Divisione
Urbanistica ed Edilizia Privata
Settore
Procedure Amministrative Urbanistiche
Divisione
Commercio
Settore
Strumentazione Urbanistica - Settore Urbanistica Commerciale
Settore
Attività Economiche e di Servizio - Sportello Unico per le Attività Produttive
n. ord. 36
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 2
MARZO 2009
(proposta dalla G.C. 29 luglio 2008)
Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del
Consiglio Comunale
ANGELERI Antonello BONINO Gian Luigi BUSSOLA Cristiano CALGARO Marco CANTORE Daniele CAROSSA Mario CASSANO Luca CASSIANI Luca CASTRONOVO Giuseppe CENTILLO Maria Lucia CERUTTI Monica CUGUSI Vincenzo CUNTRO' Gioacchino FERRANTE Antonio FERRARIS Giovanni Maria GALASSO Ennio Lucio |
GALLO Domenico GALLO Stefano GANDOLFO Salvatore GENISIO Domenica GENTILE Lorenzo GHIGLIA Agostino GIORGIS Andrea GOFFI Alberto GRIMALDI Marco LAVOLTA Enzo LEVI-MONTALCINI Piera LO RUSSO Stefano LONERO Giuseppe LOSPINUSO Rocco MAURO Massimo MORETTI Gabriele |
OLMEO Gavino PETRARULO Raffaele PORCINO Gaetano RATTAZZI Giulio Cesare RAVELLO Roberto Sergio SALINAS Francesco SALTI Tiziana SBRIGLIO Giuseppe SCANDEREBECH Federica SILVESTRINI Maria Teresa TEDESCO Giuliana TROIANO Dario TRONZANO Andrea VENTRIGLIA Ferdinando ZANOLINI Carlo |
In totale, con il Vicepresidente ed il
Sindaco, n. 49 presenti, nonché gli Assessori: ALFIERI Fiorenzo - ALTAMURA Alessandro
- BORGIONE Marco - CURTI Ilda - DELL'UTRI Michele - PASSONI Gianguido -
SARAGNESE Luigi - SESTERO Maria Grazia - TRICARICO Roberto - VIANO Mario.
Risultano assenti i Consiglieri: CUTULI Salvatore - MINA
Alberto.
Con la partecipazione del Segretario Generale REPICE dr.
Adolfo.
SEDUTA PUBBLICA
Proposta
dell'Assessore Viano,
di concerto
con l'Assessore Altamura.
L'adozione
dei criteri comunali del 2000 e la conseguente variante urbanistica del 2001
hanno pertanto dato il via ad un processo di adeguamento complessivo, anche
organizzativo, che consente oggi di affrontare la pianificazione del commercio
secondo gli attuali indirizzi con maggiore consapevolezza ed esperienza.
Il quadro
normativo è stato successivamente aggiornato dalla Regione Piemonte che, in
ultimo, ha modificato gli indirizzi generali della deliberazione del Consiglio
Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 con la deliberazione del Consiglio
Regionale n. 59-10831 del 24 marzo 2006 (pubblicata nel B.U.R. n. 13 del 30
marzo 2006).
La deliberazione
del Consiglio Regioonale sopra citata richiama l'obbligo di adeguare alle
disposizioni ivi contenute gli strumenti urbanistici oltre ai relativi atti
presupposti e complementari.
In
adempimento a quanto sopra, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del
12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122) sono stati approvati i nuovi "Criteri
Comunali per il riconoscimento delle zone di insediamento commerciale e per il
rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio del commercio al dettaglio su
aree private" dando atto, al contempo, che con separato provvedimento si
sarebbe proceduto ad approvare la relativa variante di adeguamento allo
strumento urbanistico con allegata cartografia, atta ad individuare
specificatamente gli ambiti di insediamento commerciale.
I criteri
approvati sono ispirati dall'esigenza di favorire la complementarietà tra i
diversi canali di distribuzione commerciale e di valorizzare il contributo
offerto dai punti vendita al miglioramento della qualità urbana.
