2008 09512/002
C I T T À D I T O R I N O
ORDINE DEL GIORNO
Approvato dal Consiglio Comunale in data 29
giugno 2009
OGGETTO: PROROGA CONTRATTUALE DEI LAVORATORI
DELL'ISTAT.
" Il Consiglio Comunale di Torino,
PREMESSO CHE
- la rilevazione sulle forze di lavoro, avviata in Italia nel 1959 e condotta in tutti i paesi della Comunità Europea, rappresenta la principale fonte informativa per l'analisi del mercato del lavoro;
- in linea con quanto stabilito dal Consiglio dell'Unione europea, dal 2004 l'indagine è stata profondamente ristrutturata, diventando "continua": basti dire che le informazioni prima relative a una sola settimana del trimestre, ora si riferiscono a tutte le 13 che lo compongono. La nuova rilevazione ha in breve tempo fornito un'immagine più analitica e compiuta sul mercato del lavoro, come è ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica;
- per gestire questa maggiore complessità dell'indagine, l'ISTAT ha costituito una propria rete di rilevazione composta da 317 intervistatori professionali, che operano sul territorio nazionale sotto la sua costante e diretta supervisione;
- la rete nazionale di rilevazione è una delle più significative innovazioni metodologiche realizzate negli ultimi anni, diretta appunto a migliorare la qualità dei dati sin dalla fase di rilevazione. Difatti, tenuto conto che errori difficilmente rimediabili si verificano durante l'intervista, uno stretto rapporto tra i ricercatori e gli intervistatori è cruciale per la qualità dei dati prodotti;
- un'informazione statistica credibile, condivisa e neutrale è alla base del dibattito democratico;
CONSIDERATO CHE
- ISTAT e Ministero della Funzione Pubblica avrebbero deciso di esternalizzare la gestione e il controllo della rete, determinando l'impossibilità di rinnovare ulteriormente i contratti di Co.Co.Co. stipulati da ormai 6 anni;
- le soluzioni prospettate dall'ISTAT (un
progetto di esternalizzazione a società a capitale ISTAT o l'affidamento della rete ad una società privata) appaiono
inadeguate;
- in ogni caso, anche senza voler entrare nel merito del futuro dell'indagine, considerati i tempi necessari sia per l'espletamento della gara che quelli per la costituzione della società a capitale ISTAT, resta il fatto che nessuna soluzione sarà operativa entro un termine temporale utile a risolvere la grave situazione per i suddetti lavoratori. Per questo l'ISTAT, nonché i sindacati, hanno più volte avanzato al Ministero della Funzione Pubblica la richiesta di deroga per consentire il rinnovo dei contratti dei rilevatori per tutto il 2009, chiedendo di inserirla nella finanziaria o in uno dei provvedimenti collegati;
- senza tale deroga, non solo i 317 rilevatori inizieranno l'anno da disoccupati, ma l'indagine sulle Forze Lavoro dovrà essere interrotta, e l'ISTAT rischia per questo di incorrere in gravi sanzioni comunitarie;
- si realizza in questo modo un tristemente curioso paradosso per cui l'ISTAT mantiene in situazione di precarietà del lavoro centinaia di ricercatori impegnati da anni proprio nello studio di tale fenomeno;
- il Ministro dell'Economia Tremonti ha recentemente fatto affermazioni pubbliche che hanno gettato discredito sull'ISTAT e offeso la professionalità ed il lavoro di tutti i ricercatori e tecnici dell'ISTAT e, indirettamente, degli operatori del SISTAN (Sistema Statistico Nazionale) e della comunità scientifica che collaborano con l'ISTAT. Il Ministro ha pesantemente delegittimato la principale rilevazione statistica italiana, condotta dall'ISTAT con i più rigorosi criteri metodologici seguendo le indicazioni degli organismi internazionali, attraverso circa 280mila interviste familiari all'anno condotte, nella metà dei casi, faccia a faccia presso il domicilio delle famiglie;
INVITA
Il Governo ed il Parlamento a preservare la statistica pubblica dalle beghe politiche e di parte e di adoperarsi per assicurare che ci siano un quadro normativo e risorse adeguati a garantire l'indipendenza e autorevolezza dell'ISTAT affinché questa istituzione ritrovi la piena fiducia della società e riesca a soddisfare le nuove esigenze informative di cui ha bisogno il Paese."