Atto n. 7
Il
Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato
nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del
15 GENNAIO 2007
Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via
Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: ANTONELLI
Roberto, BORDONE Claudio, BOSSO Giovanni, CAVALLARI Paolo, CLARICI Laura,
CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio, CAVONE Nicola, COLLURA Anna Maria, DEL
BIANCO Marianna, DOMINESE Stefano, LAVECCHIA Felice, FARANO Nicola, FAZZONE
Davide, FONTANA Marco, MAFFEI Maurizio, NOVO Valerio, PEPE Annunziata, PUGLISI
Ettore, RABELLINO Renzo, VALLE Mauro.
In totale n. 22
Consiglieri
Risultano assenti i Consiglieri: D’ACUNTO Angelo,
LAZZARINI Massimiliano e MARRONE Maurizio.
Con l'assistenza del
Segretario Dott.ssa Anna Maria GROSSO
Ha adottato in
SEDUTA PUBBLICA
il presente provvedimento così indicato all'ordine del
giorno:
C.4 PARERE (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO) AVENTE AD
OGGETTO “D.LGS. 31 MARZO 1998 N. 114, L.R. 28/99, D.C.R. 563-13414/99 E
S.M.I.: APPROVAZIONE DEI CRITERI COMUNALI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE DI
INSEDIAMENTO COMMERCIALE E PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER L'ESERCIZIO
DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE”.
CITTÀ DI
TORINO
CIRCOSCRIZIONE N.4 - SAN DONATO -
PARELLA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
OGGETTO: C.4 PARERE (ARTT.43 E 44 DEL REC. DEL REG.) "D.L.GS 31 MARZO
1998 N. 114, L.R. 28/99, D.C.R.563-13414/99 E S.M.I.:APPROV. DEI CRITERI
COMUNALI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE DI INSEDIAMENTO COMM.LE E PER IL
RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER L'ESERCIZIO DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE
PRIVATE".
Il Presidente Guido Alunno, di concerto con la Coordinatrice della III
Commissione, Marianna Del Bianco, riferisce.
Con nota del 15 dicembre 2006 n.
prot. 49412, la Divisione Commercio – Settore Urbanistica Commerciale ha
richiesto il parere in merito alla deliberazione n. mecc. 2006 10283/122,
adottata dalla Giunta Comunale in data 12 dicembre 2006, avente ad oggetto
“D.ls 31 marzo 1998 n. 114, L.R. 28/99, D.C.R. 563-13414/99 e s.m.i.:
Approvazione dei criteri comunali per il riconoscimento delle zone di
insediamento commerciale e per il rilascio delle autorizzazioni per
l’esercizio del commercio al dettaglio su aree private”.
Il
tessuto commerciale di una città è un sistema assai delicato e
complesso, la cui evoluzione agisce in modo significativo sulla storia della
città stessa, non solo con riferimento alla sfera economica ma anche ai
modi con i quali quest’ultima si costruisce e viene vissuta. Di fronte
alle dinamiche globali e agli interessi economici che si delineano in uno
scenario di grandissima scala (globale, planetario, internazionale), diventa
assai importante costruire un sistema di governo che garantisca
un’evoluzione del settore integrata con le componenti e le
specificità locali.
La necessità di valutare i processi di
integrazione in un’ottica non solo settoriale assume ancora maggior
valenza in relazione alla considerazione che il commercio è una funzione
urbana (gli insediamenti commerciali sono spazi semipubblici, forte è
l’impatto sull’arredo).
L’articolazione normativa che si
è delineata nell’ultimo decennio interpreta questo significato del
commercio, prevedendo che la strumentazione di governo della sua distribuzione
sul territorio (con particolare riferimento a quello di medio-grande dimensione)
sia prevista all’interno della pianificazione territoriale di livello
comunale, favorendo di fatto l’integrazione di cui si scriveva. Dal punto
di vista della cultura dell’amministrazione pubblica si è avviato
un percorso di revisione dell’approccio legato alla sola fase
autorizzatoria, anche se non sempre le strutture organizzative, la
strumentazione operativa e le banche-dati si rivelano adeguate a questo nuovo
approccio.
In tal senso, in ossequio ai disposti della L.R.
n. 28/99 ed a seguito dell’approvazione della D.C.R n. 563-13414 del 29
ottobre 1999 avente ad oggetto gli indirizzi generali e i criteri di
programmazione urbanistica per l'insediamento del commercio al dettaglio in sede
fissa, la Città di Torino ha recepito, con deliberazione del Consiglio
Comunale del 18 maggio 2000, (mecc. 2000 03258/16), esecutiva dal 5 giugno 2000,
i criteri regionali per l'adeguamento alla nuova disciplina del commercio.