L'analisi delle
dinamiche commerciali rilevate a Torino negli ultimi anni evidenzia che i
rischi di desertificazione commerciale del tessuto urbano consolidato sono
soprattutto connessi alla presenza di grandi strutture di vendita localizzate
in ambiti extra e periurbani.
Infatti la
presenza di una corona di poli commerciali presenti sul territorio dei Comuni
confinanti genera forte attrazione in uscita dei flussi di consumatori; nasce
da qui l'esigenza di "ripolarizzazione" verso gli addensamenti
commerciali della Città, utilizzando, a tal fine, le medie strutture di vendita
in grado di svolgere il ruolo di "ancore commerciali", ovvero di
migliorarne la capacità competitiva nella rete della distribuzione commerciale.
In tal senso
i Criteri forniscono indicazioni tese a favorire l'insediamento nel tessuto
commerciale diffuso ed introducono strumenti di concertazione atti a
promuovere, in modo sostanziale, l'integrazione tra i canali distributivi;
integrazione e complementarietà che investono anche gli aspetti organizzativi
ed edilizi (da qui il ricorso a Progetti di Coordinamento e Protocolli
d'Intesa), con il fine di favorire interventi "estroversi", ovvero
con affacci commerciali e vetrine rivolte verso lo spazio pubblico, piuttosto
che spazi "introversi", dei quali le "big boxes" (grandi
scatole) attorniate dai parcheggi, tipiche dei primi Centri Commerciali,
costituiscono l'interpretazione più rappresentativa.
Le
localizzazioni commerciali L2 sono state conseguentemente circoscritte a quelle
già riconosciute dal P.R.G., escludendo la possibilità di nuovi insediamenti,
salvo nel caso in cui vadano a costituire occasione di riqualificazione urbana.
A tal fine
sono riconoscibili localizzazioni L2, solo in aree produttive dismesse da
almeno dieci anni, previa concertazione con i rappresentanti delle
organizzazioni più rappresentative a livello provinciale dei commercianti e dei
consumatori e purché l'intero ambito sia oggetto di appositi piani di recupero
e riqualificazione, valutata la sussistenza del pubblico interesse.
Sotto un
profilo più strettamente tecnico i criteri attuali hanno introdotto modifiche
circa il metodo di riconoscimento degli addensamenti commerciali nell'ottica di
garantire maggiore flessibilità e coerenza alle dinamiche commerciali, anche in
relazione alla distribuzione dei negozi, la quale segue logiche diverse, a
volte legate agli assi viari, a volte con vocazione di carattere areale.
Per quanto
riguarda, inoltre, la dotazione di parcheggi ed altre aree per la sosta, ferma
restando la verifica dell'osservanza dello standard urbanistico di cui
all'articolo 21 della Legge Regionale 56/1977 e articolo 25 dell'allegato A
alla deliberazione del Consiglio Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e
s.m.i., è stata introdotta la previsione di una maggior dotazione di parcheggi
per le nuove strutture di vendita.
In
attuazione di quanto previsto della deliberazione del Consiglio Regionale n.
59-10831 del 24 marzo 2006 e dei criteri comunali del 12 marzo 2007, con il
presente provvedimento si procede pertanto all'adeguamento del Piano Regolatore
ai sensi dell'articolo 17 della Legge Regionale 56/1977 tramite variante
urbanistica i cui contenuti sono qui di seguito riepilogati.
