Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche
n. ord. 210
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 21
DICEMBRE 2009
(proposta dalla G.C.
4 agosto 2009)
Convocato il Consiglio
nelle prescritte forme sono intervenuti nell'aula consiliare del Palazzo
Civico, oltre al Presidente CASTRONOVO Giuseppe ed al Sindaco CHIAMPARINO
Sergio, i Consiglieri:
ANGELERI Antonello BONINO Gian Luigi CALGARO Marco CANTORE Daniele CAROSSA Mario CASSANO Luca CASSIANI Luca CENTILLO Maria Lucia CERUTTI Monica COPPOLA Michele CUNTRO' Gioacchino CUTULI Salvatore FERRANTE Antonio FERRARIS Giovanni Maria FURNARI Raffaella |
GALASSO Ennio Lucio GALLO Domenico GANDOLFO Salvatore GENISIO Domenica GENTILE Lorenzo GHIGLIA Agostino GIORGIS Andrea GOFFI Alberto GRIMALDI Marco LAVOLTA Enzo LEVI-MONTALCINI Piera LO RUSSO Stefano LONERO Giuseppe MAURO Massimo |
OLMEO Gavino PETRARULO Raffaele PORCINO Gaetano RATTAZZI Giulio Cesare RAVELLO Roberto Sergio SALINAS Francesco SALTI Tiziana SCANDEREBECH Federica SILVESTRINI Maria
Teresa TEDESCO Giuliana TROIANO Dario TROMBINI Claudio TRONZANO Andrea VENTRIGLIA Ferdinando |
In
totale, con il Presidente ed il Sindaco, n. 45 presenti, nonché gli Assessori: PASSONI
Gianguido - SBRIGLIO Giuseppe - VIANO Mario.
Risultano assenti i
Consiglieri: BUSSOLA Cristiano - CUGUSI Vincenzo - GALLO Stefano - LOSPINUSO
Rocco - MORETTI Gabriele - ZANOLINI Carlo.
Con la partecipazione del Segretario Generale REPICE dr.
Adolfo.
SEDUTA PUBBLICA
Proposta
dell'Assessore Viano.
Il vasto compendio edilizio di forma triangolare,
comprendente il complesso a servizi pubblici del Buon Pastore, è composto in
larga parte da edifici residenziali realizzati tra fine '800 e gli inizi del
'900 e da altri inserimenti di edilizia recente.
Il Piano Regolatore Generale vigente destina l'ambito in
oggetto in parte a Servizi Pubblici S, lettera "f" - "aree per
uffici pubblici", e in parte a Servizi Pubblici S, lettera "v" -
"aree per spazi pubblici a parco per il gioco e lo sport" (articolo
8, punto 15 delle N.U.E.A.).
L'area del Buon Pastore è situata nella "Zona Urbana
Storico Ambientale", n. IV, normata dall'articolo 11 delle N.U.E.A. e
soggetta alle prescrizioni della Tavola Normativa n. 2 delle N.U.E.A..
Tale area è compresa, inoltre, tra le "Zone
suscettibili di ritrovamenti di interesse archeologico", così come si
evince dall'Allegato tecnico n. 15 del P.R.G. - Aree di interesse archeologico
e paleontologico.
Il complesso riveste valore architettonico legato alla
tipologia degli edifici assistenziali ottocenteschi. In particolare, tre
fabbricati del complesso - l'edificio su corso Principe Oddone, storicamente
adibito a portineria; l'edificio ad "L" solo sul fronte di corso
Principe Eugenio e l'edificio prospiciente il viale di cachi a nord dell'ambito
- sono classificati dalla Tavola n. 2 del P.R.G. tra gli "edifici di
particolare interesse storico", appartenenti al gruppo 2 - "edifici
di rilevante valore storico", per i quali vigono le norme di tutela ed i
tipi di intervento particolari riportati all'articolo 26 delle N.U.E.A.. Nello specifico,
la "Tabella dei tipi di intervento" ammette per tali edifici
interventi fino al risanamento conservativo, secondo le definizioni contenute
nell'allegato A delle N.U.E.A.
Sotto il profilo idrogeologico, in base alla "Variante
100 al P.R.G. ai sensi degli articoli 15 e 17 della Legge Regionale 56/1977 e
s.m.i. - Adeguamento alla Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP ed al Piano
per l'Assetto Idrogeologico - P.A.I.", approvata dalla Regione Piemonte
con D.G.R. n. 21-9903 del 27 ottobre 2008 in vigore dalla sua pubblicazione
(B.U.R. n. 45 del 6 novembre 2008), le aree in oggetto, come si
evince dalla Tavola di Piano n. 3 "Carta di sintesi della pericolosità
geomorfologica e dell'idoneità all'utilizzazione urbanistica" e
dall'Allegato B delle N.U.E.A., sono inserite nella classe I(P) comprendente
zone non soggette a pericolo di inondazione né di allagamento, fatte salve in
ogni caso le prescrizioni di carattere generale del PAI e del capitolo 1
dell'Allegato B delle N.U.E.A..
L'Istituto Buon Pastore è un'Istituzione Pubblica di
Assistenza e Beneficenza (IPAB) costituita nel 1844, eretta ad Ente Morale con
Regio Decreto del 30 agosto 1868. Il suo Statuto dispone che l'Ente provveda
alla rieducazione di minori donne e al ricovero di donne minorenni o bisognose
di assistenza. A seguito del trasferimento delle funzioni assistenziali e
rieducative in capo alle Regioni ed agli enti locali, avvenuto con il D.P.R.
616/1977 e s.m.i., l'IPAB Buon Pastore ha continuato a svolgere attività
assistenziale in regime di convenzione con il Comune di Torino.
Attualmente, i quattro edifici situati nella parte nord
dell'area in oggetto verso corso Regina Margherita sono concessi in comodato
alla Regione Piemonte ed ospitano uffici del Settore Sanità regionale; la
restante porzione, costituita dalla Chiesa (per la quale sono in corso le
verifiche volte a constatarne l'effettiva sconsacrazione) e dall'annessa
Sacrestia, l'edificio ad "L" prospiciente via Giuseppe Moris e corso
Principe Oddone ed i fabbricati lungo il muro di cinta risultano, invece, in
stato di abbandono ed in cattivo stato di conservazione.
La proprietà ha presentato istanza di variante urbanistica
per avviare un progetto unitario di riqualificazione dell'area al fine di
realizzare un ambito cittadino prevalentemente dedicato a servizi di pubblica
utilità, in linea con i principi statutari dell'Ente.
Tale progetto prevede la ristrutturazione della maggior
parte dei fabbricati, la demolizione di altri non ritenuti di pregio e/o
incongrui rispetto al disegno unitario, la realizzazione di un nuovo fabbricato
e parcheggi interrati, commisurati al fabbisogno pertinenziale nonché a quello
pubblico.
L'area a verde esistente, pari a circa mq. 6.100, sarà per
la maggior parte di fruizione pubblica e verrà risistemata sulla base delle tracce
degli antichi viali; la restante area libera, sempre sistemata a verde,
costituirà pertinenza degli edifici.
Gli edifici oggi in comodato alla Regione manterranno l'uso
attuale; qualora, in futuro, le attuali funzioni vengano dismesse, potranno
insediarsi di volta in volta le attività e gli usi consentiti e disciplinati
nella specifica normativa individuata per il complesso oggetto della presente
variante, che attribuisce agli immobili la disciplina delle aree a servizi con
prescrizioni particolari. Gli usi ammessi nel complesso sono, in generale,
uffici pubblici, centro diurno per disabili, sede istituzionale dell'Istituto
Buon Pastore, spazio polifunzionale pubblico, residenze collettive (comprese le
attività di housing sociale), giardini ed aree verdi attrezzate.
In merito all'housing sociale, ricerche della Regione
Piemonte hanno evidenziato che l'Italia si colloca tra i paesi europei con la
più bassa percentuale di alloggi sociali in affitto (meno del 5 per cento).
Tale dato, unitamente a quello per cui in Piemonte una famiglia locataria su
quattro vive in condizioni di disagio economico, evidenzia l'importanza di una
politica rivolta a sostenere la realizzazione di case in affitto a canoni
moderati.
Si tratta, in linea generale, di unità abitative collocate
in contesti sociali in grado di scongiurare l'effetto "ghetto",
assegnate a soggetti di volta in volta individuati (giovani coppie, anziani,
malati, persone sole, famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro o per
problemi di salute) con bandi pubblici e in base a finanziamenti pubblici. Gli
interventi di housing sociale sono destinati a realizzare alloggi sociali per
la locazione temporanea o permanente, con eventuale possibilità di riscatto. La
loro caratteristica fondamentale è proporre nuove forme gestionali finalizzate
a sostenere modelli abitativi solidali. I casi pilota avviati dalla Regione
Piemonte sono orientati a realizzare mini alloggi, alloggi, residenze
collettive, alloggi per l'inclusione sociale quali microcomunità o residenze
collettive per l'autonomia e pensioni o alberghi sociali.
Gli alloggi individuali destinati alla locazione permanente
costituiscono una possibile ulteriore soluzione all'esigenza di trovare una
casa a canoni inferiori a quelli del libero mercato, con la possibilità di
riscatto per quei cittadini che, pur avendo redditi superiori al limite di
permanenza nell'edilizia sovvenzionata, non riescono ad accedere al mercato
della libera locazione o della proprietà. Rispetto agli interventi del
Programma Casa, questa tipologia si colloca come "fascia cerniera"
con il libero mercato.
In ogni caso, per tali tipologie abitative si fa
riferimento alle "Linee guida per il Social Housing" approvate con
D.G.R. n. 27-7346 del 5 novembre 2007, che ne danno la seguente definizione:
"alloggi e servizi con forte connotazione sociale, per coloro che non
riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato (?) cercando di
rafforzare la loro condizione".
Nell'ambito sono, inoltre, ammesse, limitatamente ai piani
interrato e terreno degli edifici, attività complementari di servizio alle
persone ed alle imprese (ASPI).
Gli altri edifici, invece, saranno oggetto di riutilizzo e
di interventi come di seguito specificato:
- l'edificio su
corso Principe Oddone, storicamente adibito a portineria, verrà riutilizzato
come sede istituzionale del Buon Pastore;
- l'edificio ad
"L" sul fronte di corso Principe Eugenio e risvoltante lungo la via
Giuseppe Moris dovrà essere adibito a residenze collettive;
- la Chiesa,
con annessa Sacrestia, sarà ridisegnata con la demolizione delle superfetazioni
e potrà ospitare un centro polivalente pubblico;
- i bassi
fabbricati attualmente fatiscenti, un tempo adibiti ad attività agricole,
saranno anch'essi demoliti e, nella parte Ovest dell'area, in aderenza al muro
di confine, sarà realizzato un nuovo fabbricato ad un piano fuori terra che
ospiterà un centro diurno per disabili.
Tale progetto dovrà essere realizzato per unità minime di
intervento, sulla base di un progetto di riqualificazione unitario esteso
all'intero ambito nel quale vengano articolate le funzioni specifiche degli
edifici, le aree e le modalità di attuazione degli interventi.
L'attuazione degli interventi è subordinata alla stipula
di specifico atto convenzionale o atto
unilaterale d'obbligo, con particolare
riferimento alle aree per le quali deve essere garantita la fruibilità
pubblica.
