OGGETTO: C4 PARERE DI COMPETENZA SU BILANCIO DI PREVISIONE 2007.
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA. BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO
2007/2009
Il Presidente
Guido Alunno, di concerto con il Coordinatore della I^ Commissione Paolo
Cavallari, riferisce.
Con nota del 13 marzo 2007, prot.n.1215,
la Vicedirezione Generale Risorse Finanziarie – Settore Bilanci e
Rendicontazioni, invita la Circoscrizione ad esprimere parere, ai sensi
dell’art.43, commi 3 e 4, del Regolamento del Decentramento in ordine
alla proposta di deliberazione avente ad oggetto: “
Bilancio di
Previsione 2007. Relazione Previsionale e Programmatica. Bilancio Pluriennale
per il triennio 2007 –2009.
Approvazione”
Il Bilancio 2007 pareggia a
1.275 milioni di euro, con l’applicazione dell’avanzo di
amministrazione presunto di 30 milioni di euro.
Nel dettaglio le
entrate
tributarie ammontano a 502 milioni di euro e rappresentano il 39% del
totale, in flessione per il notevole decremento dovuto principalmente alla
recente normativa relativa alla compartecipazione comunale all’IRE.
Infatti la Legge Finanziaria per il 2007, prevede l’istituzione, a
decorrere dal 1 gennaio 2007, di una compartecipazione pari allo 0,69% del
gettito IRE, definita dinamica che, nel tempo, assumerà la funzione di
trasferimento consolidato con
contestuale riduzione dei trasferimenti
ordinari dello Stato e l’abolizione della
precedente compartecipazione
pari al 6,5%. Le entrate extratributarie (canoni,
concessioni, interessi e
fitti attivi, mense e contravvenzioni) ammontano a 306 milioni
di euro, in
flessione rispetto agli anni precedenti principalmente per la
differente
gestione dei servizi cimiteriali e i dividendi, mentre al Titolo
III si rileva un incremento
derivante dalla identica e contraria motivazione
della flessione del Titolo I.
I trasferimenti da Stato, Regione e da altri
Enti sono quantificabili in 365 milioni di euro, pari al 29% del totale.
Le
principali spese correnti sono relative al personale (426 milioni), a beni e
servizi (481 milioni), a rimborsi di mutui e a interessi passivi (238 milioni) e
a trasferimenti (77 milioni di euro).
Per quanto riguarda la
spesa, in
parte corrente, si rileva una flessione della spesa per il personale
dovuta alla differenza derivante da arretrati su rinnovo contrattuale, e
ai
pensionamenti previsti nel corso dell’anno.
Per quanto concerne
la
spesa in conto capitale, il bilancio prevede 521 milioni
di
investimenti, suddivisi tra 143 milioni di euro per opere pubbliche, 20
milioni per spese
degli uffici giudiziari, 84 milioni di manutenzioni
straordinarie e 274 di altri
investimenti. Sono cifre importanti, che
permettono di continuare il lavoro di
rinnovamento della città, nella
prospettiva della realizzazione di nuovi straordinari
interventi nei prossimi
anni con la ricorrenza dei 150 anni dall’unità d’Italia, per
la
quale la città ha recentemente predisposto il dossier di
candidatura contenente le scelte
fondamentali. Sarà questa una nuova
grande opportunità per completare quel
rinnovamento infrastrutturale e
strutturale di Torino
Tali investimenti saranno finanziati per 231 milioni
di euro con mutui e per 290 milioni di euro con entrate
straordinarie.
La legge finanziaria 27 dicembre 2006, n. 296, con
le disposizioni recate dall’art. 1,
commi da 676 a 702, ha modificato
in maniera sostanziale le regole destinate a produrre
un’azione di
miglioramento del bilancio posta a carico degli Enti Locali per il
triennio
2007 – 2009, al fine di ottemperare agli obblighi assunti
dalla Repubblica italiana in
sede comunitaria.
Le novità più
significative delle regole del patto di stabilità interno, che
interessano le
province ed i comuni con popolazione superiore a 5.000
abitanti, si individuano nella
diversa formulazione del fattore di
contenimento su cui intervenire; invero, il
riferimento non è
più alla spesa – come previsto dalle leggi finanziarie per il 2005
e per
il 2006 – ma al saldo finanziario tra entrate finali e spese
finali, allo scopo di far
convergere il più possibile le regole del
patto di stabilità interno con quelle previste dal
patto di
stabilità e crescita.
Alla luce della accresciuta
autonomia
finanziaria degli enti, sancita dallo stesso Testo Unico per Comuni,
Province
e Regioni cade il principio della spesa storica, utilizzato per anni
da enti
locali e regioni, e si dà avvio ad un sistema di finanza
pubblica autonoma, in graduale
sostituzione della finanza derivata basata sui
trasferimenti erariali. A tale impostazione è
ispirata la formazione
del bilancio della Città di Torino, cioè ad un approccio che non
è più di tipo
incrementale (criterio della spesa storica),
bensì basato su un sistema programmatorio
ispirato al cosiddetto
budget a base zero. Questo approccio prevede la programmazione
delle risorse
necessarie senza un condizionamento derivante dalle scelte consolidate
nei
precedenti bilanci e dalle spese sostenute, per favorire la
responsabilizzazione di ciascun
centro di costo e la rivalutazione, anno per
anno, degli interventi da realizzare, della loro
necessità e
convenienza e, per quanto possibile della ricaduta.