La variante
al P.R.G., in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente e con i
criteri approvati dal Consiglio Comunale del 12 marzo 2007 (mecc. 2006
10283/122), integra l'assetto urbanistico con gli indirizzi e la volontà
espressi per l'insediamento delle attività commerciali al dettaglio in sede
fissa, tenuto conto degli obiettivi generali e di settore, quali
l'incentivazione e la modernizzazione del sistema distributivo della Città, il
favorire il mantenimento di una presenza diffusa del servizio di prossimità, e
orientare l'insediamento degli esercizi commerciali in ambiti idonei alla
formazione di sinergie tra le differenti strutture distributive, la promozione
e la diffusione sul territorio delle gamme tipologiche dell'offerta
distributiva, garantendo la sostenibilità dell'offerta commerciale rispetto al
territorio e favorendo al contempo il miglioramento della qualità urbana,
architettonica e ambientale.
In merito, è
stata svolta un'analisi territoriale puntuale degli ambiti di insediamento
commerciale, ed in particolare dei sistemi e degli addensamenti commerciali.
Nell'ambito di tale ricognizione, ciascuno dei 22 sistemi individuati dalla
deliberazione del Consiglio Comunale del 12 marzo 2007 è stato delimitato
cartograficamente ed osservati fattori quali, ad esempio, densità di
popolazione ed esame degli indici di concentrazione di giovani ed anziani,
andamento del commercio nelle diverse categorie merceologiche, studio della
diffusione delle tipologie commerciali sul territorio, della media e grande
distribuzione, della densità commerciale e della ripartizione per classi di
superfici di vendita, ecc..
Sono stati,
quindi, delimitati i 74 addensamenti individuati nominalmente con la
deliberazione del Consiglio Comunale del 12 marzo 2007, raggruppabili per
tipologia commerciale e per tipologia geografica.
Non è stata
prevista, al momento, la puntuale individuazione delle nuove localizzazioni
commerciali urbane non addensate L1, essendo demandato il controllo del loro
sviluppo al rispetto delle prescrizioni normative che ne definiscono la
compatibilità territoriale.
Come già
anticipato, per le cinque localizzazioni urbano periferiche non addensate
L2 (Botticelli, Comau, Grandi Motori,
Romania, Stadio), il provvedimento in esame recepisce quanto indicato nei
criteri commerciali approvati il 12 marzo 2007 e negli specifici provvedimenti
urbanistici, ove esistenti, provvedendo alla loro perimetrazione indicativa;
sarà possibile riconoscere nuove localizzazioni urbano periferiche non
addensate L2 solo in aree produttive dismesse da almeno dieci anni, con
specifico provvedimento della Città, valutata caso per caso la sussistenza del
pubblico interesse e sentite le organizzazioni di tutela dei consumatori e le
organizzazioni imprenditoriali del commercio.
Con il
presente provvedimento, si è quindi innanzi tutto proceduto ad individuare nei
criteri comunali l'ambito di competenza della variante urbanistica, che
necessitava di una specifica attività di trasposizione (rappresentazione
cartografica delle aree di insediamento commerciale, attività commerciali
ammesse nelle aree normative di P.R.G., revisione e modalità di calcolo della
dotazione di standard e parcheggi, ecc.), distinguendolo da quello inerente gli
aspetti di mero carattere commerciale (tipologie degli esercizi, autorizzazioni
commerciali e relative procedure, ecc.), per i quali la normativa di settore ed
i criteri stessi rimangono gli appropriati riferimenti prescrittivi.
Il raccordo
tra le due sfere di competenza è stato effettuato in modo tale da favorire ed
anzi stimolare lo sviluppo del commercio secondo le linee precedentemente
descritte con gli obiettivi sopra richiamati, mantenendo però la necessaria
autonomia delle scelte di pianificazione, tramite la verifica della coerenza
funzionale e urbanistica.
In un
contesto in continua evoluzione economica e sociale, il continuo raffronto tra
la propensione commerciale e la prefigurazione urbanistica di Piano Regolatore
assicura, al contempo, una conoscenza dinamica del territorio e la garanzia del
controllo delle trasformazioni ivi previste.