Successivamente, con deliberazione del Consiglio Comunale del 26 luglio 2000
(mecc. 2000 05687/09), esecutiva dal 10 agosto 2000, la Città ha
adottato, ai sensi dell'art.17 comma 5 bis L.R. 56/77 e s.m.i., la variante
urbanistica n. 31 finalizzata ad adeguare lo strumento urbanistico generale ai
suddetti nuovi criteri; la variante è stata approvata in via definitiva
con deliberazione del Consiglio Comunale del 27 marzo 2001 (mecc. 2001
02109/09).
Il primo recepimento dei criteri commerciali ha certamente
contribuito ad accelerare il processo di adeguamento, anche organizzativo: in
tal senso, gli Enti Locali e prima di tutti la Città di Torino paiono
oggi meglio attrezzati ad affrontare la pianificazione del commercio secondo gli
approcci prima descritti e alla luce del principio di sussidiarietà, teso
a realizzare il coordinamento locale di dinamiche di grande scala.
Successivamente, la Regione Piemonte ha modificato gli indirizzi generali:
l’ultima modifica è avvenuta con la D.C.R. 59-10831 del 24 marzo
2006 (pubblicata nel B.U.R. n. 13 del 30 marzo 2006) la quale ha previsto
modifiche ed integrazioni all'allegato A della D.C.R n. 563-13414 del 29 ottobre
1999 e s.m.i..
In tale provvedimento si introducono vari elementi di
novità e, all’articolo 29, si prevede che i Comuni abbiano a
disposizione 180 giorni per adeguare i propri strumenti urbanistici generali ed
attuativi ai disposti della deliberazione regionale stessa. Ai sensi
dell’art. 25 si prevede, inoltre, che si applichino le norme sostitutive
di cui all’articolo 30 fino a quando i Comuni non abbiano provveduto
all’adeguamento.
In attesa del predetto adeguamento, con deliberazione
(mecc. 2006 04116/122) del 25 maggio 2006, la Giunta Comunale ha assunto
l’adozione di una disciplina di salvaguardia nella materia della
programmazione commerciale.
Con il presente provvedimento si procede,
pertanto, ad approvare i nuovi criteri comunali per il riconoscimento delle zone
di insediamento commerciale e per il rilascio delle autorizzazioni
all’esercizio del commercio al dettaglio su aree private, superando la
precedente deliberazione del Consiglio Comunale del 26 luglio 2000 (mecc. 2000
05687/09), esecutiva dal 10 agosto 2000, alla luce delle modifiche previste
dalla Regione Piemonte con la deliberazione del Consiglio Regionale n. 59-10831
del 24 marzo 2006, a quanto disposto dalla deliberazione del Consiglio Regionale
n. 563-13414 del 29 ottobre 1999 e dando, al contempo, atto che, con separato
provvedimento, si procederà ad approvare la relativa variante allo
strumento urbanistico con allegata cartografia atta ad individuare
specificatamente i singoli ambiti commerciali.
I nuovi criteri sono ispirati
dall’esigenza di favorire la complementarietà tra i diversi canali
di distribuzione commerciale e di valorizzare il contributo offerto dai punti
vendita al miglioramento della qualità urbana. L’analisi delle
dinamiche che il settore commercio ha effettuato negli ultimi anni a Torino
evidenziano che i rischi di desertificazione commerciale del tessuto urbano
consolidato sono particolarmente connessi alla presenza di grandi strutture di
vendita localizzate in ambiti extra e
periurbani.
Se si limita ai confini del Comune di
Torino l’analisi della presenza di grandi strutture di vendita, con
particolare riferimento a quelle di tipologia mista, si evidenzia, infatti, che
il loro numero è inferiore a quello di altre città italiane.
Particolarmente rilevante è, invece, la presenza di una corona di poli
commerciali presenti sul territorio dei Comuni confinanti che genera forte
attrazione in uscita dei flussi di consumatori.
Nasce da qui
l’esigenza di “ripolarizzazione” verso gli addensamenti
commerciali della Città, in particolare attraverso le medie strutture di
vendita in grado di svolgere il ruolo di “ancore commerciali”,
cioè di migliorare l’attrattività del tessuto commerciale
diffuso nei confronti dei grandi poli esterni.
Nella definizione dei criteri,
ciò si traduce in una serie di indicazioni che favoriscono
l’insediamento nel tessuto commerciale diffuso e nell’introduzione,
in modo massiccio e rilevante, di strumenti di concertazione atti a favorire
l’integrazione tra i canali distributivi. Integrazione e
complementarietà che devono investire gli aspetti organizzativi ed
edilizi (da qui il ricorso a progetti di coordinamento e protocolli
d’intesa) con il fine di favorire edifici “estroversi”, ovvero
con affacci commerciali e vetrine rivolte verso lo spazio pubblico, piuttosto
che organizzazioni dello spazio “introverse”, delle quali le big
boxes (grandi scatole) attorniate dai parcheggi, tipiche dei primi Centri
Commerciali, costituiscono l’interpretazione più semplice.
