Consiglio
Comunale
2009 05683/002
CITTÀ DI TORINO
MOZIONE N. 64
Approvata dal Consiglio Comunale in data 16
novembre 2009
OGGETTO: GRANDE PIANO DI MANUTENZIONE E
RISANAMENTO DEL PO.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
PREMESSO CHE
- entro il 2016 dobbiamo raggiungere il livello di qualità
"buono" per lo Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua (SACA), compreso il
Po a Torino, altrimenti la Regione rischierà un'infrazione europea come per la
qualità dell'aria;
- il progetto
Torino Città d'acque prevede il recupero delle rive dei fiumi in un unico parco
fluviale di 70 chilometri, con una superficie di 17 milioni di metri quadrati;
RILEVATO CHE
- il fenomeno
più rilevante d'inquinamento del Po, non solo nel tratto torinese ma
sull'intero bacino, è l'eccessiva immissione di carichi organici (scarichi
civili oltre che reflui zootecnici);
- gli scarichi
ancora inquinanti che si riversano nel Po sono sia diretti che indiretti
attraverso rii collinari, risorgive o canali coperti;
SOTTOLINEATO CHE
- non
dovrebbero essere più ammessi scarichi fognari nel Po: Ato acque dovrebbe
programmare specifici investimenti e Smat dare la priorità a una campagna di
lavori di collettazione, laddove ancora non esistono;
- il Comune di
Torino può chiedere a Regione, Provincia di Torino, Ato acque e Arpa azioni per
il disinquinamento dei tre affluenti chiamati i "killer del Po".
Esistono censimenti degli scarichi ma nessuno li sanziona. I problemi maggiori
di inquinamento si hanno sul Tepice (Comuni di Chieri, Cambiano, Santena e
Moncalieri), sullo Stellone (Comune di Villastellone), sul Banna (Comuni di
Poirino, Santena e Moncalieri), sul Sangone (Comuni di Giaveno, Rivalta,
Orbassano, Beinasco, Nichelino, Moncalieri). Ad essi si aggiungono la Dora
Riparia (depuratori di Rosta, Pianezza, Collegno), gli scarichi a Collegno,
Borgaro, Venaria, la Stura di Lanzo (depuratori di Nole e Ciriè);
- la Regione ha emanato una delibera applicativa l'estate
scorsa del Deflusso minimo vitale, che è entrato in vigore il 1 gennaio 2009 in
tutta la Regione (secondo quando prescritto dal Piano tutela acque della
Regione) ed il cui rispetto è demandato alla Province. Il Comune di Torino può
chiedere ufficialmente alla Regione e soprattutto alle Province di Cuneo e
Torino che lo facciano rispettare per i corsi d'acqua a monte di Torino.
Infatti, la scarsità di acqua nel Po e nei suoi affluenti è dovuta al mancato
rispetto di questa normativa (europea, statale e regionale) e solo un adeguato
deflusso minimo può, infatti, contribuire al raggiungimento degli obiettivi di
qualità delle acque grazie alla maggiore diluizione degli inquinanti;
IMPEGNA
il Sindaco e l'Assessore
competente a:
1) promuovere un
grande piano di manutenzione e risanamento a partire da un censimento capillare
di tutti gli scarichi non a norma, coinvolgendo tutti i soggetti competenti a
diverso titolo;
2) promuovere la
fruizione del fiume e l'associazionismo legato alla gestione delle acque come i
Comitati di bacino previsti dalla Legge Regionale 37/2006;
3) promuovere nei
prossimi mesi, in collaborazione con la Commissione Ambiente, una conferenza
inter-regionale sul Po."