In tal
senso, viene espressamente ribadito che l'insediamento delle nuove attività
commerciali è subordinato, oltre che alla verifica dell'ammissibilità delle
superfici di vendita rispetto alla compatibilità commerciale sotto il profilo
tipologico e funzionale, anche alla conformità con le ulteriori prescrizioni del P.R.G. vigente (destinazioni d'uso,
parametri urbanistici ed edilizi, ecc.).
La
contestualità delle autorizzazioni commerciali e dei titoli abilitativi edilizi
nonchè la presentazione delle istanze allo Sportello Unico per le Attività
Produttive che coordina le diverse competenze, suggellano il principio sopra
enunciato.
La
trasposizione nel Piano Regolatore di quanto precedentemente descritto ha
comportato la predisposizione di modifiche normative (alcuni articoli delle
NUEA e sostituzione integrale dell'Allegato C) e cartografiche (sostituzione
degli allegati introdotti con la variante n. 31), oltre alla produzione della
specifica documentazione a corredo delle analisi commerciali, elaborata dalla
Divisione Commercio.
In
particolare l'allegato C viene sostituito integralmente dal nuovo allegato C
"Norme sul commercio al dettaglio", elaborato prescrittivo contenente
specifiche disposizioni in base alle quali viene svolta la verifica di coerenza
degli interventi sotto il profilo commerciale, integrative delle prescrizioni
di carattere urbanistico-edilizio contenute nel restante impianto normativo del
P.R.G..
In tal senso
si è provveduto ad uniformare le norme in materia commerciale con quelle delle
NUEA del P.R.G., sia per quanto attiene l'impianto normativo (articolazione in
capitoli, commi, ecc.) sia per quanto attiene la terminologia adottata.
I contenuti
salienti del nuovo allegato C sono i seguenti:
- definizione
e modalità di riconoscimento delle localizzazioni, dei sistemi e degli
addensamenti commerciali, per i quali l'unità di riferimento assunta per la
rilevazione delle attività commerciali presenti sul territorio è la sezione di
censimento;
- previsione
di una procedura di aggiornamento degli addensamenti commerciali, nel caso in
cui il valore della sezione di censimento interessata sia pari al massimo
previsto (100%) cioè piena rispondenza, attraverso apposita Conferenza di
Servizi indetta dai Settori competenti in materia di commercio, a cui sono
invitate per la consultazione i rappresentanti delle organizzazioni dei
commercianti;
- previsione
che le modifiche al perimetro delle localizzazioni L2 vengano effettuate
esclusivamente con Strumento Urbanistico Esecutivo, sentite le organizzazioni
di tutela dei consumatori e le organizzazioni imprenditoriali del commercio;
- obbligo di
verificare la "doppia conformità" degli insediamenti previsti, ovvero
sia rispetto alle specifiche norme dell'allegato C (compatibilità
tipologico-funzionale delle strutture distributive del commercio, standard a
servizi pubblici e fabbisogno di parcheggi, verifiche di impatto ambientale e
sulla viabilità, ecc.), sia rispetto alla conformità urbanistica di cui alle
ulteriori prescrizioni del P.R.G. vigente (destinazioni d'uso, parametri
urbanistici ed edilizi, ecc.);
- definizione
delle modalità di calcolo per la dotazione di superfici a servizi pubblici (di
cui almeno il 50% a parcheggi) dovuta ai sensi dell'articolo 21 comma 1 punto
3) della LUR, che è incrementale in funzione del tipo di intervento urbanistico
ed edilizio previsto (dall'esenzione nel caso di interventi di manutenzione
ordinaria fino al 100% della SLP per gli interventi di nuovo impianto) e
prescinde dalla tipologia commerciale. Analogamente viene definita la modalità
di calcolo per il fabbisogno di posti a parcheggio ai sensi dell'articolo 21
comma 2 LUR, dell'articolo 25 dell'allegato A alla deliberazione del Consiglio
Regionale n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e s.m.i. e dell'articolo 17
della deliberazione del Consiglio Comunale 12 marzo 2007, che è invece
incrementale in funzione della complessità della tipologia della struttura
distributiva commerciale e dell'aumento della relativa superficie di vendita.
