta eletto il consigliere più anziano ai sensi di legge.
8. Eletto il presidente, si procede all'elezione del vicepresidente. Risulta eletto il consigliere che nella prima votazione ottiene il voto di consiglieri che rappresentino il maggior numero di consiglieri comunali.
9. Il presidente ed il vicepresidente risultati eletti ai sensi dei commi precedenti devono dichiarare di accettare l'incarico. In caso di mancata accettazione si procede ad una nuova votazione secondo le modalità stabilite dal presente articolo.
CAPO
VI - COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE SUL CONTROLLO DELLA GESTIONE
Articolo 20 - Presidenza della commissione
1. Nella prima seduta successiva alla sua costituzione, convocata entro dieci giorni e presieduta dal Presidente del Consiglio Comunale, la Commissione consiliare permanente sul controllo della gestione provvede ad eleggere nel suo seno un presidente e, immediatamente dopo, un vicepresidente.
2. Il presidente deve essere scelto fra i consiglieri eletti in liste che non hanno usufruito del premio di maggioranza, e appartenenti ai gruppi di minoranza.
3. Il vicepresidente deve essere scelto fra i consiglieri della maggioranza consiliare.
4. E' eletto presidente il consigliere, avente i requisiti di cui al precedente comma 2, che riceve il voto di componenti che rappresentino la maggioranza relativa dei voti espressi.
5. E' eletto vicepresidente il consigliere che, nella apposita votazione, riceve il voto di componenti che rappresentino la maggioranza relativa dei voti espressi.
6. Il presidente ed il vicepresidente risultati eletti ai sensi dei commi precedenti, devono dichiarare di accettare l'incarico. In caso di mancata accettazione, si procede ad una nuova votazione secondo le modalità stabilite dal presente articolo.
7. Alla durata in carica, sostituzione e revoca del presidente e vicepresidente della Commissione consiliare permanente sul controllo della gestione si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni del presente regolamento relative alle commissioni consiliari permanenti ordinarie.
8. Per l'individuazione delle funzioni del presidente, e alle modalità della sua sostituzione in caso di assenza, si applica quanto previsto dal precedente articolo 15.
CAPO
VIII - AUTONOMIA FUNZIONALE ED ORGANIZZATIVA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Articolo 30 - Risorse per il funzionamento dei gruppi consiliari
1. Ai gruppi consiliari sono garantite, nell'ambito dell'unità organizzativa di cui al precedente articolo 28, le risorse umane necessarie, attribuite tenendo conto della consistenza numerica dei diversi gruppi, e in base a criteri approvati dalla Conferenza dei Capigruppo all'inizio di ogni tornata amministrativa.
2. Annualmente la Presidenza del Consiglio, di concerto con la Conferenza dei Capigruppo, nell'ambito delle risorse di cui al precedente articolo 29 e tenuto conto delle disposizioni contrattuali, stabilisce il budget delle prestazioni straordinarie a disposizione del personale dei gruppi consiliari, e i criteri per la suddivisione del medesimo tra i vari gruppi.
3. Ai gruppi consiliari sono forniti locali arredati ed attrezzati. Per le ulteriori esigenze (acquisto o stampa di pubblicazioni, spese postali, telefonate interurbane, organizzazione di convegni, rappresentanza e quant'altro possa essere necessario per il funzionamento e le iniziative dei gruppi nell'ambito istituzionale di competenza, compreso l'acquisto di beni non di consumo da inventariare nel patrimonio comunale), i gruppi consiliari dispongono delle risorse complessivamente indicate ogni anno nel documento di cui al precedente articolo 27, e recepite nel Piano Esecutivo di Gestione.
4. Annualmente, la Conferenza dei Capigruppo, tenendo conto delle risorse complessivamente indicate di cui al comma precedente, delibera la somma da attribuire ai gruppi consiliari, suddividendola in una quota, pari al 25% della medesima somma, uguale per ogni gruppo, alla quale si aggiunge una quota, pari al restante 75%, calcolata sulla base del numero di consiglieri appartenenti al gruppo. Sulla base della decisione della Conferenza, è assunto un apposito provvedimento dirigenziale. Entro i limiti della somma assegnata per ogni gruppo, è istituito un fondo di cassa con obbligo della resa del conto, corredata dalla dichiarazione del capogruppo, relativamente all'ambito istituzionale di competenza del gruppo delle spese effettuate. Ogni acquisto deve essere effettuato con l'osservanza delle norme e delle procedure vigenti in materia.
