MECC. N. 2006 02252/087


Atto n. 55






Il Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del



20 MARZO 2006



Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: BARBARO Grazia, BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI Francesco, CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio, DEL BIANCO Marianna, DELLE FAVE Maria Grazia, DEMARIE Stefania, DOMINESE Stefano, ENRICI BELLOM Maura, FARANO Nicola, FAZZONE Davide, FERRARI Giorgio, FRA Laura Maria, LAVOLTA Enzo, PUGLISI Ettore, RABELLINO Renzo, VALLE Mauro, ZACCURI Rocco.

In totale n. 20 Consiglieri

Risultano assenti per giustificati motivi i Consiglieri: GAI Giorgio, MOLINARO Aldo, POLLINI Alfredo, QUAGLIA Laura, VIGNALE Gian Luca.


Con l'assistenza del Segretario Dott.ssa Anna GROSSO

Ha adottato in

SEDUTA PUBBLICA




il presente provvedimento così indicato all'ordine del giorno:



C. 4 PARERE- (ARTT.43 E 44 DEL REGOLAMENTO SUL DECENTRAMENTO) AVENTE AD OGGETTO “REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO. APPROVAZIONE ”.




CITTÀ DI TORINO

CIRCOSCRIZIONE N.4 - SAN DONATO - PARELLA

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE


OGGETTO: PARERE (ARTT. 43 E 44 DEL REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO) AVENTE AD OGGETTO "REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO. APPROVAZIONE" - **PARERE SFAVOREVOLE**

Il Presidente Guido ALUNNO, di concerto con i Coordinatori della Giunta Circoscrizionale, riferisce.

Con nota del 24.02.06, prot. n. 862, il Servizio Centrale Consiglio Comunale, ha richiesto a questa Circoscrizione di esprimere il parere di competenza ai sensi degli artt.43 e 44 del Regolamento del Decentramento sulla proposta di deliberazione di iniziativa consiliare n.mecc.2006 01389/002 avente ad oggetto: “Regolamento del decentramento. Approvazione”.

Il percorso che ha portato alla stesura del documento in esame è stato particolarmente tortuoso e il risultato che viene raggiunto vuole probabilmente rappresentare la difficile mediazione tra le diverse visioni di decentramento che si sono contrapposte nei cinque anni di questo mandato amministrativo. Vale la pena ripercorrerne sinteticamente le tappe più significative per inquadrare il ragionamento proposto successivamente, ricordando che un elemento da non sottovalutare per una corretta interpretazione dell'intero percorso riguarda le due condizioni poste, su richiesta della Giunta Comunale, nella prima fase dei lavori e mantenute nei successivi passaggi, che hanno limitato lo spazio di intervento e il dibattito conseguente: il nuovo impianto del decentramento non doveva prevedere modifiche allo Statuto né comportare aumenti di spesa complessiva per l'amministrazione.

Si è partiti dall’iniziativa dell’Assemblea dei Presidenti, sostenuta dalla Giunta Comunale (con delibera 18 giugno 2002) attraverso il conferimento di un incarico di consulenza esterna e tradottasi successivamente nel voto congiunto dei dieci Consigli Circoscrizionali per una proposta di deliberazione al Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 55 comma 1 dello Statuto della Città di Torino (7 luglio 2004).
Si era intanto istituito, da parte della Conferenza dei Capigruppo Comunali, un Gruppo di Lavoro allargato anche ad esponenti della Giunta Comunale e dell’Assemblea dei Presidenti di Circoscrizione che ha cercato, senza risultato, di individuare una linea comune condivisa rispetto ad un modello che ridefinisse il rapporto tra cittadini ed amministrazione (e all’interno di questa tra centro e periferie) nell’ambito delle nuove e mutate esigenze di un contesto come quello torinese.
Al voto congiunto dei Consigli Circoscrizionali è poi seguito un parere del Segretario Generale, su richiesta della Conferenza dei Capigruppo, che ha dichiarato di fatto illegittima e irregolare la proposta di Nuovo Regolamento del Decentramento, prorogando ulteriormente per ragioni tecnico-amministrative la conclusione del percorso (e siamo ad ottobre 2004).

Gli ultimi passi li stiamo percorrendo oggi, un po’ in affanno quasi allo scadere del mandato, con questa ulteriore proposta di Regolamento del Decentramento che raccoglie elementi delle varie posizioni emerse nel lungo lavoro pregresso, con il duplice e lodevole tentativo di non vanificare completamente gli esiti del dibattito segnando comunque un passo in avanti sul tema del decentramento cittadino.