Viene, altresì, data attuazione a quanto previsto dai criteri comunali, che
prevedono una dotazione aggiuntiva di standard nel caso di superfici
commerciali maggiori di 700 mq. di SLP e/o con superficie di vendita maggiore
di 400 mq. per gli esercizi previsti negli addensamenti commerciali;
- ulteriori
garanzie di tutela degli ambiti di particolare interesse culturale e
paesaggistico: oltre al rispetto delle specifiche prescrizioni del P.R.G. per
gli immobili vincolati, deve essere verificato che gli interventi, con i
relativi spazi vetrina, accessi ed arredi commerciali, si inseriscano
correttamente nel contesto tipologico degli edifici adiacenti e, a tal fine,
potranno essere sviluppati specifici regolamenti e progetti di
riqualificazione.
Un importante
contributo è stato inoltre dato dal Settore Ambiente e Territorio, in merito
alle verifiche circa l'impatto complessivo delle attività commerciali su
viabilità e parcheggi, clima acustico, verde, ecc.. Viene infatti ribadito che
gli strumenti di programmazione e pianificazione commerciale devono essere
predisposti in coerenza con gli obiettivi di tutela ambientale, e che
l'approvazione dei progetti per il rilascio dei titoli abilitativi edilizi e
delle autorizzazioni per le nuove aperture, trasferimenti, variazione della
superficie di vendita e/o di settore merceologico degli esercizi commerciali, è
subordinata alla verifica della regolamentazione delle aree di sosta, di
impatto ambientale e di impatto sulla viabilità.
Contestualmente
all'elaborazione del nuovo allegato C, riferito espressamente alla coerenza
degli interventi sotto profilo commerciale, si è proceduto all'adeguamento
dell'impianto delle NUEA, principale elaborato normativo prescrittivo del
P.R.G..
E' divenuto
infatti fondamentale garantire l'evoluzione del settore commerciale in modo
integrato con le altre componenti territoriali superando l'impianto settoriale
originario del Piano Regolatore, al fine di valorizzare al massimo la funzione
urbana degli insediamenti commerciali.
In questo
senso è stato rivisto l'articolato relativo alle destinazioni d'uso ammesse
nelle Aree normative e contestualmente aggiornate le specifiche categorie delle
destinazioni d'uso.
Nelle Aree
normative in cui è consentita la presenza di attività commerciali, vengono
puntualmente precisate le tipologie commerciali ammesse e calibrati i tipi di
intervento.
Come
detto precedentemente, il reperimento di idonei standard di aree a servizi e di
parcheggi, trattata analiticamente nell'allegato C, riveste primaria importanza
per il corretto inserimento degli insediamenti commerciali nel territorio. Al
fine di perfezionare l'efficacia dell'impianto normativo è necessario
intervenire anche su alcuni articoli delle NUEA.
Tra le
ulteriori modifiche introdotte nelle NUEA, vengono in ultimo dettate le
disposizioni transitorie e finali che
fanno salvi gli Strumenti Urbanistici Esecutivi, i Progetti ed i Protocolli di
Intesa e gli interventi conseguenti a convenzioni approvati prima dell'adozione
della variante n. 160. In questi casi, viene data comunque la possibilità
di uniformarsi alle disposizioni della stessa variante assumendole nella loro
totalità.
Per quanto
riguarda gli elaborati cartografici, è stato inserito il nuovo Allegato Tecnico
- n. 17 - "Ambiti di insediamento commerciale" prescrittivo che
individua e delimita i sistemi, gli addensamenti e le localizzazioni
commerciali L2, integrando quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio
Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122), e costituisce,
pertanto, il riferimento per la verifica dell'appartenenza degli esercizi
commerciali a ciascuna sezione di censimento.