5. Nei casi di variazioni, nel corso della tornata amministrativa, della composizione numerica dei gruppi, le risorse destinate al loro funzionamento sono immediatamente rideterminate.
TITOLO
II - ATTIVITA' DEL CONSIGLIO COMUNALE
CAPO
I - ATTIVITA' DELIBERATIVA
Articolo 35 - Esame delle proposte di deliberazione in Consiglio Comunale e nelle commissioni consiliari permanenti
1. Il Consiglio Comunale può approvare una proposta di deliberazione se il suo oggetto è regolarmente iscritto all'ordine del giorno, e se essa è depositata presso gli uffici del Consiglio Comunale, completa in ogni sua parte, da almeno 48 ore. Tale termine è ridotto a 24 ore per le proposte di deliberazione iscritte all'ordine del giorno di sessioni straordinarie convocate dal Presidente per ragioni d'urgenza ai sensi dello Statuto e del successivo articolo 87. Salvo impedimenti per causa di forza maggiore, copia delle proposte di deliberazione e degli eventuali documenti allegati verrà recapitata con le modalità di cui al successivo articolo 90.
2. Il Presidente, in occasione della lettura in aula dell'oggetto delle proposte di deliberazione iscritte all'ordine del giorno per le quali in sede di programmazione dei lavori non sia stata assunta la decisione di cui al successivo articolo 93, comma 2, lettera a), procede all'assegnazione all'esame della commissione consiliare permanente ordinaria, o eventualmente tematica, competente per materia, delle proposte per cui sia richiesto, per alzata di mano, da uno o più componenti del Consiglio, o che ritenga di assegnare di propria iniziativa. Il Presidente dichiara a quale commissione è assegnata, ed ogni consigliere che ne ha richiesto l'assegnazione è convocato alle riunioni della commissione nella quale la proposta viene esaminata, anche se non ne fa parte.
3. L'obbligo di assegnazione all'esame della commissione consiliare competente qualora lo richieda un singolo componente del Consiglio non è comunque derogabile per le proposte di deliberazione aventi per oggetto il Bilancio del Comune e le sue variazioni, lo Statuto e le sue variazioni, il Piano Regolatore e le sue varianti, la costituzione di aziende speciali, fondazioni, associazioni, istituzioni, società di capitali e la concessione a terzi di servizi comunali, salvo che la loro elaborazione sia avvenuta in base ai successivi articoli 36 e 37.
4. Per ragioni connesse a scadenze stabilite dalla legge o dallo Statuto, il Presidente può stabilire un termine entro cui l'esame della commissione deve concludersi, ovvero procedere anticipatamente a quanto previsto dai successivi commi 9 e 10.
5. Il Presidente del Consiglio Comunale può assegnare una proposta di deliberazione all'esame congiunto di più di una commissione consiliare permanente, dichiarando a quale presidente competa coordinarne l'esame.
6. La Giunta e gli uffici del Comune sono tenuti a fornire tempestivamente, al presidente della commissione competente, tutte le informazioni utili per l'esame della proposta, ed il supporto tecnico necessario per la eventuale stesura di emendamenti.
7. Nei casi di proposte di deliberazione iscritte, in base all'articolo 34, comma 10, nell'allegato all'ordine del giorno, una riunione della commissione deve svolgersi dopo l'acquisizione del parere delle circoscrizioni, e/o dell'Agenzia per i servizi pubblici locali, ed esaminarne le controdeduzioni. A tale riunione sono invitati i presidenti delle circoscrizioni interessate e dell'Agenzia i quali, previa autorizzazione del presidente della commissione, possono intervenire per illustrare i pareri rilasciati.
