Consiglio Comunale

2009 08360/002

 

 C I T T À  D I  T O R I N O

 

MOZIONE N. 69

 

Approvata dal Consiglio Comunale in data 30 novembre 2009

 

OGGETTO: CLIMA E VERTICE DI COPENHAGEN.

 

          "Il Consiglio Comunale di Torino,

 

CONSIDERATO CHE

 

-        le emissioni di gas a effetto serra generate da attività umane quali l'uso di energie fossili (petrolio, carbone e gas naturale), l'agricoltura e la deforestazione (in particolare nei Paesi in via di sviluppo) influenzano il sistema climatico;

-        secondo gli scienziati del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC), i cambiamenti climatici rappresentano una grave minaccia per il pianeta;

-        i climatologi avvertono che per realizzare un cambiamento radicale nelle emissioni globali di gas a effetto serra abbiamo a disposizione un periodo di tempo limitato: non più di 10-20 anni;

-        se non dovessimo riuscirci, il clima ne risulterebbe probabilmente destabilizzato per molto tempo, con gravi ripercussioni sull'approvvigionamento idrico ed alimentare, nonché un aumento della frequenza e un'intensificazione delle catastrofi naturali. Anche le conseguenze economiche sarebbero enormi;

-        occorre inoltre evitare che allo scadere del Protocollo di Kyoto nel 2012 manchi un documento di riferimento;

 

RICORDATO

 

che dal 7 al 18 dicembre si svolge a Copenhagen la quindicesima Conferenza delle Parti della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici e la quinta Riunione delle Parti del Protocollo di Kyoto;

 

CONSIDERATO

 

che organismi ed assemblee dell'ONU insieme a gran parte dei capi di Stato e di Governo si erano impegnati a firmare a Copenhagen un accordo per la riduzione delle emissioni dei gas serra fino al 2020 e fino al 2050 coerente con la drastica riduzione chiesta dal panel mondiale di scienziati (IPCC);

 

VALUTATO

 

che il protocollo di Kyoto fu firmato nella terza conferenza delle parti della UNFCCC (dicembre 1997), è entrato in vigore nel febbraio 2005, fissava impegni di riduzione dei gas serra per i 39 Paesi più industrializzati nel 1990 e terminerà comunque la sua efficacia nel 2012;

 

IPOTIZZATO

 

che servano circa tre anni per la ratifica e l'entrata in vigore di un nuovo accordo dopo la sua approvazione;

 

CONSIDERATO

 

che Copenhagen sarà un successo:

-        se la prevista riduzione delle emissioni di gas a effetto serra consentirà di frenare il riscaldamento globale in modo che le temperature non aumentino più di 2° C rispetto all'epoca preindustriale;

-        se tutti i grandi emettitori - i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo nella stessa misura - si impegneranno a ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra in base alle proprie capacità;

-        se la Conferenza darà delle risposte per quanto riguarda l'adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Queste risposte vanno dalla prevenzione alle soluzioni per affrontare i cambiamenti climatici fino al trasferimento dei rischi climatici (assicurazione) ed alle operazioni di ripristino;

-        se verrà creata un'architettura finanziaria per sostenere le misure di mitigazione e di adattamento adottate. Oltre alle risorse finanziarie private e pubbliche, questo sistema dovrà comprendere anche le istituzioni che amministrano tali risorse e la governance di queste istituzioni;

-        se verranno prese decisioni in merito al trasferimento tecnologico ai Paesi in via di sviluppo al fine di aiutarli a mitigare e - in misura più ridotta - ad adattarsi ai cambiamenti climatici;

 

APPREZZATO

 

che si moltiplicano appelli ed iniziative per chiedere che a Copenhagen si firmi un accordo vincolante di ulteriore riduzione dei gas serra, differenziato fra i 39 Paesi più inquinatori del Novecento e gli altri Paesi, con sanzioni e fondi adeguati per tecnologie e adattamento;

 

IMPEGNA

 

Il Sindaco e la Giunta a:

1)      sollecitare il Governo e quanti rappresenteranno il nostro Paese a Copenhagen a fare di tutto per giungere ad un accordo positivo che in parte sostituisca in parte integri il protocollo di Kyoto, valorizzando quanto già deciso a livello europeo e sostenendo l'obiettivo europeo di una riduzione del 30% da parte di tutti i Paesi industrializzati delle emissioni entro il 2020, rifiutando l'opzione nucleare;

2)      sollecitare la Giunta regionale ad accelerare l'attuazione del PEAR ed ogni ente pubblico a fare quanto possibile per ridurre le emissioni di gas serra e per promuovere diffusamente fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetici;

3)      attuare il PEAC e le conseguenti modifiche del Regolamento Edilizio, accelerando l'attuazione di ogni iniziativa coerente con gli obiettivi comunali di sviluppo sostenibile e con l'Agenda XXI approvata a Rio nel 1992."