Come
precedentemente richiamato, per quanto attiene le localizzazioni L2, la
variante recepisce quanto indicato nei criteri commerciali approvati e negli
specifici provvedimenti urbanistici ove esistenti.
A differenza
dell'elaborato grafico attualmente vigente, per garantire una più agevole
lettura ed il diretto raffronto con le altre tavole del Piano Regolatore, la
tavola è suddivisa in n. 27 fogli a colori, analogamente a quella
dell'Azzonamento di P.R.G. ed utilizza come base cartografica la Carta Tecnica
della Città di Torino aggiornata a giugno 2007.
Al fine di
permettere una più agevole valutazione della classificazione commerciale del
territorio comunale sono state inoltre predisposte, a titolo illustrativo: una
versione di detto allegato tecnico, su foglio unico comprendente tutto il
territorio comunale (tavola M) ed una tavola nella quale gli Ambiti di
Insediamento Commerciale sono sovrapposti all'Azzonamento di P.R.G..
La
presente variante urbanistica rientra tra quelle "obbligatorie di
adeguamento a norme e piani sovraordinati", di cui all'allegato II della
D.G.R. n. 12-8931 del 9 giugno 2008 "Norme in materia ambientale - Primi
indirizzi operativi per l'applicazione delle procedure in materia di
Valutazione ambientale strategica di piani e programmi", e si fonda sulle
scelte di pianificazione commerciale delineate con i Criteri Comunali approvati
il 12 marzo 2007; tuttavia, data la valenza del provvedimento, si ritiene di
procedere alla Valutazione Ambientale Strategica, pertanto si allegano al
presente provvedimento il "Rapporto Ambientale" con la relativa
"Sintesi non tecnica" (all. 16 - n. ).
Tali documenti saranno pubblicati contestualmente al Progetto Preliminare di
variante e inviati ai soggetti competenti in materia ambientale.
Nel periodo
di pubblicazione tutta la documentazione tecnica sarà messa a disposizione del
pubblico, i pareri conseguenti e le eventuali osservazioni alla variante
urbanistica ed alla documentazione in materia ambientale saranno esaminati e
controdedotti in sede di approvazione del Progetto Definitivo.
Il
provvedimento di variante sarà inoltre sottoposto alla consultazione delle
organizzazioni sindacali dei lavoratori del commercio e delle organizzazioni di
tutela dei consumatori e delle organizzazioni imprenditoriali del commercio
rappresentative a livello provinciale, secondo quanto disposto dall'articolo 29
dell'allegato A alla D.C.R. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e s.m.i., pertanto
potrà essere oggetto di modifiche in recepimento della consultazione suddetta.
Visto
quanto sopra, la presente variante comporta:
1. La modifica dei seguenti elaborati prescrittivi:
a) N.U.E.A. - stato attuale, articoli 1, 3, 6, 8, 10, 15, 19,
24, 25, 26, 27, 31 e 33 con l'analogo fascicolo delle NUEA - variante (allegati
1.1-1.2).
2. La sostituzione dei seguenti elaborati prescrittivi:
b) N.U.E.A. - allegato C stato attuale, con l'analogo NUEA
fascicolo - allegato C variante (allegati 2.1-2.2).
3. L'eliminazione dei seguenti elaborati prescrittivi:
c) Tavole n. 1 "Ambiti di insediamento commerciale" e
n. 2 "Aree di lacuna e di copertura del servizio commerciale di
prossimità" allegate alle N.U.E.A. fascicolo I - allegato C stato attuale
(allegati 2.3-2.4).
4. L'introduzione dei seguenti nuovi elaborati prescrittivi:
d) Allegato Tecnico n. 17 "Ambiti di insediamento
commerciale" integrando quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio
Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122) - scala 1:5.000 - 27
fogli a colori (allegati 3.1-3.27).