8. Terminato l'esame della proposta, la commissione approva la remissione al Consiglio, al cui ordine del giorno viene nuovamente iscritta.
9. Qualora siano trascorsi 15 giorni dall'invio di una proposta di deliberazione all'esame della commissione consiliare permanente, senza che essa sia stata convocata con tale oggetto all'ordine del giorno, il Presidente del Consiglio Comunale può richiedere al presidente della commissione consiliare permanente, che è tenuto ad ottemperarvi, di convocarla iscrivendo all'ordine del giorno l'argomento entro i successivi quindici giorni.
10. Qualora siano trascorsi 30 giorni dall'invio di una proposta di deliberazione all'esame della commissione consiliare permanente senza che essa lo abbia concluso, il Presidente del Consiglio Comunale, previa comunicazione ai capigruppo nella riunione di programmazione dei lavori di cui al successivo articolo 93, può reiscriverla all'ordine del giorno del Consiglio Comunale.
11. Il Presidente del Consiglio Comunale è tenuto a procedere a quanto previsto dai precedenti commi 9 e 10 quando gli sia richiesto dal Sindaco, dai presidenti delle circoscrizioni, o dal primo consigliere presentatore, rispettivamente per le proposte di deliberazione presentate dalla Giunta, da consigli di circoscrizione,o da consiglieri comunali.
12. Nell'imminenza di scadenze di legge, o per il verificarsi di circostanze sopravvenute, il Presidente può reiscrivere una proposta di deliberazione all'ordine del giorno del Consiglio Comunale, previa comunicazione ai capigruppo, anche se l'esame della commissione non si è ancora concluso.
13. All'esame delle proposte di deliberazione oggetto di sessione straordinaria, convocata dal Presidente su richiesta di un quinto dei consiglieri, o del Sindaco, o di propria iniziativa per ragioni d'urgenza, non si fa luogo all'assegnazione alla commissione consiliare permanente, fatto salvo quanto stabilito al precedente comma 3.
14. Alle proposte di deliberazione oggetto della Sessione ordinaria programmatica e dei bilanci preventivi, e della Sessione ordinaria del rendiconto, e delle Sessioni straordinarie tematiche previste dallo Statuto, si applicano le disposizioni di cui al successivo articolo 86.
15. Nei casi di urgenza, le deliberazioni del Consiglio Comunale possono essere dichiarate immediatamente eseguibili, con il voto espresso della maggioranza dei componenti, con votazione separata in forma palese.
CAPO
II - MOZIONI
Articolo 46 - Presentazione delle proposte di mozione e iscrizione all'ordine del giorno
1. Le proposte di mozione possono essere presentate al Consiglio Comunale da ogni componente del Consiglio stesso.
2. Le proposte di mozione sono presentate al Presidente del Consiglio Comunale, che le inserisce all'ordine del giorno nei termini previsti dallo Statuto.
3. Ove il testo proposto non corrisponda alle funzioni ed alle caratteristiche che lo Statuto e l'articolo 45 del presente regolamento stabiliscono per le mozioni, ovvero la sua formulazione costituisca violazione di legge, oppure se il suo contenuto esuli dalle materie di competenza consiliare, il Presidente del Consiglio Comunale può motivatamente dichiarare inammissibile una proposta di mozione, e non inserirla all'ordine del giorno, dandone motivata comunicazione scritta, entro i cinque giorni successivi alla presentazione, al primo firmatario.
4. L'esame di una proposta di mozione può costituire argomento per la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale sottoscritta da 1/5 dei consiglieri ai sensi di legge.
TITOLO
III - SESSIONI ED ADUNANZE DEL CONSIGLIO COMUNALE
CAPO
II - CONVOCAZIONE E ORDINE DEL GIORNO DELLE ADUNANZE
Articolo 90 - Convocazione delle adunanze
1. La convocazione delle adunanze del Consiglio Comunale è effettuata dal Presidente, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge, dallo Statuto e dal presente regolamento.
2. Non possono essere convocate più di tre adunanze nello stesso giorno e, fra l'ora di convocazione di una adunanza e l'ora di convocazione della successiva, devono intercorrere almeno sei ore.