Entrando invece nel merito del documento presentato la prima considerazione che emerge è la distanza tra la volontà dichiarata dei sottoscritti nella delibera di accompagnamento (confermata peraltro nella commissione circoscrizionale convocata per discutere il tema) rispetto al numero e alla portata delle modifiche.
La volontà di adeguare l'attuale Regolamento del Decentramento alla normativa sopravvenuta nonché di "ripulirlo" in quelle parti mai divenute operative aggiungendo quelle funzioni decentrate malgrado a suo tempo non fossero previste, pare totalmente superata dallo stravolgimento di istituti, competenze e operatività dell'ente circoscrizionale.
A titolo di esempio, paiono macroscopiche le modifiche relative ai seguenti aspetti:
  1. L'istituto della Commissione Consigliare, luogo principale della partecipazione, viene precluso ai cittadini cui viene sottratta la possibilità di intervento. Contestualmente si limita l'accesso dei Consiglieri alle commissioni stesse introducendo un meccanismo elettivo (e quindi selettivo) a fronte della massima apertura attuale.
  2. Particolarmente complessa è la nuova normativa sull'erogazione dei contributi che viene scorporata tra il Consiglio, che viene di fatto svuotato della sua attuale funzione, e la Giunta: il primo approva le linee di indirizzo e la seconda (organo a rilevanza interna, per lo Statuto) ne specifica gli indirizzi; formalmente diventa il Direttore della Circoscrizione che conclude il percorso, tramite determina dirigenziale, individuando il beneficiario del contributo e l'entità dello stesso. Tralasciando la contraddizione in termini dell'evidenza pubblica per i contributi che comportino la fornitura di servizi (art.2 comma 5).
  3. Infine, non distinguendo più tra le competenze proprie e delegate, e trattando tutte le delibere con la normativa attualmente in uso per queste ultime, il Consiglio di Circoscrizione viene messo sotto tutela della Giunta Comunale, limitandone i poteri e l'autonomia.

Altri sono gli appunti e i dubbi che possono sorgere dalla lettura del documento presentato che denotano una certa disorganicità e per i quali potrebbero paventarsi, qualora venisse approvato nel suo impianto complessivo, dei pericolosi "vuoti normativi".

Per contro si ritengono positive una serie di modifiche relative a nuove competenze riconosciute alle Circoscrizioni, sia di natura politica che amministrativa (dai servizi sociali a quelli educativi, dalla viabilità locale all'edilizia privata), così come le puntuali e migliorative precisazioni sull'Accesso agli Atti e sull'Informazione e sull'istituto dei Pareri.
Anche in questo caso però le modifiche andrebbero riviste all'interno di un impianto che, come nel caso dell'attuale Regolamento, garantisca tanto la governabilità degli enti che la certezza nello svolgimento dei lavori delle commissioni consiliari e del Consiglio.




Particolare rilevanza assume invece il nuovo Comitato del Decentramento (previsto dall'art.22) che traduce in norma la prospettiva della concertazione tra Giunta Comunale e Circoscrizioni che si è voluta scegliere come via per un più maturo decentramento, in alternativa ad una maggior autonomia (con una conseguente affermazione dell'esclusività delle competenze) tra centro e periferie.

Pare questa una strada particolarmente innovativa che, pur assumendo un valore prettamente politico, potrebbe portare ad un reale coinvolgimento degli enti territoriali nella gestione delle politiche con una chiara ricaduta territoriale. E che nella sua prossima sperimentazione potrà aprire nuove prospettive, facilitando una complessiva riforma condivisa dai diversi livelli istituzionali.

In data 16.03.06 le I-II-III–IV–V-VI Commissioni si sono riunite in seduta congiunta ed hanno esaminato la proposta di deliberazione in oggetto.

Tutto ciò premesso,


LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE


Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n. mecc. 1996 04113/49 del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro, all'art.43 elenca i provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere dei Consigli Circoscrizionali ed all'art.44 ne stabilisce i termini e le modalità.


PROPONE AL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE


  1. di esprimere, per le motivazioni espresse in narrativa e che qui integralmente si richiamano, parere sfavorevole, alla proposta di deliberazione avente ad oggetto. “Regolamento del Decentramento . Approvazione”, ad eccezione dell’art. 22 per il quale si esprime parere favorevole;

  1. di approvare che la disposizione sopra richiamata venga recepita nel vigente Regolamento del Decentramento, approvato dal Consiglio Comunale in data 13.05.1996 e s.m.i.


OMISSIS DELLA DISCUSSIONE

Risultano assenti dall'aula al momento della votazione i Consiglieri Bosso, Cacciapuoti, Rabellino, Demarie, Puglisi e Barbaro per cui i Consiglieri presenti in aula la momento del voto sono 14.






VOTAZIONE PALESE


PRESENTI: 14
VOTANTI: 14
VOTI FAVOREVOLI: 14
VOTI CONTRARI: //
ASTENUTI: //


Pertanto il Consiglio

DELIBERA


  1. di esprimere, per le motivazioni espresse in narrativa e che qui integralmente si richiamano, parere sfavorevole, alla proposta di deliberazione avente ad oggetto. “Regolamento del Decentramento . Approvazione”, ad eccezione dell’art. 22 per il quale si esprime parere favorevole;

  1. di approvare che la disposizione sopra richiamata venga recepita nel vigente Regolamento del Decentramento, approvato dal Consiglio Comunale in data 13.05.1996 e s.m.i.