5. L'introduzione dei seguenti nuovi elaborati a titolo
illustrativo:
e) Tavola M - "Ambiti di insediamento commerciale" -
scala 1:20.000 - foglio unico a colori (allegato 4).
f) Tavola N - "Azzonamento con sovrapposizione degli ambiti
di insediamento commerciale" - scala 1:5.000 - 28 fogli a colori (allegati
5.1-5.28).
g) Allegato "Riconoscimento delle zone di insediamento
commerciale" (allegato 6).
h) Allegato "Relazione illustrativa" (allegato 7).
Il presente
provvedimento ha rilevanza esclusivamente comunale, non presenta
incompatibilità con i Piani sovracomunali vigenti, non comporta modifica delle
aree per servizi pubblici e non produce gli effetti di cui al comma 4
dell'articolo 17 della Legge Urbanistica Regionale, costituisce pertanto
variante parziale allo strumento urbanistico, ai sensi del comma 7
dell'articolo 17 della L.U.R..
Successivamente
all'approvazione del presente provvedimento, si procederà all'aggiornamento del
Piano Regolatore Generale in conformità alla presente variante.
Si
dà atto che, in merito agli indirizzi operativi per l'applicazione delle
procedure in materia di Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi,
gli eventuali approfondimenti necessari saranno valutati prima dell'adozione da
parte del Consiglio Comunale della variante urbanistica.
Si dà atto
che gli allegati alla presente delibera sono stati inviati alle Associazioni di
Categoria per le valutazioni previste dalla normativa.
Il documento
sarà inoltre inviato, ai sensi degli articoli 43 e 44 del Regolamento Comunale
sul Decentramento, alle Circoscrizioni per il relativo parere di competenza.
La presente deliberazione
è stata trasmessa ai sensi degli articoli 43-44 del Regolamento del
Decentramento alle dieci Circoscrizioni per l'acquisizione del relativo parere.
Le
Circoscrizioni 5 e 10 non hanno espresso parere.
Le
Circoscrizioni 1, 2, 4, 6, 7, 8 e 9 hanno espresso parere favorevole (all.
8-9-11-12-13-14-15 -
nn. ).
La
Circoscrizione 3 ha espresso parere negativo, con deliberazione di Consiglio
Circoscrizionale (mecc. 2008 06051/086) (all. 10 -
n. ),
esprimendo preoccupazione per la tutela del commercio di vicinato in quanto
"le grosse superfici di vendita che questa variante autorizza al fine di
"ancorare" i consumatori alle vie commerciali sono considerate
infatti eccessive" e per il "costante aumento delle varianti rispetto
al P.R.G." avvenuto negli ultimi anni e la mancata ricaduta sul territorio
circoscrizionale dei relativi oneri di urbanizzazione.
La Città,
relativamente alla prima osservazione, ribadisce che la Variante intende
favorire la complementarietà tra i diversi canali di distribuzione commerciale
e la valorizzazione della qualità urbana. La volontà, peraltro più volte
dichiarata, è quella di "ripolarizzare" il commercio verso gli
addensamenti commerciali della Città.
La scelta
peraltro di limitare l'individuazione di nuove L2 ai soli casi di recupero di
aree industriali dismesse, ambiti inseriti nel tessuto più consolidato della
città, si fonda proprio su questa ragione. Si ricorda poi che tutte le L2 sono
già state inserite nei Criteri approvati dal Consiglio Comunale nel marzo 2007.
Relativamente
alla seconda questione posta dalla Circoscrizione 3 si precisa che analizzando
nel complesso l'andamento dell'attività di gestione del Piano di questi anni si
evidenzia una prima fase più indirizzata all'attuazione del Piano, ed una
seconda in cui sono progressivamente emerse esigenze di revisione dello stesso.
Nei primi
anni seguiti all'approvazione del Piano, con la progressiva entrata a regime
del nuovo strumento, l'attenzione e gli sforzi della Città e degli operatori
privati si sono concentrati prevalentemente sull'attuazione dello stesso. Col
passare degli anni, parallelamente all'attuazione del Piano si è effettivamente
sviluppata la necessità di apportare allo stesso modifiche e adeguamenti per
correggere alcuni limiti e per andare incontro a nuove esigenze emerse.