3. La convocazione avviene a mezzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) con avvisi inviati ai componenti del Consiglio presso l'indirizzo da loro depositato con apposita dichiarazione scritta ovvero assegnato dall'Amministrazione. A tal fine, a tutti i consiglieri dovrà essere garantita adeguata ed uguale strumentazione informatica. La consegna dell'avviso di convocazione si intende assolta con il recapito e la giacenza del documento nella casella di Posta Elettronica certificata. La Conferenza dei Capigruppo può disporre che tale modalità sia integrata da altre forme di comunicazione volte a diffondere l'avvenuta convocazione delle sedute, come l'invio di brevi messaggi di testo (SMS) al telefono cellulare dei consiglieri ovvero l'inoltro della convocazione anche ad altri indirizzi di posta elettronica ordinaria aggiuntivi alla PEC. L'avviso di convocazione viene contestualmente pubblicato sul sito internet della Città di Torino, assolvendo in tal modo gli obblighi di pubblicazione. Ove per cause di forza maggiore la spedizione telematica non potesse avere luogo, si procederà a recapitare l'avviso di convocazione per mezzo del messo comunale.
4. Con lo stesso avviso possono essere convocate più adunanze.
5. L'avviso di convocazione deve essere
recapitato ai componenti il Consiglio, con le modalità di cui al precedente
comma 3, almeno cinque giorni prima di quello stabilito per la prima delle
adunanze convocate.
6. L'ordine del giorno dell'adunanza convocata deve essere recapitato con l'avviso di convocazione. Ai sensi dell'articolo 35 comma 1, i suoi eventuali supplementi e allegati possono essere recapitati successivamente, con le modalità di cui al precedente comma 3, purché almeno ventiquattro ore prima dell'ora di convocazione dell'adunanza, e almeno quarantotto ore prima qualora comprendano proposte di deliberazione, con le eccezioni di cui al comma 8 e al successivo articolo 92, comma 3.
7. Congiuntamente all'ordine del giorno delle adunanze, ovvero ai suoi supplementi ed allegati, e salvo impedimenti per causa di forza maggiore, copia delle proposte di deliberazione e degli eventuali documenti allegati dei quali è proposta l'approvazione, con l'eccezione degli elaborati progettuali, è recapitata, con le stesse modalità previste al precedente comma 3, a tutti i consiglieri. Allegati la cui trasmissione in via informatica fosse particolarmente onerosa, saranno forniti in copia, in formato cartaceo, a tutti i gruppi consiliari. E' fatta comunque salva la possibilità per ogni Consigliere Comunale di richiedere una copia cartacea di tutta la documentazione, che sarà fornita dagli uffici nel più breve tempo possibile.
8. Per le sessioni straordinarie d'urgenza, convocate dal Presidente a norma di Statuto, l'avviso, contenente l'ordine del giorno, deve essere recapitato, con le modalità di cui al precedente comma 3, almeno 24 ore prima dell'adunanza, e deve contenere la motivazione dell'urgenza, in relazione agli argomenti da trattare, sottoscritta dal Presidente.
9. L'ordine del giorno di ciascuna seduta del Consiglio Comunale deve essere pubblicato nell'albo pretorio almeno ventiquattro ore prima dell'adunanza.
10. Recapitandone l'avviso ai componenti il Consiglio almeno ventiquattro ore prima dell'inizio dell'adunanza con le modalità di cui al precedente comma 3, il Presidente del Consiglio Comunale, per motivate ragioni, può revocare la convocazione di una adunanza, aggiungendo gli argomenti dei quali era prevista la trattazione all'ordine del giorno di altra adunanza già convocata, o procedendo contestualmente alla convocazione di un'altra adunanza.
11. Il Consiglio può decidere l'annullamento della convocazione di una adunanza.
Articolo 92 - Ordine del giorno delle adunanze
1. L'ordine del giorno delle adunanze è stabilito dal Presidente del Consiglio Comunale, nel rispetto di quanto stabilito dalla legge, dallo Statuto e dal presente regolamento, e consiste nell'elenco degli argomenti da trattare. Esso ed i suoi eventuali supplementi devono essere recapitati a tutti i componenti del Consiglio nei termini e con le modalità di cui al precedente articolo 90.
2. Ai consiglieri può essere consegnato, all'inizio di ogni adunanza, un supplemento all'ordine del giorno contenente la programmazione dei lavori, così come definita dalla Conferenza dei Capigruppo ai sensi dei commi da 1 a 5 del successivo articolo 93. Qualora tale programmazione non abbia avuto luogo, il supplemento all'ordine del giorno è predisposto ai sensi del comma 7 dello stesso articolo 93.
3. All'inizio di ogni adunanza, possono essere consegnati ai componenti il Consiglio uno o più allegati all'ordine del giorno contenenti l'elenco delle proposte di deliberazione di cui ai precedenti articolo 34, comma 8, e articolo 37, comma 1, nonché proposte di deliberazione per le quali non sussistano le condizioni di cui al precedente articolo 35, comma 1, dei quali il Presidente dà lettura in apertura di seduta assegnandone l'esame d'ufficio, ove non sia richiesto da alcun componente il Consiglio, alla commissione consiliare competente.
Articolo 110 - Numero legale e sua verifica
1. Il numero legale deve sussistere per tutta la durata della seduta.
2. Qualora il Presidente accerti, in occasione di una votazione, il venir meno del numero legale, per una sola volta nella seduta, procede ad un altro appello nominale. Se al termine dell'appello viene accertata la presenza del numero legale, la seduta riprende regolarmente. In caso contrario il Presidente dichiara conclusa la seduta.
3. Qualora il numero legale venga meno prima che sia trascorsa un'ora dall'ora indicata nell'avviso di convocazione, il Presidente sospende la seduta sino al termine dell'ora. Alla scadenza, il Segretario procede alla verifica del numero legale, mediante un appello nominale. Se la verifica dà esito negativo, il Presidente procede ai sensi del comma 6 dell'articolo 109.
4. Gli argomenti dei quali è stata sospesa la trattazione per il venir meno del numero legale sono da considerarsi iscritti, salvo diversa decisione del Presidente del Consiglio o della Conferenza dei Capigruppo, all'ordine del giorno della prima seduta successiva già convocata o da convocare, eventualmente, come sessione straordinaria d'urgenza. L'argomento viene ripreso a partire dal punto in cui ne è stata interrotta la trattazione.
5. In qualsiasi momento della seduta, ma non durante le dichiarazioni di voto, e non interrompendo un intervento in corso, ogni capogruppo può richiedere al Presidente di verificare l'esistenza del numero legale. Il Presidente procede immediatamente alla verifica, disponendo che il Segretario effettui un appello nominale dei consiglieri ovvero, qualora l'aula sia dotata di impianto automatico di votazione, può disporre l'accertamento delle presenze attraverso tale impianto. La verifica deve concludersi entro i due minuti successivi. Il Presidente dichiara l'esito della verifica e, qualora esso sia negativo, dichiara chiusa la seduta. Lo stesso capogruppo non può richiedere la verifica del numero legale più di due volte, durante la discussione dello stesso argomento iscritto all'ordine del giorno.
6. Qualora il Segretario lo richieda direttamente al Presidente, questi deve procedere con le modalità di cui al comma precedente a verificare la sussistenza del numero legale.
Articolo 112 - Comunicazioni su argomenti non iscritti all'ordine del giorno e comunicazioni programmate
1. In apertura di seduta il Presidente o, preannunciandolo al Presidente medesimo, il Sindaco, o l'assessore rappresentante la Giunta, possono effettuare brevi comunicazioni su argomenti non iscritti all'ordine del giorno. Su di esse ogni gruppo consiliare può intervenire per un tempo non superiore a cinque minuti.
2. Il Presidente del Consiglio Comunale può richiedere che il Sindaco, o un assessore da lui delegato, effettui una comunicazione al Consiglio, ai sensi del precedente comma 1, su un argomento grave ed urgente.
3. Nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto, il Sindaco deve riferire motivatamente al Consiglio le variazioni intervenute nella composizione della Giunta o nella distribuzione delle deleghe tra i componenti, nella prima seduta utile successiva al loro verificarsi .
4. La Conferenza dei Capigruppo può decidere che il Presidente, o un consigliere comunale, o il Sindaco, o un assessore da questi delegato, effettuino una comunicazione al Consiglio che viene inserita nel supplemento all'ordine del giorno di cui al precedente articolo 92, comma 3. In tale sede sono decisi i tempi e le modalità di intervento dei consiglieri, in misura proporzionale al numero dei componenti di ciascun gruppo, nonché l'eventuale contingentamento. Con il parere favorevole del Presidente e di capigruppo che rappresentino i 4/5 dei consiglieri, può altresì decidere che una comunicazione non sia seguita da dibattito.
5. Prima dell'apertura della seduta, ogni consigliere può richiedere al Presidente, in forma scritta, indicando succintamente l'argomento, che il Presidente stesso, o il Sindaco, effettuino una comunicazione al Consiglio Comunale, relativamente ad un fatto grave ed urgente. Il Presidente informa della richiesta la Conferenza dei Capigruppo, e decide se effettuare la comunicazione o richiedere al Sindaco di effettuarla. Il Presidente può inoltre decidere altre modalità di trattazione, in Consiglio o in commissione, dell'argomento. Successivamente informa il Consiglio Comunale delle decisioni assunte.
6. Per fatto grave ed urgente non si può intendere un evento già noto al momento della programmazione dei lavori in sede di Conferenza dei Capigruppo.
7. Il Presidente del Consiglio, e il Sindaco, possono effettuare brevi comunicazioni al Consiglio in qualsiasi momento della seduta, su fatti appresi nel corso della stessa. Su di esse ogni gruppo consiliare può intervenire per un tempo non superiore a cinque minuti.
8. Prima dell'apertura della seduta, o in qualsiasi momento della stessa, ogni consigliere può richiedere in forma scritta al Presidente, indicandone succintamente l'argomento, di poter prendere la parola per comunicare al Consiglio un fatto grave ed urgente, appreso in quel momento. Il Presidente, esaurito l'argomento in discussione o, in casi eccezionali, interrompendolo, dà comunicazione al Consiglio della richiesta, e decide se concedere la parola e per quanto tempo, e se aprire, e in quali forme, la discussione sulla comunicazione del consigliere, ovvero se trattare in altro modo, in Consiglio o in commissione, l'argomento. Sulla decisione del Presidente non è ammessa discussione. Sulla comunicazione del consigliere, il Presidente ed il Sindaco, o l'assessore che rappresenta la Giunta, possono comunque intervenire.
CAPO
VI - VOTAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE
Articolo 122 - Disposizioni generali
1. Esauriti gli adempimenti precedenti, il Presidente pone in votazione, con le modalità di cui agli articoli successivi, le proposte sulle quali il Consiglio è chiamato a decidere. Terminata la enunciazione della questione posta in votazione, il Presidente dichiara aperta la votazione.
2. Nel periodo che intercorre fra l'apertura della votazione e la sua chiusura, nessun componente il Consiglio può prendere la parola.
3. Ove non sia diversamente previsto, una proposta sottoposta al voto è approvata quando ottiene il voto favorevole della maggioranza assoluta dei votanti.
4. Il risultato della votazione è proclamato dal Presidente, che dichiara se la proposta sottoposta al voto è approvata o respinta e, nei casi di elezione, proclama gli eletti.
5. Il verbale della seduta menziona i risultati delle votazioni e, per le votazioni palesi effettuate con appello nominale, o con apposito impianto, i nominativi dei componenti il Consiglio che si sono astenuti, di quelli che hanno espresso voto positivo e negativo e, per le votazioni segrete, i nominativi dei componenti il Consiglio che si sono astenuti.
6. Qualora l'esito della votazione evidenzi l'assenza del numero legale necessario per la validità della seduta, il Presidente dichiara nulla la votazione, e procede ai sensi del comma 2 dell'articolo 110.