Alle
localizzazioni commerciali si è, quindi, riconosciuto un ruolo del tutto
marginale, introducendo la possibilità di riconoscere nuove
localizzazioni L2 solo in aree produttive dismesse da almeno dieci anni, previa
concertazione con i rappresentanti delle organizzazioni più
rappresentative a livello provinciale dei commercianti e dei consumatori e
purché l’intero ambito sia oggetto di apposito piano di recupero
adottato secondo le norme vigenti in materia o secondo il programma integrato di
riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale adottato ai sensi della L.R.
9 aprile 1996 n. 18
(Programmi integrati di riqualificazione urbanistica,
edilizia ed ambientale in attuazione dell'articolo 16 della Legge 17 febbraio
1992, n. 179). Il riconoscimento di nuove localizzazioni commerciali L2
sarà, pertanto, facoltà del Comune che ne farà oggetto di
specifico provvedimento, valutando caso per caso l’interesse pubblico
sottostante.
Dal punto di vista più strettamente tecnico sono state
poi introdotte modifiche circa il metodo di riconoscimento degli addensamenti
commerciali legato alla necessità di avere maggiore flessibilità,
rispetto a rigidi criteri geometrici, anche in relazione alla distribuzione dei
negozi, che segue logiche diverse, a volte legate agli assi viari, a volte con
vocazione di carattere areale.
Per quanto riguarda, inoltre, la dotazione di
parcheggi ed altre aree per la sosta, ferma restando la verifica
dell’osservanza dello standard urbanistico di cui all’art. 21 della
L.R. 56/77 e s.m.i., si è introdotto un criterio perequativo che consenta
di verificare l’adeguata dotazione di parcheggi soprattutto da parte delle
strutture di vendita che comportano maggiori esigenze in tal senso.
Il
documento (all. 1) è stato confrontato con le Associazioni di Categoria e
recepisce alcune loro osservazioni.
Il parere in questione è stato presentato e discusso nel corso della
seduta della III Commissione tenutasi in data 11 gennaio 2007.
In relazione
al dibattito in commissione si richiede che al punto 2 delle proposte della
Giunta Comunale si preveda che gli uffici, e l'assessorato
competente, nel predisporre la variante urbanistica procedano ad un
ulteriore confronto con le Associazioni di Categoria e di Via interessate
ai singoli ambiti commerciali individuati "..
Tutto ciò premesso
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
Visto il Regolamento del Decentramento approvato con deliberazione del
Consiglio Comunale n. 133 (n. mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n. 175
(n. mecc. 1996 04113/49 del 27 giugno 1996) il quale fra l’altro
all’art. 43 elenca i provvedimenti per i quali è obbligatoria
l’acquisizione del parere del Consiglio Circoscrizionale ed all’art.
44 ne stabilisce i termini e le modalità:
PROPONE AL CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE
Di esprimere parere favorevole, per le motivazioni espresse in
narrativa, in merito alla deliberazione n. mecc. 2006 10283/12, adottata dalla
Giunta Comunale in data 12 dicembre 2006, avente ad oggetto “D.ls 31 marzo
1998 n. 114, L.R. 28/99, D.C.R. 563-13414/99 e s.m.i.: Approvazione dei criteri
comunali per il riconoscimento delle zone di insediamento commerciale e per il
rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio del commercio al dettaglio
su aree private”.
OMISSIS DELLA DISCUSIONE
Risultano assenti dall’aula al momento del voto i Consiglieri
Cavallari, Bosso e Novo per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del
voto sono 19
VOTAZIONE PALESE
PRESENTI: 19
VOTANTI:
18
VOTI FAVOREVOLI: 13
VOTI CONTRARI: 5 (La
vecchia,Maffei,Pugliesi,Fontana,Bordone)
ASTENUTI: 1
(Rabellino)
Pertanto il Consiglio
DELIBERA
Di esprimere parere favorevole, per le motivazioni espresse in
narrativa, in merito alla deliberazione n. mecc. 2006 10283/12, adottata dalla
Giunta Comunale in data 12 dicembre 2006, avente ad oggetto “D.ls 31 marzo
1998 n. 114, L.R. 28/99, D.C.R. 563-13414/99 e s.m.i.: Approvazione dei criteri
comunali per il riconoscimento delle zone di insediamento commerciale e per il
rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio del commercio al dettaglio
su aree private”.