Consiglio Comunale
CITTÀ DI TORINO
ORDINE DEL GIORNO
Approvato dal Consiglio Comunale in data 26 aprile 2010
Il Consiglio Comunale di Torino,
- lo Statuto della Città di Torino all'articolo 2 afferma che il Comune esercita le proprie attribuzioni perseguendo anche le seguenti finalità:
- a. tutelare e
promuovere i diritti costituzionalmente garantiti attinenti alla dignità e alla
libertà delle persone, contrastando ogni forma di discriminazione;
- k. contribuire alla cooperazione pacifica fra i popoli e le nazioni, concorrere al processo di integrazione e unificazione europea ed alla valorizzazione del ruolo di Torino in questo contesto. A tal fine, il Comune sviluppa i propri rapporti con l'Unione Europea e le proprie relazioni internazionali e promuove i valori di pluralismo e convivenza solidale, operando per garantire i diritti delle minoranze etniche;
- l'articolo 10
della Costituzione italiana recita: "Non è ammessa l'estradizione dello
straniero per reati politici." e "Lo straniero, al quale sia impedito
nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla
Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica
secondo le condizioni stabilite dalla legge";
PREMESSO CHE
- il Consiglio
Italiano per i Rifugiati è un ente morale e una Onlus, costituitasi nel 1990,
sotto il patrocinio dell'UNHCR. Tra i soci fondatori e membri del Comitato
direttivo del CIR vi sono i più importanti organismi italiani di carattere
umanitario e le Confederazioni sindacali;
- l'obiettivo del
CIR è difendere i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, per
l'affermarsi di un sistema integrato ed efficiente che si sviluppi nelle
diverse fasi dell'accoglienza, dell'integrazione e dell'eventuale ritorno
assistito nel Paese di origine, in attuazione dei principi stabiliti dal
sistema internazionale dei diritti umani, dalla Convenzione di Ginevra sui
Rifugiati del 1951 e della recente normativa comunitaria;
- tutta l'azione
del CIR mette al centro la persona umana, i suoi diritti, le sue necessità, la
sua dignità;
- non avendo
nessun vincolo, né politico, né religioso, l'unico parametro di riferimento dell'azione
del CIR sono i diritti umani. Gli interventi "politici" che
l'Organizzazione realizza, infatti, sono destinati unicamente a creare migliori
condizioni per la persona costretta alla fuga dal proprio Paese;
CONSIDERATO
che il Consiglio
Italiano per i Rifugiati ha lanciato un appello per AVNI ER che qui di seguito
si riporta integralmente:
"Qualche giorno fa
è stato trasferito nel CIE di Bari il cittadino turco Avni Er rispetto al quale
il governo turco di Ankara ha avanzato tempo addietro formale richiesta di
estradizione.
Avni Er è colpevole
solo di aver svolto nel corso degli anni una puntuale denuncia delle violazioni
dei diritti umani e della libertà d'informazione in Turchia.
Avni Er è un oppositore
politico, accusato di appartenere al partito comunista DHKP-C . Il 1° aprile
2004 un'operazione repressiva ha provocato l'arresto di 82 persone in Turchia
ed altre 59 persone tra Germania, Olanda, Belgio, Grecia ed Italia.
Tra loro giornalisti
dell'opposizione, membri di organizzazioni democratiche e per la difesa dei
diritti umani, avvocati ed artisti.
Avni Er, a seguito di
un processo scandaloso durante il quale testimoniarono contro di lui, a volto
coperto, i torturatori turchi, fu condannato dalla Corte di Assise di Perugia
nel 2006 con successiva conferma della Corte d'Appello di Perugia.
Seguì una vasta
campagna di mobilitazione e sensibilizzazione cui aderirono diverse
associazioni nazionali (Arci, CRVG- Conferenza nazionale del volontariato della
giustizia, Antigone) e vari esponenti politici; ci fu una dichiarazione a
tutela dell'incolumità di Avni Er e per il rispetto delle norme internazionali
a difesa dei diritti dell'individuo da parte dell'europarlamentare Giulietto
Chiesa; ci furono molti ordini del giorno da parte del Consiglio Provinciale di
Lecce (19 marzo 2008), del Consiglio Regionale della Toscana, della Sardegna e
della Campania.
Anche il Consiglio
Regionale della Puglia, in data 24 giugno 2008, sottoscrisse una mozione contro
l'estradizione di Avni Er in Turchia, con esplicito riferimento all'art.10
della Costituzione italiana che recita: "Lo straniero, al quale sia
impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche
garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della
Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge".
Ricordiamo che secondo
associazioni internazionali ed autorevoli come Human Rights Watch, Amnesty
International, nonché la Commissione ONU per i diritti umani ed il comitato
Europeo per la prevenzione della tortura, in Turchia vi è il fondato timore di
violazioni dei diritti, di trattamenti inumani e degradanti, di tortura.
Ricordiamo inoltre che
il curdo Ocalan, nonostante il riconoscimento dell'asilo costituzionale
rilasciato dal governo italiano, è da 11 anni detenuto in regime di isolamento
totale nell'isola di Imrali. Infine, a dimostrazione della condizione politica
in Turchia, citiamo il tentativo di qualche giorno fa dell'ennesimo colpo di
stato manu militari.
Allo stato attuale,
Avni Er ha inoltrato formale richiesta d'asilo nel nostro paese e, per quanto
affermato, anche in considerazione che la Corte d'Appello d'Anversa il 7
febbraio 2008, impegnata a giudicare 11 militanti del DHKP-C, si è rifiutata di
riconoscere tale organizzazione quale "gruppo terroristico",
prosciogliendo tutti gli imputati;
CHIEDIAMO a tutte le
forze democratiche, ai partiti, alle associazioni, alla società, ai sindacati,
di aderire e sottoscrivere l'appello in favore di Avni Er, affinché GLI VENGANO
RICONOSCIUTE TUTTE LE FORME DI TUTELA ED IL PRINCIPIO DI NON
RESPINGIMENTO.";
CONDIVIDENDO
lo spirito e la lettera
dell'appello lo sottoscrive ed
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta
a farsi promotore nelle forme e nelle modalità di competenza, presso il
Presidente della Repubblica Italiana ed il Ministro della giustizia, affinché
lo Stato italiano non conceda l'espulsione di Avni Er.