Ulteriore elemento
innovativo è la determinazione dell’entità del concorso alla
manovra
che, nel passato, era effettuata in misura percentuale uguale per
tutti gli enti e che ora,
invece, viene di fatto “personalizzata”
per ogni singolo Ente. Infatti, l’entità del
miglioramento del
proprio saldo-obiettivo è calcolata applicando due
diversi
coefficienti: dal disavanzo medio di cassa riscontrato nel triennio
2003 – 2005 e dalla
spesa corrente media del triennio 2003 – 2005
in termini di cassa.
Il patto di stabilità ha imposto
una riduzione
pesante sul bilancio della Città di Torino, ovvero una riduzione di
saldo di 129 milioni di euro, richiedendo necessariamente iniziative sul
fronte dell’entrata, unitamente all’impostazione della metodologia
del “budget a base zero” nella formazione delle previsioni di
spesa.
Sul fronte
TARSU vengono introdotte novità
sostanziali sul fronte agevolazioni; oltre a
mantenere inalterati i benefici
già presenti (singles under 65 e over 65; sgravi per
cantieri
prolungati; sgravi per le aree adiacenti la discarica; sgravi per le scuole;
ecc.)
viene considerevolmente esteso il beneficio dello sconto per categorie
reddituali. Fino al
2006 infatti, era previsto uno sconto del 50% della Tarsu
per le famiglie che fossero
comprese nel limite ISEE di euro 11.365. Nel
2007, con l’intento di sgravare anche
nuclei famigliari nella fascia
superiore a quella già tutelata, l’agevolazione si
articolerà
fino a proteggere redditi intorno ai 20.000 euro
(ISEE).
La stretta posta dai vincoli di finanza pubblica derivanti
dal
trattato di Maastricht e del conseguente patto di stabilità
interno rende indifferibile
l’adeguamento dell’aliquota
dell’addizionale comunale, ferma dal 2002 e portata nel
2007 dallo 0,3
allo 0,5 per cento (l’aliquota massima è lo 0,8%); tuttavia il
Comune
intende avvalersi della previsione normativa che permette la creazione
di una soglia di
esenzione. Tale soglia di esenzione, prima non esistente,
permetterà ai redditi più bassi
di non corrispondere più
alcun gettito addizionale IRE; l’intenzione è di esentare fino
a
circa 10.000 euro di reddito, se possibile innalzabile a 11.500 euro nel
futuro, comprendendo, ad esempio, le soglie di redditi di pensione
minima, i
lavoratori in CIG, in mobilità, alcune forme di precariato e altri
redditi medio
bassi.
Resta invariata l’aliquota ma aumentano di
12 euro (da 120 a 132)
le detrazioni ICI sulla prima casa.
Sul fronte
Cosap viene operato un adeguamento della tariffa base, dei moltiplicatori
di
alcune categorie e dei coefficienti viari, per rispondere alle previsioni
sul tasso di
inflazione programmato, all’incremento del valore del
suolo per gli anni dal 2003 al
2006 ed alle mutate condizioni economiche e
territoriali, frutto anche dei cospicui
investimenti fatti
dall’amministrazione sul territorio e sui suoli.
Si segnala
l’inopportunità dell’inserimento della COSAP anche per i
chioschi adibiti come edicole per la vendita di giornali e riviste prima esclusi
da tale tariffazione.
Premessi questi dati generali, questa
Circoscrizione considera in maniera positiva il mantenimento di risorse per il
welfare ma si ritiene comunque necessario che la Città ponga attenzione
ad un eventuale progressivo adeguamento degli stanziamenti previsti in relazione
ai bisogni dei cittadini sempre più in incremento sia per entità
che per complessità.
In particolare si segnala che nella IV
Circoscrizione così come nel resto della Città la necessità
di costruire soluzioni abitative per i cittadini disabili in relazione al
progressivo invecchiamento dei genitori e alle questioni legate al cosiddetto
"Dopo di noi".
Si considera in maniera positiva il progetto di "Piano
regolatore sociale", strumento che la Città intende utilizzare per
realizzare il benessere dei propri Cittadini, attivando politiche per la
promozione, la crescita e lo sviluppo di una "Città sana", passando dalla
mera concezione urbanistica del territorio a quello di comunità,
attraverso uno sviluppo armonico e condiviso dalle città.
Si
riscontra l’assenza di un percorso di riprogettazione organica del TPL in
funzione delle trasformazioni urbanistiche e infrastrutturali oramai sviluppate
in maniera significativa.
Inoltre, si segnala negativamente il taglio dei
fondi nel Settore Tutela Ambiente per l'Agenda 21 della città e per
gli Animali, per l'Educazione Ambientale e di Cinemambiente, nonché
nei fondi per il Settore Gestione Verde quelli per le
manutenzioni.
Programma Triennale delle Opere Pubbliche
2007 – 2008 – 2009 - Elenco Annuale 2007La
programmazione delle opere contenute nel PPI 2007/08/09 non risponde alle
esigenze del territorio della IV Circoscrizione. Strutture ed interventi attesi
da anni sono nuovamente stati posticipati o addirittura di alcuni non vi
è più traccia. I finanziamenti previsti sono destinati in larga
misura ad interventi non concordati con l’amministrazione circoscrizionale
e, taluni, in contrasto con scelte di gestione territoriale assunte in passato e
mai smentite.
Tale parere è stato oggetto di discussione nella
commissione congiunta I-II-III-IV-V-VI convocata in data 16 marzo
2007.
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
Visto il Regolamento del Decentramento,
approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.133 (n. mecc. 1996
00980/49) e s.m.i., il quale fra l’altro, all’art.43 elenca i
provvedimenti per i quali è obbligatorio l’acquisizione del parere
dei Consigli Circoscrizionali ed all’art.44 ne stabilisce i termini e le
modalità;