Consiglio Comunale
2006 06893/002
"Il Consiglio Comunale di Torino,
- la nostra Città aderisce all'Associazione CIDAC (Città
Italiane d'Arte e Cultura), che riunisce 40 capoluoghi di provincia
particolarmente ricchi di beni e di attività culturali;
- in tempi recenti, all'interno dell'Associazione, si è
aperto un approfondito confronto sul rapporto tra cultura e sviluppo
socio-economico dal quale è emersa l'opportunità
che non solo gli Amministratori che partecipano alle attività
dell'Associazione ma anche i Consigli Comunali di appartenenza
si pronuncino in modo esplicito sul senso, sulla portata e sull'attualità
di questo rapporto, impegnandosi a sostenere progetti e programmi
di sviluppo locale che, facendo leva sulle risorse culturali,
contribuiscano a rendere le città più vivibili e
più competitive;
- è sorprendente che proprio nel Paese con il paesaggio
considerato tra i più belli del mondo, che possiede il
patrimonio culturale più diffuso e stratificato dell'umanità,
nel quale permane una capacità unica di produrre bellezza
e qualità, si stenti a capire che l'insieme di queste componenti
- la terza conseguente alle prime due - costituiscono un'assoluta
priorità per il nostro Paese;
- la cosiddetta qualità di luogo, intreccio indissolubile
tra paesaggio naturale, creazione artistica, capacità e
gusto per il "fare bene" e il "fare bello",
si dovrebbe ritrovare al primo posto tra le priorità strategiche
delle politiche nazionali e locali: e questo non solo perché
sarebbe cosa logica e intelligente in sé ma anche perché
la qualità italiana è la più richiesta dai
mercati internazionali, a cominciare da quelli di più recente
costituzione. Con questi ultimi, in particolare, mentre la competizione
nella produzione di merci a basso costo è perduta in partenza,
per i prodotti di qualità invece la partita vede l'Italia
nettamente favorita;
- positivamente il fatto che nel Governo Italiano le deleghe alla
Cultura, al Turismo e al Made in Italy siano concentrate in un
unico dicastero affidato ad un Vicepresidente del Consiglio dei
Ministri;
- urge ora un modo nuovo di programmare politiche di sviluppo
con una rapida sperimentazione in quei laboratori naturali che
sono le città italiane e in particolare le città
d'arte e cultura, cuore strategico del nostro Paese;
- possono servire da esempio esperienze realizzate in città
del mondo molto meno dotate delle nostre di ricchezze paesaggistiche
e culturali e aventi l'impellente necessità di uscire dalle
crisi profonde provocate dai rapidi processi di deindustrializzazione.
Alcune tra queste città sono diventate luoghi di costruzione
di una nuova economia grazie ad un circuito virtuoso tra università,
ricerca, innovazione, cultura, spettacolo, turismo. E le nuove
industrie, con forte contenuto di ricerca e studio, si insediano
proprio laddove si sono verificati fenomeni di questo tipo. Quelle
città hanno saputo individuare modalità per rispondere
al mutamento determinato dai processi di globalizzazione, disegnando
attorno a due capisaldi apparentemente antitetici - produttività
e creatività - una progettualità altamente articolata
e a lunga scadenza che ha consolidato in loro quella qualità
del luogo di cui si è parlato;
- anche se con minore vigore, alcune città italiane hanno
avviato simili processi di riconversione. In molti casi sul patrimonio
culturale sono state investite notevoli risorse (destinate al
restauro ed alla valorizzazione e ad una intelligente promozione
di eventi e mostre) rafforzandone l'identità. Questo ha
prodotto un costante sviluppo del turismo culturale che cresce
ormai a ritmi sostenuti da alcuni anni e, più in generale,
ha generato nuove attività produttive, nuovi posti di lavoro,
una più feconda relazione con l'università e la
ricerca. Allo stesso tempo molte aziende, che operano con successo
sul mercato internazionale, hanno potuto e voluto evidenziare
il loro legame con la storia, la cultura, lo stile di vita delle
città in cui sono cresciute, perché hanno avvertito
che esplicitare questo rapporto nella comunicazione e nella pubblicità
rafforza le loro capacità competitive;
Il Sindaco e la Giunta a:
- valorizzare sempre più il patrimonio culturale della
nostra Città e a programmare un turismo di qualità
libero, quanto più possibile, da quei vincoli e controlli
che spesso determinano lentezze e lungaggini superflue;
affinché sostengano, attraverso adeguati strumenti normativi e congrue risorse economiche, le politiche di valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese."