Consiglio Comunale
2009 00972/002
C I T T À D I T O R I N O
ORDINE DEL GIORNO
Approvato dal Consiglio Comunale in data 2 marzo 2009
OGGETTO: NO ALLA DISCRIMINAZIONE TRA PERSONE SULLA SALUTE E NO ALLA DENUNCIA DEGLI IMMIGRATI CHE ACCEDONO ALLE STRUTTURE SANITARIE.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
PREMESSO CHE
- l'articolo 32 della Costituzione dice: "La Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere
obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di
legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana";
- nel Parlamento
italiano è in discussione in questi giorni un pacchetto di norme di diverso
tenore, che si riferiscono a cittadini stranieri immigrati ed in particolare
agli extracomunitari;
- in particolare
è stato recentemente approvato da un ramo del Parlamento un emendamento che
consente agli operatori sanitari, a differenza che nel passato, di segnalare
alle autorità di Polizia persone non in regola con il permesso di soggiorno;
CONSIDERATO CHE
- alla persona in condizione di STP (Straniero Temporaneamente
Presente) la legislazione italiana riconosce il diritto alle cure urgenti ed
essenziali, alla tutela della maternità e dell'infanzia ed alla prevenzione;
- il comma 5 dell'articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del
1998 (Testo Unico sull'Immigrazione) attualmente prevede che "l'accesso
alle strutture sanitarie (sia ospedaliere che territoriali) da parte dello
straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun
tipo di segnalazione all'autorità";
- tale disposizione normativa è presente nell'ordinamento
italiano dal 1995, attraverso l'articolo 13 del Decreto Legge 489/1995;
- l'emendamento 39.306 presentato in sede di esame del Disegno di
Legge 733 all'assemblea del Senato è volto a sopprimere tale principio di
"non segnalazione all'autorità";
TENENDO CONTO CHE
- il concreto rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale
alla prestazione sanitaria creerebbe nell'immigrato in condizione irregolare e
bisognoso di cure mediche, per sé o per un familiare minorenne, una reazione di
paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie,
determinando così un forte rischio di marginalizzazione sanitaria di una fetta
della popolazione straniera, con possibili effetti anche sulla salute collettiva,
con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili;
- il recepimento di tale emendamento da un lato imporrebbe al
medico una scelta morale e deontologica, stretto tra l'obbligo di segretezza e
l'obbedienza a questa norma, collegata peraltro al nuovo reato di immigrazione
clandestina, anch'esso contenuto del c.d. "pacchetto sicurezza" e
dall'altro, indipendentemente dalla possibilità di una sua concreta
applicazione, porrebbe le persone straniere irregolari nel dilemma se accedere
alle strutture mediche, con il rischio di essere segnalato e conseguentemente
espulso e successivamente incarcerato, oppure non curarsi, ovvero farlo in
strutture clandestine e segrete;
- è prevedibile che in tale condizione verrà di fatto incentivata
la diffusione di percorsi sanitari ed organizzazioni sanitarie parallele, al di
fuori del sistema di controllo e di verifica della sanità pubblica, con
possibili pesanti ricadute sulle fasce più fragili della popolazione
(gravidanze non tutelate, rischio di aborti clandestini, minori non assistiti,
?);
- tale condizione produrrà un probabile e significativo aumento
dei costi, stante la verosimile necessità di effettuare interventi più
complessi e prolungati a fronte di una ritardata presa in carico della persona
colpita dall'evento patologico;
- molti operatori si avvarranno dell'"obiezione di
coscienza" per il primato di scelte etiche e deontologiche, peraltro già
evidenziate dalle posizioni assunte da Organi e Collegi che rappresentano su
base nazionale le principali categorie di operatori impegnati nell'assistenza
socio-sanitaria alle persone migranti (FnOMCEO, Federazione Nazionale Collegi
IPASVI e FNCO, Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali,
fisioterapisti, psicologi); tali posizioni sono sostenute anche dalle maggiori
società medico-scientifiche, da varie organizzazioni sindacali, da gran parte
dell'associazionismo laico e confessionale;
- le persone irregolari e senza permesso di soggiorno:
- come qualunque individuo hanno il diritto stabilito dalla
Costituzione italiana ad una assistenza sanitaria di base, d'urgenza o volta
alla prevenzione, tale da consentire loro un autentico diritto alla vita;
- saranno disincentivate a recarsi presso sanitari nel caso
dovessero presentare problemi di salute e che di conseguenza potrebbero correre
rischi di vita o diventare portatori di particolari e gravi patologie,
potenzialmente diffusibili nella popolazione intera (ad es. malattie
sessualmente trasmissibili, TBC, ecc.);
- la propria contrarietà per la palese violazione di
qualunque principio etico, oltreché costituzionale, sotteso alla formula
adottata dall'emendamento in discussione;
- la propria contrarietà per l'artificiale divisione
creata tra i cittadini italiani e le persone irregolari, che sono anzitutto
Persone (uomini, donne, anziani, bambini) come noi, cui viene nei fatti negato
il fondamentale diritto alla salute e conseguentemente alla vita;
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta a:
1) invitare il
Parlamento italiano a respingere la proposta emendativa, mantenendo per intero
l'attuale formulazione dell'articolo 35 del Decreto Legislativo n. 286/1998;
2) trasmettere il presente documento ai Presidenti dei due rami del Parlamento italiano ed al Presidente della Repubblica, affinché nei rispettivi ruoli istituzionali non consentano questo stravolgimento delle più elementari norme del diritto;
3) trasmettere il presente documento anche alle Direzioni Generali delle ASL e ASO cittadine;
4) rappresentare le ragioni etiche su cui è fondato il presente Ordine del Giorno in ogni occasione nella quale sia previsto o consentito un parere della Città di Torino su questa materia."