Le nuove attività di servizio previste per gli immobili ad
oggi dismessi sono coerenti con la
vocazione a servizio prevista dal P.R.G.; al fine, tuttavia, di dotare il
complesso edilizio di funzioni urbane nei piani bassi è necessario ammettere la
possibilità di introdurre le Attività di servizio alle persone e alle imprese -
ASPI, integrative del comparto a carattere pubblico.
Il riuso dei fabbricati necessita, inoltre, per ragioni di
ordine funzionale, di tipi di intervento che eccedono il risanamento
conservativo prescritto dalle norme attuali per i tre "edifici di
particolare interesse storico", come massimo intervento ammesso.
A tal fine, unitamente alla modifica grafica e normativa,
si è ritenuto opportuno introdurre un allegato grafico (Allegato all'articolo
19, comma 26, delle N.U.E.A) volto ad individuare i singoli edifici, le aree di
pertinenza, le aree verdi destinate alla pubblica fruizione, le unità minime di
intervento e definire i tipi di intervento ammessi.
L'area dell'Istituto Buon Pastore costituisce, grazie alla
sua posizione strategica, un elemento di "cerniera" tra il centro
aulico e le successive espansioni della Città, e rappresenta oggi una delle
poche aree limitrofe al centro che si è preservata ancora in buona parte inedificata a seguito delle sue funzioni
storiche.
L'area si configura, quindi, per tali caratteristiche, come
nodo importante per lo sviluppo del tessuto urbano e come possibilità concreta
per la realizzazione di un nucleo di servizi e di verde da rendere fruibile
alla Città - anche attraverso la sostituzione almeno in parte del muro di cinta
con una recinzione a giorno - nella zona centrale attualmente congestionata e
carente di servizi aperti alla pubblica fruizione, che è uno degli obiettivi
principali della complessiva riqualificazione del complesso.
Tutto ciò premesso, si rileva che ad oggi le potenzialità
in questione non sono percepibili dall'esterno essendo l'area completamente
cintata ed occlusa alla vista che, anzi, fornisce verso il corso Principe
Eugenio un'immagine di degrado per la Città a causa delle condizioni di
abbandono su tale fronte.
In riferimento alla deliberazione della Giunta Regionale
del 9 giugno 2008, n. 12-8931, inerente i primi indirizzi operativi per
l'applicazione delle procedure in materia di Valutazione ambientale strategica
di piani e programmi, si evidenzia che sono di norma escluse dal processo di
valutazione ambientale le varianti parziali "non riguardanti interventi
soggetti a procedure di VIA, che non prevedano la realizzazione di nuovi
volumi, se non ricadenti in contesti già edificati, ovvero che riguardino
modifiche non comportanti variazioni al sistema delle tutele ambientali
previste dallo strumento urbanistico vigente o che non interessino aree
vincolate ai sensi degli articoli 136, 142 e 157 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.,
nonché ambiti sottoposti a misure di salvaguardia e protezione ambientale
derivanti da specifici disposti normativi".
La presente variante interessa un'area già edificata nella
quale si prevedono interventi di riqualificazione e riplasmazione di edifici
esistenti; l'unico intervento per il quale è previsto un nuovo volume, del
resto molto limitato, potrà attuarsi solo a seguito della contestuale
demolizione di superfetazioni incoerenti presenti nell'area. Gli interventi
attuativi sono, tuttavia, ricompresi in contesto già edificato classificato di
categoria b) ai sensi del D.M. 1444/1968
e all'interno del centro abitato ai sensi dell'articolo 81 della Legge
Urbanistica Regionale e non rientranti in alcuna delle altre fattispecie
individuate nella D.G.R. sopra citata.
I progetti di intervento, inoltre, devono essere sottoposti
anche agli organi ed enti di tutela sovraordinati competenti in materia
paesaggistica, architettonica e ambientale.