Negli ultimi
anni si è poi registrata una crescente esigenza di rivedere la disciplina
normativa del Piano in attesa di una revisione generale, per la quale, però si
ritiene fondamentale attendere la modifica della Legge urbanistica regionale
ormai in corso.
Per quanto
attiene agli introiti a beneficio della Città per gli interventi derivanti
dall'attuazione della presente variante, come per tutti gli altri interventi
che generano oneri, si specifica che tali proventi sono a beneficio dell'intera
collettività e non a beneficio esclusivo della singola circoscrizione sulla
quale ricadono gli interventi stessi.
Tutto ciò
premesso,
Visto il
P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21
aprile 1995;
Vista la
Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Dato atto
che i pareri di cui all'articolo 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole
sulla regolarità tecnica;
Con voti
unanimi, espressi in forma palese;
PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE
per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si
richiamano:
1) di adottare la
variante parziale n. 160 al vigente Piano Regolatore Generale di Torino ai sensi
dell'articolo 17, comma 7 della L.U.R., concernente l'adeguamento urbanistico
ai criteri commerciali di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 18
del 12 marzo 2007, dando atto che gli elaborati costitutivi della presente
Variante sono i seguenti:
a) N.U.E.A. - stato attuale, articoli 1, 3, 6, 8, 10, 15, 19,
24, 25, 26, 27, 31 e 33 con l'analogo fascicolo delle NUEA - variante (all.
1.1-1.2 -
nn. );
b) N.U.E.A. - allegato C stato attuale, con l'analogo NUEA
fascicolo - allegato C variante (all. 2.1-2.2 -
nn. );
c) Tavole n. 1 "Ambiti di insediamento commerciale" e
n. 2 "Aree di lacuna e di copertura del servizio commerciale di
prossimità" allegate alla N.U.E.A. fascicolo I - allegato C stato attuale
(all. 2.3-2.4 -
nn. );
d) Allegato Tecnico n. 17 "Ambiti di insediamento
commerciale" integrando quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio
Comunale n. 18 del 12 marzo 2007 (mecc. 2006 10283/122) - scala 1:5.000 - 27
fogli a colori (all. 3.1-3.27 -
nn. );
e) Tavola M - "Ambiti di insediamento commerciale" -
scala 1:20.000 - foglio unico a colori (all. 4 -
n. );
f) Tavola N - "Azzonamento con sovrapposizione degli ambiti
di insediamento commerciale" - scala 1:5.000 - 28 fogli a colori (all.
5.1-5.28 -
nn. );
g) Allegato "Riconoscimento delle zone
di insediamento commerciale" (all. 6 -
n. );
h) Allegato "Relazione illustrativa" (all. 7 -
n. ).
Viene dato atto che non è
richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non
comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
2) di dichiarare,
attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il
presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell?art. 134, 4°
comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
ALL'EDILIZIA
PRIVATA
E
AL PATRIMONIO
F.to
Viano
L'ASSESSORE
AL COMMERCIO,
TURISMO,
ATTIVITA' PRODUTTIVE
E
MARKETING URBANO
F.to
Altamura
Si esprime
parere favorevole sulla regolarità tecnica.
IL
DIRIGENTE COORDINATORE
PIANIFICAZIONE
URBANISTICA
F.to
Gilardi
IL
DIRIGENTE SETTORE
URBANISTICA
COMMERCIALE
F.to
Cavallaro
IL
DIRIGENTE SETTORE
PROCEDURE
AMM.VE URBANISTICHE
F.to
Virano
IL
DIRIGENTE SETTORE
ATTIVITA'
ECONOMICHE E DI SERVIZIO
F.to
Pizzichetta
In originale firmato:
IL
SEGRETARIO
Repice
IL PRESIDENTE
Coppola