In relazione a quanto sopra, in data 22 dicembre 2008, il
Settore Ambiente e Territorio provvedeva ad inviare il progetto della presente
variante all'Organo Tecnico Comunale V.I.A., alla Provincia di Torino,
all'ARPA, all'ASL TORINO 1 Servizio Igiene del Territorio, nonché agli altri
Enti competenti in materia ambientale, per eventuale osservazioni.
Con determinazione dirigenziale n. 117 del 3 marzo 2009
(all. 2 - n. ), lo stesso
Settore, recepite le osservazioni pervenute, disponeva l'esclusione della
variante dal processo di Valutazione Ambientale Strategica.
Per quanto sopra espresso, l'Amministrazione, ritenendo che
vi siano i presupposti di pubblica utilità, ha ritenuto di avviare il
procedimento di variante urbanistica ai sensi dell'articolo 17, comma 7 della
Legge Urbanistica Regionale.
Si dà inoltre atto che, prima dell'approvazione definitiva
della presente variante, saranno disciplinati con atto unilaterale d'obbligo
sottoscritto dalla proprietà, gli impegni assunti dalla stessa relativamente
alla destinazione e gestione di ogni porzione del compendio immobiliare oggetto
del presente provvedimento ed, in particolare, gli aspetti inerenti la
realizzazione e manutenzione dell'ampia porzione di area verde destinata alla
fruizione pubblica.
Il presente provvedimento ha rilevanza esclusivamente
comunale, non presenta incompatibilità con i Piani sovracomunali e costituisce
variante parziale allo strumento urbanistico vigente ai sensi dell'articolo 17,
comma 7 della Legge Urbanistica Regionale.
Si specifica inoltre che, come meglio illustrato in
narrativa, il presente provvedimento non produce effetti tali da qualificarlo
come variante strutturale; per effetto di tutte le varianti parziali al P.R.G.
vigente adottate ed approvate successivamente alla data di approvazione del
P.R.G., compreso il presente provvedimento, non si superano i limiti
dimensionali di cui al comma 4
dell'articolo 17 della Legge Urbanistica Regionale.
La variante risulta altresì coerente con il "Piano di
zonizzazione acustica" avviato dalla Giunta Comunale con deliberazione del
26 novembre 2002 (mecc. 2002 10032/021), così come risulta dai pareri espressi
dalla Divisione Verde e Ambiente - Settore Ambiente e Territorio prot. n. 13194
del 20 agosto 2008, che si allega alla presente relazione.
La presente deliberazione è stata trasmessa, ai sensi degli
articoli 43 e 44 del Regolamento del Decentramento, al Consiglio della
Circoscrizione 1 per l'acquisizione del relativo parere.
Il predetto Consiglio Circoscrizionale, con deliberazione
del 29 settembre 2009 (all. 3 -
n. ),
ha espresso parere favorevole.
Tutto ciò premesso,
Visto
il P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21
aprile 1995;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo
Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE
per i motivi espressi in premessa che
qui integralmente si richiamano:
1) di adottare la
variante parziale n. 172 al vigente Piano Regolatore Generale di Torino, ai
sensi dell'articolo 17, comma 7 della L.U.R., concernente l'Istituto Buon
Pastore (all. 1 - n.
);
Viene dato atto che non
è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non
comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
2) di riferire periodicamente presso le
Commissioni Consiliari competenti le condizioni di avanzamento relativamente al
riutilizzo ed agli interventi specificati in deliberazione nelle more di
estinzione dell'Ente;
3) di dichiarare,
attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il
presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'articolo 134,
comma 4, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
F.to
Viano
Si esprime parere
favorevole sulla regolarità tecnica.
IL
DIRIGENTE COORDINATORE
PIANIFICAZIONE
URBANISTICA
F.to
Gilardi
IL
DIRETTORE DELLA DIVISIONE
URBANISTICA
ED EDILIZIA PRIVATA
F.to
Virano
IL SEGRETARIO
IL PRESIDENTE
Repice
Castronovo